Misteri

Chi è che realizza i Cerchi nel Grano?

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28 Gennaio 2012

Il grande crop circle di Fossano, rinvenuto in Italia il 23 giugno 2004

Di tanto in tanto appaiono repentini nel frumento grandi disegni realizzati con una tecnica sconosciuta e impossibile alla scienza della Terra. I primi crop circles sono apparsi in Inghilterra per poi espandersi sul resto del pianeta. Ci si chiede inevitabilmente chi possa essere in grado di eseguirli. Le ipotesi sono tante: alieni, viaggiatori del tempo o eredi di una antica civiltà esistita sul continente europeo


Un mistero scientifico
I crop circles rappresentano un fenomeno di cui non si è riusciti ancora a dare una spiegazione. Appaiono all’improvviso, sovente di notte, nei campi di grano di tutto il pianeta per mostrare complessi disegni di ogni genere.
Apparentemente si può pensare che i crop circles vengano eseguiti da menti e mani umane, poiché nella loro immediatezza si mostrano come dei semplici disegni ricavati fisicamente nel grano. Tuttavia, ad una più approfondita analisi, si evince che essi rappresentano qualcosa che l’umanità del pianeta, con la tecnologia attuale, non può realizzare e che in realtà essi sono il frutto di una conoscenza tecnologica molto complessa e di portata non comune. Ad esempio è stato constatato che per la loro realizzazione vengono impiegate forti emissioni di microonde che necessitano fonti considerevoli di energia.
E’ ben vero che si possono realizzare disegni complessi e su grande estensione all’interno dei campi di grano senza evocare tecnologie aliene. Un gruppo di persone, ben addestrate e equipaggiate, possono realizzare senza difficoltà un qualsiasi crop circle.
Tuttavia in questo caso non si ottengono disegni che hanno le stesse caratteristiche con cui vengono realizzati i veri e propri crop circles. Gli steli si presentano infatti spezzati o forzatamente piegati e non hanno assolutamente nulla a che vedere con quelli di natura sconosciuta che mostrano gli steli spontaneamente coricati sui noduli.

Le ipotesi degli opinionisti parascientifici
All’inizio della storia moderna del fenomeno dei crop circles, gli “opinionisti parascientifici” o “skeptics” avanzarono tesi che miravano a ridimensionare la natura inspiegabile del fenomeno proponendo spiegazioni basate su fenomeni ordinari che loro ritenevano le più accreditate. Tuttavia questi “benpensanti”, anche se accontentavano il luogo comune a cui si riferivano, ignoravano molti dati tecnici reperiti a posteriori, relativi alle caratteristiche costruttive dei crop circles. Anche se ormai queste tesi sono superate dai fatti, vale la pena di elencarle egualmente poiché esse, miranti a mantenere lo status quo delle idee, sono sempre pronte ad essere sciorinate al momento opportuno, approfittando della distrazione del pubblico.

Essenzialmente le tesi degli opinionisti parascientifici riguardavano tre ipotesi sull’origine dei crop circles:
a - imputavano la loro comparsa allo scherzo di buontemponi, gli “Hoaxers”, i quali si divertivano, secondo loro, a prendere in giro i “creduloni”, cioè quelli che pensavano che potesse esistere qualcosa oltre alla “normalità” di riferimento degli stessi opinionisti parascientifici.


Il crop circle del Canavese, in Piemonte. Venne scoperto il 15 giugno 2003. Al di sopra del disegno furono visti e fotografati numerosi piccoli globi luminosi, le “Earth Light”

Sull’onda di questa tesi si è costituita una associazione di skeptics inglesi che realizza crop circles per dimostrare la loro fattibilità, senza riuscire tuttavia a riprodurre le caratteristiche che distinguono i veri crop circles.
Ipotesi non sostenibile. Apparentemente i disegni degli Hoaxers e i veri crop circles possono sembrare eguali, ma li distingue inevitabilmente la tecnologia impiegata per la loro realizzazione. In quelli fasulli gli steli sono spezzati al suolo per dare forma al disegno, in quelli veri gli steli sono piegati naturalmente ad opera di alta tecnologia sui noduli prossimi al terreno per ottenere lo scopo. Cosa che la scienza attuale di questo pianeta non può fare assolutamente. Inoltre la realizzazione dei falsi crop circles richiede molto tempo e l’apporto di numerose persone, con il risultato che il loro lavoro è sempre stato osservato dagli occasionali testimoni.
Esistono molti esempi di crop circles realizzati da Hoaxers che tuttavia, al di là della forma anche di grafica pregevole, non manifestano le stesse caratteristiche degli originali, realizzati dagli ignoti autori che realizzano i veri crop circles.
Nel 1991 venne alla ribalta il caso di due anziani pensionati inglesi, Douglas Bower e Dave Chorley, che a detta degli opinionisti parascientifici avrebbero costruito da soli centinaia di crop circles in 15 anni, con il metodo rudimentale di un asse di legno, in ogni parte del mondo. Naturalmente impiegando un bel po’ di ore di lavoro e spezzando gli steli a tutto spiano...

b - gli opinionisti parascientifici giunsero anche ad imputare la formazione dei crop circles all’azione del vento e della pioggia che, in particolari condizioni meteorologiche, piegherebbero gli steli formando disegni occasionali.
Una tesi che poteva avere un apparente significato fintanto che i crop circles avevano la forma essenzialmente circolare. Dal 1991 in poi, quasi in risposta al pensiero degli Skeptics, questa tesi fu smentita dall’improvvisa comparsa di disegni complessi, dalle strutture rigorosamente geometriche, apparsi in condizioni meteorologiche ottimali, che non potevano essere assolutamente associati alla casualità dovuta ai fenomeni naturali.
c - per finire questa carrellata di ipotesi, si può ricordare, come aneddotica, che ci furono degli opinionisti parascientifici che giunsero persino a dire che i crop circles erano prodotti occasionalmente da cervi e daini in amore che si rincorrevano tra le messi.
In risposta alla loro tesi balzana iniziarono ad apparire disegni molto più complessi dei semplici cerchi come accadeva all’inizio.

L’ipotesi Gaia di una attività geosismica sconosciuta del Pianeta
Un’ipotesi molto sentita da molti ricercatori nel campo dei crop circles è quella relativa alla teoria cosmologica di “Gaia”, il pianeta vivente, ipotesi che vuole fornire un’affascinante spiegazione sulla loro origine e la loro finalità.
Questa teoria, che prende il nome dall’arcaica denominazione della Terra secondo gli antichi Greci, comporta che l’Universo manifesti una potenzialità vitale e che la vita tenda a manifestarsi in ogni possibile forma in tutto l’Universo. In questa prospettiva anche la Terra sarebbe una sorta di creatura vivente su scala planetaria. Ne sarebbe prova la stabilità ambientale del nostro pianeta, ad esempio la salinità tenuta costante delle acque dei mari e della composizione dell’aria che respiriamo.
Del resto, secondo le tradizioni druidiche, la stessa nascita della vita sulla Terra si sarebbe verificata dopo un evento molto simile a quello che accade nella fecondazione delle creature che abitano la sua superficie. Miliardi di anni fa il nostro pianeta, dopo essersi raffreddato a seguito della sua formazione primordiale, era assolutamente sterile. La vita fu portata da una cometa che nell’impatto rilasciò acqua, metano e altri composti chimici che, unendosi agli elementi terrestri, diedero vita alle prime forme viventi.


I fasci di steli di grano abbassati spontaneamente all’interno del cerchio principale del crop circle del Canavese. Al centro del disegno il tipico “fascio” di steli che viene solitamente lasciato dagli sconosciuti realizzatori

Secondo la teoria di Gaia, il pianeta vivo, tutte le creature viventi che l’abitano sarebbero la manifestazione della potenzialità vitale insita nell’Universo, processo innescato attraverso la mediazione del nostro pianeta. Noi stessi quindi saremmo i figli della Terra, intesa come una vera e propria madre, nei confronti della quale continueremmo a mantenere un legame intimo che ci consente di sopravvivere in un ambiente adatto alle esigenze di ciascuna specie. Una entità planetaria in grado di possedere una sua specifica coscienza e una precisa volontà. Una “Madre Terra”, come viene intesa presso i Popoli nativi di tutto il pianeta, dispensatrice di vita e di conoscenza che avrebbe ispirato molti culti dell’antichità e indicherebbe oggi un modo di vita armonico all’uomo, l’unica creatura tra tutte le altre che danneggia e porta disordine nell’equilibrio ambientale della natura.
Questa teoria, già conosciuta presso i druidi del celtismo proto-europeo, è stata ripresa nell’era moderna dallo scienziato scozzese James Lovelock. Il suo libro “L’ipotesi Gaia”, e i testi successivi, hanno gettato le basi per una nuova ecologia.
In questa prospettiva i crop circles sarebbero visti come un mezzo di Gaia per comunicare con l’umanità al fine di trasmetterle messaggi provenienti dal suo nucleo profondo. Messaggi di conoscenza e un invito all’armonia con la natura del pianeta e con le leggi del cosmo.
Ma questi disegni tracciati nella natura sarebbero anche il mezzo attraverso il quale gli uomini possono interfacciarsi con le forze vitali di Gaia per utilizzarle in molteplici scopi, dalla terapeutica all’apprendimento di nuove conoscenze su se stessi e sull’Universo. Secondo l’ipotesi Gaia infatti la Terra sarebbe percorsa da meridiani magnetici e punti energetici che fungerebbero da trasmettitori di energia. Su questi centri energetici gli antichi druidi costruirono i grandi templi megalitici dell’antichità. Gli antichi druidi praticavano forme di meditazione e costruivano grandi allineamenti e giganteschi cerchi di pietre per convogliare e utilizzare per i loro scopi l’energia tellurica di Gaia. Possiamo chiederci se anche i moderni crop circles non seguano questo schema.

L’ipotesi della Land Art come manifestazione dell’Antica religione
Oggi è opinione sempre più diffusa che i crop circles possano essere realizzati da Artisti che operano in incognito allo scopo di lasciare messaggi simbolici attraverso i loro disegni. Messaggi che non sarebbero solamente rivolti agli uomini, ma che risulterebbero anche come veri e propri segnali protesi verso il cielo, tesi a richiamare antiche presenze divinizzate dallo spazio.
Se questa ipotesi fosse vera risulterebbe implicito che questi sconosciuti artisti debbano possedere una tecnologia non comune, sviluppata oltre le conoscenze scientifiche ordinarie del pianeta, in grado di poter realizzare i crop circles con le modalità inspiegabili che conosciamo. Una tecnologia non comune sul piano ordinario della storia, in grado di utilizzare anche fonti energetiche che non sono assolutamente convenzionali.
L’origine di questa tecnologia sconosciuta verrebbe attribuita alle conoscenze di una antica civiltà esistita in tempi remoti sul continente europeo ed oggi scomparsa. Conoscenze che sono state tramandate nel tempo attraverso le tradizioni dei Popoli naturali.
Una tesi affascinante e piena di spunti di riflessione che attribuisce l’origine dei crop circles agli eredi attuali dell’Antica religione.
Per comprendere questa tesi va tenuto conto come ancora prima dell’Impero romano, secondo le tradizioni druidiche, si era sviluppata sul continente europeo una grande civiltà che nulla aveva da invidiare a quella egizia e che fu in grado di realizzare una particolare conoscenza tecnologica avanzata, come ancora oggi alcuni reperti antichi possono suggerire. Le avverse condizioni ambientali del passato del pianeta hanno portato alla sua scomparsa storica lasciando che la sua eredità sopravvivesse nella cultura dei Celti e del druidismo.
Nel corso della storia, prima l’Impero Romano e poi il cristianesimo hanno cancellato ferocemente il druidismo lasciando alla sola presenza dei grandi monumenti del megalitismo la testimonianza diretta della grande civiltà europea.
Ma molte comunità legate alla cultura celtica sono sopravvissute nel tempo e hanno dato vita ad una cultura che nel medioevo è stata definita come “l’Antica religione”. Una cultura radicata soprattutto nei movimenti contadini.


Alcuni esempi di steli piegati naturalmente sui loro noduli. Il fenomeno avviene poiché i noduli interessati vengono colpiti da emissioni di microonde e, esplodendo come del pop corn, perdono la capacità di sostenere gli steli

Oggi viviamo ancora l’eredità culturale dell’Antica religione attraverso le manifestazioni folkloristiche, nelle tradizioni che sono state cooptate dal cristianesimo, nelle pratiche terapeutiche della cosidetta “medicina popolare”, nei reperti archeologici e nella musica popolare essenzialmente di tutto l’arco nord-europeo.
Le comunità dell’Antica religione, o “Famiglie celtiche” come loro stesse amano definirsi, sono presenti in tutta Europa, dal grande nord sino al sud dell’Italia. Radicate da millenni nel tessuto del territorio, esse custodiscono antiche conoscenze, andate perdute per il resto dell’umanità, comprese quelle tecnologiche appartenute all’antica e grande civiltà europea.
E proprio queste comunità dell’Antica religione, secondo la tesi in oggetto, potrebbero dare un segno della propria esistenza attraverso la realizzazione dei crop circles.
Tutto lo potrebbe far pensare. Seguendo questa ipotesi, la stessa tecnologia non convenzionale utilizzata per realizzare i crop circles, basata sull’uso di grandi fonti di energia, potrebbe essere spiegata con l’applicazione di conoscenze segrete che non appartengono al nostro tempo.
In questa prospettiva i crop circles sarebbero una sorta di “Land Art” realizzata sia per una celebrazione spirituale dei loro artefici e sia per dare testimonianza e visibilità all’antica tradizione combattuta dalle grandi religioni storiche, ma ancora presente e vitale nel mondo attuale.

L’ipotesi della manifestazione aliena
Molti fenomeni legati alla manifestazione dei crop circles hanno indotto ad avanzare anche l’ipotesi di segnali lasciati da civiltà aliene per comunicare con l’umanità. Così come, allo stesso modo, ha fatto più volte l’umanità lanciando verso lo spazio segnali radio di richiamo e navicelle spaziali con specifici manufatti a bordo. C’è chi ritiene che i crop circles vengano realizzati da creature aliene proprio in risposta ai tentativi di comunicazione da parte degli scienziati terrestri.
A supporto di questa ipotesi vengono citati i casi di avvistamento di oggetti volanti non identificati nel cielo delle aree in prossimità dei siti dei crop circles, sia prima che dopo la loro comparsa al suolo.
In merito viene citata anche la presenza di sfere luminose e variamente colorate, le “Earth lights”, che sono spesso osservate volteggiare sui siti degli agroglifi. Questi misteriosi oggetti sono stati ad esempio ampiamente fotografati nel caso del Bilanciere del Canavese, in Piemonte, dove sono state viste procedere in “formazione” aerea oppure mentre percorrevano le linee del disegno ricavato nel grano.


Il complesso disegno di un crop circle rinvenuto nel 2001 a Milk Hill nella contea inglese del Wiltshire

Secondo i sostenitori dell’ipotesi aliena le “Earth lights”, della cui natura non è mai stata data alcuna spiegazione, rivelerebbero la manifestazione della presenza di una intelligenza altamente evoluta e non umana.
I sostenitori di questa ipotesi ricordano che dopotutto l’identità dei costruttori dei crop circles, nonostante le indagini compiute da privati e enti militari, è assolutamente ignota e sembra non esistere alcuna traccia del loro operato. Ricordano anche che la tecnologia impiegata nella loro realizzazione sembra essere assolutamente ignota e comunque senza possibili raffronti con quella conosciuta dalla scienza terrestre.
I sostenitori dell’ipotesi aliena avanzano un postulato abbastanza ovvio. Se a realizzare i crop circles non sono i terrestri, che oltretutto non possiedono la tecnologia necessaria, visto che qualcuno comunque è in grado di farlo e li sta costruendo, perché non pensare che non possa esserci il concorso di una civiltà aliena?
L’impossibilità di dare una spiegazione alla natura dei crop circles ha aperto quindi la strada all’ipotesi che la loro manifestazione sia da attribuire a segnali di creature aliene rivolti all’umanità, per far comprendere la loro filosofia di vita.

L’ipotesi dei viaggiatori del tempo
Secondo questa ipotesi i crop circles sarebbero segnali lasciati da viaggiatori del tempo in visita nella nostra epoca per “firmare” storicamente il loro passaggio, riportato poi dalle cronache del loro tempo nel futuro.
Con questa ipotesi si spiegherebbe il motivo della loro repentina comparsa nei campi e il motivo per cui gli autori non lasciano traccia. Anche in questo caso si pone in relazione ai crop circles la presenza delle “Earth lights”, le luci misteriose che sembrano sempre presiedere alla loro costruzione.

L’ipotesi degli esperimenti segreti militari
È stata avanzata anche l’idea che i crop circles siano il risultato di esperimenti segreti di alta tecnologia effettuata dai militari americani che testano la funzionalità di armi di distruzione. In questo caso i crop circles sarebbero disegnati a mezzo dell’emissione di onde radio ultracorte prodotte da satelliti militari.
Ipotesi non sostenibile poiché all’epoca della comparsa dei primi crop circles dell’era attuale, nel 1900, non esisteva nessuna tecnologia compatibile con quella impiegata nella loro realizzazione e neppure nel medioevo come testimonia il pamphlet del “Diavolo mietitore” che mostra un inspiegabile cerchio scoperto in un campo di grano dell’Inghilterra.
In quei tempi non erano ancora note le microonde e non esistevano strutture in grado di generare l’alta energia necessaria per produrle. Né i militari possedevano i satelliti necessari per operare dal cielo.

 

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