Recensioni |
Una giornata speciale alla Cavallerizza |
04 Maggio 2015 | ||
Sabato 25 aprile, data emblematica, pomeriggio ‘giusto’ per fare scoperte interessanti. Innanzitutto esplorando un luogo – segreto ai più, magnifico ed emblematico – come La Cavallerizza a Torino: il complesso di via Verdi che attende una piena valorizzazione da parte della Città, e magari dei progetti ‘veri’ e responsabili che tutelino la creatività giovanile che li si sta aggregando, spontanea, da mesi. Purtroppo inascoltata. Ecco, in un pomeriggio dove La Cavallerizza è stata ‘riaperta’ e resa ‘visibile’ abbiamo avuto modo di approcciare un’esperienza allo stesso tempo artistica, musicale e mistica. Protagonisti Charlie Frascà – eclettico artista e storico DJ della scena torinese – e Matteo Cerantola, giovane interprete (dire musicista sarebbe riduttivo) del didgeridoo: strumento sciamanico degli aborigeni australiani, ‘insegnato’ in Italia dal maestro (e artigiano, ‘lui’ i didgeridoo li costruisce…) Moreno Papi. La loro performance comprendeva sonorità e un sorprendente momento di benessere. Gli amici convenuti in questo ‘angolo mistico’ potevano stendersi su un materassino e… la magia aveva inizio. Le sonorità del didgeridoo (posizionato sul corpo e spostato con lenta perizia avanti e indietro) riescono – anche in pochi minuti di ‘terapia’ – a creare un rilassamento inatteso; in grado di trasportare lo spirito e i muscoli in un luogo ‘altro’, piacevolmente lontano da tutto. Ma ‘quando ci si risveglia’ è Charlie a stupirti con le sue opere. Quadri aborigeni di grande qualità, antichissimi e contemporanei, realizzati con le tecniche tradizionali. Ma anche opere create al computer che evocano un mondo onirico, fatato e animalista. Se frequentate la sua pagina Facebook e il suo profilo personale avrete modo di conoscerlo sempre meglio. Ancora una annotazione per i progetti di formazione che Charlie sta lanciando per le scuole. Il suo ‘Point for children’ (arte aborigena per bambini) si basa su presupposti di grande interesse. Tutto parte dalla ‘dot art’, l’arte per punti, originariamente utilizzata nei disegni sulla sabbia e poi trasposta su tela. Nell'arte aborigena moderna complessi pattern geometrici sono realizzati con numerosi punti, grosso modo equidistanti, di diversi colori. Il workshop di Charlie è rivolto ad adulti e bambini dai 5 anni in su e prevede: sviluppo della manualità, sviluppo della creatività, conoscenza di una antica forma d'arte. Con semplici materiali (colori acrilici, bastoncini, tavole di legno mdf) si affrontano piacevolmente 4 incontri: nel primo si mescolano i colori e si iniziano ad usare i bastoncini, nel secondo ‘si gioca’ con le forme che vengono riempite da puntini colorati, nel terzo si progetta ‘la tavola’ individuando una forma a piacere, nel quarto il lavoro viene terminato. La magia di una antichissima forma artistica portata con elementi di forte coinvolgimento nell’era 2.0; una forma di espressione semplice e seducente alla portata di tutti. Il nostro pomeriggio alla Cavallerizza ci ha fatto esplorare nuovi orizzonti.
Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
|