Leggende e Tradizioni

C’era una volta il Centauro...

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22 Dicembre 2022
Centauro
Centauro

Dall’alba dei tempi, gli enigmi e le magie di un essere fantastico


È sempre affascinante volare nei cieli del fantastico, atterrando qua e là nel mondo del mito, che riserva spesso stupori e interrogativi, facendoci incontrare esseri straordinari, animali non umani dalle caratteristiche davvero intriganti.

Ed è il caso del Centauro. La figura del Centauro è una, se vogliamo, delle più controverse nell’epopea delle leggende nelle antiche civiltà.

Il Centauro è un autentico criptide, un essere “impossibile” e sicuramente inspiegabile che si presenta come costituito dai corpi di due animali uniti insieme: ha zampe, coda e corpo di cavallo e, al posto del collo e della testa equini, ha un corpo con braccia e testa inequivocabilmente umani. Potremmo dire, dunque, che è un animale ibrido, un connubio, assolutamente criptozoologico, tra Cavallo e Uomo.

La sua origine si perde davvero nella notte dei tempi. Le culture che più fecero riferimento al Centauro sono sostanzialmente quella greca e quella romana, con accenni anche nella cultura etrusca. Ma pare che la storia del Centauro risalisse a tempi ben precedenti, vale a dire a quei tempi ancestrali in cui le popolazioni pre-elleniche si incontrarono con popolazioni migranti che provenivano da est, dalle steppe euroasiatiche e soprattutto dalla zona del Mar Nero, abbandonata dopo l’esondazione del Mediterraneo che appunto trasformò quello che fino ad allora era stato un fertile bacino di terre in un autentico mare. Parliamo di circa 5000 anni avanti Cristo, ben prima dei tempi che videro fiorire la civiltà greca, databili, più o meno, tra il secondo e il primo millennio prima di Cristo. E già così parliamo della comparsa dei Centauri come di un evento davvero peculiare nella storia dell’Umanità, perché sappiamo quanto le migrazioni dall’area del Mar Nero abbiano veicolato ai quattro angoli del Pianeta la cultura e la spiritualità dell’esperienza primigenia dell’Uomo, quello sciamanesimo druidico originato all’alba dei tempi e diventato poi strumento del percorso evolutivo dell’Umanità.

Centauro di Vulci, epoca etrusca - Museo Nazionale Etrusco, Roma
Centauro di Vulci, epoca etrusca - Museo Nazionale Etrusco, Roma

Ergo: chi erano davvero i Centauri, in questo loro incredibile connubio tra animale umano e animale non umano e in questa loro così remota origine?

Scorriamo un po’ di letteratura: le fonti sono davvero tante, soprattutto nelle culture greca e romana ma anche in tempi successivi. Possiamo citare in area greca i grandi poeti Pindaro e Apollonio, lo storico Diodoro Siculo; in area latina il grammatico e mitografo Igino, i poeti e letterati Stazio e Ovidio, lo stesso Virgilio, grande artista della parola; successivamente, in tempi medievali e oltre, altri grandi autori come Dante Alighieri, che affidò ai Centauri il compito di punire i violenti nell’Inferno e Niccolò Machiavelli, che li associò alla figura del perfetto governante, astuto e forte allo stesso tempo; in epoca più recente, studiosi del calibro di Isaac Newton riconobbero grandi suggestioni in questa mitica figura …

La storia dell’origine del Centauro è avvolta nel mito e mai definizione fu più azzeccata, perché, riguardo alla nascita del primo dei Centauri (che si chiamava, per l’appunto, Centauro, nome che fu poi riferito a tutta la sua progenie) esistono almeno due o tre idee mitologiche diverse.

Una storia lo vorrebbe originato dall’unione tra Issione, capostipite dei Lapiti, leggendario popolo della Tessaglia antecedente agli antichi Greci e Nefele, una ninfa che era in grado di assumere le forme della dea Era, pezzo grosso del pantheon ellenico in quanto sorella e moglie di Zeus, il leader di tutte le divinità. Un'altra storia lo vorrebbe figlio di Zeus stesso. Un’altra storia ancora narra invece fosse figlio di Apollo, altro grandissimo personaggio, dio del Sole, delle arti mediche così come della scienza e delle arti in generale …

Insomma, un’origine, comunque, divina e di livello decisamente elevato.

Ciononostante, nello scorrere dei tempi, i Centauri sono sempre stati riconosciuti come una sorta di divinità minore, di essere enigmatico che viveva ai confini tra umano, non umano e divino.

Un essere cui non venivano tributati onori e ritualità ma che veniva visto come dotato di poteri di grande rispetto: gli veniva infatti riconosciuto il ruolo di custode e guardiano della Natura, cosa che faceva del Centauro una sorta di essere indecifrabile ma profondamente legato all’esistenza di tutti gli esseri viventi.

Il Centauro Chirone, portatore della fiaccola del Sapere
Il Centauro Chirone, portatore della fiaccola del Sapere

Per quanto riguarda le narrazioni di vicende nel mondo dei Centauri, probabilmente nessuna creatura mitica o animale fantastico ebbe mai in sorte un percorso così duplice.

I Centauri furono infatti presentati nelle leggende, nei racconti, nelle fiabe con caratteristiche davvero difformi tra loro, perché, da una parte, la loro stessa raffigurazione portava a metterne in evidenza attitudini focose, pesantemente carnali, aggressive, quando non addirittura guerresche … Siamo a conoscenza di numerose storie e leggende che narrano di epiche lotte, battaglie, aggressioni e violenze che ebbero come protagonisti proprio i mitici ibridi Uomo-Cavallo.

D’altra parte, però, resistette sempre una visione opposta di questo impensabile animale e cioè la sua versatilità, le sue grandi abilità fisiche come la corsa e il tiro con l’arco, azioni in cui nessuno poteva battere i Centauri, fino al suo sapere. Un sapere con la S maiuscola, un sapere a 360 gradi che i Centauri avevano ereditato fin dalla loro fuoriuscita dal grembo di Madre Terra e che erano in grado di dispensare. Soprattutto alcuni di loro e in particolare uno, di nome Chirone.

La storia di Chirone è davvero fantastica: personaggio di grande bontà d’animo, pare che nella sua nascita abbiano giocato coinvolgimenti di varie divinità, cosa che lo rese subito un individuo molto particolare, ma l’aspetto per cui è passato, se così si può dire, alla storia è legato proprio alla sua grande opera di insegnamento. Chirone viveva sul Monte Pelio, in Tessaglia, una regione nordorientale della Grecia che si affaccia sul Mar Egeo. Sulle pendici del Monte Pelio Chirone abitava una grande grotta e qui aveva fondato una vera e propria Scuola, denominata Scuola d’Armi e di Sapere … Qui fu maestro di scienze e di arti marziali. Suoi allievi molti eroi (Giasone, Enea, Diomede, Achille, Aiace, Teseo, Eracle …) ma anche scienziati come Asclepio (considerato dagli antichi Greci figlio di Apollo e dio della medicina) e altri: a questi ultimi il mitico Centauro trasmetteva nozioni sull’uso del mondo vegetale per la cura non solo degli animali umani ma anche degli animali non umani. Secondo alcuni autori classici fu anche astrologo, come sostenne lo stesso Isaac Newton il quale individuò in Chirone uno dei primi studiosi greco-antichi che delinearono le costellazioni celesti. D’altro canto, narra la mitologia greca che Zeus, padre di tutti gli Dei, alla morte di Chirone lo volle per sempre vicino a sé in cielo, trasformandolo in quella che ancora oggi viene conosciuta come Costellazione del Centauro: una storia davvero poetica e suggestiva.

Centauro di Albano, epoca romana - Galleria Doria Pamphilj, Roma
Centauro di Albano, epoca romana - Galleria Doria Pamphilj, Roma

A Chirone dunque risalgono conoscenze che lo possono identificare come un mitologico padre della medicina, della veterinaria, dell’erboristica e forse anche dell’astrologia, così come maestro di arti marziali, fisiche ed interiori … E non è certo poco! Da dove ebbero origine tutte queste conoscenze di Chirone e la sua volontà di donarle affinché l’Umanità potesse migliorare sé stessa? In definitiva, “chi” era il Centauro Chirone?

Esistono poi racconti, provenienti dall’area greca, che narrano di come i Centauri avessero per millenni percorso le terre su cui poi si sarebbe sviluppata l’Umanità: dunque, c’è la reminiscenza di un’origine davvero ancestrale di questa meravigliosa e misteriosa stirpe. Leggende molto poetiche narrano che, fin dall’alba dei tempi, i Centauri erano soliti accogliere gli umani in radure circondate da alberi, all’interno delle foreste: come non andare con il pensiero alle radure in cui gli antichi druidi, gli interpreti dello sciamanesimo druidico, vivevano i loro incontri, i loro riti e le loro celebrazioni? E anche pensare al fatto che i recinti naturali, costituiti da alberi, possono essere stati gli antenati dei cromlech, i grandi cerchi di pietre erette che hanno caratterizzato la diffusione del popolo dei megaliti su tutto il Pianeta? Sono considerazioni davvero intriganti.

Così come intriganti racconti riportano che, all’interno di queste radure, i Centauri fornissero aiuto agli umani per la fertilità, sia personale, per la loro prole, sia per le terre che gli umani abitavano e coltivavano: si concretizzavano quindi dei passaggi di conoscenze e di esperienze tra il magico e il pratico utili per l’evoluzione dell’Umanità.

Altro particolare: si racconta che, in quei primi mitologici tempi, le madri portassero i figli dai Centauri, chiedendo loro di prenderli in braccio ed innalzarli … La leggenda vuole che questa azione avesse lo scopo di far perdere ai piccoli la paura delle altezze il che, figurativamente, è come dire perdere la paura di diventare alti, la paura di crescere, di evolvere.

Centauro femmina e il suo piccolo - bassorilievo 3° sec. dC - Museo del Louvre
Centauro femmina e il suo piccolo - bassorilievo 3° sec. dC - Museo del Louvre

E, magari, riconoscere la propria realtà di esseri posti a vivere tra Terra e Cielo. Anche qui, c’è la trasposizione simbolica di un contributo dei Centauri al percorso evolutivo dell’Uomo, sia fisico sia spirituale.

Simbologia attestata anche da uno specifico attributo che la cultura greca riconosceva al Centauro: quello di “psicagogo” (da psuké anima e aghein condurre, guidare) cioè conduttore, guida di anime attraverso percorsi che conducevano a territori divini e felici, oltre la materialità e verso un’esperienza dello spirito sia in vita sia, chissà, anche dopo …

Insomma, su questo animale “ibrido” sembra ce ne sia abbastanza per farlo riconoscere come un essere benevolo, saggio, portatore di conoscenza e di benessere fin dall’alba dei tempi. E come non pensare alle tradizioni dell’Europa antica che si riallacciano al mito della discesa sulla Terra di Fetonte, il dio civilizzatore da cui presero forma lo sciamanesimo druidico e l’evoluzione del Pianeta?

Certo, un’ipotesi affascinante, per un viaggio che dai miti greci ci porterebbe indietro fino ai primi momenti della storia umana. Momenti certamente mitici ma non solo. Momenti che hanno lasciato in dono strumenti e conoscenze ancora oggi pieni di forza, per la nostra evoluzione e il nostro benessere.

Ancora una volta, ai confini della zoologia, nel mondo non solo fiabesco degli animali fantastici, possiamo scoprire messaggi speciali che, da sempre, accompagnano la nostra avventura sul Pianeta Terra …


Elio Bellangero, ricercatore della Ecospirituality Foundation, conduce la trasmissione “Animali ed Enigmi” su Radio Dreamland www.radiodreamland.it

 

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