Misteri

Il Crop Circle di Santena: qualcosa non quadra

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02 Luglio 2012

Il crop circle di Santena ha suscitato molte discussioni e perplessità

Creano perplessità i disegni nel grano comparsi a Santena nei giorni scorsi


Domenica 17 giugno è comparso un nuovo cerchio nel grano nella località di Santena, in provincia di Torino. Curioso che questo sia il terzo anno consecutivo in cui si osserva la comparsa di Crop-circles nella zona. Da allora la vita del piccolo paesino è stata al centro dell'attenzione di media e curiosi, a dimostrazione del fatto che i cerchi nel grano generano grande curiosità a tutti i livelli.

L’evento ha inevitabilmente creato interesse da parte degli appassionati di settore. Da una settimana si parla sul web dei misteriosi cerchi nel grano comparsi a Santena. Il periodo è quello giusto, ogni anno a giugno i Crop Circle compaiono nei campi di grano di tutto il mondo.

Di tanto in tanto appaiono repentini nel frumento grandi disegni realizzati con una tecnica sconosciuta e impossibile alla scienza della Terra. I primi crop circles sono apparsi in Inghilterra per poi espandersi sul resto del pianeta. Compaiono in pochi minuti, e ci si chiede inevitabilmente chi possa essere in grado di eseguirli.

Stranamente, ma questa d'altronde non è una novità, gli scienziati non sembrano essersi interessati particolarmente al fenomeno, che viene così ingiustamente relegato ad un fenomeno curioso ma non “scientificamente rilevante”. Noi di Shan Newspaper non la pensiamo così, quindi ci siamo prontamente recati sul posto spinti sì, dalla curiosità, ma al tempo stesso interessati a raccogliere elementi per un'analisi empirica del fenomeno.



L’elevatore con cui si effettuano prospezioni aeree a pagamento

Dopo esserci avventurati su stradine sterrate, incontriamo un cartello che ci indica la direzione da seguire per raggiungere il crop-circle, comunque riconoscibile dal viavai di macchine lungo la strada. Dopo qualche centinaio di metri raggiungiamo uno spiazzo, utilizzato come parcheggio. Indubbiamente la curiosità dev'essere tanta perché notiamo almeno una ventina di macchine parcheggiate, infatti quando raggiungiamo il cerchio lo troviamo abbastanza affollato.

Ci immergiamo nel grano per raccogliere quanti più dati possibili sul fenomeno. Fin da subito colpiscono le dimensioni globali, che ad occhio superano i 100 metri. Osservando e fotografando attentamente i disegni, ci sorprendiamo soprattutto per la precisione con cui sono stati realizzati i cerchi. Comunque, osservando da vicino gli steli, si notano una serie di imperfezioni che non ci aspettavamo e che analizzeremo più avanti. Muovendoci all'interno del crop-circle notiamo anche diversi corridoi minori, invisibili dall'alto, che non fanno parte del disegno ma attraversano l'intero crop circle creando una sorta di reticolo nell'area del disegno.

Finito di indagare e fare foto usciamo dal campo e ci dirigiamo verso il montacarichi parcheggiato appena fuori dal campo, per fare delle fotografie aeree. Qui troviamo il padrone del campo (che in paese è diventato una celebrità: gli amici lo chiamano scherzosamente “l'uomo della luna”), Michele Tesio, intento a manovrare il macchinario per far scendere altri turisti. Mentre attendiamo il nostro turno scambiamo qualche parola con Michele, che si dimostra da subito gentile e ben disposto a rilasciare un'intervista. Nel frattempo però è lui a chiederci 2 euro e 50 a testa per salire sul montacarichi, procedura standard, come indica l'apposito cartello.

Dalla prospettiva elevata possiamo ammirare il disegno nel suo insieme, composto da due aree, una delle quali rappresenta chiaramente il sistema solare interno, mentre l'altra riporta la costellazione del Cancro, con due astri di dimensioni maggiori, secondo alcuni la Luna e Giove.


Il pannello che dà una spiegazione al disegno

Fatte le foto, torniamo a terra, lasciando il posto ad altri turisti, e mentre attendiamo che qualcuno dia il cambio al signor Tesio, il quale instancabilmente rilascia a ripetizione il racconto della sua esperienza a TV, radio e giornali, firmiamo il “guestbook”, un quaderno che raccoglie pensieri e impressioni dei visitatori presso un banchetto gestito dalla moglie di Michele, Marina, a cui chiediamo informazioni circa eventuali avvistamenti di luci in cielo nella zona. “Un signore mi ha raccontato di aver visto delle luci sabato sera, dalle parti di Dusino, molto ben visibili. Ho raccolto anche la testimonianza di una signora di Novara, che riporta un fenomeno simile nella zona di Villanova, quindi due posti a poca distanza. So che anche i giornali hanno parlato di questo avvistamento. Mentre per quel che riguarda Santena, purtroppo non abbiamo visto nulla”. Ringraziando Marina per la testimonianza, ci avviamo verso un altro banchetto, dove ci attende Michele per l'intervista. Dopo due ore sotto il sole notiamo con piacere che il banchetto-bar, posto di fronte a quella che un cartello indica come “entrata del crop circle”, è veramente ben attrezzato: frigoriferi per le bevande fresche, snacks e prodotti del luogo, gli asparagi per cui è famosa Santena (oltre ai crop circles). Ci sono anche delle utili fotocopie del crop circle visto dall'alto, mentre un paio di cartelli del Comune ci informano delle attività estive. C’è persino un banchetto per la vendita di esclusive t-shirt celebrative dell'evento.


Una immagine che mostra chiaramente che il grano non è piegato naturalmente, come avviene per i crop circles comparsi in molte aree del pianeta, bensì spezzato come nel caso di crop circles non originali

I crop circles di Santena tuttavia lasciano perplessi: infatti il grano non è piegato, come invece accade per quei disegni nel grano fatti con una tecnica sconosciuta, bensì è spezzato, così come avviene per quelli realizzati dagli “skeptics” allo scopo di dimostrare che non si tratta di un fenomeno fuori dall’ordinario.

Nel caso di Santena, chi li ha realizzati? E perché? Di certo i crop circles di Santena non hanno nulla in comune con quelli comparsi a Fossano nel 2004 o quelli del Canavese nel 2003. Il vero mistero dei crop circles consiste nell’essere realizzati con gli steli spontaneamente coricati sui noduli, secondo una tecnica sconosciuta.

Riportiamo qui l'intervista a Michele Tesio, proprietario del campo su cui è stato realizzato il crop circle di Santena.


Quando è stato realizzato il cerchio? E in quanto tempo?

Quando è stato realizzato, mi dispiace ma non posso dirvelo, perché non so come sia potuto accadere né chi l'abbia fatto. Io l'ho scoperto domenica verso mezzogiorno: lavoravo vicino a questo campo e sentivo dei cani abbaiare. Dopo due ore questi cani continuavano ad abbaiare, come se seguissero una preda. Allora curioso sono andato a vedere, sono entrato dentro il campo e ho visto il disegno.


Lei quindi non ha idea di chi possa aver realizzato questo crop circle?

Io idee non ne ho, posso dire di averne sentite tante di idee... però è proprio una cosa per me estranea.



Marco Petrillo intervista Michele Tesio, proprietario del campo

Sono venuti in tanti a visitare questo crop circle?

Sì, in tanti son venuti e in tanti ne hanno parlato... Tanti dicono che sono stati i militari, altri dicono che sono baggianate e altri ancora dicono che sono cose non umane. Questo è quello che dice la gente.


Ognuno di fronte a un grande mistero ha una propria interpretazione, non si può sapere bene cosa o chi li abbia realizzati. Lei ha avuto visite da parte di militari o enti come il Cicap (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) che chiedevano di vedere il cerchio, di esaminarlo?

No, io non ho avuto nessuna visita da nessuno che possa essere messo in relazione a questi cerchi.


Vedo che c'è un'ottima organizzazione; è il terzo anno che vengono realizzati crop circles in questa zona, quindi la popolazione si è appassionata al tema?

Sì, è il terzo anno, io però ho visto solo quello dell'anno scorso, perché conosco il proprietario: lavorando in agricoltura ci troviamo a condividere cose belle e brutte, nel corso delle riunioni. Quindi gli ho chiesto un parere e lui mi ha dato qualche suggerimento, perché da questa storia ho avuto un danno, ma non c'è nessuno che può risarcirlo. Quindi abbiamo pensato a queste iniziative per rientrare un po' delle perdite.



L’immagine mostra i sentieri probabilmente usati dagli autori del crop circle per la realizzazione dell’opera

È bello che ci sia tutta questa passione per i crop-circles, infatti anche su internet tutti si sono sbizzarriti a cercare un significato. Lei ha delle idee o ha sentito ipotesi particolarmente interessanti riguardo all'interpretazione che si può dare a questo cerchio?

Onestamente non ho nessuna idea, ne ho sentite veramente tante ma non riesco a mettere a fuoco niente che possa convincermi di qualcosa.


Ringraziamo Michele per la sua gentilezza e lasciamo Santena, per portare il materiale raccolto a Giancarlo Barbadoro, responsabile della Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani dell'Ecospirituality Foundation, che da anni si dedica al fenomeno dei crop circles.

Ecco le sue impressioni:

“Secondo me, dai rilievi che avete fatto risulta evidente che il crop circle in questione è un falso. È stato evidentemente realizzato con l’uso della tavoletta pigiata con i piedi. Complimenti a chi lo ha fatto perché ha impiegato fantasia e abilità. Rimane comunque un falso la cui destinazione risulta non del tutto chiara. In passato, alcuni “skeptics” avevano realizzato dei finti crops per poi deridere la credulità di chi aveva pensato che fossero opera di sconosciuti, e magari, alieni autori. I veri crop circles, quelli che si presentano con gli steli piegati naturalmente sul primo nodulo vicino al terreno, non sono certamente realizzati con una tavoletta. Sono dell’idea che questi rappresentino un vero mistero per la scienza, ed è inimmaginabile identificare i loro autori in quanto rivelano di possedere una tecnologia di cui sulla Terra non esiste l’eguale. È stata fatta l’ipotesi che sia opera di esperimenti segreti dei militari, tuttavia occorre considerare che i primi crop circles sono apparsi già ai primi anni del ‘900, quando si stava appena cominciando a studiare le applicazioni delle onde radio, e di certo non si possedevano tecnologie d’avanguardia come richiede la costruzione di un vero crop circle. Non resta che pensare agli alieni, oppure agli eredi di qualche antica civiltà che intendono dare dimostrazione della continuità delle antiche tradizioni, in barba alle religioni censorie del nostro tempo”.

 

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