Indigenous Peoples

Dichiarazione dei Diritti delle Donne Indigene

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04 Ottobre 2012

Cherry Smiley e Fay Blaney di AWAN, Aborigenal Women's Action Network

Dichiarazione presentata dai membri di AWAN (Aborigenal Women's Action Network) il 6 luglio 2011 in nome di tutte le donne indigene in Canada, che sono sopravvissute a 500 anni di tentato genocidio


1. Noi, Donne Indigene, non permetteremo a niente e a nessuno di rompere i legami che ci tengono unite. Malgrado l'impatto del colonialismo, il razzismo, sessismo, povertà e violenza che pervadono la nostra vita e le nostre comunità, e il lavoro per romperci dentro e fuori, siamo profondamente consapevoli del nesso che ci collega l'una all'altra, che ci collega ai nostri antenati e a Madre Terra. Nessun uomo o forza esterna riuscirà mai a spezzare questo legame.

2. Abbiamo analizzato la prostituzione, e dichiariamo che è una forma di violenza contro le donne ed un sistema di colonialismo, risultato di 5 secoli di storie di resistenza, storie raccontateci dalle nostre nonne, raccontate loro dalle loro nonne, e così via. Questa analisi è basata sulle esperienze di vita vissute da noi, Donne Indigene, sulle esperienze vissute dalle nostri madri, le nostre sorelle e le nostre parenti. E' inoltre basata sulla teoria e conoscenza costruita collettivamente da tutte le Donne Indigene ovunque nel mondo.

3. La tolleranza della prostituzione e pornografia, insieme all’Indian Act ed al sistema della scuola residenziale, era ed è tuttora un sistema di colonialismo esterno imposto alle donne e ragazze Indigene, che continua ancora a ferirci e distruggerci.


Un momento della conferenza globale Women’s World di Ottawa

4. Noi, Donne Indigene, rigettiamo l'affermazione razzista che la prostituzione è parte della nostra cultura. Denunciamo l'idea che una donna è un oggetto da comprare e vendere.

5. Noi, Donne Indigene, rigettiamo il capitalismo risultato dal furto e dalla distruzione delle nostre terre ed ambiente. Rigettiamo l’avidità che alimenta l'industria del sesso, un'industria che vede le donne e ragazze Indigene come oggetti da vendere all'asta, sempre che si sopravviva alla transazione. Rigettiamo il termine colonialista di "lavoratrici del sesso", perchè nasconde le realtà razziste e sessiste della prostituzione. Il termine "lavoratrici del sesso" maschera la violenza contro cui le nostre sorelle nel mondo combattono ogni giorno, e viene fatto passare come una forma di lavoro da noi volontariamente scelto.

6. Noi, Donne Indigene, rigettiamo l'imposizione del patriarcato, che da sempre ha avuto effetti devastanti e letali su donne e ragazze Indigene. Ogni giorno dobbiamo affrontare violenze in seno alle nostre comunità, spesso spingendoci fuori delle suddette comunità in cerca di sicurezza e salvezza.


Women’s World è una conferenza globale sui diritti delle donne indigene. L’ultima edizione, l’undicesima, si è tenuta a Ottawa dal 3 al 7 Luglio 2011, a cui hanno partecipato più di 2000 persone provenienti da 92 Paesi di tutto il mondo. La prossima edizione di Women’s World si terrà all’Università di Hyderabad in India nel Settembre 2014

Siamo spinte ad andare in città dove continuiamo a subire soprusi e violenze, sia fisiche, emozionali e sessuali da uomini, incluso protettori e clienti, proprietari di case chiuse e trafficanti umani. Richiediamo che ci venga restituito il diritto ai nostri valori e tradizioni, che da sempre sono state le basi per una comunità matriarcale, dove donne e ragazze sono sempre state messe in valore.

7. Questo modello di vita di stampo nordico, darà alle donne e ragazze migliori possibilità non solo di vita, ma di sopravvivenza. Questo modello include leggi che penalizzano la domanda di sesso a pagamento e decriminalizza le prostitute, offre programmi sociali per donne e ragazze, educando allo stesso tempo il pubblico sulla prostituzione come forma di violenza contro le donne. Noi, Donne Indigene, crediamo fermamente che questo modello possa incoraggiare il cambiamento nel sociale mettendo in primo piano i nostri interessi.

8. Noi, Donne Indigene, rigettiamo la decriminalizzazione e/o legalizzazione della prostituzione come soluzione ideale contro la violenza sessuale. Inoltre la decriminalizzazione e/o legalizzazione della prostituzione incoraggia il razzismo e la domanda sempre più crescente di accesso ai corpi di donne e ragazze, dove le donne e ragazze Indigene sono sproporzionatamente più prese di mira.

9. Noi, Donne Indigene, rigettiamo la visione patriarcale, coloniale e capitalista che ci considera solo oggetti sessuali. Riconosciamo altresì che la prostituzione, violenza, incesto, pornografia, stupro e omicidio è una forma di odio contro le donne Indigene e le donne in generale. Questo è provato da oltre 580 casi documentati di scomparsa ed omicidi di Donne Indigene, solo in Canada.

10. Noi, Donne e Ragazze Indigene, siamo sopravvissute a oltre 500 anni di attacchi alla nostra cultura, ai nostri corpi, terre e vite. Rifiutiamo di abbandonare le nostre future generazioni alla violenza coloniale e sessista che è la prostituzione, richiedendo uno stop immediato alla richiesta di sesso a pagamento.

 

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