Animalismo |
Il maialino Elvis |
22 Novembre 2017 | ||||||||||||
Sta facendo scalpore il caso del maiale salvato dal macello e che per un regolamento comunale obsoleto ha rischiato di essere sfrattato e allontanato dalla famiglia che lo ha accolto
Simona aveva un sogno: adottare un maialino salvandolo così dalla brutta fine a cui era destinato. Stiamo parlando di Simona Eduardo e del suo maialino Elvis. Elvis è un maialino di 21 mesi che l’anno scorso era stato salvato da un allevamento di Rovigo da Simona Eduardo. La signora Eduardo era rimasta colpita dalla notizia letta su un giornale della cucciolata di maialini destinati a finire in padella e aveva deciso di salvarne almeno uno. E’ andata a prenderlo e lo ha portato nel suo appartamento di Torino, dove vive con il marito, i tre figli e la cagnolina Uma. Abbiamo incontrato Elvis a casa sua, con i suoi cari. Subito, entrando in quell’appartamento, si percepisce una dimensione armonica e allegra, e ci si rende conto che tutto ruota intorno a lui, al maialino. Il quale se ne sta tranquillo sul “suo” divano a fare la siesta (ha degli orari ben precisi), e mugugna se lo si disturba o se si parla a voce troppo alta. E purtuttavia in casa regna l’allegria. I ragazzi sono simpaticissimi nel loro disordine di ragazzini e Simona è splendida nel tenere tutto sotto controllo anche se si lamenta del disordine. Ma il disordine è quello che si crea in qualsiasi casa dove vivono dei bambini. Quello che colpisce invece è soprattutto la pulizia, a dimostrazione che i maiali sono tutt’altro che animali sporchi, come invece il luogo comune vorrebbe far credere.
Quando il Signor Elvis (Very Important Pig come è stato definito) decide che è ora, usciamo per la passeggiata e per i bisogni suoi e di Uma, la deliziosa cagnolina nera che lo ha cresciuto. Elvis prende l’ascensore con Simona, noi scendiamo a piedi. Fa effetto passeggiare con un maiale al guinzaglio, ma ormai nel quartiere nessuno sembra più farci caso. Lo salutano come un personaggio famoso, con affetto e familiarità. Ai giardini, dopo aver espletato i bisogni come un qualsiasi cane, Elvis si sottopone pazientemente ai giochi di Uma. Lui è più pigro, sotto sotto vorrebbe essere lasciato in pace, ma come si fa a resistere? Lei lo attira nei giochi, lo rincorre. Gli salta addosso. Elvis era la metà di lei quando è stato adottato, ma ora è quattro volte tanto. Eppure è delicatissimo, sta attento a non farle male. Si percepisce il grande legame di affetto fra di loro. Dal momento in cui Elvis è entrato in quella casa, per la famiglia Eduardo la vita si è trasformata radicalmente. Sono cambiate le abitudini, i rapporti, i giochi. Dice Simona: “Spesso mi chiedono dove l’ho salvato. Io penso che sia stato lui a salvare noi. Grazie a Elvis si è creato un rapporto di empatia con tutti gli animali, non solo con lui, e questo ci ha aperto un mondo. Oggi non riusciremmo più ad andare allo zoo, al circo o all’acquario come era capitato in passato. Ho smesso di mangiare animali, sono diventata vegana e lo è diventato anche il resto della famiglia.”
La famiglia Eduardo è una famiglia come tante, ma la loro storia è finita su tutti i giornali, quando la ASL di Torino, il mese scorso, ha minacciato di sequestrare il loro maialino d’affezione. “Nel cercare di essere in regola – spiega Simona – ho fatto domanda di registrare Elvis all’anagrafe degli animali della città e lì mi sono imbattuta nel Regolamento d’Igiene del Comune, che vieta la detenzione di suini”. Una legge di metà ‘800, estesa poi a tutto il territorio urbano nel 1926, ma valida tutt’oggi. Il regolamento di Igiene della città stabilisce che: “Nell’interno dell’abitato e nelle case agglomerate, è proibito il tenere stalle ad uso di armenti di qualunque specie, né maiali, né un numero eccessivo di pollame, piccioni, cani, gatti, ecc..”. Un regolamento obsoleto e chiaramente superato, che deve essere aggiornato per adattarlo ai tempi. Per il regolamento comunale di Torino, Elvis non potrebbe essere quindi tenuto in un appartamento. Per il maialino Elvis sembrava non esserci scampo: doveva essere immediatamente allontanato dalla sua casa e non poteva neanche essere adottato da altri. Il rischio era la soppressione. Il pericolo dell’allontanamento di Elvis dai suoi cari ha creato grande sconforto nella famiglia Eduardo. Elvis da un anno e mezzo vive felice come un qualsiasi animale “da affezione”, va a spasso con i suoi cari, è pulitissimo, non sporca in casa ma ai giardini vicini, proprio come fa la cagnolina Uma che lo ha cresciuto. E’ affettuoso, ama le carote, le coccole e i cuscini del divano su cui distendersi. Lo spaventano la pioggia e i rumori forti. Ma se ha fame è capace di sollevare un divano con il naso per prendere una briciola di pane caduta per terra. O di aprire una dispensa per divorare tre chili di pasta.
L’ingresso di Elvis nella famiglia Eduardo è stato sicuramente un motivo di gioia e di allegria. Immaginiamo la sofferenza che verrebbe provocata a tutti i membri della famiglia per via di un allontanamento forzato, e soprattutto per la fine a cui Elvis sarebbe destinato. Simona Eduardo non si è rassegnata ed ha mobilitato tutte le forze possibili da mettere in campo. Del caso se n’è occupata la Consulta animalista della Città di Torino e il Garante dei Diritti Animali della Regione Piemonte Enrico Moriconi. Quest’ultimo ha incontrato i dirigenti dell’ASL di Torino a cui ha ribadito che il maialino è un animale da compagnia e non serve una stalla. Si può microchippare e lasciarlo dov'è. Ha anche ribadito che una uccisione indebita ricadrebbe sotto la legge sul maltrattamento. Il Garante dei Diritti Animali ha anche scritto una lettera al direttore dell’ASL di Torino in cui ha esposto in maniera esaustiva i motivi per cui Elvis non doveva e non poteva essere allontanato dalla famiglia che lo ha accolto.
Il Presidente della Consulta Animalista Marco Francone, dal canto suo, ha scritto una lettera alla Sindaca di Torino in cui si legge: “è assolutamente ingiustificato applicare il Regolamento n. 30 di Igiene della Città, ampiamente superato e da aggiornare alle nuove normative e alle crescenti sensibilità. Elvis è tutt'ora un animale d'affezione o da compagnia. Allontanarlo dalla attuale famiglia sarebbe una maltrattamento per lui e provocherebbe estrema sofferenza a chi attualmente lo ospita.” La sorte del maialino Elvis ha avuto una grande risonanza mediatica. Simona Eduardo ha lanciato una petizione online per chiedere alla ministra Beatrice Lorenzin di riconoscere i maiali nella categoria degli animali d’affezione. In poco tempo la petizione ha raggiunto le 12.000 firme. Del caso se ne è occupato anche l’assessore all’Ambiente della Città di Torino Alberto Unia.
Grazie a questo insieme di forze che si sono mobilitate per salvare Elvis, il maialino potrà rimanere nella sua famiglia. Gli accertamenti dell’ASL sullo stato dell’animale e su quello dell’appartamento e del condominio in cui vive hanno dimostrato che non esistono rischi sanitari per nessuno, e finalmente ad Elvis è stato applicato il microchip come animale d’affezione, passo importante per renderlo a tutti gli effetti membro della famiglia Eduardo. L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha promesso di provvedere quanto prima alla deroga del Regolamento d’Igiene della città quale ultimo atto di una questione complicata e contorta. Elvis è una creatura socievole, affettuosa, simpaticissima, con una personalità decisa e comunicativa. La sua fortuna è stata quella di incontrare Simona sul suo cammino. Ma non possiamo tacere sugli altri miliardi di suoi simili non altrettanto fortunati. Creature senzienti, intelligenti, in grado di provare gioia e dolore come gli umani, destinate a una esistenza terribile negli allevamenti intensivi e a una fine ancora più tremenda. Ci auguriamo che il caso Elvis faccia riflettere e ponga l’accento sul problema dei nostri fratelli sfortunati considerati alla stregua di oggetti da usare per il cibo degli umani. www.change.org/p/eduardo-simona-riconoscimento-dei-maialini-nella-categoria-animali-d-affezione |