Recensioni

Il Tamburo dello Sciamano

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16 Giugno 2014

La Nah-sinnar e il risveglio dell’inconscio


Più cose mi colpiscono e mi piacciono in Giancarlo Barbadoro. Tra queste l’onestà della sua ricerca interiore; la volontà di rifarsi alla Tradizione a noi più vicina (quella Celtica) senza necessariamente passare per l’Oriente; la semplicità nell’esporre concetti filosofici profondi in maniera semplice e quindi accessibile al lettore comune.

Conosco poco dello Sciamanesimo: le mie esperienze sono di sola lettura e risalgono al momento in cui ho sentito l’esigenza di un approccio all’essenza della vita. Mircea Eliade, Renée Guenon, Michael Maier, Basilio Valentino, ma anche Castaneda, hanno aperto una finestra nella mia mente. Mi sono avvicinata negli anni al Mistero delle Cattedrali, dunque a Fulcanelli e Canseliet, e ho avuto la fortuna di conoscere personalmente Paolo Lucarelli, Adepto dello stesso Canseliet; questi ultimi filosofi ‘del fuoco’ mi hanno risvegliato un sentimento sopito, un desiderio fortissimo e gioioso di approfondire gli studi sulla Materia e sullo Spirito. È proprio in quegli anni che ho incontrato Giancarlo Barbadoro e ho avuto modo di chiacchierare con lui stabilendo una simpatia immediata, che ci ha portati fin qui.

Per vie diverse, ma con lo stesso impulso e piacere di ricercare, vedo, leggendo questo ultimo suo bel lavoro, che abbiamo proseguito nell’intento iniziale. Laddove Giancarlo scrive “… È l'Alchimista che opera alla realizzazione della pietra filosofale interiore e riesce ad operare la trasformazione della materia inerte in oro partecipando disinteressatamente, per il benessere degli altri, all’evoluzione del cosmo” mi sento non solo di condividerne il pensiero, ma di ringraziarlo per l’impegno che pone nella divulgazione di una antica Tradizione mai spenta e molto spesso mal considerata o peggio mescolata a volgari surrogati da buttare in pasto alla gente quasi sempre a fini di lucro.

Parlare di Tradizione antica quanto il mondo, di Natura (quella che esiste oltre il velo della cecità che ci attanaglia) e al contempo della teoria delle Superstringhe, vuol dire aver preso in considerazione l’intera realtà nella quale siamo immersi (o l’ologramma che dir si voglia, a seconda dei punti di vista), vuol dire chiedere spiegazioni alla medesima e aspettarci delle risposte, poiché è da ciò che siamo e ciò che ci circonda che dobbiamo partire per comprendere la nostra essenza ed eventualmente il nostro compito in questa manifestazione.


Giancarlo Barbadoro presenta il suo libro “Il Tamburo dello Sciamano” al Salone Internazionale del Libro di Torino 2014 introdotto dall’editore Silvio Canavese

Il fatto che anche la Scienza abbia finalmente prospettato che la componente infinitesimale sottesa a tutta la materia esistente: persone animali minerali stelle e persino i buchi neri è una particella di energia vibrante, dà ragione alla tesi, sostenuta qui da Giancarlo, che non c’è distinzione tra filosofia e ricerca, tesi che avvicina l’individuo al senso del trascendente immanente ad ogni cosa e toglie discredito a qualsiasi forma di ‘questua’, purché , aggiungo, onesta e leale e non dettata dalla curiosità fine a se stessa.

Il Graal, che viene abbondantemente descritto nel primo capito di questo lavoro, è la stessa Pietra Filosofale che l’Alchimista ricerca e che rappresenta per lui non un punto di arrivo, bensì una delle tappe al fine di realizzare insieme a Mater Materia (la Natura che lo guida in tutti i passaggi) la Grande Opera.

L’augurio è che questo libro venga letto da moltissime persone e accenda una scintilla nella mente, grazie alla quale si possa guardare con occhi nuovi ciò che abbiamo a portata di mano, a cominciare magari dall’interpretazione esoterica dei testi di Omero, Virgilio, Dante, senza spingersi subito in scritti più complessi. Grazie a Giancarlo che ci offre questa nuova possibilità.


Il Tamburo dello Sciamano

di Giancarlo Barbadoro

Keltia Editrice


www.giancarlobarbadoro.net


Anna Cuculo, attrice, regista, scrittrice, ha debuttato nel Teatro Lirico come danzatrice classica e in TV nella danza moderna. Si dedica al teatro di prosa come attrice e coreografa. È autrice di due romanzi: "Il suono di una sola mano" e "Via Barbaroux".


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