Scienze |
Noi, l'energia e l'infinito |
28 Maggio 2020 | |||||||||||
Consapevolezza del vuoto e il mistero di Dio. Tra misticismo e materialismo, dalla constatazione del fenomeno della consapevolezza interiore sino alle scoperte della scienza moderna, si pone l'eterno quesito sull'esistenza di Dio
Dove siamo? La comparsa dell'universo in cui esistiamo viene fatta risalire alla grande deflagrazione di energia, il Big bang, che si è trasformata successivamente in atomi, galassie, pianeti e nella vita senziente in tutte le sue forme. Se prendiamo in esame la teoria inflazionaria (dall'inglese to enflate=espandersi) dei suoi ideatori, l'astrofisico Andrei Linde dell'Istituto Lebedev di Mosca, oggi professore alla Stanford University della California, l'astrofisico A.A. Starobinskij dell' ex Unione Sovietica, e i fisici americani Alan Guth e Paul Steinhardt, possiamo focalizzare un preciso fenomeno quantico.
Secondo la teoria inflazionaria proposta da costoro, all'inizio di ogni cosa esisteva solamente una condizione da loro definita di "vero vuoto", che possedeva e possiede ancora una propria forma di energia neutra per noi inimmaginabile. Poi per una "legge" quantica che vede la necessità di una continua fluttuazione di campo del "vero vuoto", questo in un punto qualsiasi della sua istanza fenomenologica si trasformò in "falso vuoto", ovvero comparve una energia diversa e utile a creare il nostro universo. E secondo un'altra successiva teoria, detta dell'universo a bolle", questo processo non si sarebbe fermato ma avrebbe continuato in tutta la presenza fenomenologica del "vero vuoto" creando altri Big bang. Avvenne quindi che questa energia, identificabile nel "falso vuoto", si trasformò in una sorta di condensazione primordiale di materia che collassò su se stessa per l'immensa massa che possedeva, divenendo dapprima tanto piccola più di quanto non avrebbe potuto, simile a quello che accade in un buco nero, per poi sotto il calore la pressione incontenibile esplodere nel suo involucro energetico, una sorta di bottiglie energetica, all'interno dell'ospitalità data dal "vero vuoto". Non abbiamo certezze. Il problema della facoltà senziente Oggi tutto quello che noi conosciamo, dalle galassie dell'universo, al nostro pianeta e al nostro stesso corpo è parte dell'energia del "falso vuoto" che è esplosa ed ha dato vita e sostanza a tutte le forme della materia a cui ci rapportiamo. Sembrerebbe esserne esclusa la proprietà della capacità senziente che tutta la vita mostra di possedere. La capacità che nell'uomo permette di consapevolizzare di esistere.
È difficile collocare lo stato di consapevolezza nella dimensione dell'universo. È una proprietà che sarebbe stata specifica del "falso vuoto" al momento del Big bang, funzionale e fine a se stessa, oppure una potenzialità trascendente che si è manifestata in seguito, replicando una proprietà del "vero vuoto"? Ovvero una energia posseduta dal "vero vuoto" che ha dato origine alla fluttuazione di campo quantistica che ha prodotto il "falso vuoto" e che si è riflessa in questa qualità come percorso trascendente da seguire. Nel "falso vuoto" sarebbe esistito una sorta di "DNA" virtuale in cui c'era già tutto quello che sarebbe apparso dopo il Big bang. L'universo sarebbe quindi una sorta di utero di vita che avrebbe portato lo stato di coscienza a prendere consapevolezza e a liberarsi dalla materia stessa da cui aveva avuto origine, prima in maniera topica (dentro all'universo) e poi attraverso la morte fisica del corpo per accedere alla natura trascendente del "vero vuoto" e congiungersi con il mistero del Vuoto. Il materialismo, in proposito dice che è tutto un caso. Ovvero che questa è la meccanica dell'esistenza e che non esiste alcun Dio che possa aver ideato se stesso e l'esistenza del "vero vuoto". Secondo questo, quando si muore, si muore e basta. Non si va da nessuna parte. Il fenomeno della senzienza è una proprietà della materia di cui è costituito l'universo utilizzata dal cervello per poter gestire la sopravvivenza fisica della sua unità biologica. Ma allora che cosa rappresenta la capacità dell'essere senzienti? Che cosa significa essere senzienti? Essere consapevoli di esistere come identità anagrafica dentro a un teatro cosmico rappresentato dall'universo? O c'è qualcosa d'altro nelle potenzialità del fenomeno dell'essere senzienti? Perchè c'è qualcosa invece di niente? Il misticismo, come ad esempio quello dell'antico sciamanesimo druidico, da parte sua non prende a riferimento né una né l'altra delle due posizioni, ma sta ad osservare con profondo spirito scientifico e si rende conto che esiste un Mistero insondabile ai sensi che potrebbe essere fatto risalire ad una Causa prima di tutte le cose, esaustiva per sua natura a se stessa, come potrebbe esserlo l'esistenza.
Innanzitutto osserva che esiste il piano fenomenico dell'esistenza e si chiede perché c'è qualcosa invece di niente? Se l'esistenza del "vero vuoto" è solo un fenomeno meccanico fine a se stesso perché dovrebbe sprecare la sua energia per creare il "falso vuoto"? Questo "Suono primordiale" si sarebbe quindi irraggiato, come in uno stagno, a mezzo di una serie infinita di onde sonore che si sarebbero allargate nell'esistente (ovvero nel "vero vuoto") sino a rinfrangersi tra loro e creare nuclei di energia che avrebbero dato vita alla materia, ai pianeti e all'uomo. Inoltre, essendo tutti, uomini e cose, come insieme d'onda prodotta dal Suono primordiale saremmo tutti collegati tra di noi. Mito che potrebbe trovare conferma nel fatto che tutte le particelle che compongono la materia sono riconducibili a forme d'onda. E che, come asserisce la teoria moderna delle stringhe, tutte le particelle, quark e altro, non sono altro che forme di energia dovuta a forme di stringhe vibranti di energia. Aggiungiamo che anche l'esoterismo della Bibbia cristiana, dice che Dio usa il suono della sua voce per creare l'universo. Persino Thoth dell'antico esoterismo egizio crea quello ch 'è dal niente attraverso il suo canto. E anche nella cultura aborigene è il suono del "Bull roar" che crea l'uomo e le cose. L'antico sciamanesimo druidico, in merito a al suo modello cosmologico, aggiunge ancora che non va dimenticato che l'individuo stesso è costituito da questa energia e che appartiene alla modalità fenomenica dell'effetto vibratorio. Ovvero che non potrebbe rendersi conto di esistere se fosse solamente un'onda che vive e si comporta da onda. Che senso può avere altrimenti l'esperienza della "Visione" vissuta dai meditanti, tutti con le stesse modalità di percezione?
Siamo una casualità? Ma l'antico sciamanesimo druidico non disdegna neppure l'ipotesi che la nostra identità personale possa essere solamente una sorta di effetto di familiarizzazione ambientale dovuta ad una funzione del proprio genoma. La possibilità di percepire la natura non convenzionale del Vuoto Tuttavia, lo sciamanesimo druidico continua nella sua osservazione del fenomeno. E non si tratta neppure di una semplice intuizione affacciata alle scoperte della scienza quantistica. Queste possono solamente avvalorare che c'è un invisibile al di là della costruzione olografica della mente, forgiata dall'ignoranza esperienziale e alle ideologie sociali del tempo in cui si vive. Un trascendente nel quale ottimisticamente si dovrebbe identificare nella realtà del tutto, ovvero dello Shan, come l'antico druidismo volle identificare il grande Mistero mistico in cui esistiamo, in cui esiste la Natura stessa, dalla sua manifestazione tangibile sensoriale sino all'invisibile. La constatazione che la facoltà senziente dell'individuo possa giungere a percepire il Vuoto da cui ha origine l'universo significa che questo stesso nel momento in cui si manifestato il "falso vuoto" questo conteneva già in se la qualità del trascendente che avrebbe consentito all'individuo di andare, con la sua percezione, al di là della rappresentazione sensoriale dell'universo stesso.
Noi siamo l'energia del tutto In questa prospettiva possiamo renderci conto della qualità trascendente che è stata profusa all'origine dell'universo, nel processo iniziato con il Big Bang, e che ha permesso la realizzazione della sua architettura attuale e che vediamo manifestarsi nelle leggi della bottiglia energetica dell'universo, che rimane sotteso al suo riflesso esistente al di là della materia, e contemporaneamente anche nell'individuo senziente. |