Tradizioni Celtiche

Norvegia, tra UFO, megaliti e Aurore Boreali

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28 Dicembre 2024
 Sito megalitico di Elgesem. Strutturato secondo una nave vikinga
Sito megalitico di Elgesem. Strutturato secondo una nave vikinga

Storyboard di un viaggio con il LabGraal


Ogni volta che noi quattro musicisti del LabGraal intraprendiamo un viaggio mi stupisce il clima che si crea tra di noi, come se si creasse una bolla tra visibile e invisibile che comprende anche il quinto musicista del LabGraal, Giancarlo. Mi stupivo e sentivo la sua mancanza più che mai, come se mancasse una parte di noi.

Ogni volta mi stupisco per la cultura norrena, così diversa da quella a cui siamo abituati, una cultura rilassata in cui c’è spazio per i Trolls e per ciò che non vediamo. E mi stupisco per le similitudini culturali, come se tutti questi popoli norreni facessero parte di una rete invisibile eppure molto concreta.

Abbiamo intrapreso un viaggio dimensionale con i miei compagni di viaggio, Luca, Andrea e Gianluca ed era presente anche Giancarlo.

“Partire è un po’ morire”, diceva Edmond Haracourt in una delle sue poesie. Secondo come lo si vive, il viaggio ti trasforma, non si è più come quando si è partiti. Si è diversi. Il viaggio ha questo potere, che sia un viaggio all’interno di se stessi, o che sia un allontanamento dalle proprie abitudini.


Museo di Storia, Oslo. Questa spilla è la dimostrazione del legame che esiste tra i Popoli celtici, Vikinghi compresi. Infatti una molto simile è la famosa Spilla di Tara, trovata in Irlanda.
Museo di Storia, Oslo. Questa spilla è la dimostrazione del legame che esiste tra i Popoli celtici, Vikinghi compresi. Infatti una molto simile è la famosa Spilla di Tara, trovata in Irlanda.

In giro per la Norvegia

Girando per Oslo, si vede l’impronta lasciata dalla cultura vikinga. I vikinghi sono conosciuti per essere grandi navigatori che attraversavano i mari e gli oceani muniti non di carte nautiche ma della Pietra del Sole che permetteva loro di orientarsi e di mantenere la rotta. Erano noti per fare una gioielleria raffinatissima spesso ispirata a miti e leggende, il che dimostra quanto poco si conosca di questa cultura. I Vikinghi sono anche noti per essere stati i primi europei a raggiungere il Nordamerica, tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo. Fu Bjarni Herjólfsson, il primo esploratore venuto dall’Islanda, ad avvistare il continente americano cinque secoli prima dei viaggi di Cristoforo Colombo, come dimostra l’antico insediamento vikingo dell'XI secolo ritrovato sull'isola di Terranova “L'Anse aux Meadows”.

Visitando l'Historisk Museum che ospita la più grande collezione di reperti preistorici e medievali ritrovati in Norvegia, con grandi sale riservate ai reperti vikinghi, ci siamo resi conto di quanto poco si conosca di questa cultura. Dipinti perlopiù come dei selvaggi non si capisce come questi stessi selvaggi abbiano potuto lasciare tracce così evolute nei miti, nelle leggende e nell’oreficeria raffinatissima.

Abbiamo visitato, sempre ad Oslo, il Naturhistorisk Museum, museo di storia naturale, dove abbiamo potuto fare un viaggio tra il passato remoto del nostro pianeta, con scheletri dei grandi sauri, e il futuro delle esplorazioni spaziali. È impressionante pensare che la nostra storia deriva da queste creature immense che ci hanno lasciato testimonianze sotto forma di miti e leggende.


Museo di Storia Naturale, Oslo. Questo reperto è uno scheletro di dinosauro vissuto centinaia di milioni di anni fa
Museo di Storia Naturale, Oslo. Questo reperto è uno scheletro di dinosauro vissuto centinaia di milioni di anni fa

La tappa megalitica

Poi c’è stata la tappa megalitica. Ci siamo recati in visita presso due siti megalitici: il sito di Elgesem e il sito di Istrehagan. Entrambi molto suggestivi, strutturati secondo la forma delle navi vikinghe. Il primo aveva anche un tumulus, il secondo era più complesso e aveva tutta una serie di cerchi di pietre e navi vikinghe grandi e piccole. È evidente la sacralità di entrambi i siti, tanto che nel secondo, al centro del cerchio principale, era posata un’offerta votiva.

Il megalitismo continua ad essere un mistero per i ricercatori. Come è possibile che al tempo dell’età della pietra ci fossero popoli che attraversavano il pianeta con pietre gigantesche e avessero miti comuni come la ruota forata, i cui ritrovamenti si trovano presso tutti i luoghi megalitici?

Recentemente, dopo l’affermazione dei ricercatori secondo cui Stonehenge era stata costruita da una famigliola del Galles, si è scoperto che i grossi massi dell’altare principale arrivavano dalle Orcadi scozzesi. Come avessero fatto a trasportare quei massi resta un mistero.


Il sito megalitico di Istrehagan. Anche questo è spettacolare, con più cerchi di pietre e strutturato in navi vikinghe grandi e piccole.
Il sito megalitico di Istrehagan. Anche questo è spettacolare, con più cerchi di pietre e strutturato in navi vikinghe grandi e piccole.

Noah, l’associazione che difende le balene

Abbiamo contattato il NOAH, un’associazione che si batte per i diritti degli animali. Noah è un'organizzazione norvegese fondata nel 1989, la cui ideologia si basa sull'assunto che gli animali, come gli esseri umani, hanno diritto alla libertà e all'espressione della vita in tutte le sue manifestazioni. L'organizzazione opera in diversi settori, ad esempio l'allevamento di animali per l'alimentazione umana, l'industria dell'intrattenimento, la produzione di abbigliamento e la caccia. Il leader e portavoce di NOAH è la veterinaria Siri Martinsen.

Non mi rassegnavo all’idea che Norvegia, Islanda e Giappone fossero gli unici tre stati dove è concessa la caccia alle balene. E volevo fare qualcosa per fermare questo eccidio. O almeno provarci. Ecco perché ho contattato il Noah, che sembrava avere principi molto affini a quelli di SOS Gaia.

In effetti nell’intervista fatta alle due rappresentanti di Noah, Maria Lien e Liv Johanne Lindsjorn, abbiamo appurato che la maggior parte degli abitanti della Norvegia amano gli animali e si dichiarano animalisti, non amano cibarsi di cacciagione e men che meno di quella proveniente dalla caccia alle balene. Il Noah è ovviamente contrario alla caccia alle balene così come quella ai delfini e alle foche, e stanno facendo una campagna che dimostri come recenti analisi dei contaminanti indicano potenziali rischi per la salute agli esseri umani dal consumo di carne di balena norvegese.

L’autrice intervista il Noah, associazione per la difesa degli animali. Le sue rappresentanti: Maria Lien e Liv Johanne Lindsjorn
L’autrice intervista il Noah, associazione per la difesa degli animali. Le sue rappresentanti: Maria Lien e Liv Johanne Lindsjorn

Per cui l’informazione diventa un argomento essenziale poiché può cambiare radicalmente la mentalità delle persone.

Appurato che abbiamo gli stessi principi e perseguiamo le stesse finalità, abbiamo deciso di collaborare insieme per un senso di giustizia verso gli animali, i veri schiavi di questo terzo millennio. Intraprenderemo insieme delle azioni congiunte con dimostrazioni comuni.


Il sito megalitico di Steinringfeltet

Siamo andati a visitare un sito spettacolare. Il sito megalitico, con 13 cerchi di pietre composti da 13 pietre ciascuno e due Cairn costituiti da pietre. La cosa che ci ha colpiti è che questi luoghi sacri vengono frequentati, come dimostrano le offerte votive al centro dei principali cerchi di pietre o i leggendari Troll fatti di pietra. Inoltre abbiamo fatto strani incontri che ci hanno fatto pensare a persone particolari, e non è una cosa nuova nei luoghi megalitici.



Partenza per Hessdalen

Hessdalen. L’aria che si respira fa presagire che siamo in un luogo magico, e gli avvistamenti di luci e altri fenomeni particolari lo confermano. Abbiamo affittato uno chalet in cima a una montagna, un posto adatto per avvistamenti UFO. Speriamo di avvistarne qualcuno. In ogni caso è una bellissima avventura a contatto con una natura selvaggia. Siamo stati accolti da un gruppo di capre molto dolci che si lasciavano accarezzare e sembravano apprezzare le coccole. Anche le renne e le alci sembravano accoglierci e gradire la nostra presenza.

Tipico paesaggio norvegese
Tipico paesaggio norvegese

Il paesaggio è stato molto nordico, anche nei dintorni e abbiamo potuto apprezzare i paesini intorno a Hessdalen, compresi i Trolls che non mancano mai, rivestendo una parte importante della cultura norvegese.

A Hessdalen tutto è imperniato sugli UFO, ci sono grandi cartelli sull’argomento. Ne ho approfittato per fare una intervista a Gianluca Roggero, esperto sull’argomento, speaker di Radio Dreamland.


Trondheim

Trondheim, l’antica capitale della Norvegia. Conosciuta con l’antico nome di Nidaros.

Trondheim è una città sul fiordo di Trondheim, nella Norvegia centrale. Risalente all'XI secolo, la cattedrale gotica di Nidaros è caratterizzata da un rosone ricercato e una facciata ricca di dettagli rivolta a ovest. Nelle vicinanze, il museo del Palazzo dell'Arcivescovo ospita reperti archeologici e sculture, tra cui gargolle provenienti dalla cattedrale.

La città fu fondata nell'anno 997 dal re vichingo Olaf I di Norvegia con il nome di Kaupangen, che però diventò presto Nidaros. Fu così capitale norvegese sino al 1217. La città subì numerosi incendi nel corso dei secoli, il più distruttivo dei quali nel 1681 la rase al suolo. Venne ricostruita con ampi viali per far sì che i successivi incendi non si propagassero facilmente. La cattedrale fu opera di molte ristrutturazioni, a causa dei numerosi incendi, la più importante nel 1869, che le diede uno stile gotico-romanico. Durante il medioevo e dal 1814 (quando la Norvegia ebbe la sua prima costituzione autonoma) in poi la cattedrale è stata la sede delle incoronazioni dei re di Norvegia.

Il nostro fiordo nei pressi di Oslo
Il nostro fiordo nei pressi di Oslo

A causa di Re Olaf e anche dei missionari e del vescovo Grimkjell (o Grimkell) a cui affidò la diocesi di Nidaros, il cristianesimo si impiantò in tutta la Norvegia. Re Olaf, costretto alla fuga nel 1028 per ostilità interne, tornò due anni più tardi per giocarsi il tutto per tutto contro il re danese Canuto: il 29 luglio 1030 morì nella battaglia di Stiklestad.

Il primo nome della città fu Kaupangen («Il mercato»), datole dal suo fondatore, Olaf I di Norvegia. Olaf, al suo arrivo nella zona, aveva tagliato la testa di alcuni suoi rivali: Håkon conte di Lade, suo figlio Erlend e il servo di Håkon, Kark, che aveva tradito Håkon e cercato di ingraziarsi Olaf allo stesso modo di re Tolomeo XIII con Cesare, cioè portandogli la testa di Håkon; Olaf reagì come Cesare, facendo tagliare la testa a Kark. Le tre teste furono quindi impalate sull'isoletta di fronte all'odierna Trondheim, e tutti coloro che entravano nel fiordo per nave dovevano, per rispetto al nuovo re Olav, fermarsi a insultare e maledire ad alta voce le teste dei suoi nemici: da qui il primo nome dell'isolotto, Nidarholm, cioè “isoletta delle maledizioni”.

Questo dà l’idea di che tipo fosse Re Olaf.

Da Nidarholm il nome passò al fiume, la Nidelva (“il fiume delle maledizioni”) e alla città, Nidaros (“foce delle maledizioni”), che lo mantenne per lungo tempo. La parola Nid non è più di uso comune in norvegese, ma compare ancora nelle traduzioni norvegesi delle saghe norrene.

All'epoca della Riforma, poche delle antiche chiese vennero restaurate, mentre le altre furono in parte demolite per recuperarne i materiali da costruzione. Il tracciato viario medievale si conservò comunque nel piano regolatore imposto alla città nel 1681, a seguito di un grande incendio, e rimane tuttora largamente presente nell'impianto urbano,

Hessdalen, la città degli UFO
Hessdalen, la città degli UFO

Non mi stupisce affatto che la diocesi subì numerosi incendi nel corso dei secoli, probabilmente furono incendi dolosi a causa delle repressioni religiose inflitte dal cristianesimo.

Ora la città di Trondheim si presenta molto rilassata, gli abitanti si godono la città e sono armonici e gentili.


Aurora Boreale

Abbiamo trascorso una notte a Hessdalen e la magia del posto ci ha contaminati: abbiamo assistito al grande spettacolo dell’aurora boreale dal nostro cottage. Non ce lo aspettavamo, sapevamo che il periodo (autunno avanzato) era possibile in Norvegia, ma uno spettacolo così ti mette in una posizione filosofica tra il visibile e l’Invisibile! Ti chiedi come sia possibile assistere ad uno spettacolo così grandioso. Ne avevamo già vista una in Islanda, dalla nostra casa di Reykjavik, della durata di ben quattro ore. Ma ogni volta questo spettacolo fa vacillare tutte le proprie certezze. E ti chiedi se esista davvero qualcosa che vada oltre il visibile. Sarà un caso che questo fenomeno si sia materializzato più o meno in concomitanza con l’anniversario del New Earth Circle, avvenuto martedì 2 settembre 1986 fondato da Giancarlo Barbadoro? E che ha dato l’avvio a una meditazione planetaria a cui partecipano persone da ogni parte del pianeta?

In finlandese, l’aurora boreale si chiama “revontulet” termine che tradotto letteralmente significa “fuochi della volpe”. Il nome deriva da un antico mito secondo il quale l’aurora boreale (o luci del nord, come vengono comunemente chiamate nel Nord Europa) fosse in realtà causata da una volpe magica. Il mito trova riscontro in una leggenda norvegese, secondo cui a provocare l'aurora boreale è la coda di una volpe artica che tocca la neve mentre corre creando scie luminose. Per la cultura popolare della Norvegia, invece, è dovuta al riflesso del sole sugli scudi delle Valchirie. Gli Eschimesi Inuit, infine, pensano che siano gli spiriti dei defunti che tornano sulla Terra.


Il martello di Thor
Il martello di Thor

Passeggiando per Oslo

Oslo è una città molto rilassata, e come d’abitudine presso la cultura nordica, i cittadini sanno come godersi la vita. Innanzitutto il loro tempo libero viene prima di ogni cosa, infatti la domenica non c’è un solo negozio aperto, e tutto chiude alle 17 anche nei giorni feriali. Nel week end si può vedere gente che prende il sole nei prati, chi va in canoa, chi fa sci d’acqua. Suggestionati da quest’atmosfera, abbiamo deciso di fare una crociera tra i fiordi, ed è stato bellissimo lasciarci cullare dall’acqua e abbandonarci a un sole insolitamente caldo in quei primi giorni di settembre.

Qualche dato sulla Norvegia.

In Norvegia ci sono le strade liscissime, cosa a cui noi italiani non siamo assolutamente abituati. Da noi le strade sono tutte una buca, invece qui sono incredibilmente levigate.

L'età minima per acquistare alcolici in Norvegia è di 18 anni. Per i super alcolici si sale a 20 anni.

La birra può essere acquistata nella maggior parte dei negozi, ma solo fino alle 20 durante la settimana o alle 18 il sabato. Per vino, liquori o la birra doppio malto, bisogna andare in uno dei punti vendita Vinmonopolet che si trovano nella maggior parte delle grandi città e paesi. Cose già viste anche in Islanda. Come altri Paesi dove ci sono lunghi inverni e un clima rigido, anche l’Islanda ha lottato per combattere l’alcolismo e, come altri Stati nordici, l’uso di un sistema di monopolio per la vendita di alcolici era l’opzione da seguire. In Islanda tutte le bevande con una percentuale di alcol superiore al 2,25% vengono vendute attraverso il monopolio di stato Vinbudin.

L’Opera House di Oslo
L’Opera House di Oslo

La natura norvegese è accessibile a tutti e il Teatro dell'Opera di Oslo, inaugurato nel 2008, è stato costruito sullo stesso concetto.

Normalmente camminando sui tetti si rischia di essere arrestati, invece su questo edificio, nel pieno centro della capitale norvegese, tutto è l'esatto contrario del solito “si prega di non toccare” che si vede ovunque in tutto il mondo. Le sottili variazioni nella struttura del tetto in marmo sono state create dagli artisti norvegesi Kristian Blystad, KalleGrude e Jorunn Sannes, e sono state concepite per essere calpestate.

L’Opera House di Oslo è spettacolare, considerando che sotto i propri piedi ci sono tre scenografie dal design unico, una miriade di locali pubblici e sale da esplorare e un ambiente di lavoro vivace per più di 600 professionisti di opera e balletto.


Secondo come lo si vive, il viaggio ti trasforma, non si è più come quando si è partiti. Si è diversi. Il viaggio ha questo potere, che sia un viaggio all’interno di se stessi, o che sia un allontanamento dalle proprie abitudini.

Durante questo viaggio abbiamo celebrato l’anniversario del New Earth Circle, nato martedì 2 settembre del 1986. E’ stata una svolta per la pratica della meditazione.

L'iniziativa è stata fondata nel 1986 in Scozia da Giancarlo Barbadoro (purtroppo scomparso nel 2019) insieme alla sottoscritta che ha avuto l’onore di partecipare alla sua nascita, unitamente a leader spirituali di tutto il pianeta. Ricordo benissimo il momento della sua fondazione: un insieme di leader spirituali laici dediti alla meditazione, provenienti da tutto il pianeta, erano stupiti perché si trovavano tutti insieme come in un magico e misterioso appuntamento.

Aurora boreale
Aurora boreale

È stato naturale proporre di fare una meditazione insieme. Da allora è successa una svolta: la meditazione non fu più considerata come una pratica astrusa, ma come una esperienza di benessere e di guida per la propria vita. Pur con tutte le differenze di metodo possibili. La meditazione, da quel lontano 1986, è stata sdoganata.

Da allora ogni martedì alle 21, ora di Parigi, è rimasta l'abitudine di meditare insieme su tutto il pianeta per formare una umanità sensibile e armonica, per un mondo migliore che dia rispetto a Madre Terra e a tutti i suoi figli di qualsiasi specie.

Ogni primo martedì del mese questo evento verrà organizzato in diretta Facebook condotto da me, con la musica della Nah-sinnar, la musica del Vuoto, eseguita al flauto da Giancarlo Barbadoro.



www.rosalbanattero.net

 

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