Esobiologia

Dischi volanti oltre cortina

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29 Gennaio 2020
Fotografia scattata il 22 dicembre 1958 in Polonia dal Dr. Stanislaz Kovalzevsky (Foto Archivio « Gruppo Spazio 4 »)
Fotografia scattata il 22 dicembre 1958 in Polonia dal Dr. Stanislaz Kovalzevsky (Foto Archivio « Gruppo Spazio 4 »)

Il mistero, forzato o no, continua ad avvolgere tutta la casistica inspiegabile degli UFO


Pubblichiamo un articolo di Giancarlo Barbadoro uscito sul Giornale dei Misteri nel Maggio 1972, rivista con cui collaborava. Una testimonianza di un momento storico del passato, sorprendente per quanto le sue tematiche di 50 anni fa siano attuali e parlino di misteri mai risolti e finiti nel dimenticatoio.


Anche nei paesi dell'Est comunista si parla di dischi volanti. Le cifre riferite agli avvistamenti e agli atterraggi effettuati oltre cortina, anche se arenati nelle maglie di una rigida censura, si avvicinano a quelle contenute nella casistica occidentale.

Come da noi, le autorità comuniste si trovano a dover affrontare un problema che fuori di dubbio non hanno ancora risolto.

Si parla di un gigantesco oggetto circolare che nel '52 (stesso anno in cui una formazione di sette UFO solcò il cielo di Washington) fu visto sorvolare la capitale dell'URSS. Al di sopra del Cremlino, la contraerea aprì impazzita il fuoco e dal vicino aeroporto militare si alzò una pattuglia di Mig per intercettarlo. Ma come rapidamente era apparso, tanto rapidamente se ne andò partendo da fermo ad una velocità folle.

Ci furono da allora altre fughe di notizie da parte di corrispondenti sovietici che cercavano di raffrontare quanto stava accadendo in Unione Sovietica con le cronache occidentali per poterci capire qualcosa.

Si seppe di altri due oggetti luminosi che avevano inseguito un aereo di linea, dello strano incontro avvenuto presso un kolkoz georgiano tra un contadino e due uomini alti e biondi, degli strani e sconcertanti messaggi di pace universale che altri esseri simili avevano consegnato agli abitanti di uno sperduto villaggio del Caucaso e degli oggetti immobili sulle basi meteorologiche dell'Artico.

La reazione delle autorità sovietiche fu imprevedibile. In una campagna svolta a livello nazionale, accusarono apertamente gli Stati Uniti di essere responsabili di invasione dello spazio aereo dell'URSS con prototipi segreti in missione di spionaggio fotografico d'alta quota, ribadendo che gli Stati Uniti stessi finanziavano enti (come ad esempio in realtà faceva l'Air Force con il Progetto Libro Azzurro) che avvalorassero l'ipotesi della natura extraterrestre dei dischi volanti per giustificarsi di fronte all'Assemblea delle Nazioni Unite.

Giornale dei Misteri - Maggio 1972

A questo proposito, non va dimenticato che negli USA, proprio precedentemente a quel periodo, esperti civili dell'aviazione avevano avanzato l'ipotesi che il loro governo di Washington agisse sugli organi competenti per addomesticare ad arte i rapporti del Progetto Libro Azzurro sull'attività dei dischi volanti, per istillare nell'opinione pubblica americana l'idea che effettivamente questi misteriosi oggetti volanti provenissero dagli spazi esterni, da altri pianeti più evoluti tecnologicamente, allo scopo di mascherare la dolorosa verità, ovvero che si trattasse di velivoli militari sovietici, le cui prestazioni dinamiche e tattiche non facevano altro che denunciare l'evidente inferiorità dell'armamento bellico degli Stati Uniti.

I russi però non registrarono o non vollero farlo. Nell'Unione Sovietica gli organi di partito mossero aspre accuse contro i malcapitati testimoni di avvistamenti, giungendo a denunciarli pubblicamente come cospiratori alla sicurezza del regime.

Radio Mosca, in un suo programma del 7 dicembre del '53 disse che « ...i dischi volanti sono delle storielle messe in giro dai dirigenti politici occidentali per far inghiottire ai contribuenti l'aumento delle spese militari... ».

Più dura la Pravda, organo di partito, in risposta ad una ondata di avvistamenti che si estendevano su tutto il territorio sovietico, scrisse il 9 gennaio del '61: « ...i cittadini che raccontano di aver visto questi strani oggetti volanti sono degli imbecilli o nella migliore delle ipotesi dei bugiardi matricolati... ».

PRAGA — Un « disco volante » (nella foto) apparso sulle montagne dei Giganti, ai confini tra Cecoslovacchia e Polonia, è stato fotografato dalla signora Tomkova. In realtà, secondo il direttore dell'Istituto idrometeorologico di Praga, si tratta di una nuvola, nota con il nome di « altocumulus lenticularis ». Questo tipo di nuvola si forma nelle regioni montagnose, quando il vento soffia contro i fianchi dei monti. Disco, quindi, o semplice fenomeno atmosferico? (L'Unità - 11 nov. 1965)
PRAGA — Un « disco volante » (nella foto) apparso sulle montagne dei Giganti, ai confini tra Cecoslovacchia e Polonia, è stato fotografato dalla signora Tomkova. In realtà, secondo il direttore dell'Istituto idrometeorologico di Praga, si tratta di una nuvola, nota con il nome di « altocumulus lenticularis ». Questo tipo di nuvola si forma nelle regioni montagnose, quando il vento soffia contro i fianchi dei monti. Disco, quindi, o semplice fenomeno atmosferico? (L'Unità - 11 nov. 1965)

Quattro anni fa la Pravda ritornò ancora una volta sull'argomento con un lungo articolo che aveva lo scopo di definire una volta per tutte il punto di vista ufficiale dei dirigenti sovietici.

Ve lo riporto per intero:

— Recentemente nelle pagine dei giornali del nostro paese e nelle trasmissioni televisive sono nuovamente comparse notizie sui cosiddetti « oggetti volanti non identificati » (Lietuscie tarielki, come lo pronunciano i russi, ovvero letteralmente piatti volanti).

Tra questi oggetti sconosciuti figurano ora i « dischi volanti », sui quali, anni fa, furono interpellati scienziati sovietici e stranieri. Ricorderemo che il discorso ritorna sugli oggetti sconosciuti che si vedono nei posti più lontani della Terra, dove non mancarono testimoni che li descrissero, fotografarono o ne fecero disegni.

Come mostrava l'accurato lavoro di analisi di tali testimonianze del famoso astrofisico americano Dr. Menzel (« Flying Saucer in URSS », 20.000 copie esaurite nel giro di una settimana) pari all'80% delle informazioni sui dischi volanti erano legate ad osservazioni di aeroplani, di palloni sonda, di raggi luminosi e persino da grafici riferiti ai movimenti planetari. Le altre osservazioni si spiegarono con diversi fenomeni ottici atmosferici, come ad esempio i miraggi, o con i riflessi della luce sui cristalli di ghiaccio in sospensione ad alta quota.

Negli ultimi tempi molto è cambiato negli strati dell'atmosfera e in quelli dello spazio vicino alla Terra: il 4 ottobre 1957 fu lanciato in orbita un satellite artificiale, che Menzel battezzò: « il primo e autentico disco volante ». Ora il numero dei satelliti lanciati dal nostro Paese raggiunge la cifra di duecento. Il volo dei satelliti artificiali e dei missili telecomandati e gli innumerevoli lanci per le ricerche geofisiche dei pianeti possono essere legati con inesperte e ingenue osservazioni sui « dischi volanti ». Quale fu il pretesto che destò nuovamente l'interesse dell'opinione pubblica nei riguardi degli UFO? Ci furono forse dei fatti autentici di difficile analisi scientifica e non spiegabili con le nozioni attuali?

Fotografia scattata il 21 novembre 1967 a Zagabria in Iugoslavia. Il generale sovietico Stolarov, del servizio moscovita per lo studio degli UFO attestò la veridicità del documento. Ancora recentemente sulla zona di Serajevo sono stati avvistati numerosi oggetti volanti non identificati dalle forme più svariate come rombi, piatti, triangoli e coni fiammeggianti (Archivio « Gruppo Spazio 4 »)
Fotografia scattata il 21 novembre 1967 a Zagabria in Iugoslavia. Il generale sovietico Stolarov, del servizio moscovita per lo studio degli UFO attestò la veridicità del documento. Ancora recentemente sulla zona di Serajevo sono stati avvistati numerosi oggetti volanti non identificati dalle forme più svariate come rombi, piatti, triangoli e coni fiammeggianti (Archivio Gruppo Spazio 4)

I protagonisti di dicerie sui dischi volanti — continua l'articolista — da noi come all'estero, citano di solito come inconfutabili le osservazioni di coloro che hanno visto tali oggetti.

Dopo un attento esame queste osservazioni si possono dividere in tre gruppi. Al primo appartengono le osservazioni false e consapevolmente travisate. I racconti di un mistificatore americano, G. Adamski, sono tipici esempi di questo gruppo; egli scrisse infatti due libri corredati da molte fotografie di dischi volanti, usando elementari effetti ottici, ad esempio luci che attraversavano obliquamente oggetti traslucidi. (vien da chiedersi se mai i sovietici hanno visto le fotografie di Adamski).

Al secondo gruppo appartengono le comunicazioni di osservazioni individuali del tipo: « Mentre stavo nuotando, al mare, un disco volante si abbassò verso di me, mi sorvolò e sparì ». Tali comunicati non possono essere presentati ad uno scienziato di valore, e non possono essere confermati (l'articolista sovietico non si ricordava evidentemente dell'astronomo C. Tombaugh, lo scopritore, nel 1929, di Plutone, che dalla veranda della sua casa in Arizona fu testimone casuale delle evoluzioni di una specie di sigaro molto luminoso). Perciò le deduzioni che si basano su simili comunicazioni sono prive di qualsiasi significato scientifico.

Infine al terzo gruppo appartengono le autentiche osservazioni di tali fenomeni, fatte però di solito da uomini che non s'intendono di scienza (e qui l'articolista della Pravda si dimentica ancora del suo concittadino, Alexander Ananoff, premio Internazionale di Astronautica 1950, che l'anno successivo fu consegnato a Von Braun, testimone dell'immobilità di un oggetto lenticolare al di sopra di Fermincourt in Francia).

Il 21 novembre 1959, presso la base geofisica sovietica « STOLB » nell' Antartide, lo scienziato Tixi Muraschov scatta una serie di fotografie al misterioso oggetto che staziona immobile al di sopra dell'avamposto scientifico. Il fatto non si presentava isolato, infatti altri avvistamenti consimili erano stati fatti in precedenza da inglesi, argentini e cileni. Classico rimane il caso della base « CERDA » (Archivio Gruppo Spazio 4 »)
Il 21 novembre 1959, presso la base geofisica sovietica « STOLB » nell' Antartide, lo scienziato Tixi Muraschov scatta una serie di fotografie al misterioso oggetto che staziona immobile al di sopra dell'avamposto scientifico. Il fatto non si presentava isolato, infatti altri avvistamenti consimili erano stati fatti in precedenza da inglesi, argentini e cileni. Classico rimane il caso della base « CERDA » (Archivio Gruppo Spazio 4)

Ad esempio sui giornali bulgari si lesse che su Sofia si erano osservati oggetti volanti che ricordavano un pallone o un paracadute. Essi si muovevano all'altezza di circa 80km. perpendicolarmente alla direzione del vento, sfumando il proprio contorno e colore. Questa comunicazione trovò vasti echi, ma l'oggetto visto su Sofia non era un UFO, era un grande pallone sonda spia abbandonato da uno degli enti di ricerca della NASA (ma allora i veloci aerei d'alta quota a cosa servono?). Si trovava a grande altezza e poteva spostarsi completamente controvento. E' ben noto infatti che le direzioni del vento negli strati superiori dell'atmosfera e quelle nei pressi della superficie terrestre spesso non coincidono.

Per quanto riguarda la variazione di colore e di contorno della sonda, l'astronomo Bogouil Kobacev dimostrò molto bene che questo fenomeno era legato ai soliti effetti ottici che nascevano al tramontare del sole.

Non va dimenticato che i nostri astronomi hanno messo in funzione delle stazioni astronomiche automatiche. Non molto tempo fa, e se ne è scritto sulla Pravda, un pallone di politilene, pieno di gas, di oltre 100.000 metri cubi fu lanciato per portare oltre i 20.000 chilometri di altitudine un telescopio e altre apparecchiature astronomiche.

L'articolo apparso sulla « PRAVDA » e firmato da Musteli, Martinov e Leschkovzev, studiosi molto noti negli ambienti scientifici sovietici
L'articolo apparso sulla « PRAVDA » e firmato da Musteli, Martinov e Leschkovzev, studiosi molto noti negli ambienti scientifici sovietici

Osservatori terrestri che si trovavano sul percorso di volo, avranno visto nel cielo questo oggetto strano e lucente. Ricevendo le notizie da questi testimoni i sostenitori della tesi UFO avranno senz'altro avuto modo di aggiungere altro materiale a loro attivo. Poiché in mezzo a loro non vi sono specializzati informati del programma scientifico degli astronomi, essi crederanno che realmente siano stati visti molti oggetti rientranti nella tipologia UFO, ma per gli scienziati che hanno lanciato i palloni sonda, essi sono del tutto identificati. Questi osservatori casuali non pensano agli astronomi che scrutano attentamente il cielo di giorno e di notte, non si incontrano con gli scienziati che compiono ricerche sulla composizione della Terra e dell'atmosfera e non vedono tutti i servizi scientifici del Paese.

E tutti questi argomenti non sono un motivo valido per rimettere in circolazione assurde dicerie, che da molto tempo cioè ci siano escursioni nel nostro Paese di marziani o di venusiani. E proprio a questa conclusione, non molto tempo fa, sono giunti gli scienziati degli Stati Uniti. Essi in vent'anni hanno esaminato l'attendibilità di più di 11.000 casi di avvistamenti UFO e si sono convinti che in essi non ci sono prove definitive dell'esistenza di tali oggetti (e qui l'articolista della Pravda bara con se stesso perché lo stesso rapporto, USA Air Fotocopia dell'articolo apparso sulla « PRAVDA » e firmato da Musteli, Martinov e Leschkovzev, studiosi molto noti negli ambienti scientifici sovietici Force-Blue Book, dice esattamente il contrario).

Tutti gli oggetti che sorvolano il territorio del nostro Paese vengono identificati o dagli scienziati o dagli uomini che stanno alla frontiera a difesa della nostra Patria. E se mai realmente esistessero gli UFO, gli scienziati per primi verrebbero a conoscenza delle indispensabili notizie che li riguardano e farebbero indagini particolareggiate sulla loro natura.

In relazione al comparire delle notizie sugli UFO sulle pagine della nostra stampa e nelle trasmissioni televisive, la propaganda dei « dischi volanti » è divenuta argomento di discussione all'Accademia delle Scienze Sovietiche. Biupa Otdelen, esperto di fisica teoretica ed applicata ha ascoltato poco tempo fa in una sua conferenza la relazione dell'accademico L. Arzimovic su questa propaganda ed ha osservato che essa ha carattere di notizia « asensazionale », antiscientifica, e che queste congetture non hanno di per sé alcuna base scientifica: gli oggetti volanti visti in cielo hanno tutti natura conosciuta.

Prototipo di « disco volante » fotografato nel 1965 da un torinese in visita a Mosca all'Esposizione dell'Aeronautica Sovietica. La soluzione aerodinamica dell'ala discoide fu adottata negli anni '50 anche da americani e canadesi, ma fu accantonata per le insoddisfacenti prestazioni ottenute (Archivio « Gruppo Spazio 4 »)
Prototipo di « disco volante » fotografato nel 1965 da un torinese in visita a Mosca all'Esposizione dell'Aeronautica Sovietica. La soluzione aerodinamica dell'ala discoide fu adottata negli anni '50 anche da americani e canadesi, ma fu accantonata per le insoddisfacenti prestazioni ottenute (Archivio Gruppo Spazio 4)

Tuttavia nonostante questa assoluta certezza, proprio a metà dell'anno le autorità competenti del Cremlino hanno nominato una commissione di inchiesta, composta da diciotto scienziati, con il preciso scopo di studiare il fenomeno; a quanto pare, dalle relazioni ufficiali, aiutati da una rete di un migliaio di osservatori, disseminati su tutto il territorio dell'URSS.

La decisione del Cremlino seguiva di qualche mese la notizia apparsa in un articolo del quotidiano cecoslovacco « Mlada Fronta », in cui si informavano i lettori della costituzione del Centro di Informazione UFO di Praga, invitandoli a scrivere qualora fossero stati testimoni di qualsiasi fenomeno legato ai dischi volanti. Ancora nel '69 un clamoroso avvistamento venne registrato in Romania. A Cluj, nella Transilvania, un oggetto conico rimase immobile per più ore al di sopra dell'abitato, dileguandosi rapidamente all'arrivo dei caccia che tentavano di abbatterlo.

L'accaduto ebbe numerosi testimoni, furono girati anche due film, uno in bianco e nero da 16 mm. dalla TV di stato romena, l'altro a colori in 35 mm. dalla società cinematografica locale, la Buftea. Film che a detta di quanti assistettero alla loro proiezione, erano « meravigliosi », ma che inevitabilmente e disgraziatamente furono confiscati dalle autorità militari di Bucarest e non se ne seppe più nulla.

Il mistero quindi, forzato o no, continua ad avvolgere anche nei paesi d'oltre cortina tutta quella casistica inspiegabile, a cui tante volte ci rimandiamo nella nostra ricerca a tavolino. Per il momento anche loro non hanno nulla di nuovo da dirci che non sappiamo già. Il loro interesse ufficiale per i dischi volanti ha dimostrato unicamente che il fenomeno si manifesta su tutta la Terra e che non può essere semplicisticamente circoscritto in un frutto della psicosi tecnologica e fumettistica della cultura occidentale.

 

www.giancarlobarbadoro.net


 

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