Personaggi |
Viaggio in Antartide |
04 Maggio 2015 | ||||||||||||||
Intervista a Samuel Blanc
Nel Massiccio della Chartreuse in Isère, la sua regione d’origine, Samuel Blanc si è abbandonato poco a poco alla sua infatuazione pronunciata per la natura. Quest’attrazione crescente per il mondo vivente l’ha coinvolto in diverse forme di studio e di protezione della natura, e l’ha fatto in seguito dirigersi in modo del tutto naturale verso studi di ecologia e di gestione degli spazi naturali. Alla fine di questa formazione egli è entrato a far parte della Lega per la Protezione degli Uccelli dell’Isère, dove viene incaricato di gestire la parte pedagogica della struttura. Inverventi nelle scuole, ma anche in pubblico in modo più generale, accompagnamento di gite di esplorazione, week-end e viaggi con tematiche naturalistiche, lo terrano occupato in questo modo per tre anni. Nel 2005 avviene la partenza per la Terra Adélie in Antartide, per effettuare uno svernamento di quindici mesi sulla base scientifica francese Dumont d’Urville. E’ il responsabile in loco del monitoraggio e dello studio delle popolazioni di uccelli e di foche per conto del CNRS e dell’Istituto Polare francese. Al suo ritorno decide di abbinare la sua esperienza di biologo polare con quella di pedagogo, e propone i suoi servizi a strutture che organizzano dei viaggi con destinazioni prevalentemente nelle regioni polari e subpolari. Da quel momento inizia a lavorare come guida, conferenziere e scrittore-fotografo.
Da quanti anni viaggia nelle regioni polari e in che modo si svolge il suo ruolo di guida? Lavoro da 8 anni come guida nelle regioni polari. Non come accompagnatore di spedizioni con gli sci, in pulka oppure in kayak, ma bensì di crociere-spedizioni. Il principio è quello di utilizzare una nave per poter accedere a delle zone isolate in Artide e in Antartide. La nave serve come luogo di riposo e di ristoro, ma anche come piattaforma di osservazione per i paesaggi, la fauna e i ghiacciai che incontriamo. I passeggeri lasciano la nave più volte al giorno per andare in esplorazione con dei canotti pneumatici oppure camminando sulla terra ferma. Il mio ruolo è pedagogico (presentazione di conferenze e accompagnamento delle escursioni all’esterno), ma riguarda anche la sicurezza dei clienti (incontri con animali che possono essere pericolosi, evoluzione subitanea di un ghiacciaio..). Che cosa l’ha portata a navigare nelle regioni polari ? È stato un caso o una scelta motivata da qualcosa di preciso? Ho incominciato ad interessarmi alle regioni polari grazie a dei programmi/documentari audiovisivi sulle regioni polari che mi hanno creato il desiderio di tentare quest’esperienza. Sono quindi partito 15 mesi come scienziato su una base scientifica in Antartide (Dumont d’Urville in Terra Adélie), dove lavoravo come biologo marino. Dopo essere tornato da questa missione ho deciso di condividere la mia passione e la mia conoscenza di queste regioni lavorando come guida.
Ha seguito un training particolare per poter vivere in comfort nelle zone polari? Sì, ci sono delle formazioni da seguire: il primo soccorso, l’uso delle armi per potersi difendere da eventuali animali aggressivi in Artide, il pilotaggio dei battelli pneumatici (gommoni), la gestione degli incidenti, delle crisi… Che cosa si può visitare in Antartide? Quali sono gli eventuali siti di interesse aperti ai visitatori ? In Antartide è possibile visitare l’interno del continente, ma è soprattutto la costa che è la più frequentata. Il 95% dei visitatori si recano sulla penisola Antartica in nave dal Sud America, gli altri dalla Nuova Zelanda in direzione del Mare di Ross. Ci sono molte cose da scoprire: paesaggi, ghiacciai, iceberg, banchisa polare, animali (foche, balene, pinguini, vari tipi di uccelli), si possono visitare delle basi scientifiche, dei siti storici come la Capanna di Shackleton, di Scott, etc. Lei si mai spinto fino all’interno dell’Antartide? E a quale distanza massima dalla costa è arrivato? Ha incontrato delle difficoltà particolari durante quest’esperienza? Sì, una volta. Mi sono recato nella Terra della Regina Maud, a più di 200 km nell’entroterra del continente. Questa parte dell’Antartide è situata a Sud dell’Africa. L’unica difficoltà incontrata è stata il freddo, poichè una notte la temperatura è scesa a -40°C.
Con quale sensazioni personali può descriverci il continente dell’Antartide? Si vivono molte sensazioni quando si frequenta l’Antartide. L’impressione di immensità, di grandiosità sono quelle che colpiscono in un primo tempo. Poi il sentimento di essere in capo al mondo, di sentirsi piccoli su questo pianeta e così deboli in quest’ambiente ostile. Provo anche spesso la felicità di essere lontano dal mondo rumoroso, frettoloso e soffocante in cui viviamo. Andare in Antartide per me è come un pellegrinaggio, ne ho bisogno, ma i sentimenti non sono così facili da spiegare. Bisogna recarsi sul posto per capire. Quali siti ha visitato in Antartide e come si è trovato come comfort, sia riguardo ai siti che alla gente? Ho visitato più volte la penisola Antartica con delle navi da crociera-spedizioni, ma anche la Terra della Regina Maud piantando la tenda sulla calotta di ghiaccio. Da 2 anni a questa parte mi reco anche in nave sul Mare di Ross. Quando lavoravo come biologo in Terra Adélie, vivevo sulla base scientifica con gli altri scienziati e tecnici. È come un piccolo villaggio che vive tagliato fuori dal mondo durante qualche mese Si è mai trovato ad affrontare qualche esperienza particolare durante la sua presenza nelle regione dell’Antartide? Probabilmente lei fa riferimento ad una situazione difficile. No, non proprio, se non alcune volte per delle temperature particolarmente basse.
In quale periodo dell’anno compie questi viaggi in Antartide? Molti dei nostri lettori sono interessati a sapere quali sono le migliori condizioni climatiche e stagionali per un viaggio in Antartide. L’Antartide deve essere visitata durante l’estate australe, diciamo dal mese di ottobre al mese di marzo. L’ideale per osservare la fauna e beneficiare di buone condizioni meteorologiche, sarebbe di andarci da metà novembre a metà febbraio. Numerosi tour operator propongono questa destinazione, ma bisogna scegliere la nave giusta (la stazza, il numero di persone che saranno con voi, le lingue parlate a bordo, se la nave può penetrare o meno nei ghiacciai…), il periodo giusto, e chiedersi che cosa vorremmo vedere. Che cosa può fare chi desidera intraprendere un viaggio in Antartide ? Chi è interessato può consultarmi e io sarò felice di aiutarlo. Le mia esperienze di questa destinazione, dei diversi tour operator e navi, mi permettono di conoscere le offerte e le possibilità di viaggi. Questi sono viaggi che possono essere a volte costosi, non bisogna quindi commettere errori nelle scelte. La ringrazio molto per la sua gentilezza nel rispondere a quest’intervista per Shan Newspaper.
Photos: Samuel Blanc |