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Verso un nuovo rinascimento ecospirituale |
17 Dicembre 2020 | ||||||||||||
In questa epoca buia a causa della pandemia un nuovo movimento si affaccia sull’orizzonte filosofico
Post Tenebras Lux, dopo le tenebre la luce. Il famoso detto della riforma di Martin Lutero in realtà è un motto molto più antico, che riflette una massima druidica ripresa anche dal mitraismo. Filosofie considerate pagane, precedenti alle repressioni religiose del cristianesimo. Può sembrare lapalissiano: dopo la notte sorgerà sempre il sole, dopo l’eclisse tornerà la luce, dopo le tenebre dell'ignoranza riappare sempre inevitabilmente la luce della conoscenza. I momenti bui della Storia si sono sempre alternati a momenti di rinascita, come lo è stato per il Rinascimento che seguiva l’epoca buia del medioevo, in cui si è affermato un pensiero laico dopo il lungo periodo di esclusivo monopolio culturale cristiano, un pensiero che ha creato un cambiamento in cui è maturato un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi. Anche questo momento storico che stiamo vivendo, in cui la pandemia ci ha imposto nuove regole sociali ed è tuttora impossibile fare previsioni sul futuro, in realtà si possono avvertire i prodromi che fanno presagire che qualcosa di nuovo si sta muovendo, preparandosi a emergere quando i tempi lo consentiranno.
Un nuovo movimento culturale si affaccia all’orizzonte e lascia intravvedere uno spiraglio di speranza in questo momento così grigio. E’ il movimento dell’ecospiritualità, un termine coniato da Giancarlo Barbadoro insieme a capi tribali di comunità native. Ecospiritualità è una modalità di vita basata sul riferimento alla Natura. Un concetto che nasce dall’esperienza dei Popoli naturali, quei popoli nativi che non sono stati assimilati dalle religioni e dalle ideologie della società maggioritaria. Culture presenti su tutti i continenti che hanno mantenuto un contatto con Madre Terra, intesa come un riferimento per la crescita spirituale dell’individuo. L’ecospiritualità rappresenta la ricerca di un’armonia interiore che si estende a tutto ciò che ci circonda, nel rispetto dell’ambiente e di tutte le forme di vita. Una filosofia che si ispira alla Natura nel suo significato globale, intesa non solo nella manifestazione dei suoi cicli naturali, ma anche nella sua accezione mistica, depositaria di un grande mistero cosmico. L’ecospiritualità porta a rivalutare il rapporto dell’individuo con l’ambiente in un’ottica che esce dall’antropocentrismo, dove tutte le creature viventi, e lo stesso pianeta, vengono ad assumere un valore e una dignità equivalenti a quelle dell’uomo. L’individuo non è quindi visto come il dominatore incontrastato del mondo che abita, ma si trova ad essere affratellato a tutte le manifestazioni della vita, in una comune esperienza che è parte di un ecosistema che orbita nello spazio. Nell’ottica ecospirituale, la ricerca di armonia è estesa all’ambiente circostante in una interpretazione globale, non si ferma quindi all’ordinario quotidiano, ma coinvolge la totalità dell’esistenza. Il concetto di “ambiente” assume così un’accezione metafisica che trascende la dimensione sensoriale dell’ambiente quotidiano sensibile. È lo “Shan” degli antichi druidi, la Natura nel suo aspetto immateriale oltre che fisico. Secondo la concezione dei Popoli naturali del pianeta, l’ecospiritualità non è da intendersi come una ideologia, ma come la ricerca di una modalità armonica di rapporto con l’ambiente, ispirata da una esperienza spirituale interiore, libera e naturale. L’ecospiritualità è lo sviluppo dell’intuizione che nasce di fronte ad un cielo stellato, senza ipoteche filosofiche o religiose, che si concretizza in una esperienza di conoscenza e di vita.
Su queste basi, gli attuali depositari delle tradizioni dei Popoli naturali di vari continenti si sono trovati a definire un comune intendimento: quello di divulgare la filosofia dell’ecospiritualità sul pianeta. È stata così fondata l’Ecospirituality Foundation, una NGO in Stato Consultativo con le Nazioni Unite nata per iniziativa di Giancarlo Barbadoro, scomparso nel 2019. Barbadoro vedeva l’ecospiritualità come una risposta al malessere e ai problemi del pianeta. Oggi più che mai assistiamo a un mondo senza equilibrio, la pandemia ci ha messi in ginocchio e l’umanità si trova a fronteggiare un nemico invisibile e una situazione completamente nuova e inaspettata, di cui si parlerà nei futuri libri di storia. Ma questo squilibrio era già nell’aria da tempo, non è che prima della pandemia il mondo fosse un eden. Gli allevamenti intensivi in cui si allevano e si macellano 70 miliardi di animali all’anno possono dare l’idea di quanto il mondo sia squilibrato. Oltretutto è ormai noto che gli allevamenti intensivi sono una delle maggiori cause dell’inquinamento. La stessa malattia coronavirus 2019 (COVID-19) sembrerebbe essere l’ultima di una serie di malattie infettive a rapida diffusione causate da virus provenienti da animali che sono riusciti a superare la barriera interspecie e a infettare l’uomo (le cosiddette malattie zoonotiche). Le malattie pericolose causate da virus zoonotici, oltre alla COVID-19, comprendono l’influenza aviaria e suina, la sindrome respiratoria acuta grave SARS e vari tipi di febbre emorragica, tra cui l’Ebola. La condizione degli animali su questo pianeta, in questo momento storico, non è solo materia per i più sensibili, ma rappresenta soprattutto un emblematico casus belli che mette in evidenza come la società maggioritaria condizioni la libertà di tutti, sia umani che animali.
Assistiamo ad un continuo massacro di creature innocenti in una logica impietosa che li vuole far apparire come oggetti da cui prelevare proteine e su cui condurre atroci esperimenti che allontanano le cure necessarie per la salute degli umani. Queste creature sono senzienti, provano emozioni come l'amore e la paura: provano sentimenti condivisi tra di loro e con gli umani, e ci fa orrore la possibile identificazione con la loro condizione. In questa azione sconsiderata si determinano danni anche alla specie umana e al pianeta. Come ad esempio l'impoverimento delle risorse dell'acqua che finisce a servire i grandi allevamenti degli animali cosiddetti da reddito e da cui sopraggiungono le ricorrenti malattie virali che uccidono ogni anno migliaia di persone. Portare aiuto alla condizione animale significa impostare i valori di una futura società più giusta e armonica dove non vi siano discriminazioni speciste e in cui tutti possano godere di valori improntati alla fratellanza, alla libertà degli individui e al godimento di una qualità di vita felice che sia in armonia con la Natura. Questo spazio di libertà non esiste neppure per la specie umana, costretta ad essere praticamente schiavizzata nella produzione di beni in surplus rispetto all'effettiva domanda, solamente per rispondere al gioco di capitalizzazione dell'alta finanza. Una situazione che toglie tempo libero agli individui e li distoglie dall'esercizio di una propria libera creatività. Oggi, più che mai, vediamo il risultato di questo squilibrio, costretti tutti quanti a privarci del minimo standard della nostra libertà individuale.
Oggi la società maggioritaria sta rivelando il suo bluff. E tuttavia… è proprio nei momenti bui che possono nascere le rivoluzioni. In questo caso stiamo parlando di una rivoluzione culturale. Quando si va oltre il velo delle apparenze e si scopre che il mondo non è come ce lo immaginavamo, allora possono succedere due cose: o ci si lascia andare all’apatia, pensando che tanto non cambierà mai niente, oppure si reagisce e si cerca di dare un contributo per un mondo migliore. Un gruppo di sognatori, sulla scorta dell’eredità intellettuale che ha lasciato Giancarlo Barbadoro, sta lavorando per promuovere un progetto ambizioso: un “Nuovo rinascimento ecospirituale”. L’ecospiritualità è una nuova corrente filosofica che spazia dalla bioetica alla meditazione e gli stati percettivi di coscienza, dall’antispecismo al postumanesimo, dall’etologia all’ambiente. L’intenzione dei promotori è quella di creare un modo nuovo di fare cultura al di là degli schemi. Abbattere i paletti della ricerca per creare una liaison tra visibile e invisibile, affrontando anche quelle tematiche a cui l'attuale conservatorismo delle idee non dedica attenzione. Nell’alchimia, la Nigredo è la terra nera, il momento in cui occorre "far morire" tutti gli ingredienti alchemici, per poi dare origine a un mondo nuovo. La materia precipita nel caos originario che precede la creazione. Forse questo tempo in cui tutto il mondo si è fermato può essere il momento di generare nuove idee e una nuova visione del mondo.
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