Scienze

Il Carteggio “GENESIS”

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02 Luglio 2012

Il nuovo libro di Massimo Teodorani, “Il Carteggio GENESIS”, disponibile in versione E-Book

Un Progetto Strategico per lo Studio Sistematico e Multi-Spettro della Fisica di Frontiera


Pubblichiamo l’introduzione del nuovo libro di Massimo Teodorani “Il Carteggio GENESIS”, disponibile in versione E-Book, una vera e propria provocazione scientifica e filosofica in cui lo scienziato affronta i temi scottanti della fisica di frontiera e tutte le domande a cui la scienza non ha ancora dato risposta.

Il cosiddetto “Centro GENESIS” aveva lo scopo primario di affrontare attraverso una specie di Forum di discussione tematiche che ancora non fanno parte della Fisica propriamente intesa oppure argomenti che sono tuttora investigati dalle scienze fisiche ma che ancora non sono stati sufficientemente spiegati secondo i canoni classici che la scienza richiede. Un altro degli scopi primari di questa organizzazione era di promuovere l’investigazione scientifico-strumentale di una parte di tali fenomeni - in particolare i fenomeni aerei anomali - utilizzando appropriati strumenti di monitoraggio e misura. L’obiettivo finale del sottoscritto era rappresentato soprattutto dalla seconda parte. Nella realtà dei fatti si è realizzata solamente la prima parte, che ha indubbiamente avuto il compito di mettere a fuoco quali sono le principali anomalie che la scienza deve ancora investigare a fondo, sviscerando al massimo grado e senza malizia tutte le ipotesi di lavoro possibili in una forma di interminabile “brainstorm” che ha alla fine portato, per mia esplicita iniziativa e decisione, alla pubblicazione di questo documento. Ma, indipendentemente dalla notevole lunghezza della parte relativa alla parte di “ipotesi” (nella parte finale), che mostra fino a che punto si è spinto il “brainstorm” su temi ancora così controversi, l’importanza principale di questo documento risiede nelle vere e proprie discussioni pragmatiche al fine di poter attuare certi progetti di ricerca tutti improntati sullo studio di ciò che denominiamo con il termine generico di “anomalia”, la quale si manifesta quasi sempre in maniera transiente e in svariate forme che hanno a che vedere sia con il mondo esterno a noi che con la sfera psichica dell’essere umano.

Molti dei temi qui ampiamente discussi dovevano rimanere segreti, ma i fatti successivamente avvenuti mi hanno spinto a renderli di dominio pubblico in quanto trattasi del mio lavoro, delle mie idee, della mia fatica e dei miei progetti, di cui qui io intendo difendere ora la paternità. Ma non si tratta solo di questo: per la verità, io intendo rendere edotti di quanto sopra gli studiosi seri e imparziali, e in particolare i miei colleghi fisici, astronomi e ingegneri, al fine di stimolarli a considerare senza falsi pregiudizi quelli che sono temi di ricerca che potrebbero in un futuro forse non troppo lontano far fare all’umanità un drastico salto cognitivo, scientifico e tecnologico e con un potenziale riflesso dirompente sulla società stessa. Abbiamo da tempo i mezzi per effettuare e portare a termine certe ricerche, ma per ragioni non ancora chiare certe tematiche sono state colpevolmente trascurate dalla scienza ufficiale.

Ho sempre creduto e credo nel metodo scientifico tradizionale e universalmente riconosciuto in qualunque consesso accademico, come astrofisico e anche come uomo. Solamente questo metodo, per via delle sue caratteristiche di riproducibilità e di rigore teorico e sperimentale, può fornire delle conferme inoppugnabili al fatto che un dato fenomeno esista o meno e, se esistente, appurare come funziona in termini delle conosciute leggi della Fisica oppure in termini di leggi fisiche che ancora dobbiamo scoprire sulla base dei solidi dati sperimentali che si stanno ricercando. E questo non è solo nell’interesse degli scienziati ma anche in quello dei cittadini del mondo, che hanno il sacrosanto diritto di avere accesso a una “verità vera” su tutte le cose che fanno parte del mondo fenomenico e non solo su alcune di esse, seguendo appunto un approccio fatto al contempo di rigore e di sana e corretta apertura mentale.


L’astrofisico Massimo Teodorani

La scienza, e in particolare la Fisica, negli ultimi 100 anni ha permesso all’umanità di fare salti da gigante. Le conoscenze che sono state acquisite, sia nel ramo della microfisica che in quello della macrofisica, forniscono oggi un quadro straordinariamente preciso della realtà che ci circonda e soprattutto del suo funzionamento, in base a leggi ben precise e ben testate. Il quadro di quanto abbiamo capito dell’Universo porta a dei numeri ben quantificabili che ci forniscono una rappresentazione esatta della realtà fisica che ci circonda e questo sulla base sia di modelli matematici che della sperimentazione di laboratorio e/o delle procedure osservative, queste ultime verificabili da un qualsivoglia numero di osservatori e sperimentatori indipendenti.

I modelli che ci siamo costruiti dell’Universo forniscono una immagine razionale dello stesso. Ma ancora rappresentano, per alcuni aspetti, solo la mappa della realtà e non la realtà stessa. La ragione di questo è che il quadro che allo stato attuale abbiamo dell’Universo non è ancora un quadro completo. L’esistenza in natura di anomalie ancora inspiegabili mostra da sola che la nostra visione dell’Universo deve essere necessariamente ampliata. In caso contrario tali anomalie finiranno per accumularsi l’una sull’altra fino a far crollare il - per quanto valido in sé - meraviglioso castello di carte che noi abbiamo fino ad ora costruito di quella che riteniamo essere ciò che denominiamo con il termine di “Realtà”. Tutto ciò non mette assolutamente in discussione quello che già sappiamo dell’Universo, perlomeno gli aspetti che più palesemente possono essere sperimentalmente messi alla prova, ma permette semmai di fare il punto della situazione: sappiamo e abbiamo capito molto del mondo che ci circonda ma non abbiamo capito tutto. E dunque allo stato attuale delle cose non siamo ancora in grado di fissare come definitivo un “Paradigma” che rappresenti sia metodologicamente che tematicamente quella che ci piacerebbe che fosse la “Bibbia” del nostro sapere. Infatti non devono esistere dogmi in scienza. La scienza, per la sua stessa natura intersoggettiva, è un sistema conoscitivo che mette in discussione se stesso continuamente. Ciò effettivamente succede, ed è grazie a questa assenza di dogmatismo che le verità che emergono in seguito all’indagine scientifica sono verità sostanzialmente assodate. Ciò è vero almeno fino al momento in cui una teoria migliore, ovvero la più matematicamente rigorosa, la più rigorosamente sperimentale e riproducibile e la più completa, non debba soppiantare quelle che l’hanno preceduta. È sempre successo così nel cammino, per quanto relativamente breve esso sia, della scienza per come l’abbiamo concepita a cominciare dai primi esperimenti e dalle prime teorizzazioni di Galileo e Newton.

Ma evidentemente qualcosa ci è sfuggito. Varie ragioni inducono a ritenere (proprio alcuni tra gli stessi scienziati, incluso il sottoscritto), che perlomeno una parte di quanto può esserci sfuggito possa rivestire una importanza cruciale (forse nemmeno quantificabile al momento) per quello che riguarda la nostra conoscenza e, soprattutto, comprensione del mondo. Esistono alcuni pezzi del puzzle che in tanti anni di indefesso lavoro abbiamo messo in piedi che non combaciano minimamente all’interno del puzzle che per ora abbiamo costruito. Il puzzle che abbiamo assemblato fino ad ora sembra perfetto e in larga parte lo è, eppure sorge il sospetto che a volte in alcuni punti i pezzi siano stati messi forzatamente nei tasselli sbagliati, appunto, come si dice, “per far tornare i conti”. E intanto si manifestano anomalie di vario tipo, proprio quelle che potrebbero fornire la soluzione all’enigma. Quelle che noi chiamiamo “anomalie” sono per l'appunto un “segnale di allarme” che ci mostra che qualcosa sfugge momentaneamente alla comprensione della Scienza, oppure un dato fenomenico inaspettato che ci avverte che qualcosa probabilmente non torna nei conti di alcune delle nostre teorie scientifiche. Ma questo è un invito a investigare più a fondo soprattutto per cercare di capire bene e quantificare come e quanto talune anomalie rientrino nelle leggi fisiche comunemente accettate oppure quanto e come queste anomalie possano mettere in discussione un quadro che si riteneva del tutto accertato. Purtroppo una certa forma di pigrizia e anche una piccola dose di disonestà intellettuale ha voluto che queste anomalie fossero relegate in una specie di limbo, letteralmente cancellate dall’esistenza. La ragione? La ragione è che una anomalia rappresenta l’accadimento di eventi transienti, per loro natura molto difficilmente riproducibili da più osservatori indipendenti e quindi apparentemente non trattabili dal metodo scientifico. Ma ne siamo davvero sicuri? Io penso che invece siano riproducibili, semplicemente rimboccandoci le maniche e facendo mente locale sul fatto che alcuni fenomeni in natura non sembrano essere invarianti rispetto a qualunque osservatore e che al contrario l’osservatore stesso sembra condizionare l’accadimento di tali fenomeni. Ovviamente questo inconveniente (ben noto peraltro in meccanica quantistica) richiede agli scienziati volonterosi una fatica in più, che consiste nel cercare un sistema di riferimento in grado di descrivere non solo il fenomeno stesso ma anche colui che lo osserva. Non è poi una così ardua impresa arrivare a questo, semmai i tempi per arrivarci sono sicuramente più lunghi di quelli con cui si pubblicano a macchinetta articoli su Physical Review o su Astrophysical Journal, passaporto di una rapida carriera basata appunto sul famoso motto accademico “publish or perish”. Ma le anomalie esistono, ci impongono coraggio nei nostri approcci e nella formulazione delle ipotesi, anche quelle più apparentemente folli. E ci impongono il dovere di lavorare duro affrontando ogni genere di difficoltà, anche combattendo contro gli irrazionali pregiudizi che non di rado caratterizzano anche molti componenti della classe accademica. Inoltre il cammino verso la verità, proprio quella scientifica, non dovrebbe essere mai sinonimo di cammino verso la carriera istituzionale: alcuni di noi lo sanno, molti altri lo ignorano. E allora arriva inevitabilmente il momento di fare delle scelte cruciali, scelte che coinvolgono sia la nostra coscienza che i nostri doveri morali nei confronti della nostra società, ma soprattutto i nostri doveri professionali nei confronti della Scienza stessa.


L’immagine illustra le ricerche del Dr. Massimo Teodorani sulla Fisica dei Plasmi e Monitoraggio SETV (Search for Extraterrestrial Visitation) a Corto Raggio

Larga parte dei miei colleghi nelle varie branche della fisica e non solo, sembrano completamente ignorare non solo l’esistenza delle anomalie in natura ma anche il potenziale innovativo che una loro eventuale spiegazione completa potrebbe rappresentare per la comprensione della realtà fisica che circonda la nostra vita. Ma sembrano ignorare anche il fatto che tali anomalie in certune circostanze sono di fatto misurabili con lo stesso armamentario che noi normalmente usiamo per studiare le particelle e le galassie. E dunque è nostro dovere entrare in azione strategicamente, tatticamente e sistematicamente per dipanare il nodo della matassa. Perché se persistiamo nel non farlo o nel negare per partito preso e in malafede certe fenomenologie non solo tendiamo senza accorgercene a trasformare la scienza in dogma medievale ma anche a lasciare certe tematiche in pasto ai paragnosti di turno. E sappiamo tutti estremamente bene quanti danni la New Age, l’ufologia di basso livello, la pseudoscienza, la santoneria di alto bordo e lignaggio economico, il cospirazionismo, la paranoia in stile 2012, o comunque quello che oggi nei circoli accademici viene simpaticamente denominato col termine di “fuffa”, possano arrecare alla serena crescita educativa dei nostri giovani e alla società nel suo insieme.

Sto semplicemente dicendo che chi scappa davanti alle anomalie non fa che manifestare insicurezza sulle proprie capacità razionali e investigative, oltre che mentire a se stesso. La scienza non è fatta solo di calcoli o esperimenti di routine ma anche e soprattutto di esplorazione. Quanti se ne ricordano oggi? O abbiamo bisogno di clonare un’altra volta la figura di Isaac Newton per ricordarcelo?


Ciò detto veniamo al punto. Come è nata l’iniziativa “GENESIS”? Lo dico subito: non è stata in alcun modo una mia iniziativa, bensì di alcuni studiosi e imprenditori provenienti dall’Argentina, uno dei quali decise di contattarmi nel novembre del 2010 per propormi di collaborare come consulente scientifico e come “progettista di ricerca” con questo centro in formazione appunto denominato “GENESIS”. Questa persona è il Dr. Carlos Boetto, un imprenditore con laurea in matematica e storia e con dottorato in economia, una persona (devo riconoscerlo anche a un anno e mezzo di distanza) estremamente preparata e colta sui temi più svariati della fisica e dell’astronomia nonché sulle tematiche relative alle anomalie del tipo di quelle che sono oggetto dell’ufologia e della parapsicologia. Questa persona iniziò a pormi dei quesiti, molto ben articolati e circostanziati nonché ricchissimi di background scientifico, a cui io avevo il compito di rispondere estensivamente. L’interfaccia si realizzava sotto forma di una specie di “intervista”, dove però venivano richieste risposte e spiegazioni precise, complete, documentate e talora anche tecniche. Spesso questa persona ripeteva le stesse domande, fino a quando il tiro non veniva perfettamente aggiustato. Lo scopo di ciò che poi si è rivelato essere un vero e proprio “brainstorm” era quello di sviscerare certi temi, soprattutto quelli relativi alle anomalie, nella maniera più spinta possibile, al fine di capire bene e in chiaro quali fossero gli aspetti realmente meritevoli di investigazione e di conseguente finanziamento per la ricerca. Si trattava dunque di un vero e proprio “spremimento di meningi” che doveva alla fine portare all’identificazione di precisi progetti di investigazione allo scopo di provare o confutare gli assunti che emergevano da tale brainstorm. Questa procedura si è protratta ininterrottamente per 13 mesi e a tempo pieno, al punto tale che, spinto dall’interesse per questa mia nuova attività, ho deciso di rinunciare a taluni incarichi di docenza universitaria. Del resto era molto più interessante e intellettualmente motivante lavorare per l’innovazione drastica delle conoscenze scientifiche che fare insegnamento di routine su cose che si sanno già da un pezzo. E infatti la mia intrinseca identità di ricercatore ancora una volta aveva prevalso su quella di docente e divulgatore.

Massimo Teodorani è un astrofisico italiano. Si è laureato in Astronomia e ha successivamente conseguito il Dottorato di Ricerca in Fisica Stellare presso l’Università di Bologna. Come ricercatore, presso gli Osservatori Astronomici di Bologna e di Napoli e successivamente presso il Radiotelescopio di Medicina (BO), si è occupato di molti tipi di eventi esplosivi in ambienti stellari (supernove, nove, protostelle eruttive e stelle binarie strette di grande massa) e, più recentemente, della ricerca di pianeti extrasolari e di intelligenza extraterrestre nell’ambito del Progetto SETI e sue varianti. Ha successivamente insegnato Fisica Quantistica come professore incaricato all’Università di Bologna.
Tra i suoi interessi di ricerca attiva c’è anche lo studio fisico dei fenomeni aerei anomali, argomento di cui si sta tuttora occupando a tempo pieno come “chief scientist” per una organizzazione scientifica di recente formazione basata all’estero. Ha scritto 15 libri e svariati articoli divulgativi in materia di fisica quantistica, fisica atomica e nucleare, fisica delle anomalie luminose in atmosfera, astronomia, astrofisica, bioastronomia e argomenti aerospaziali. Nel suo tempo libero è un compositore di musica elettronica con lo pseudonimo di “Totemtag”.

Il dialogo è avvenuto, secondariamente, anche con Eduardo Levy, un ingegnere aerospaziale che ora si dedica al business ma che parallelamente si dedica a studi approfonditi su svariati temi della scienza e della tecnologia, e con Miguel Alejandro Salas, un inventivo industriale e progettista impegnato nel settore delle energie alternative, entrambe persone dell’Argentina, ed entrambe coltissime in materia di scienza, dunque in grado di sostenere un dialogo serrato su queste materie e di porre le domande giuste. Carlos Boetto, Eduardo Levy e Alejandro Salas sono infatti i partner del “Centro GENESIS” o altrimenti detto “Progetto GENESIS” (da loro spesso denominato in spagnolo “Complejo GENESIS”, o più semplicemente “GENESIS”), diretto comunque dal Dr. Carlos Boetto. A dire di queste persone GENESIS aveva ottenuto finanziamenti consistenti per far partire ricerche su alcune tematiche di frontiera della fisica. Infatti questi tre studiosi non hanno mai fatto mistero che, a parte la loro vasta preparazione culturale in materia di scienza standard, a loro interessava finanziare ricerche su tematiche ancora non spiegate dalla scienza e dalla fisica in particolare.

E allora, a questo punto, nel corso della discussione che avveniva spesso ogni giorno sotto forma di chilometriche e-mail soprattutto con il Dr. Boetto, sono presto emersi i temi che si configuravano per avere una priorità assoluta di indagine al fine di mettere in piedi progetti di ricerca dettagliati da realizzare al più presto grazie ai fondi resisi a loro dire disponibili. Con una buona dose di impegno non mi è stato difficile a questo punto mettere in piedi alcuni dettagliati progetti di ricerca tutti finalizzati alla realizzazione pratica, anche per via della mia pregressa esperienza concreta su alcuni di questi temi. Ne sono scaturiti da parte mia 4 progetti di ricerca, tutti prevalentemente finalizzati alla ricerca scientifica della cosiddetta “intelligenza extraterrestre” utilizzando i metodi della fisica, dell’astronomia, della strumentistica e dell’informatica. Il Dr. Boetto a un certo punto del percorso mi informò che due di questi progetti erano stati approvati e allora mi misi ulteriormente e alacremente al lavoro per la realizzazione di tali progetti, pianificando tutta una serie di azioni da effettuare nonché la scelta degli strumenti scientifici di misura da finanziare, e per finire la decisione delle schedule in base alle quali tali azioni (sotto forma di vere e proprie missioni sul campo) avrebbero dovuto essere portate a compimento assieme a un gruppo di collaboratori competenti accuratamente scelti dal Dr. Boetto che avrebbero dovuto avere il compito di affiancare la mia ricerca.

In parallelo alla preparazione delle missioni, nell’arco di oltre un anno il brainstorm di cui si parlava prima è continuato in maniera instancabile fino a coprire tutta una serie di argomenti, che in taluni casi ampliavano di molto lo spettro dei temi di ricerca inizialmente affrontati. Nella lunghissima Parte II di questo lavoro (che da sola potrebbe addirittura costituire un libro completo) io ho riportato probabilmente la parte più importante di queste discussioni, dopo aver fatto una selezione mirata all’interno di un documento Word di 1600 pagine che nell’arco di oltre un anno ho meticolosamente ordinato sulla base delle mie risposte estensive alle domande di questi studiosi e imprenditori argentini. Ovviamente ho molto spesso corredato le mie ampie e ragionate risposte verbali alle domande ricevute con almeno un centinaio di documenti PDF, Word, e Powerpoint, nonché grafici, immagini, schemi, documentazioni tecniche, libri, pubblicazioni mie e di altri scienziati su argomenti ben precisi e quant’altro potesse rappresentare la necessaria base di dati su cui uno scienziato normalmente lavora. E a questo punto dovrebbe sorgere inevitabilmente una domanda in qualunque lettore. Ma questi progetti sono poi stati realizzati? La risposta è no: come responsabile e padre di questi progetti, a mia miglior conoscenza (o mancata informazione?) nessuno di essi è stato mai realizzato, perlomeno non in mia presenza e al meglio delle mie conoscenze. Nessuna missione strumentale è stata effettuata. Il sottoscritto non ha mai avuto conferma della effettiva esistenza né degli strumenti scientifici che il Dr. Boetto asseriva di aver acquistato su mia precisa indicazione per condurre le ricerche da me programmate né dei collaboratori promessimi che avrebbero dovuto affiancare il mio lavoro nel corso delle missioni programmate. E, naturalmente, il mio lavoro e il tempo pieno che io ho impegnato in questa attività per oltre un anno non è stato (al momento della pubblicazione di questo e-book) mai pagato in base a quello che doveva essere un contratto di consulenza/ricerca promessomi (con tanto di pagamenti garantiti per il lavoro fatto) e in realtà mai inviatomi. E intanto la batteria di domande proseguiva imperterrita tanto quanto la mia tenacia a rispondere, più che altro motivato dal profondo interesse per il carattere altamente innovativo di certe ricerche su cui avevo già maturato una non banale esperienza, ma anche (new trend a metà del percorso) interessato a “stare al gioco” per tentare di capire con chi avessi esattamente a che fare, e questo indipendentemente dalla estrema cordialità e finezza culturale e intellettuale di queste persone, persone che non mi inviavano mai lettere telegrafiche bensì missive molto ben argomentate e molto ben scritte finalizzate appunto agli instancabili quesiti che intendevano pormi.

Alla fine cosa è successo? È successo che l’obiettivo vero della mia ricerca e della mia azione come “chief scientist” all’interno dell’oscuro “Centro GENESIS” si è spostato dai temi che sono stati ampiamente affrontati e di cui si fornisce qui una selezionata documentazione, ai misteriosi componenti del “Centro GENESIS” stesso. Ovviamente ho promosso svariate indagini su queste persone, senza per ora ottenere nulla, anche se le indagini (anche legali e giudiziarie) sono tuttora in corso. Ma certamente i miei sospetti sono diventati col tempo sempre più forti e il lettore potrà facilmente immaginare quali. O forse il sottoscritto non riesce nemmeno a immaginare cosa ci fosse realmente dietro a questa “Operazione GENESIS”, caratterizzata per l’appunto da quelli che (perlomeno fino ad ora) “si sono rivelati” essere oscuri personaggi (quasi totalmente non identificabili su internet) che mi hanno sottoposto a un bombardamento sistematico di domande su temi che partendo dalla scienza più standard si sono poi spostati alla scienza non-mainstream per finire addirittura ad alcuni temi che, solo apparentemente, sono più vicini al paranormale e all’esoterismo che alla scienza. Dovevo forse tirarmi indietro? Non solo non l’ho fatto, ma ho colto l’occasione per tentare di sviscerare al massimo grado talune ipotesi anche su argomenti decisamente “scabrosi” per la scienza ufficiale ma con un unico fine: quello di cercare di capire bene non solo se valesse la pena condurre certe ricerche ma soprattutto cercare di valutare come e se certe ipotesi (alcune decisamente coraggiose, come si potrà facilmente notare nell’ultimo capitolo della Parte II di questo lavoro) potessero portare poi a dei progetti di ricerca veri e propri da condurre secondo tutti i crismi metodologici delle scienze fisiche ma anche con clamorose nonché coraggiose aggiunte. Mi dovrei pentire di questo? No. Non potevo fare diversamente da quanto ho fatto, e sottoscrivo ogni parola di quanto ho scritto. Era in fondo una notevole occasione per tentare di capire quanto e come alcuni temi ben lontani dal mainstream della scienza contenessero invece in sé elementi in forma germinale per divenire vera scienza. Nonostante questo, nel ragionare all’interno di talune speculazioni, mi sono accorto quanto e come per affrontare certi temi occorra inevitabilmente espandere il campo di visione del metodo scientifico classico, senza sostituirlo con qualcos’altro bensì semplicemente potenziandolo con una “marcia in più”, senza peli sulla lingua e senza l’ipocrisia di falsi pudori. Io non faccio compromessi con nessuno, ma solo con la mia coscienza, unica cosa a cui mi sento in dovere di rispondere.


Monitoraggio SETV (Search for Extraterrestrial Visitation) a Lungo Raggio di possibili sonde di natura extraterrestre con elevato moto proprio e prominente emissione infrarossa, all’interno del sistema solare

Nel proseguire in questa stranissima collaborazione con “GENESIS”, a prescindere dalla valenza culturale di questi personaggi con cui ho interagito così assiduamente, ho purtroppo preso atto di quanto e come gli stessi mi facessero in continuazione false promesse e garanzie (e qui la statistica che ne ho ricavato è davvero molto ricca di dati), cosa a loro dire giustificata da problemi burocratici e/o organizzativi della loro nazione e che non dipendevano da loro. In realtà questa loro giustificazione è, allo stato attuale delle cose, molto difficilmente sostenibile. E ancor meno spiegabile è la improvvisa “sparizione” alla fine di marzo 2012 del Dr. Boetto, capo e presunto fondatore del “Centro GENESIS”, una sparizione che sarebbe “giustificata” da eventi non proprio piacevoli che lui avrebbe subito, raccontatimi da un suo partner nella società (l’ingegner Eduardo Levy già prima citato) da loro creata e che il sottoscritto, per rispetto alla privacy della persona, evita qui di esporre, anche perché non pertinenti (almeno spero) al carattere di questo mio e-book e alle sue finalità. Lo scopo di questo libro non è infatti fare del cospirazionismo o della dietrologia e tantomeno parlare dell’onestà o della disonestà delle persone, anche perché la mia mentalità di scienziato mi impedisce di prendere per veri degli scenari su fatti che ancora non posso provare, e infatti quello che può essere successo (incluse tutte le promesse non mantenute fatte da queste persone e le non poche cose inveritiere da loro dette), come dicevo a una collega (anche lei gabbata da queste persone in maniera simile al sottoscritto), permane al momento come una “funzione d’onda non collassata” della meccanica quantistica, ove tutte le possibilità sono equiprobabili. Ovviamente sto conducendo delle inchieste su questo oscuro aspetto di “GENESIS” , ho miei ben precisi sospetti che ritengo comunque prematuro avanzare ora nel contesto di questo mio libro, anche perché esistono persone competenti nel ramo che se ne stanno tuttora occupando.

In realtà lo scopo della pubblicazione di questo mio (sicuramente insolito) libro è soprattutto quello di tutelare la proprietà delle mie idee, del mio lavoro e delle mie fatiche intellettuali, ma anche nella speranza che possano essere utili a chi desideri realmente far espandere la nostra conoscenza e comprensione dell’Universo senza falsi pudori o laidi compromessi. O forse dovrei davvero pensare di avere riempito di acqua - nel corso della mia collaborazione con il “fantasmatico Progetto GENESIS” - non un grande ma circoscritto container bensì un pozzo senza fondo? Per dirla in termini schietti, io ritengo probabile che il mio impegno in questa azione durata oltre un anno sia finito in qualche “buco nero”: lascio ai dietrologi ipotizzare che tipo di buco nero, che sicuramente non è (per quanto del tutto inidentificabile, per ora) quello che si direbbe un “Servizio Aperto”.

Chi esattamente poteva avere così tanto interesse in Massimo Teodorani per le sue ricerche sull’intelligenza extraterrestre, sugli UFO, su nuove forme di energia, e sul possibile riesame delle leggi della fisica quantistica? Chi ha l’interesse a *controllare* questo genere di scienziati? E quale “generale di corpo d’armata” sta alle spalle dei tre soldatini argentini che di cognome fanno Boetto, Levy e Salas? Forse non lo sapremo mai, o forse sì. E ne darò puntualmente notizia qualora le cose nel tempo volgessero in tal senso. Anche perché, sempre che non termini il carburante, io sono come un missile aria-aria a testata di ricerca infrarossa: non mollo il bersaglio fino a quando non l’ho raggiunto.

Anche per ragioni morali, e non solo, ho deciso di mettere questo mio scritto gratuitamente a disposizione di chiunque possa ritenerne utile la lettura o una parte di essa. Nella forma in cui è adesso non ho nessuna intenzione di farne un libro cartaceo a fini di commercializzazione.

Sono aperto a qualunque critica ed eventuale dialogo, ovviamente, purché essa sia costruttiva e basata su una reale ponderazione della documentazione. Delle critiche gratuite e superficiali mi ci pulisco il sedere: devo educatamente anticiparlo. Perché, come ripeto, io rispondo solo alla mia coscienza, e la mia coscienza non solo di uomo ma anche di studioso di scienza mi ha spinto ad affrontare, sicuramente nel mio piccolo di fronte a temi tanto grandi e apparentemente impenetrabili, argomenti che l’umanità intera aspetta di conoscere nella loro giusta luce, quella scientifica. Se poi sarà necessaria anche una espansione del metodo scientifico di approccio ai problemi, dovremo prenderne umilmente atto. In caso contrario dovremo tutti considerarci eterni pulcini bamboccioni che preferiscono stare al comodo e al caldo del loro conveniente nido piuttosto che spiccare il volo e affrontare senza timore alcuno i pericoli del mondo esterno. E infatti il carattere esplorativo della conoscenza umana deve essere sinonimo di Vita, nonché di Evoluzione, certamente non di stasi, stagnazione o compromesso con alcunché. Questo mondo oggi è messo decisamente male, e questo forse anche per via di quegli “scheletri” che abbiamo preferito confinare negli armadi piuttosto che studiarli osso per osso. Forse la strada verso una società più luminosa è quella della guerra all’ignoranza e al conformismo, certamente non quella della omologazione del pensiero, fermo restando il fatto che - espansione della scienza o meno - le basi del metodo scientifico sono e resteranno quelle fondate da Newton e da Galileo, ma con l’importante novità molte decadi fa della fisica quantistica. Perché probabilmente è proprio dalla fisica quantistica che potremmo trarre spunto per tentare di risolvere il problema legato a molte delle anomalie che avvengono in natura e che io ho tentato di affrontare nei brainstorm e nei progetti di ricerca esposti nel libro.

Mi auguro che la lettura di questo mio lavoro possa risultare utile e di stimolo a chi ha veramente a cuore il desiderio di far piena luce sul tema delle anomalie di vario tipo e sul tema della intelligenza extraterrestre, e a chi, soprattutto tra i miei colleghi, non ha paura di staccarsi almeno per un minuto dal nido.


Tratto dal libro: “Il carteggio GENESIS” di Massimo Teodorani

Per leggere e scaricare l’intero libro:

http://www.scribd.com/doc/97995565/Genesis-Mt

 

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