Indigenous Peoples |
Alla scoperta dello Zangbéto |
10 Agosto 2011 | ||||||
Il potere segreto delle società iniziatiche del Benin
Rimasto fino ai nostri giorni appannaggio delle persone segretamente iniziate nei conventi, il Feticcio “Zangbéto” tradotto in francese “Guardiano della notte” è un patrimonio molto caro alla cultura del Benin. Il Feticcio “Zangbéto” è stato stabilito nel 16esimo secolo da Sua Maestà Tè Agbanlin, Sovrano del Reame di Porto-Novo per proteggere la città (Porto-Novo e la periferia). Allora il Feticcio “Zangbéto” era la polizia della notte, la cui arma di difesa e dissuasione è il potere sovrannaturale. Ha dunque lo scopo di proteggere le popolazioni contro ogni sorta di malfattori fisici, come i teppisti, i ladri e gli scassinatori, e contro i malfattori invisibili, come gli spiriti malvagi che inquinano l'ambiente con incantesimi negativi, o gli stregoni e gli uccelli della notte utilizzati dagli stregoni.
Per tutte le situazioni dannose, o per i diversi conflitti nocivi alla pace della società, dopo la consultazione dell'oracolo, chiamato “fâ” o “ifâ”, il Feticcio “Zangbéto” fa la sua uscita per portarne le soluzioni. Per esempio: in tempo di grandi siccità, quando la pioggia diventa rara e il fuoco devasta la produzione dei coltivatori, oppure quando dei venti malefici portano malvagi spiriti invisibili e depositano delle malattie mortali in seno alla popolazione, il Re fa appello al Feticcio “Zangbéto” per delle cerimonie spirituali al fine di purificare la città. Queste cerimonie hanno come risultato: il ritorno della pace, la regolarità delle stagioni, la buona raccolta dei coltivatori, una buona atmosfera tra la popolazione. Alla luce dell'importanza del ruolo che gioca il Feticcio “Zangbéto” nella città, il Re, Capo Supremo di tutti culti Vodoun del reame ha allora decretato un periodo speciale dell'anno per celebrare il Feticcio “Zangbéto”. Nel corso del periodo di celebrazione del Feticcio “Zangbéto”, che dura all'incirca quindici giorni, si assiste a due tipi di cerimonia. La prima è una cerimonia al convento a cui hanno accesso solamente gli iniziati e durante la quale è permesso l'ingresso di nuovi iniziati. La seconda cerimonia è una festa popolare che si svolge nella giornata in cui il Feticcio “Zangbéto” fa esibizioni di danze e dimostrazioni magiche.
Per quanto riguarda le dimostrazioni magiche, il Feticcio “Zangbéto” può diventare invisibile, trasformarsi in un qualsiasi animale o assumere le sembianze di oggetti come caramelle, biscotti, latte, zucchero, cioccolato e altri per commuovere il pubblico. La cosa più straordinaria è che viene dato fuoco al Feticcio “Zangbéto” il quale, divenuto cenere, si ricompone come nuovo. Alla fine di tutte le cerimonie, i diversi responsabili del culto Zangbéto, chiamati “Zangan”, renderanno conto al Re al fine di dare una benedizione finale. Dopo i successi e i risultati concreti ed evidenti del Feticcio “Zangbéto” nel reame di Porto-Novo e dintorni, tutto il territorio l'ha adottato e ne ha fatto un patrimonio indispensabile della cultura del Benin. Nonostante la presenza di strutture di sicurezza moderne, il Feticcio “Zangbéto” continua ogni giorno a svolgere il suo ruolo di guardiano della notte, ancora ai giorni nostri. Immagini raccolte in occasione delle cerimonie di inumazione di un Gran Sacerdote del culto Zangbéto. Servizio realizzato con l’autorizzazione concessa alla Ecospirituality Foundation Benin dal Capo Supremo del Culto Zangbéto dei dipartimenti degli Altipiani Ouémé Articolo realizzato con la consulenza di Benoît Houessou, Capo Supremo del Culto Zangbéto dei dipartimenti degli Altipiani Ouémé |