Leggende e Tradizioni |
Natale nel Segno del Graal |
21 Dicembre 2023 | ||||||
Vi siete mai chiesti come mai la ricorrenza del Natale sia così sentita e celebrata in molte tradizioni? Vi siete mai chiesti che significato ha Babbo Natale? Ebbene, Babbo Natale non è una favola per bambini, è esistito per davvero! Il 25 dicembre non è nato solo Gesù Bambino, ma anche Mithra, Horus, Krishna, Hermes, Buddha, Dionisio, Zarathustra e molti altri. Un po’ troppi, no? In realtà questa ricorrenza nasce molto molto tempo fa, in un tempo infinitamente anteriore alla nascita del cristianesimo. Quest’ultimo ha adottato la ricorrenza tra il IV e il V secolo, probabilmente poichè la Chiesa romana, preoccupata della straordinaria diffusione dei culti solari e soprattutto del mithraismo, che con la sua spiritualità, poteva frenare o addirittura arrestare la diffusione del Vangelo, pensò di celebrare nello stesso giorno del Sole Invictus il Natale di Cristo, come vero Sole. Ma fu solo nel IV secolo che si consolidò la tradizione di festeggiare la Natività il 25 dicembre, mentre fino ad allora si era festeggiata in diverse altre date: 28 marzo, 18 aprile, 29 maggio, 6 gennaio, in quanto Epifania significa “apparizione di Cristo”. Il 25 dicembre, quindi, è una data convenzionale, frutto di un graduale processo sincretico. Ma qual è il motivo per cui tutte queste divinità nascono nello stesso periodo? La spiegazione a questo mistero storico ce la può dare il mito del Graal, un oggetto immateriale che nelle antiche tradizioni pagane era considerato magico, fonte perenne di benessere e conoscenza.
Secondo le leggende, anticamente, in questo momento particolare dell’anno intorno al Solstizio d’Inverno, è successo un evento che avrebbe segnato i destini dell’umanità. Qualcosa, o qualcuno, di forme e fattezze diverse, proveniente dallo spazio, sarebbe disceso sulla terra per lasciare agli uomini un grande dono. Quel dono che nelle tradizioni celtiche viene identificato con il Graal, simbolo di conoscenza e di ricchezza interiore. Narra la leggenda che ai primordi della storia dell’umanità, una creatura divina di sembianze non umane scese dal cielo, e dallo smeraldo che portava sulla sua fronte venne ricavata una coppa di conoscenza. La coppa fu forgiata dai custodi dell’Eden primordiale, e consegnata ad Adamo ed Eva. Quando i due progenitori vennero cacciati dal paradiso terrestre, la coppa passò di mano in mano, dal tempo dell’Eden sino alla terra d’Egitto, dove venne custodita da Osiride che con essa rese grande il suo regno. Dopo la morte di quest’ultimo, ucciso da Seth, la coppa del Graal andò perduta.
Ma venne ritrovata dal faraone egizio Ekhnaton, che tentò di ricostruire l’antico splendore. Tuttavia dopo la sua morte, la coppa rimase preda dei figli di Seth e venne portata in salvo sulla Terra Iperborea, dove fu gelosamente nascosta e protetta. Secoli dopo, Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda, guidati da Merlino il druido, tentarono di recuperarla attraverso le lande europee per portarla al castello di Camelot e rifondare il perduto Eden. Curiosamente, questa saga ebbe una eco in tutto il pianeta. Il mito del Graal sembra volerci parlare di un evento ricordato da tutte le tradizioni del pianeta: una misteriosa conoscenza pervenuta sulla Terra in epoche remote. Un mito riportato da Platone, che narra la caduta di Fetonte e del suo carro celeste sulla Terra in epoche arcaiche, avvenuta nella zona dove si incrociano due fiumi e identificata nell’area dove oggi sorge la città di Torino. Un mito ricordato anche dai popoli autoctoni delle terre del Piemonte come un dono ricevuto da una antica Conoscenza proveniente dal Cielo, che aveva la forma di una grande ruota d’oro forata. Un "dono" fatto all’umanità da esseri misteriosi. Curiosamente, la tavola rotonda dei Cavalieri di Re Artù, dove secondo la leggenda periodicamente ricompariva la magica coppa di smeraldo, aveva la forma di una ruota forata al centro. Anche la leggenda di Babbo Natale, enigmatica e misteriosa, assume in quest’ottica un significato più chiaro: rappresenta il “dono” fatto all’umanità in un’era arcaica da esseri provenienti da un’altra dimensione. Del resto, la figura di Babbo Natale, nelle leggende originali, non indossa un vestito rosso, bensì verde, come lo smeraldo da cui fu intagliato il Graal. Sempre secondo la leggenda, il Graal periodicamente ricompare sul pianeta per lasciare i suoi doni, e nel periodo del Solstizio d’Inverno si possono scorgere nel cielo i “segni” che daranno indicazioni per l’anno a venire. Quindi non vergogniamoci se in questo periodo sentiamo l’impulso di lasciarci andare all’irrazionale. Babbo Natale è esistito davvero, e il suo dono è in attesa di rivelarsi a chi lo sa vedere. |