Scienze

Il sogno dello Spazio mantiene giovani

Stampa E-mail
04 Settembre 2015

L’astronauta Paolo Nespoli

Incontro con l’astronauta italiano Paolo Nespoli che si prepara a tornare nello spazio a sessant’anni


«Mi sento in perfetta forma e sono pronto a tornare nello spazio».

Paolo Nespoli è raggiante all’idea di volare oltre l’atmosfera, verso la stazione spaziale internazionale per la terza volta. E quando vi rimetterà piede nel maggio 2017 avrà appena compiuto sessant’anni. Ma stare assieme a Paolo Nespoli, parlargli, scambiare opinioni, ti accorgi che se c’è una cosa che per lui non conta è il tempo. L’entusiasmo, l’iniziativa, l’energia, la voglia di fare sono rimaste immutate, sempre le stesse da quando nel 1991 entrava all’ESA (Agenzia Spaziale Europea) sognando di diventare astronauta; ma allora era solo uno specialista, un tecnico. Si era preparato adeguatamente diventando ingegnere aerospaziale alla New York University e come un’ombra sarà accanto ai primi astronauti italiani che dagli inizi degli anni Novanta iniziavano a volare. Finalmente arriverà il suo momento nel 1998 quando l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) lo sceglierà conquistando finalmente le ali dell’uomo dello spazio.

Dal suo paese di nascita nel milanese (Verano Brianza) dove era nato nel 1957 (l’anno in cui si lanciava il primo satellite artificiale, lo Sputnik) saliva ora alle stelle.

La sua determinazione a conquistare il risultato sognato lo accompagnava negli anni: nulla lo distraeva dall’obiettivo. E lo ricorderà nel libro che scrisse al ritorno dalla sua seconda missione a bordo di ISS (Stazione Spaziale Internazionale), «Dall’alto i problemi sembrano più piccoli» (Mondadori), dove tra le pagine scorre soprattutto la passione.


Gli astronauti Paolo Nespoli e Roberto Vittori sulla Stazione Spaziale Internazionale (ANSA)

Anche oggi che si prepara alla nuova missione di cinque mesi guarda ai ragazzi: «Sognate cose impossibili, svegliatevi e impegnatevi a realizzarle», proprio come è accaduto a lui.

Sono passati quattro anni dall’ultima esperienza cosmica e sorridente ne parla come fosse già lassù: «Era una condizione così speciale vivere sulla stazione spaziale, guardare la Terra girare sotto i piedi, galleggiare senza peso, e quando rientri ti manca un po’ e speri di ritornare».

Nel suo ultimo soggiorno cosmico Paolo Nespoli diventa il primo protagonista europeo dei social network dallo spazio. «Allora ero un po’ titubante ma ora riconosco che è l’unico modo per parlare ai giovani. Quando alla sera nella mia cuccetta leggevo i numerosi tweet arrivati dalla Terra mi tenevano compagnia, mi facevano sentire meno solo. Ora mi impegnerò e continuerò il brillante lavoro di Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti».

Paolo Nespoli vive con la mente nel futuro: «Fra vent’anni forse farò il turista spaziale», dice. Il tempo e l’età non contano. Il sogno dello spazio si direbbe che l’ha mantenuto sempre giovane. In fondo anche John Glenn riuscì a tornare in orbita a 77 anni; lui, in confronto, è un giovanetto e può sognare altri balzi nel cosmo.


(Dal Corriere della Sera del 30 luglio 2015 – Per gentile concessione dell’Autore)


Giovanni Caprara, giornalista e scrittore, è responsabile della redazione scientifica del Corriere della Sera



 

Seguici su:

Seguici su Facebook Seguici su YouTube