Meditazione |
La Kemò-vad per danzare nel vento |
03 Febbraio 2011 | ||||
"Danzare nel vento", il nuovo libro di Giancarlo Barbadoro alla FNAC di Torino “Ai bordi antichi di pietra della fontana di Barenton, nella foresta di Brocéliande, giungono e si incontrano casualmente viandanti che arrivano da ogni dove per assaporare lo spirito di antiche gesta di un mondo libero e legato alla natura. Anche noi giungemmo lì in una sorta di pellegrinaggio che ci portò ad incontrare personaggi inaspettati che avrebbero dato una svolta alla nostra vita. Sotto la guida di uno dei druidi di Brocéliande scoprimmo i benefici psicofisici e spirituali della Kemò-vad e comprendemmo l'importanza della divulgazione di questa antica disciplina. Scoprimmo che non era solo un formidabile strumento di benessere ma anche un veicolo di trasmissione dell'antica cultura dei Nativi Europei, sia sul piano morale che storico.”
La Kemò-vad rappresenta una forma di meditazione dinamica che veniva usata migliaia di anni orsono dall'antico druidismo europeo. Il suo nome significa “danzare nel vento”, vivere nel ritmo del divenire cosmico. La Kemò-vad è una tecnica che riassume in sé gli elementi della meditazione dinamica, della ginnastica olistica e della danza sacra dei Popoli naturali. Origini storiche che affondano negli antichi miti
druidici. Dall’antica leggenda di Fetonte che storicizza quello del Graal in precisi eventi avvenuti, secondo la leggenda, nella Valle di Susa, in Piemonte. Nella leggenda tramandata da Ovidio e Platone si narra di un oggetto precipitato nel territorio subalpino provocando un immenso mare di fuoco. Fetonte diede vita poi all’ordine monastico-guerriero dello Za-basta, una vera scuola di insegnamenti filosofici e di disciplina marziale, suddivisa in Hahqt-bà orientata alle arti marziali e nella Kemò-vad che aveva il compito di preparare l’iniziato al suo combattimento interiore e esteriore attraverso tecniche di meditazione dinamica. La Kemò-vad era anche poeticamente chiamata il “volo del Drago”. La Kemò-vad è una tecnica che riassume in sé gli elementi della meditazione dinamica, della ginnastica olistica e della danza sacra dei Popoli naturali. Rappresenta una via di mezzo tra l'arte ginnica e un’arte marziale dolce, dove l'avversario non è inteso come un altro uomo ma come la possibilità di interazione con l'esistenza. Oggi questa disciplina è divulgata da Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero, musicisti del LabGraal, che nel lavoro di recupero di antiche leggende dei Nativi Europei hanno riscoperto la Kemò-vad attraverso il loro rapporto con la tradizione druidica. Infatti la Ecospirituality Foundation promuove periodicamente per i suoi soci dei corsi introduttivi alla Kemò-vad attraverso cui apprendere gli elementi di base utili per poterla praticare autonomamente. Successivamente la pratica della Kemò-vad può proseguire nell’attività di palestra, dove si sviluppano le potenzialità di questa disciplina non solo come strumento di benessere psicofisico, ma anche nella spiritualità che esprime. Nella palestra si affrontano parallelamente anche quegli elementi culturali che fanno parte della dimensione tradizionale della Kemò-vad, come la danza sacra, il potere delle gemme, la musica sciamanica, le arti terapeutiche e altre scienze di Madre Terra.
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