Esobiologia |
Gli alieni ci guardano e ci osservano |
10 Maggio 2011 | ||||||||
Le visite extraterrestri documentate dall’Osservatorio irlandese di Kingsland
Siamo una civiltà che sta attraversando una certa fase del suo sviluppo evolutivo. Si stima che l’universo ospiti migliaia di altre civiltà che si trovano al nostro livello di evoluzione, oppure addirittura sono più avanzate di noi. La nostra natura di umani ci rende curiosi verso l’esplorazione, per cui abbiamo mandato parecchie sonde nello spazio alla ricerca di manifestazioni di vita extraterrestre. Allo stesso tempo, altre forme di civiltà potrebbero aver fatto la medesima cosa. Nonostante lo spazio rappresenti un fattore decisivo per l’uomo, potrebbe darsi che non sia così per qualche civiltà più evoluta di noi. Tali civiltà potrebbero viaggiare a velocità luce oppure oltre. Se si pensa alla stella più vicina alla Terra, Alfa Centauri, essa dista 4.2 anni luce, in altre parole 186,000 miglia il secondo. L’osservatorio di Kingsland nella contea di Roscommon, Irlanda, è un istituto educativo e di ricerca che dispone di vari telescopi, tra cui uno dei più grandi tra quelli privati. La ricerca dell’osservatorio principalmente riguarda lo studio di pianeti extrasolari e la ricerca del nono pianeta del nostro sistema solare. L’osservatorio è legato al Planetary Space Science Research Institute del Regno Unito, che possiede il telescopio utilizzato per il monitoraggio meglio denominato “fast walkers” oppure sonda ET. Inoltre l’osservatorio di Kingsland è dotato di una strumentazione che opera a livello di infrarossi adattati ai telescopi per sondare un’eventuale vita extraterrestre intorno alla luna. Il telescopio è automatizzato e non richiede il controllo umano diretto, vi si può accedere dalla stazione remota di controllo. Un sistema di telecamere sensibili, composto da 11 telecamere, è in grado di rilevare qualsiasi avvistamento. Il sistema di telecamere, chiamato “Al-Sky Cameras”, elabora sul monitor un grafico di migliaia di quadranti, attraverso il quale si è in grado di rilevare il movimento di qualsiasi oggetto in un determinato quadrante. Dopodiché, le due telecamere di monitoraggio agganciano l’oggetto e iniziano a registrare dati. Il sistema opera 24 ore al giorno a 360 gradi. Possiede la capacità di rilevare eventuali UFO a 16 km di distanza.
La ricerca delle visite degli ET è tuttora un campo pionieristico piuttosto difficile da far accettare dalla comunità scientifica. Da dove arrivano queste sonde ET? Ovviamente ci si riferisce agli UFO. Da quale pianeta arrivano, da un pianeta della nostra galassia o di qualche altra galassia? Potrebbero provenire da un’altra dimensione? Come sono riusciti a giungere fino a noi? Bisogna porre vari quesiti alla visite aliene: usano sonde pilotate da vita biologica o robotica? Attraversano i wormholes come in Star Trek? Usano l’energia punto 0 e fanno uso di teletrasporto? Quali sono le rotte più probabili percorse per giungere sino alla Terra? Negli USA, sono state condotte ricerche su tutte le stelle sino ad una distanza di 60 anni luce, trovando precisi percorsi che conducono fino al nostro sistema solare. Sono molte le rotte principali all’interno della nostra galassia che conducono al nostro sistema solare. Chiediamoci innanzitutto se gli avvistamenti UFO possono essere di natura extraterrestre. Dal 1991, la mia equipe ed io abbiamo svolto numerose ricerche in Irlanda, basandoci sul lavoro di un altro astronomo che aveva ricevuto moltissime segnalazioni di avvistamenti UFO nella parte sud-ovest dell’Irlanda da parte della popolazione nell’arco di 3 anni. Al momento gli avvistamenti furono classificati come AOP (Anomalous Observation Phenomenon – Anomali Fenomeni Osservati) e pubblicammo articoli che trattavano l’andamento degli AOP. Prendendo spunto da 120 segnalazioni, abbiamo consultato la documentazione fino agli anni ‘80 del secolo scorso. Mettendo in evidenza 10.500 segnalazioni da tutto il mondo, e in seguito prendendo le 1.300 segnalazioni più attendibili abbiamo formulato una nuova teoria. Il modello dimostrava, dopo anni di ricerca aggiuntiva da parte dell’astronomo Roy Douty, che vi potrebbe essere un programma di osservazione terrestre da fonti ipoteticamente extraterrestri. Vi sono 4 classificazioni per catalogare il tipo di fonte extraterrestre. La nostra civiltà umana sarebbe classificata come 0.7 nella scala Kardashev. Le nostre ricerche sembravano focalizzarsi su una fonte che si classificava tra 1.5 e 2.5 sulla scala Kardashev. Abbiamo scoperto delle vere rotte di navigazione legate a stelle specifiche, note come tratti stellari orbitali. I tratti orbitali proiettati sulla Terra hanno prodotto dei veri corridoi. Come ben si sa, i satelliti artificiali ruotano intorno al globo terrestre, ma la teoria astronautica ha fatto una scoperta rilevante: eventuali sonde extraterrestri non navigano nei percorsi utilizzati dai satelliti artificiali. I tratti orbitali sono fissi nello spazio, sincroni alla rotazione terrestre. Il modello mantiene la sua validità anche prima dell’avvento di qualsiasi forma di tecnologia aeronautica (1902).
Vi sono frequenti iniezioni meteoriche di veicoli spaziali nelle orbite parziali della Terra. Stimiamo che queste fonti agiscano attraverso una metodologia di emissione e ritiro delle sonde, molto simile al programma Apollo degli anni ‘70. Disponiamo anche di grafici temporali computerizzati che calcolano i fasci temporali idonei per l’osservazione delle sonde. Ad oggi sono state scoperte dall’osservatorio di Kingsland oltre 660 rotte orbitali che incrociano l’equatore. Affinché il modello possa essere valido, gli UFO devono fare la loro comparsa nel luogo preciso, al momento predeterminato, con uno scarto di circa 20 minuti. Si stima che ci sia una sorta di velivolo spaziale, di tipo stealth, posizionato nello strato superiore della stratosfera, che emette una o un certo quantitativo di sonde nelle rotte. Ecco perché gli UFO vengono segnalati ad altitudini piuttosto basse. Essi sono mediamente presenti e visibili da qualche minuto a mezz’ora. Si pensa che le sonde vengano raccolte attraverso un’altra rotta, mediante un ulteriore velivolo spaziale. La regione di Bantry, nel Sud-ovest dell’Irlanda, è intersecata da numerose rotte orbitali. Un calcolo temporale computerizzato ha permesso di rilevare delle finestre temporali di opportunità per l’osservazione del fenomeno. E’ stato anche utilizzato un grafico temporale per avere delle finestre di tempo d’osservazione di avvistamenti in tutta l’Europa nel 23 febbraio 1999. Questi avvistamenti si sono verificati in diverse località: Torino, Venezia e Roma. Sulla base dell’orario di avvistamento in ciascuno di questi luoghi, su una distanza di 1.200 miglia, è stato stimato che l’UFO avesse una velocità di Mach 30. La teoria astronautica ha legami con la coscienza umana. Finora abbiamo avuto un successo di previsione nove volte su dieci, ma non si tratta soltanto dell’osservazione del fenomeno dal punto di vista della scienza, ma bensì di sviluppare la coscienza nel prepararsi al giorno del contatto, in modo da allargare il nostro spettro della realtà. Un ottimo esempio si può trarre dalla Papua Nuova Guinea dove, nel 1959, 38 nativi del luogo intrapresero contatti con un velivolo spaziale. I nativi lo accolsero con un saluto, agitando la mano. Il caso riporta che la forma di vita a bordo della navicella spaziale abbia contraccambiato il loro saluto nel medesimo modo.
Perciò occorrono sia l’aspetto scientifico sia quello esperienziale nella preparazione dell’osservazione del fenomeno su scala globale. L’aspetto scientifico riguarda la raccolta di dati utili mediante gli strumenti a disposizione, mentre l’aspetto esperienziale riguarda la preparazione di una coscienza per interagire con eventuali forme di vita. In sostanza, oggi si è in grado di raccogliere dati in merito al campo energetico intorno alle sonde spaziali, si è in grado tracciare uno spettrogramma per determinare la composizione delle sonde stesse. Forse potrebbe esserci la possibilità di scoprire dati in merito ai loro sistemi di propulsioni, che darebbero risvolti sulla nostra conoscenza della fisica. Tutto questo inevitabilmente potrebbe fornire un’esperienza più ampia della realtà. Tale ricerca e sviluppo potrebbero dar luogo a ulteriori fonti energetiche da impiegare sulla Terra. Un progetto varato dall’osservatorio di Kingsland è stato quello di dotare di telecamere la popolazione in grado di filmare eventuali avvistamenti . E’ stato stilato un rapporto per l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, che indicava la possibilità di svolgere questo studio su vasta scala, attraverso la distribuzione delle telecamere in tutto il continente europeo. Anche usando le telecamere migliori in modalità notturna, non vi è possibilità di riprendere la forma di un velivolo spaziale, ma l’utilizzo delle macchine all’infrarosso consente tale ripresa. Si stima che nello spettro degli infrarossi la possibilità di individuare gli UFO sia di dieci volte maggiore. Mediante le telecamere distribuite in tutta Europa sono pervenute, tra le altre, delle riprese effettuate nelle vicinanze di Brest, in Bretagna, vicino a un sito megalitico. Era il febbraio 2007. Le immagini hanno mostrato forme inconsuete di velivoli non identificati. Un'altra ripresa sopra Parigi nel 2007 ha rivelato diversi oggetti particolari, uno di questi con la base piatta, mentre nell’altro fotogramma si vedono 2 sfere o costruzioni rotonde sospese nell’aria.
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