Misteri |
Visitati dagli Orbs |
10 Agosto 2011 | ||||||||||||||
Sfere luminose di origine sconosciuta si muovono invisibili sul pianeta. Un fenomeno elettromagnetico ancora da indagare o una manifestazione di creature senzienti sconosciute? Gli Orbs mostrano di essere in relazione con il fenomeno UFO. E’ possibile comunicare con queste sfere di luce?
Il fenomeno degli "Orbs" Accade abbastanza spesso che dopo aver scattato delle fotografie in digitale, guardandole poi sul PC di casa, vengano rilevate delle macchie luminescenti e perfettamente circolari di varia intensità che si sovrappongono semitrasparenti su visi e paesaggi, deturpando fastidiosamente le immagini scattate. Alle volte, nella stessa serie di scatti fotografici, appaiono solitarie oppure a gruppi, quando non sono una vera e propria cascata di macchie luminescenti. Sebbene il fenomeno sia stato essenzialmente rilevato con la diffusione delle fotocamere digitali, queste macchie luminose non rappresentano del tutto una novità in quanto, già con l'uso della pellicola fotografica, accadeva di trovarle ogni tanto sulle immagini, costringendo i fotoamatori a scartare irrimediabilmente varie stampe. Lo sviluppatore di turno spiegava che era colpa di un difetto di fabbrica della pellicola o di qualcosa che non era andato a buon fine durante il processo di sviluppo dei negativi, oppure che la pellicola doveva accidentalmente aver preso luce. Ora che le immagini scaturiscono copiosamente e gratis dalle fotocamere digitali, molti fotografi hanno modo di constatare direttamente la presenza di queste macchie luminose e circolari nelle loro foto. E ne possono contare un bel po’: quante foto-ricordo sono rovinate da quelle macchie luminescenti che deturpano scatti particolari e irripetibili. Ma non sempre queste macchie luminose appaiono con continuità nelle immagini: talvolta sì e talvolta no. Non c'è una regola che consenta di evitare il danno o di prevederlo.
Di fronte all’inevitabile valanga di richieste di chiarimento e di proteste da parte dei possessori di fotocamere, i tecnici delle varie ditte produttrici delle fotocamere hanno allargato le braccia senza poter dare una qualche spiegazione convincente. A richieste più precise, la risposta avanzata è che si poteva trattare di un difetto dei sensori digitali delle fotocamere in commercio. Una ipotesi inverosimile, anche se la preferita dal solito "rasoio di Occam", tanto amato dagli “Skeptics”, che impone di “tagliare via” le ipotesi non convenzionali. Gli “Skeptics” anche in questo caso non si sono lasciati scappare l'occasione di censurare la curiosità crescente del pubblico sul fenomeno. Una ipotesi inverosimile poiché se le case costruttrici di fotocamere avessero davvero dato questa spiegazione si sarebbero esposte inevitabilmente ad una "class action" da parte dei consumatori inferociti che le avrebbero messe in seria difficoltà con una imponente richiesta di danni. Non è infatti pensabile che possano essere messi in commercio prodotti che a priori siano delle truffe tecnologiche. Considerando poi che vengono anche fatti pagare abbastanza profumatamente. Sarebbe stato come se delle ditte si mettessero a produrre e a vendere delle auto dal funzionamento approssimativo, che una volta sì e una volta no si fermano da sole sulla strada senza alcuna spiegazione, affermando che pur essendo a conoscenza del problema le producono ugualmente. A lungo andare il fenomeno di queste "impronte di luce" è divenuto così imponente nella sua manifestazione che molti utenti, insofferenti per il fatto di ricevere spiegazioni insostenibili, hanno cominciato a portare avanti una ricerca personale che potesse dare una qualsiasi spiegazione. La ricerca si è quindi organizzata in raccolte documentative e siti web. I ricercatori anglosassoni, da parte loro, per definire il fenomeno hanno coniato il termine "Orb", che vuol esprimere propriamente il concetto di "globo di luce". E oggi questi oggetti sono universalmente conosciuti con questo nome.
I vari ricercatori di tutto lo scacchiere mondiale sono giunti di comune accordo alle stesse conclusioni, ovvero che queste macchie non sono difetti del sensore delle fotocamere, ma rappresentano dei veri e propri oggetti reali, invisibili a occhio nudo, che si muovono nell’ambiente e che vengono occasionalmente fotografati. Veri e propri globi di materiale gassoso che rivelano l’oggetto quando viene sollecitato dalla luce dei flash fotografici. Un altro elemento in comune è stata la constatazione che gli Orbs possiedono una loro inequivocabile struttura interna, molto simile a quella di un certo tipo di diatomee, alghe unicellulari. Una caratteristica che rimane costante in qualsiasi situazione vengano fotografati. A questa conclusione sono arrivati diversi ricercatori, applicando metodi di osservazione del tutto scientifici. Tra questi l’austriaco Ernst Laschan von Solstein, che oltre ad essere uno studioso di legge ed economia di Innsbruck e Kyoto e considerato uno dei maggiori esperti in questo settore nei rapporti tra Europa e Asia, è anche uno studioso indipendente che svolge da anni una sua attività di ricerca sul fenomeno degli Orbs. Quello che scaturisce dalle sue ricerche, ribadito nel suo libro”Orbs - Schein und Sein?” (“Orbs, apparenza o realtà?”), è che in tutto il mondo è stata posta sotto osservazione una vasta casistica del fenomeno degli Orbs. Laschan von Solstein asserisce che se per un gran numero di Orbs, analizzati su pellicola e immagini digitali, si è riusciti a stabilire una spiegazione plausibile, per molti altri non esiste alcuna spiegazione scientifica. Egli è comunque convinto di escludere una relazione degli Orbs con possibili fenomeni fisici conosciuti ed ha avanzato ipotesi che portano a valutare soluzioni non convenzionali sulla loro origine: forse creature senzienti, forse entità disincarnate oppure una sorta di fauna aliena raccolta dal nostro pianeta nel passaggio della coda di qualche cometa. Altri ricercatori hanno paragonato il fenomeno degli Orbs a quello delle “Earth Lights”, le sfere luminose che vengono viste in prossimità dei "crop circles", i grandi disegni tracciati nel grano. Ne è un esempio il caso delle riprese effettuate in occasione della comparsa del grande "crop circle" del Canavese del 2003 dove si evidenziano varie formazioni di questi piccoli globi luminosi aggirarsi lungo il profilo del disegno dell'agroglifo. Le caratteristiche del fenomeno I ricercatori della “Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani”, promossa dalla Ecospirituality Foundation, hanno raccolto una imponente casistica di dati che ha permesso di stabilire una serie di caratteristiche peculiari degli Orbs che possiamo qui riassumere:
1- gli Orbs sono ordinariamente invisibili ad occhio nudo, ma vengono evidenziati sulle immagini fotografiche con l’impiego della luce del flash. Risulta tuttavia, dalla documentazione esistente, che vengano anche fotografati saltuariamente in condizione di luce diurna; 2- vengono rilevati sia da macchine fotografiche tradizionali con pellicola, sia da fotocamere digitali. Non ha importanza la densità di megapixel del sensore digitale. Gli Orbs compaiono a caso in ogni situazione; 3- gli Orbs sembrano essere sfere trasparenti di varie dimensioni e di varia densità luminosa che presentano sempre una corona e un tenue nucleo che li fa assomigliare a diafane diatomee circolari. Mostrano tuttavia minime differenze strutturali a seconda della regione del pianeta in cui vengono fotografati. In merito alle strutture degli Orbs, Laschan von Solstein asserisce che se un globo di luce è prodotto da gocce d’acqua o polveri in sospensione non presenta per alcun motivo una struttura interna. Al contrario dei veri Orbs che mostrano al loro interno la loro specifica struttura. E’ come se il globo luminoso avesse un punto di accesso e uno di deflusso di una qualche forma di energia. Esistono dei metodi relativamente semplici per indagarli ed esaminare la loro struttura inconfondibile, che Laschan von Solstein spiega nel suo libro, utilizzando le tecniche di rendering fotografico consentite dal programma “Photoshop”; 4- è possibile percepire la presenza degli Orbs nell’ambiente, anche se invisibili, tanto da riprenderli fotograficamente a conferma della percezione avuta; 5- gli Orbs appaiono numerosi nelle fotografie in cui vengono ripresi folti gruppi di persone o dove comunque è presente un elevato livello di manifestazione fisica e emozionale; 6- gli Orbs risultano presenti in fotografie eseguite in luoghi di sepoltura o dove siano presenti dei cadaveri; 7- gli Orbs vengono ripresi nella maggior parte dei casi in posizione stazionaria, ma esistono anche casi che li ritraggono in movimento mostrando la scia fotografica della loro immagine e producendo una apparenza di mosso per via della loro velocità, superiore a quella dell’otturatore della fotocamera; 8- gli Orbs si spostano nell’ambiente a varie velocità e in ogni possibile direzione, indipendentemente dal vento o da altre cause. Alcuni ricercatori hanno stimato che possono spostarsi sino alla velocità di 800 km orari; 9- gli Orbs mostrano di avere una relazione con il fenomeno UFO. Le teorie sulla loro origine Sull'origine della natura degli Orbs i vari ricercatori del campo hanno sviluppato molte teorie alcune delle quali rimangono in ogni caso fino ad oggi senza riscontro scientifico:
1- alcuni ritengono che gli Orbs siano macchie di polvere posate sull'obiettivo fotografico. Tesi che non risulta valida poiché, anche dopo la pulitura dell'obiettivo, gli Orbs continuano ad essere rilevati sulle immagini fotografiche; 2- altri propongono l’idea che siano difetti specifici di funzionamento dei sensori delle fotocamere digitali. Tesi non valida poiché gli Orbs compaiono anche su immagini scattate con fotocamere che hanno impiegato un supporto di pellicola tradizionale; 3- altri ancora dichiarano che sono difetti o problemi di densità captativa dei sensori digitali. Tesi non valida poiché gli Orbs compaiono indifferentemente sia su sensori a bassa che ad alta sensibilità. La ripresa fotografica degli Orbs non dipende dal numero di pixel del sensore, poiché sono stati fotografati da sensori di varia potenza da 3,5 a 8-10 Mpixel con gli stessi risultati di immagine. La tesi regge ancor meno se si valuta che appaiono anche su pellicola tradizionale; 4- c’è chi propone che gli Orbs non siano altro che oggetti fuori fuoco e che la loro forma circolare sia dovuta ai riflessi del sistema di lenti delle fotocamere digitali compatte, mentre con il sistema di lenti delle fotocamere reflex gli Orbs non apparirebbero. Tesi non valida poiché anche le fotocamere reflex catturano le immagini degli Orbs e comunque i riflessi dei sistemi di lenti, solitamente ottagonali, producono altre tipologie di immagini che non hanno nessun paragone con gli Orbs; 5- altri ritengono che gli Orbs siano particelle di polvere in sospensione nell'aria, fiocchi di neve, gocce di pioggia o insetti illuminati dal flash. Tesi non valida poiché le fotografie prese in questi casi hanno evidenziato oggetti luminosi che mostrano solo delle macchie di luce senza alcuna struttura interna che invece è propria degli Orbs; 6- alcuni ricercatori hanno avanzato la possibilità che gli Orbs siano sfere di plasma energetico che si illumina alla luce del flash, così come accade per l'effetto di luminescenza prodotto dal gas in una lampada al neon. In merito a questa loro possibile struttura plasmatica, vari ricercatori hanno sviluppato una serie di ulteriori teorie che cercano di spiegare la natura degli Orbs: a) potrebbero essere entità geomagnetiche prodotte dall’azione piezoelettrica dell'attività tellurica del pianeta; b) oppure entità extradimensionali, intese sia come entità disincarnate o creature di altre dimensioni; c) potrebbero essere creature viventi e senzienti di natura aliena che si sono trattenute nell'atmosfera del nostro pianeta dopo che ha incrociato la coda tenue di una qualche cometa; d) oppure sonde biotecnologiche robotizzate inviate dal futuro con funzione esplorativa. Gli Orbs sono oggetti effettivamente reali? Gli Orbs che appaiono sulle immagini fotografiche sembrano essere veri e propri oggetti reali che si muovono davanti agli obiettivi delle fotocamere. Sono fotografati sia in posizione statica che in movimento. Esistono immagini che mostrano Orbs immobili, mentre al loro fianco altri si muovono lasciando una scia fotografica del loro movimento. In una di queste immagini si può osservare come non si tratti neppure dell'effetto di un movimento maldestro della fotocamera, che può aver generato il movimento, poiché le persone che compaiono assieme agli Orbs sono tutte immobili. Solo alcuni Orbs dell’immagine in questione sono in movimento mentre gli altri sono immobili come le persone presenti. Un’altra prova, che porta a concludere che gli Orbs non sono macchie di luce che si manifestano sul sensore delle fotocamere digitali, è rappresentata dall’esperimento di parallasse fotografico eseguito con due differenti fotocamere, che hanno prodotto degli scatti sincronizzati, nello stesso momento e nella medesima direzione, da cui si è potuta ricavare una coincidenza di posizione degli Orbs presenti. Cosa che non avrebbe potuto verificarsi se fossero stati solo effetti interni delle macchine fotografiche o dei sensori digitali. Esistono poi anche video che mostrano in maniera inequivocabile lo spostamento lento e costante degli Orbs nell’ambiente. Se fosse un problema interno del sensore digitale non potrebbe verificarsi una sequenza lineare e fluida come appare nei video in questione.
E’ un classico l’Orb che appare nella scena del telefilm americano "N.C.I.S.", trasmesso in Italia il 5 novembre 2006 su RAI 2. L'oggetto circolare semitrasparente appare all’improvviso sul video uscendo dal lato destro dello schermo per proseguire verso la sua sinistra, muovendosi tra i volti degli attori ripresi in primo piano che sembrano non accorgersi della sua presenza. Un altro caso di Orb in movimento è quello del video ripreso nel 2010 in un ospedale di Torino, durante la serata di conferimento di vari riconoscimenti al personale ospedaliero. Si vede distintamente un globo luminoso di piccole dimensioni e semitrasparente che si sposta in più direzioni attraversando ripetutamente la sala. Il caso vuole che questa sala si trovi proprio sopra la camera mortuaria ospedaliera. Possono interagire con gli esseri umani? Finora non si ha notizia certa che gli Orbs possano interagire con gli esseri umani. E’ tuttavia possibile che con una certa pratica di concentrazione si possa percepire la presenza degli Orbs nell’ambiente, identificando il punto in cui si trovano in quel momento. Le fotografie scattate in questi casi dimostrano l’effettiva presenza degli Orbs che erano stati rilevati sul piano dell’intuizione. Non vanno dimenticati neppure i casi di fotografie scattate al momento in cui gli animali domestici sono stati visti immobili a fissare davanti a loro una certa zona dell’abitazione. Anche queste immagini mostrano l’evidente presenza degli Orbs che erano di fronte a loro. C’è chi è andato oltre le ipotesi della ricerca basata generalmente sulla fisicità del fenomeno ed è giunto a dichiarare, in piena convinzione, che gli Orbs siano gli spiriti dei defunti che si trattengono tra i vivi per i loro più disparati motivi. Tra questi c’è M.F. Chance Wyatt, di Melbourne, che nel suo libro “Spirits Visit Earth: Documented and Recorded Spiritual Happenings”, scritto nel 2008, dichiara che gli Orbs sono delle entità disincarnate che vivono tra gli esseri umani in attesa di oltrepassare la soglia che li porta verso aree più profonde dell’Aldilà. Egli è dell’idea che gli Orbs che noi vediamo sulle fotografie sono gli spiriti che decidono di voler essere fotografati. Secondo Wyatt alcune persone particolarmente dotate di sensibilità psichica sarebbero capaci di individuare gli Orbs ad occhio nudo solo perché essi sono in grado di decidere se e da chi farsi vedere. In appoggio a questa affermazione interviene Klaus Heinemann, un fisico sperimentale dell’Università di Tubinga, Germania, e ricercatore per l’UCLA e la NASA e docente presso la Stanford University, che dichiara di aver notato come gli Orbs siano facilmente fotografabili quando vengono interpellati, come se fossero creature intelligenti, e si chiede loro di poterli fotografare. Cosa che, secondo lui, non potrebbe avvenire se gli Orbs fossero solamente particelle di polvere in sospensione. Il Prof. Heinemann insieme a Miceal Ledwith, filosofo e membro della Commissione Teologica Internazionale del Vaticano, ha scritto un libro sui globi di luce intitolato “The Orb Project”, edito negli USA nel 2007, in cui riporta che “la ricerca sui globi di luce è solo all’inizio e le immagini di queste emanazioni spirituali ci forniscono l’evidenza di una prova scientifica dell’esistenza di un mondo spirituale”.
Lo statunitense Wyatt, da parte sua, ha anche una spiegazione sul fatto che questi spiriti appaiano in forma di sfera in quanto questa forma rappresenta la più semplice che possano assumere, pur potendo fare altrimenti, poiché la sfera applica una forza eguale e costante su tutta la superficie della sua struttura. L’équipe di Wyatt ha provveduto a fotografare gli Orbs con particolari apparecchiature a raggi infrarossi, telecamere e complesse attrezzature fotografiche munite di speciali lenti ottiche. L’osservazione dei loro movimenti, ripresi con attrezzature a infrarossi, ne dimostra la notevole velocità motoria autonoma, anche con cambi di direzione improvvisi non influenzabili dal vento o da altri mezzi fisici. Dai rilevamenti effettuati gli Orbs osservati presenterebbero una dimensione sferica variabile dai 5 ai 15 centimetri di diametro. Gli Orbs e il fenomeno UFO Un altro aspetto sorprendente della manifestazione degli Orbs è che possono essere messi in relazione con oggetti riconducibili al fenomeno UFO. Due avvistamenti di UFO effettuati nei cieli notturni dell'Italia si sono mostrati emblematici ed hanno portato i ricercatori ad interrogarsi su una possibile concomitanza di identità delle due tipologie di fenomeni. Il primo caso riguarda l'avvistamento di un oggetto luminoso ripreso, il 28 agosto del 2008, da due videoamatori nel cielo notturno sopra Torino. L’oggetto venne osservato nel cielo mentre transitava sul centro della città. Ad occhio nudo si mostrava come una luce bianca e tonda. Rimase in cielo, muovendosi lentamente verso est, per circa sei minuti per poi scomparire improvvisamente, senza mai fare alcun rumore. Uno dei testimoni ebbe occasione di filmare il fenomeno riuscendo anche a zoommare su quella luce. L'oggetto visto alla moviola si distingueva molto bene. Appariva come un disco bianco e lattiginoso, con un buco al centro. Lo completavano una serie di piccole gobbe sul bordo e una superficie percorsa da raggi simili nervature che partivano dal centro. L’oggetto in definitiva mostrava sorprendentemente l’aspetto strutturale di diafana diatomea che è tipica degli Orbs. Il secondo caso riguarda un avvistamento di un oggetto luminoso ripreso da un videoamatore nel cielo notturno di Agrigento il 28 ottobre 2006. Tutto ebbe inizio intorno all'una. Il testimone, un ristoratore del luogo, era in auto con la moglie e tornava verso casa. Fu lei a notare per prima la strana luce. "Era un oggetto enorme - racconta il testimone - e dal nucleo centrale si sprigionava un'aura circolare che cambiava colore e sembrava pulsare". E continuava: "Dal nucleo si sprigionava una luce di diversi colori: azzurra, violetta, rosa, il che ci impedì di ritenere che fosse una stella". L'oggetto sarebbe rimasto fermo, sempre nello stesso punto del cielo, per circa due ore. Arrivato a casa, il ristoratore prese immediatamente la sua videocamera e iniziò a riprendere l’oggetto. In seguito, esaminando il filmato alla moviola facendo passare i fotogrammi in sequenza uno ad uno, si è potuto constatare che l'oggetto non identificato ad un certo punto, partendo dalla dimensione di piccolo globo luminoso, è aumentato di volume per assumere la forma circolare e lattescente di un Orb, mostrando inequivocabilmente la particolare struttura interna che li caratterizza. L'avvistamento di questo oggetto fu seguito da un altro strano fenomeno: a Delia, in provincia di Caltanissetta, non lontano da Agrigento, in un campo di grano apparvero, nottetempo, dei crop circles, un fenomeno che in Sicilia fino ad allora non si era mai verificato. |