Indigenous Peoples |
In migliaia uniti per la marcia delle donne negli USA e non solo |
29 Gennaio 2020 | ||
Springfield, Massachusetts - Da una costa all'altra, migliaia di donne e loro alleati sono scesi in piazza, in tutti gli Stati Uniti sabato 18 gennaio 2020. Con l'obiettivo di aumentare la visibilità di problemi come cambiamento climatico, immigrazione, diritti riproduttivi, equità salariale, sicurezza delle armi e voto. Marce si sono svolte a Washington D.C., New York, Chicago, Denver in Colorado, Philadelphia in Pennsylvania, New London in Connecticut, Dayton in Ohio, Springfield in Massachusetts, e in molte altre città. La marcia di Washington DC doveva essere la più grande, con una richiesta di permesso per 10mila persone. I messaggi di emancipazione, resistenza e solidarietà, ricchi di colore e passione, sono stati il filo comune tra tutti gli eventi. La mobilitazione di Springfield si è aperta con un'invocazione spirituale di Chali’naru Dones, rappresentante della Confederazione Unita del Popolo Taino United Confederation of Taíno People e membro della tribù dei Taino Guainía. Prima di iniziare la sua invocazione, Dones ha lanciato un appello ai presenti, invitandoli a riconoscere le popolazioni indigene locali e a tenere "le donne e tutte le persone di Borikén (Porto Rico) nei loro cuori', dato che stanno ancora soffrendo le conseguenze del recente terremoto. Inoltre ha richiamato l'attenzione sul problema delle 'donne indigene scomparse e uccise in tutto il pianeta." Sempre alla manifestazione di Springfield, Rhonda Anderson, membro delle tribù Inupiaq Athabaskan dell'Alaska, ha chiesto alla folla di "resistere al razzismo, alla marginalizzazione, alla colonizzazione, resistere a legislazioni pericolose che mirano a fare passi indietro contro le donne, contro le minoranze e contro la nostra Madre Terra." Le oltre 200 Marce delle Donne che hanno avuto luogo non si sono limitate agli USA, con manifestazioni a Parigi, Berlino, Londra, Praga, Sydney e oltre. |