Scienze |
CERN, 4 luglio 2012: una data storica |
20 Luglio 2012 | ||||||||
Cronaca di una giornata straordinaria
Scrivo dal punto di interazione 1 del Large Hadron Collider, 100 metri sotto di me il detector ATLAS sta raccogliendo dati da un fill di protoni iniziato due ore fa. 20 milioni di volte per secondo si stanno scontrando 1347 grappoli di 10 miliardi di protoni ciascuno, riproducendo l'Universo primordiale. Particelle che esistevano solo qualche istante dopo il big-bang che vengono ricreate dalla macchina acceleratrice più potente che l'uomo abbia mai costruito: fotoni ad alta energia, muoni, particelle tau, neutrini... e finalmente, da oggi posso dirlo... anche BOSONI DI HIGGS!! Si respira aria di grande eccitazione oggi al CERN, 4 luglio 2012, una data da ricordare. Finalmente abbiamo ricreato in laboratorio una delle particelle più elusive della storia della Fisica, la particella il cui meccanismo di azione permette di generare la massa. Senza massa, l'universo sarebbe un luogo molto diverso da quello che osserviamo. Se l'elettrone non avesse massa, per esempio, non ci sarebbero atomi e non esisterebbe quindi la materia ordinaria come noi la conosciamo. Non avverrebbero reazioni chimiche, né processi biologici, la stessa Terra non potrebbe esistere. Il Sole e le stelle splendono grazie a una delicata interazione tra le forze fondamentali della natura, interazione che sarebbe completamente stravolta se alcune delle particelle elementari mediatrici di tali forze avessero massa nulla. Il bosone di Higgs gioca un ruolo fondamentale nel meccanismo di generazione della massa delle particelle elementari (così come, per esempio, il fotone gioca il ruolo di componente fondamentale della luce) e rimaneva l’unica particella prevista dal Modello Standard fino a oggi non ancora osservata.
Sveglia presto questa mattina, i meeting del team di operazioni di ATLAS (di cui faccio parte quale responsabile del sistema di generazione delle alte tensioni per la calorimetria elettromagnetica e adronica ad Argon liquido... mi manca solo il titolo di cavaliere Jedi e poi posso dirmi soddisfatto dei miei titoli onorifici!) si sono tenuti in un orario inusuale, per consentirci di seguire il seminario di Fabiola Gianotti e Joe Incandela (coordinatori dei due esperimenti che hanno portato alla scoperta del bosone di Higgs – NdR). Ho preferito non recarmi al Main Auditorium. Da questa notte nell'atrio del Main Building del CERN erano accampati summer students, neanche fossimo a un concerto di Madonna. Sono rimasto al punto di interazione 1, mi sembrava giusto celebrare questo evento sopra la sala controllo di ATLAS, proprio nel luogo da dove controlliamo il rivelatore. Mi piaceva poi pensare di essere davvero "seduto sul bosone di Higgs" mentre ne stavano annunciando la scoperta. La shift crew al piano inferiore stava monitorando i parametri del detector (anche oggi è giorno di presa dati, c'è ancora tanto altro da scoprire), a noi del team di operazioni sembrava appropriato essere disponibili anche oggi nel caso in cui fosse necessario un intervento al detector (al Main Auditorium avremmo dovuto spegnere gli iPhones).
Al termine del seminario, ho incontrato uno dei Run Coordinators (i responsabili della shift crew che si alternano in tre turni da otto ore ogni giorno in sala controllo, sabati, domeniche e feste comandate incluse). Hass Abu Zeid è un emblema della nostra collaborazione: padre egiziano, madre tedesca e nazionalità canadese. Ci siamo stretti la mano: "Congratulations. We are officially Higgs Boson discoverers, it is time to celebrate with a beer", "or with a bottle of the finest italian Spumante, why not?" ho replicato.
Al ritorno al building 40, l'edificio che ospita la collaborazione ATLAS e CMS, ho incontrato due "padri" di ATLAS, Luciano Mandelli (ex vice presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e Daniel Fournier (ex responsabile di ATLAS France e principale designer del calorimetro di Atlas, il rivelatore che misura direttamente l'energia delle particelle). È stato emozionante ripercorrere con loro i venti anni che ci sono voluti per concepire, costruire e finalmente operare il rivelatore che ha scoperto il Bosone di Higgs. Sono inoltre stato davvero orgoglioso di ripercorrere con loro tutto il lavoro svolto dal 30 marzo 2010, giorno in cui al CERN abbiamo aperto una nuova frontiera della Fisica iniziando il run di presa dati più lungo della storia, a una energia di collisione mai raggiunta prima. Festeggiano nella caffetteria del building n. 40, vedo tappi di "Cordon Rouge" saltare e calici che si riempiono. Un giorno come questo vale tutte le notti in cui mi sono svegliato a cullare il detector come si può fare con un neonato, o tutti gli sforzi per conseguire una Laurea che non è certo delle più abbordabili, o anche tutte le amarezze che purtroppo devono subire coloro che in Italia si avvicinano al mestiere di ricercatore. Un giorno come questo accade "once in a life", è molto più di quanto potessi anche solo osare di sognare quando ero uno studente. Oggi l'Umanità ha fatto un altro importante passo verso la comprensione dell'Universo di cui anche noi siamo fatti. Il mio unico rammarico è quello di non poter abbracciare mio padre. Ma nelle giornate ginevrine terse, quando il Sole tramonta dietro la mia casa alle pendici del Jura colorando di rosa e violetto il Mont Blanc e le Grandes Jorasses, mi pare a volte di scorgere il suo volto sorridente e orgoglioso… …Vi lascio con una frase di Isidor Rabi: “Il CERN è stato fondato meno di 10 anni dopo la costruzione della bomba atomica. Penso che l'esistenza della bomba abbia avuto una grande importanza nel rendere possibile il CERN. L'Europa è stata teatro di violente guerre per più di duecento anni. Adesso, con la fondazione del CERN, abbiamo qualcosa di diverso. Spero che gli scienziati al CERN si ricordino di avere anche altri doveri oltre che proseguire la ricerca nella fisica delle particelle. Essi rappresentano il risultato di secoli di ricerca e di studio per mostrare il potere dello spirito umano, quindi mi appello a loro affinché non si considerino tecnici, ma guardiani di questa fiamma dell'unità europea, così che l'Europa possa salvaguardare la pace nel mondo.”
Foto per gentile concessione del CERN
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