Misteri |
Piovono animali dal cielo? |
26 Giugno 2023 | ||||||||
Stupori ed enigmi di un antichissimo e inspiegato fenomeno
Navigando tra gli enigmi del mondo animale non umano, ci si può addentrare in fenomeni davvero stranissimi. Ad esempio, sappiamo che dal cielo può cadere più o meno di tutto: alcune cose sono decisamente spiegabili o almeno plausibili, come le sabbie spinte dai venti oppure pezzi di ghiaccio (anche di notevoli dimensioni) o di metallo che si sono staccati da aerei o da altri mezzi volanti od orbitanti nell’atmosfera oppure ancora frammenti minerali di origine meteorica. Altri eventi sono già più carichi di mistero, perché è notorio, ben documentato, che si sono verificate piogge di “cose” che non dovrebbero piovere: pietre, minerali vari, semi, resine, pezzi di legno, gelatina, alghe, polveri varie … Tutti fenomeni senza chiara spiegazione, che si sono verificati un po’ ovunque nel Mondo e su cui si sono scervellati, spesso inutilmente, ricercatori di ogni genere, autorità, forze pubbliche, mass-media e quant’altro. Ma, andando sempre più in profondità nel mistero, che piovano dal cielo animali non umani … beh, è decisamente inquietante e probabilmente inspiegabile: criptozoologia allo stato puro, animali “nascosti” da chissà cosa, chissà come e chissà dove i quali, improvvisamente, vengono riversati a terra, talora in grandissima quantità e mai con uno straccio di spiegazione logica. Inspiegabili pietre nello stagno del quotidiano, che aumentano a dismisura gli interrogativi su quanto veramente conosciamo del mondo in cui siamo stati messi a vivere.
Ultimo di questi misteri in ordine di tempo: siamo a Pechino, ai primi di marzo del 2023 e gli esterrefatti abitanti assistono a quella che è stata definita una vera e propria “pioggia di vermi dal cielo”. Ovviamente il web si è inondato di immagini e filmati (in particolare è diventato virale un video su TikTok) e ci si è potuti rendere conto che le vie della città risultavano invase da strani esseri, del tutto simili a grossi vermi. In particolare, alcune immagini di auto ricoperte da questi “vermi” sembrerebbero non lasciare adito a dubbi, anche se ovviamente sono subito uscite ipotesi che tentavano di riportare lo stranissimo fenomeno a cause “accettabili”, ad esempio forti venti che avevano trasportato in giro fiori di pioppo i quali, se bagnati dalla pioggia, potrebbero ricordare la consistenza di un lombrico … In ogni caso, un mistero si è manifestato e l’assenza di conferme ufficiali da parte delle Autorità cinesi lascerebbe presupporre che qualcosa di molto strano sia effettivamente accaduto. Così come accade, in maniera accuratamente e ufficialmente dettagliata, a partire da millenni orsono. Partiamo dunque per un intrigante viaggio a ritroso nel tempo … Con ogni probabilità la testimonianza più antica che si conosca riguardo a piogge di animali non umani viene dall’antica Grecia: lo storico greco di origine egizia Ateneo di Naucrati, nella sua opera “Il Banchetto dei Sapienti”, scritta intorno al 200 dopo Cristo, riporta quanto già scritto in precedenza da un altro storico, Fenia di Ereso il quale, nella sua opera andata perduta “I Magistrati di Ereso”, trattò dello strano caso di una pioggia di pesci durata per ben tre giorni in una zona di quella che allora veniva chiamata Tracia, cioè l’estremità sud orientale della penisola balcanica, tra Bulgaria, Grecia e Turchia. E dopo Fenia un altro scrittore greco, Eraclide Lembo, attivo tra il 180 e il 140 avanti Cristo, nella sua opera “Storie”, di cui rimangono pochi frammenti, narrò di una devastante pioggia di rane in Peonia (regione dell’attuale Macedonia) e in Dardania (l’attuale Serbia): fu una pioggia talmente inarrestabile che i paesi colpiti risultarono così tanto invasi dalle rane da costringere gli abitanti ad abbandonarli. Il mistero ormai aveva preso piede e non si sarebbe più arrestato: tanto da far nascere la credenza, in epoca medievale, che certi pesci nascevano in cielo per poi essere fatti precipitare sui mari e sulle terre. Ma continuiamo a citare fonti documentate: nel 1570 una pioggia di topi colpì la città norvegese di Bergen, come riporta la rivista di divulgazione scientifica Journal of Cycle Research. I ricercatori John Mitchell e Robert Rikard, nel loro libro “Phenomena: a book of wonders” del 1979, trattano diffusamente di un fatto accaduto nell’aprile del 1666: i campi nei pressi del villaggio di Wrotham, nella Contea inglese del Kent, furono ricoperti da miriadi di piccoli naselli. I pesciolini, che parevano nati da poco, erano letteralmente caduti dal cielo durante un violento temporale e qui le domande sono tante: oltre al classico “come e perché una pioggia di pesci?” possiamo aggiungere “come e perché tutti pesci della stessa specie e tutti appena nati?” Stranissimo. Senza contare che i naselli sono pesci d’acqua salata e Wrotham si trova a decine di chilometri dal mare più vicino. E sono sempre Mitchell e Rikard a descrivere la pioggia di rospi che colpì nell’ottobre 1683 il villaggio di Acle, nella Contea di Norfolk, ancora in Inghilterra. Fu poi il celebre naturalista e geografo tedesco Alexander Von Humboldt a narrare, in un’opera dei primi del 1800 dedicata ai suoi viaggi in Sud America, di piogge di pesci sulla città ecuadoregna di Ibarra nel 1691 e sui campi circostanti il Monte Carihuairazo, sempre in Ecuador, nel 1698. E avanti con gli anni. Furono di nuovo dei cuccioli, questa volta dei rospi allo stadio infantile di girini, a cadere durante un forte temporale su di un villaggio francese nel 1794: lo testimonia la Monthly Weather Review, rivista dell’American Meteorological Society. Rivista che riporta anche un altro evento in Francia con protagonisti appena nati: piccoli di rana caddero, una domenica di agosto del 1814, presso la città di Amiens.
1817 nell’Argyllshire, Contea scozzese: dopo una serata di forte pioggia vennero trovate sul terreno moltissime aringhe. Ci fu naturalmente chi pensò che fosse stato il vento a “prelevarle” dal vicino Lock Creran, un fiordo aperto sul mare … peccato che i venti di quella sera soffiassero in direzione opposta e che le aringhe non erano bagnate, non davano segno di essere state raccolte con l’acqua lacustre bensì fatte piovere da una zona asciutta. Bel mistero, che fu ampiamente riportato dall’Edinburgh Philosophical Journal, prestigiosa rivista scientifica ottocentesca. Ancora pesci: l’American Journal Science racconta di pesci persici a Cambridge, nel Maryland, USA, nel 1878, mentre il Journal of Asiatic Society riporta di massicce piogge di pesci locali, tutti di grandi dimensioni, a Faridpur, in India, il 18 febbraio 1830. E ce ne sarebbero davvero molti altri, ai 4 capi del Globo. Ma cambiamo genere: pioggia di varani a Sacramento, in California, nel mese di agosto del 1870, come riportano tutti i media locali dell’epoca. Serpenti, tutti ben vivi, sulla città di Memphis, nel Tennessee, USA, anno 1877: evento riportato addirittura da Scientific American. Rivista che ci racconta anche di un’incredibile nevicata nel Distretto di Valleybend, Virginia, USA, inverno 1891: i 60 centimetri circa di neve rimasta al suolo dopo un’intensa precipitazione erano ripieni di larve sconosciute, ritenute appartenere ad una specie non identificata di insetto … Mistero nel mistero. Piovvero cozze a Worcester, capoluogo dell’omonima Contea inglese, il 28 maggio 1881: teniamo presente che Worcester si trova a 120 chilometri dal mare. Passiamo agli uccelli: Batonrouge, Louisiana, USA 1896. Caddero dal cielo sereno, senza che ci fosse neanche un accenno di pioggia o di vento, migliaia di uccelli, tutti già morti: anatre, picchi, canarini e altri ancora. Inutile dire che si tratta di un mistero a tutt’oggi del tutto insoluto. Veniamo più vicino a noi negli anni. Capitola, California: il 18 agosto 1961 migliaia di berte grigie caddero - anche qui senza che si fossero scatenati temporali o forti venti - sulla Baia di Monterey, tra le località di Pleasure Point e Riodelmar. Le berte grigie sono grandi uccelli migratori che passano la maggior parte della loro vita sul mare, tra l’Australia e le coste americane: era inspiegabile che si trovassero tutte proprio lì, su di una strana rotta, così come era inspiegabile che dovessero cadere al suolo come in stato di semincoscienza. Purtroppo tante morirono ma altrettante furono fortunatamente salvate dalla gente del luogo, che raccolse, accudì e riportò sulla spiaggia le berte superstiti, molte delle quali riuscirono a prendere il volo. Evento che ebbe vastissima eco sui media statunitensi.
Arriviamo ai giorni nostri e a svariati casi stupefacenti di cui si è occupata la nostra stessa rivista, Shan Newspaper. Primi di aprile 2015, torrenziali piogge di pesci in varie località della Thailandia. In generale, la stagione delle piogge in Thailandia va da maggio inoltrato ad ottobre, per cui, anche se si volessero tirare in ballo fenomeni atmosferici già di per sé difficilmente credibili, saremmo in ogni caso stranamente in anticipo sui tempi. Da stupirsi. Sempre aprile 2015: la testimonianza incredibile del biologo norvegese Karstein Erstad, il quale scoprì, sciando in una zona di montagna nei pressi di Bergen, sud ovest della Norvegia, che la neve era caduta portando con sé moltissimi piccoli vermi. Cosa che lasciò sbigottiti meteorologi, biologi e ricercatori vari … Così come è sbigottita l’intera Scienza ufficiale, che non è certo propensa a dare spazio al senso dello stupore e del mistero. L’ancestrale fenomeno delle piogge di animali dal cielo è diffuso in tutto il Pianeta e attraversa ormai i millenni senza alcuna spiegazione concreta. Sono state tirate in ballo ipotesi che potrebbero essere passate per verosimili, legate soprattutto a eventi atmosferici particolari, come i grandi venti, i tornado, le trombe d’aria … ma nessuna pretesa spiegazione è mai riuscita a comprendere la complessità del fenomeno. Anche perché, spessissimo, i forti turbamenti delle correnti d’aria non si erano proprio verificati … Quello che è certo è che siamo ancora una volta di fronte alla domanda “ma dove siamo?”, “com’è davvero fatto il mondo che ci ospita?” … mondo del quale pare talora che sappiamo davvero ben poco … Elio Bellangero, ricercatore della Ecospirituality Foundation, conduce la trasmissione “Animali ed Enigmi” su Radio Dreamland www.radiodreamland.it |