Scienze

Spazio: 2012, anno fitto di impegni per l'Europa

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29 Febbraio 2012

Il razzo Vega

Dal primo lancio del razzo Vega al modulo di rifornimento automatico Atv per la Stazione spaziale internazionale


Il 2012 sarà per l’Europa un’annata spaziale da record. L’Esa, l’agenzia spaziale dell’Unione, ha steso il suo calendario che riguarda diversi campi di attività: dal trasporto spaziale all’astronomia, all’osservazione della Terra. E in molti emerge in modo significativo la presenza dell’Italia.


Primo lancio di Vega

La prima data importante è il 9 febbraio con la partenza dalla Guyana del nuovo piccolo lanciatore Vega dalla lunga storia. Il progetto nasce infatti in Italia per iniziativa prima del professor Luigi Broglio dell’Università La Sapienza di Roma e poi dell’agenzia spaziale Asi che lo sosteneva in ambito europeo facendolo diventare un programma dell’Esa. L’Italia, comunque, è il primo sostenitore del piano finanziandolo per il 65 per cento. Con esso l’Europa disporrà di un vettore soprattutto ottimizzato per il lancio dei satelliti scientifici di peso contenuto: al massimo 1.500 chilogrammi. Dal punto di vista tecnologico segna una tappa importante: è il primo razzo a livello internazionale costruito interamente in fibra di carbonio. Costruito da Avio, a Colleferro, dispone di quattro stadi e usa propellenti solidi tranne l’ultimo che è a liquido. Vega completerà così la possibilità di trasporto in orbita dell’Europa affiancandosi ad Ariane-5 per i grandi satelliti di telecomunicazioni e a Soyuz per i satelliti medi. Il primo lancio è atteso con trepidazione perché statisticamente negli ultimi vent’anni due vettori su tre al primo lancio hanno avuto problemi. Incrociamo le dita.

A bordo di Vega ci sono, oltre al piccolo satellite universitario Almasat-1 dell’Università di Bologna e un gruppo di Cubesat, il satellite Lares dell’Asi con il quale il professor Ignazio Ciufolini farà l’esame a Einstein verificando un effetto relativistico. Il satellite è una sfera metallica ricoperta di primi riflettenti raggi laser ed è stato messo a punto dalla società milanese Cgs.


Stazione Spaziale

In marzo volerà verso la stazione spaziale Iss il modulo di rifornimento automatico Atv-Edoardo Amaldi. A bordo ci saranno tre tonnellate di materiali vari: dall’acqua da bere, ai cibi, agli strumenti scientifici. Questo è il terzo Atv che l’Esa lancia verso la grande base abitata ed è stato battezzato con il nome di Edoardo Amaldi, il fisico dell’Università La Sapienza di Roma, uno dei collaboratori di Enrico Fermi e tra i promotori della nascita dell’agenzia spaziale europea oltre che co-fondatore del Cern di Ginevra. Per le attività di ricerca sulla Iss è previsto in giugno un convegno con tutti i partner coinvolti dal programma della stazione.


Satelliti Ambientali

In aprile l’Esa presenterà la prima mappa dei ghiacci capace di indicare il cambiamento del loro spessore. Si tratta di un dato importante per valutare il cambiamento climatico. E sarà soprattutto interessante vedere le variazioni riguardanti l’Artico. La mappa è stata realizzata dal satellite dell’Esa Cryosat i cui dati sono raccolti dal centro Esrin di Frascati. Per la meteorologia, invece, in maggio e in giugno voleranno in orbita i satelliti Metop-B realizzati congiuntamente da Esa e Eumetsat e Meteosat SG-3 . Il primo andrà in orbita polare e consentirà di migliorare le previsioni meteo anche su lunghi periodi. Il secondo continua la serie nota dei Meteosat iniziata nel 1977 con la quale Eumetsat fornisce i dati per i servizi meteo quotidiani.



L'Atv Amaldi si avvicina alla Iss

Astronomia

In febbraio viene consegnato alla Nasa lo strumento europeo Miri da imbarcare sul futuro telescopio spaziale americano Webb. Miri, frutto della collaborazione europea al grande progetto statunitense, guarderà all’infrarosso stelle e galassie lontane. In luglio, invece, partirà la missione Swarm formata da tre satelliti che misurando con estrema precisione a elevata risoluzione il campo magnetico terrestre nelle sue variazioni temporali, aiuterà a meglio comprendere l’interno del nostro pianeta e pure il clima.


Navigazione

Tra agosto e settembre voleranno nello spazio altri due satelliti della costellazione Galileo (il Gps europeo) e come i primi due costruiti a Roma da Thales Alenia Space. Il passo è importante perché con quattro dei trenta satelliti previsti dalla costellazione, l’Esa potrà iniziare le attività di prova. Entreranno così nel vivo anche le operazioni della stazione Telespazio al Fucino dove si gestisce il sistema e si controlla l’integrità dei segnali, elemento fondamentale per garantire la precisione che sarà superiore a quella dei Gps americani.


Risorse

L’agenzia spaziale europea ha a disposizione quest’anno un bilancio di 4 miliardi di euro (oltre quattro volte meno della Nasa) e i quattro grandi Paesi finanziatori sono Germania (750 milioni), Francia (717), Italia (350) e Gran Bretagna (260). «Per realizzare così tanti programmi», sottolinea Jean-Jacques Dordain, direttore generale dell’Esa, «abbiamo sempre meno margini, aumentiamo l’efficienza e riduciamo i costi. È una sfida quotidiana, ma questo rende la vita più interessante».


(Dal Corriere della Sera del 10 gennaio 2012 – Per gentile concessione dell’Autore)


Giovanni Caprara, giornalista e scrittore, è responsabile della redazione scientifica del Corriere della Sera

 

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