Animalismo |
Poesie e Musiche per un Inno alla Vita |
26 Febbraio 2013 | ||||||||||
Venerdì 22 Febbraio 2013. Un inno alla vita. Un inno alla gioia di vivere che gli animali riescono a trasmetterci nonostante le condizioni di sofferenza in cui spesso sono costretti a vivere. L'evento, dal titolo "Poesie e Musiche per un Inno alla Vita", organizzato da SOS Gaia presso il Garage di Arte & Cultura di Torino, nasce e ruota intorno ad una semplice quanto rivoluzionaria (per alcuni) constatazione: gli animali sono persone. Persone diverse da noi per forma e cultura, le cui modalità di espressione sono tanto distanti dalle nostre da presentarceli talvolta come dei veri e propri 'alieni', compagni del nostro viaggio attraverso lo spazio, a bordo del pianeta che ci ha generati. Alieni con cui possiamo comunicare, che possiamo conoscere e da cui possiamo continuamente imparare, nel momento in cui ci poniamo in una relazione alla pari, senza i preconcetti che spesso precludono un vero contatto con queste creature così diverse da noi, eppure così a noi simili. In grado di amare incondizionatamente senza chiedere nulla in cambio, se non il rispetto che meritano di ricevere. Persone che, loro malgrado, hanno avuto la sfortuna di nascere in un tempo in cui il mondo è dominato da uomini ciechi, capaci di ogni barbarie e crudeltà in nome di effimeri interessi economici o di egemonia culturale antropocentrica. In questo mondo e in questo tempo gli animali sono i più deboli tra i deboli, vittime spesso inermi e senza voce di un vero proprio olocausto non solo sul piano fisico, ma anche a livello culturale e morale. La serata vive tra gli equilibri dell'amore e della denuncia, la fratellanza verso le altre creature del pianeta e lo sdegno verso il crudele destino che la società maggioritaria gli infligge. Ma fortunatamente le cose stanno cambiando nel mondo dell'uomo e il rispetto verso gli animali sta rapidamente diventando uno dei criteri morali prominenti nella società civile.
Torino è da sempre stata una delle città più attente (se non la più attenta) alla tutela degli animali, prova ne è il relativo regolamento comunale, che rappresenta un esempio all'avanguardia per tutti i comuni italiani ed europei. L'evento è stato infatti l'occasione per distribuire il pieghevole informativo di questo regolamento, realizzato dal comune di Torino su richiesta della Consulta delle Associazioni di Volontariato Animalista della Città di Torino. Ed è proprio l'assessore all’ambiente Enzo Lavolta, presentato da Rosalba Nattero (leader e voce del LabGraal e fondatrice di SOS Gaia), a dare il via alla serata, sottolineando che “Il regolamento è un punto di riferimento nazionale, ma purtroppo noi torinesi lo conosciamo troppo poco. Per questo sono molto soddisfatto di questo prodotto, arricchito e stimolato dalla Consulta Animalista: ogni punto di questo regolamento rappresenta un grosso passo in avanti verso il benessere e la tutela degli animali; per questo è importante che i cittadini lo conoscano e ne siano consapevoli. E' proprio attraverso i gesti quotidiani che si esprime il rispetto verso gli animali, un elemento fondamentale di civiltà in una città che vuole essere moderna come Torino. Ringrazio Rosalba per questa occasione di divulgazione, da oggi tutti voi siete “portatori sani” di un messaggio di civiltà e rispetto verso gli animali”. Ogni partecipante alla serata ha ricevuto un pieghevole informativo, in cui è sintetizzato il regolamento di tutela e benessere degli animali, sarà quindi in grado di contribuire al miglioramento della condizione di questi nostri fratelli “alieni”. Rosalba Nattero, in rappresentanza della Consulta Animalista, ha parlato della funzione della Consulta, organo istituzionale della Città di Torino, istituzione unica tra le città italiane, con funzioni propositive e consultive su tutte le tematiche riguardanti il benessere animale e la tutela dei diritti degli animali. Il primo passo della Consulta è stato proprio quello di redigere il regolamento suddetto. Dopo aver ringraziato l'assessore Lavolta per l'intervento e per l'importante lavoro in favore degli animali, Nattero presenta gli artisti: il gruppo LabGraal, da sempre schierato nella causa animalista, Giancarlo Barbadoro, autore di numerose raccolte di poesie, molte delle quali dedicate agli animali, e Alida Rovera, veterinaria e guardia zoofila, autrice di poesie e racconti che riflettono il suo grande amore per gli animali.
La serata prende il via con la struggente poesia di Giancarlo Barbadoro “Il sogno degli schiavi”, letta dall'autore stesso, che commuove e al tempo stesso risveglia il pubblico di fronte al dramma esistenziale degli esseri che “aggiogati agli aratri, hanno creato il mondo dell'uomo”. Come già accennato, il fulcro principale della serata è la considerazione che gli animali sono persone. Questo punto di vista è vivissimo nelle poesie di Giancarlo Barbadoro e Alida Rovera che, per quanto commoventi, dolci o amare, non cadono mai nel pietismo o nel buonismo, ma anzi si incentrano sul rapporto di fratellanza ed immedesimazione che lega gli animali a coloro che li sanno amare. Un rapporto che è tipico e caratteristico dei Popoli Naturali, per cui non esiste una reale distinzione tra gli esseri viventi del pianeta: siamo tutti figli di Madre Terra, tutti uniti dal senso di meraviglia di fronte al mistero dell'esistenza, sotto lo stesso cielo stellato, riscaldati dallo stesso sole. Proprio a questa cultura e a questo tema si lega il primo pezzo proposto dal LabGraal: Eliz Iza “Una canzone antichissima – spiega Rosalba – cantata in lingua bretone, che noi abbiamo visto eseguire da tre anziane bretoni: come le tre norne nordiche, simbolo di corpo mente e spirito”. L'interpretazione di Rosalba non è sicuramente da meno e la sua voce risuona di una magia ancestrale, profonda come gli abissi della Terra e potente come l'oceano che da sempre ruggisce contro le scogliere bretoni, al tempo stesso lieve come una brezza primaverile. Inutile dire che tra il pubblico ora serpeggia un'atmosfera intima e magica, da brividi sulla pelle. L'inno alla vita continua, tra momenti profondamente commoventi, come le letture delle poesie e le canzoni intimiste del LabGraal, alternati alle canzoni più trascinanti e tribali, sempre legati dallo stesso filo conduttore: l'inno alla vita, la gioia di vivere espressa dagli animali e dall'intimo mistero di Madre Terra.
Mi piacerebbe raccontare tutto quello che ci hanno regalato i musicisti del LabGraal e le poesie lette da Giancarlo e Alida (con il suo bellissimo racconto sul suo amico Lallo: un cane che nonostante l'affetto, ha deciso di “abbandonare” la sua amica umana, per vivere la sua vita da individuo libero). Ma non riuscirei a rendere giustizia con le sole parole ad un evento che ha rappresentato una vera e propria esperienza al di là dell'ordinario. Mi soffermo soltanto sulla poesia e la canzone che hanno chiuso l'evento, perché hanno rappresentato un vero e proprio culmine delle emozioni che hanno attraversato la serata. La lettura della poesia di Barbadoro intitolata “Il dio degli uomini” non era prevista originariamente, ma ci è stata regalata da una strana combinazione di eventi, raccogliendo infine un applauso incessante. La poesia celebra l'amore universale e la gioia di vivere, la fratellanza tra tutti gli esseri viventi “spiriti saggi, che sanno guardare anch'essi al misterioso silenzio del cielo”. Sentimenti generati da un rapporto mistico con il mistero dell'esistenza, disturbato soltanto dalle morali e dagli dei inventati dagli uomini “per giustificare il proprio ego, e celebrare la loro eterna solitudine”, che portano all'inutile e barbara sofferenza di “creature che testimoniano la vita come noi, ma che hanno il torto di essere la specie sbagliata, di non essere umani.”. La canzone scelta dal LabGraal per salutare il pubblico è un pezzo della tradizione occitana, “Se ieu sabiau volar”, dedicato al rapporto con il popolo dell'aria e da Rosalba in particolare al suo amico Jules, un airone bianco che per una settimana ha vissuto davanti a casa sua, costruendo un'amicizia magica, per poi volare via. “Mi sono sentita un po' abbandonata, però mi ha fatto sognare, perché lo guardavo mentre faceva le sue danze nel cielo e lo invidiavo: mi dicevo “che bello sarebbe, saper volare...” Per leggere il regolamento per la tutela e il benessere degli animali della Città di Torino:
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