Animalismo |
Sperimentazione animale e Macachi |
21 Marzo 2015 | ||||||||||||||
L'Associazione Animalisti Italiani Onlus ha organizzato una giornata per salvare le scimmie rinchiuse nei laboratori del Centro Militare e Nucleare ENEA-CNR di Cesano
Sabato 28 febbraio si è svolto nella Sala Polifunzionale di Anguillara Sabazia (Roma) il Convegno “Sperimentazione e Macachi” organizzato dall’Associazione Animalisti Italiani onlus per salvare le scimmie detenute nei laboratori del Centro Militare e Nucleare ENEA/CNR Casaccia di Cesano. Erano presenti il sindaco di Anguillara Sabazia Francesco Pizzorno, il presidente del Consiglio Comunale Secondo Ricci, il medico chirurgo Bruno Fedi, Walter Caporale, presidente degli Animalisti Italiani, Mariangela Ferrero, psicologa e psicoterapeuta dell’ASL di Pinerolo e Fabrizia Pratesi, presidente di Equivita. Sono intervenuti inoltre l’On. Paolo Bernini, deputato Movimento 5 Stelle, Michele Pezone, avvocato Animalisti Italiani, l’attore Massimo Wertmuller, l’attrice testimonial degli Animalisti Italiani Loredana Cannata e la cantante anch’essa testimonial Roberta Orrù. Al Convegno è seguito un Presidio presso l’ingresso del Centro ENEA/CNR Casaccia di Cesano. La Delegazione romana di SOS Gaia ha assistito e documentato l’evento. Ma ripercorriamo i fatti. Il 22 gennaio 2015 gli “Animalisti Italiani” hanno fatto un blitz all’ingresso del Centro Nucleare dove i volontari si sono incatenati bloccando l’accesso in entrata ed in uscita chiedendo di far entrare i due Parlamentari presenti, gli Onorevoli Mirko Busto e Paolo Bernini, insieme al veterinario dell’associazione, Cristiana Graziani, per visitare gli stabulari dove si trovano le scimmie e i laboratori di ricerca. Con l’intenzione di verificare il tipo di esperimenti che vengono effettuati, le autorizzazioni e lo stato di salute dei macachi, specie protetta dal protocollo Cites. Ma la responsabile del Centro Gemma Peretta ha negato l’entrata invitando i due deputati a formulare una richiesta ufficiale e a presentarsi il giorno successivo. Successivamente gli Onorevoli Mirko Busto e Paolo Bernini hanno depositato una interrogazione Parlamentare al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per avere chiarimenti sugli animali che vengono allevati e ceduti anche ad altri Centri di ricerca, violando le leggi italiane, in quanto sembra che le scimmie utilizzate nelle Università di Modena e di Reggio Emilia provengano dal Centro ENEA/CNR. Gli “Animalisti Italiani” dal canto loro hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia. Tutta la vicenda è avvolta da segretezza di tipo militare e non c’è chiarezza sul numero delle scimmie che si trovano all’interno del Centro.
Il Convegno ha affrontato tutte le problematiche attinenti alla sperimentazione animale. Il Prof. Bruno Fedi ha sottolineato che l’attuale “modello di sviluppo della ricerca” è assolutamente antiquato, addirittura pre-cristiano, aggiungendo che il nostro Paese per duemila anni è stato influenzato negativamente dalla religione la quale ad esempio ha impedito la vivisezione sui cadaveri umani fino al 1800. Ha inoltre sottolineato l’assoluta inadeguatezza della ricerca medica dei giorni nostri, basta considerare che la risonanza magnetica nucleare, la T.A.C., la medicina molecolare, la biologia molecolare, l’eco-color doppler, sono soltanto alcuni dei metodi di diagnostica che non vengono dalla medicina, ma dall’ingegneria! Ha inoltre aggiunto che la sperimentazione valida è quella fatta direttamente sull’uomo, perché è l’uomo la vera cavia, e addirittura le reazioni alle terapie possono essere diverse da persona a persona. Aggiunge ancora il Prof. Fedi che il “modello di ricerca” proposto dagli antivisezionisti ha recentemente portato alla scoperta della stampante a tre dimensioni, che potrà addirittura permettere la stampa di tessuti. Fabrizia Pratesi, presidente di Equivita, ha fatto il punto della situazione sull’iniziativa “STOP Vivisection” che ha raccolto 1 milione e 340 mila firme. Il progetto iniziò da una richiesta dei promotori alla Commissione Europea che la approvò e oggi grazie a queste firme, la Commissione organizzerà un’audizione pubblica alla presenza del Parlamento dove verranno esposte le ragioni dei promotori antivivisezione. Aggiunge la Pratesi che questo è un momento cruciale perché la data di questa audizione sta per essere fissata e probabilmente tutto si concluderà entro il mese di maggio 2015. All’audizione i rappresentanti di Equivita andranno con un dossier arricchito dall’ultima documentazione scientifica, per chiedere che vengano modificate tutte le leggi in cui la sperimentazione sugli animali viene considerata uno strumento utile per far progredire la scienza. Dice ancora la Pratesi che è uscito un documento (N.d.R.: un articolo scritto da Thomas Hartung ex direttore dell’ECVAM, il maggior esperto di tossicologia europeo) dal titolo “Tossicologia del 21° secolo”, del tutto eccezionale, perché auspica un nuovo approccio alla ricerca salvaguardando gli animali grazie ai progressi della biologia, della genetica, dell’informatica e della robotica. Con un chiaro invito ad abbandonare i test su di loro, per utilizzare test moderni, scientifici, affidabili ed etici. Dice ancora la presidente di Equivita che il passaggio dalla sperimentazione animale ai nuovi metodi di ricerca rappresenta per la scienza un evento epocale paragonabile alla scoperta della penicillina, a quella della doppia elica del DNA, a quella del computer; insomma una rivoluzione.
La D.ssa Mariangela Ferrero ha raccontato la sua esperienza con le scimmie mostrandole come sono realmente, esseri notevolmente intelligenti che provano sentimenti ed emozioni al pari degli umani, e che eticamente non meritano il maltrattamento a cui l’uomo li sottopone. Mariangela Ferrero ha spiegato che i primati hanno bisogno di relazioni continue visto che il loro mondo sociale è estremamente ricco e complesso, ma purtroppo in cattività vengono privati dei rapporti di gruppo mutilando quindi la loro vita psichica. Ad esempio il grooming è un rito sociale che coinvolge gli appartenenti ad un branco, con il quale si strigliano il pelo, si liberano dai parassiti, superano lo stress ed attenuano l’ansia. Mentre gli infanti hanno un grande bisogno di cure materne, e in questo senso gli esperimenti fatti negli anni, assolutamente brutali e discutibili, hanno dimostrato che le piccole scimmie private di queste cure muoiono, quindi, seppure nutrite adeguatamente in senso fisico possono morire per carenza di “nutrimento” affettivo. La D.ssa Ferrero ha concluso dicendo che ovviamente tenere in cattività questi animali è eticamente discutibile perché significa creare loro sofferenza, e l’uomo è responsabile di questa sofferenza. È anche intervenuto l’On.le Paolo Bernini per illustrare al pubblico quello che ha visto degli stabulari e dei laboratori nella sua visita al Centro ENEA/CNR. Per visitarli sono entrati in tre ma costretti ad indossare mascherine, grembiuli, mentre non è chiaro il motivo per cui gli addetti del Centro erano viceversa vestiti normalmente. La delegazione parlamentare ha constatato che gli animali erano piuttosto impauriti dalla loro presenza. Abbiamo intervistato il Presidente dell’Associazione “Animalisti Italiani” Walter Caporale, organizzatore dell’evento. Ci può dare chiarimenti sulla situazione delle scimmie ospitate nel Centro della Casaccia e sugli esperimenti che vi vengono effettuati, evidentemente coperti da cover up? Intanto bisogna dire che se noi “Animalisti Italiani” non avessimo fatto un blitz al Centro ENEA, la presenza di centinaia di animali utilizzati per gli esperimenti veniva ancora negata. Noi però avevamo la certezza che all’interno dei laboratori vi erano tanti animali, perché tra i milleduecento dipendenti, alcuni stanchi e preoccupati ci hanno segnalato gli esperimenti e la presenza di 140 scimmie utilizzate nelle prove coperte dal segreto militare perché riguardanti attività nucleari, peraltro pericolose anche per l’uomo, per l’ambiente, per le falde acquifere. Quindi abbiamo denunciato all’opinione pubblica, alla magistratura e in Parlamento, la presenza di un Centro di Ricerca Nucleare alle porte di Roma. Le scimmie secondo la prima segnalazione erano 140, dopo alcune ore finalmente il CNR ammise che nei loro laboratori vi erano 65 scimmie. Proprio nei giorni scorsi due deputati hanno potuto visitare gli stabulari confermando la presenza dei macachi e delle scimmie e rilevando che in realtà gli animali sono 82, ma anche se fossero soltanto 4 o 5 la nostra è comunque una battaglia di civiltà, perché noi viviamo in un paese democratico ed è grave e preoccupante che esistano strutture pubbliche, finanziate col denaro dei cittadini, dove non si può entrare, non si possono conoscere i tipi di esperimenti che vengono effettuati sugli animali e la loro motivazione ed infine non si conosce la provenienza dei fondi necessari per la loro esecuzione, siano essi tanto italiani che europei. Noi abbiamo i documenti dell’Unione Europea che inseriscono il Centro di Casaccia tra quelli dove vengono eseguiti esperimenti sulle scimmie.
È una battaglia di civiltà per un tipo di ricerca vera che non sia dannosa e antiscientifica come quella sugli animali. Perché se gli esperimenti avvengono nei segreti dei laboratori, senza trasparenza, tanto che c’è stato bisogno di un mese di polemiche per poter far entrare i deputati, e inoltre neanche l’amministrazione comunale locale riesce a sapere il tipo di prove che vi vengono realizzate, allora dobbiamo ridiscutere sulla democrazia del nostro Paese, se esistono delle zone franche delle quali, in nome della segretezza militare e dei brevetti, noi cittadini non possiamo sapere nulla. E a pagare le conseguenze di questa situazione sono i residenti di questi luoghi, se è vero che i casi di leucemia e di cancro sono superiori alla media nazionale. Quindi questa è una battaglia di civiltà per gli animali, per l’ambiente ed anche per gli uomini, le donne, i bambini e gli anziani. È ovvio che è importante una maggiore trasparenza. Perché tutta questa segretezza? Perché non si vuole che si facciano dei controlli? Perché non si possono conoscere con esattezza gli esperimenti che vengono fatti? Noi abbiamo chiesto di sapere cosa succede alle falde acquifere, all’ambiente, perché l’acqua e l’aria sono la nostra vita ed appartengono a tutti, se noi inquiniamo questi elementi vitali distruggiamo il nostro presente ed il nostro futuro. Abbiamo quindi intervistato il Prof. Bruno Fedi, in possesso di molteplici specializzazioni mediche, vegano ed uno dei più conosciuti medici antivivisezione. Bruno Fedi vive in una casa con un grande giardino pieno di gatti e di altri animali liberi. Prof. Fedi, perché, visto che oramai tutti sanno che la sperimentazione animale non serve per le terapie umane, nei laboratori ancora viene effettuata? Perché questo accanimento? Una risposta affronta il problema del rapporto dell’uomo con gli altri viventi e con la natura, perché è evidente che la ricerca condiziona il nostro sviluppo futuro, il successo o l’insuccesso della nostra società dipendono fondamentalmente da questo. In epoca preistorica il rapporto degli uomini con la natura era di completo asservimento, però da quando noi abbiamo cominciato a dominarla si è posto il problema, perché oggi l’ambiente e gli animali non vengono rispettati. L’altra risposta riguarda i motivi della pratica della vivisezione nonostante sia evidente dai fatti che la sperimentazione animale ha l’unico scopo del profitto. È evidente almeno da quarant’anni, da quando nel 1976 uscì il libro di Hans Ruesch,“Imperatrice Nuda”, da quando sono usciti i miei libri “L’evoluzione distruttrice” del 1992 e “Uccidere per avere” del 1994. E in seguito, il libro uscito nel 2000 “Vivisezione o scienza” del Dr. Pietro Croce, un vivisettore che quando si rese conto di aver seguito fino ad allora una falsa scienza basata su un errore metodologico, divenne un importante antivivisezionista. Da allora fu evidente che la vivisezione non serve allo sviluppo scientifico, anzi lo rallenta. Perché continua? Per ragioni che non sono scientifiche ma economiche. L’industria farmaceutica nella sua ricerca massificata ha bisogno di leggi favorevoli per agevolare la vivisezione, e in cento anni attraverso una capillare ed internazionale azione di lobby, è riuscita ad ottenere l’assoluta impunità qualunque cosa faccia. Come ad esempio nel caso del Vioxx, un farmaco antinfiammatorio della Merck, che avrebbe fatto tra le 89.000 e le 139.000 vittime prima di essere ritirato dal commercio. O ancora per il fumo, nel cui caso l’industria si affannò a dimostrare che non era pericoloso per i polli, mentre è chiarissimo che fa morire gli uomini di cancro nei polmoni, oppure di arteriosclerosi! C’è mai stato un processo? O quanto meno una condanna? L’industria non ha mai pagato nessun indennizzo, creandosi una situazione che la deresponsabilizza. Vediamo un altro importante aspetto che riguarda le sovvenzioni, pubbliche o private; quando la farmacologia comunica di aver ottenuto dei risultati promettenti per nuove terapie, che fondamentalmente non significa nulla, immediatamente ottiene un fiume di denaro, senza nessun controllo; il caso Telethon insegna.
È ovvio che tutto questo denaro condiziona l’operato delle industrie che hanno interesse a mantenere i loro privilegi. Ma non solo, oggi questa industria ha raggiunto una condizione di potere economico enorme, ad esempio con il libro “Il grande segreto dell’industria farmaceutica” scritto dopo essere andato in pensione dal Dr. John Virapen, ricercatore capo equipe in una multinazionale, si scopre tra le altre cose inquietanti, che queste industrie crescono ogni anno del 20%, ed hanno un guadagno superiore all’industria delle armi e addirittura alle banche che il denaro lo commerciano. Ma c’è ancora la speranza che le persone vengano curate in modo efficace? Sarebbe ingiusto dire che la nostra salute è peggiorata rispetto al passato, è enormemente migliorata grazie ai farmaci, ma soprattutto grazie all’alimentazione, alla facilità di reperire l’acqua, all’igiene ed alla disponibilità dei saponi, alle case riscaldate d’inverno e raffreddate d’estate, all’abolizione dello sfruttamento del lavoro minorile, alla limitazione dello sfruttamento del lavoro in genere. Inoltre c’è da sottolineare che i farmaci che funzionano sono quelli che sono stati sperimentati direttamente sull’uomo, perché la sperimentazione sulle cavie non dà risultati sicuri, quella della sperimentazione animale è una vera truffa che viene propinata alla gente perché si spaccia per certo quello che invece è incerto. Ad esempio nel caso della pillola anticoncezionale oggi la dose di estrogeni e simil progestinici è stata ridotta, ma solo dopo averla sperimentata sulle donne. O il caso del methotrexate che è entrato in commercio come antitumorale e oggi viene somministrato ai malati di artrite reumatoide! Ma non è la stessa malattia e le cavie non avevano subito la sperimentazione per l’artrite reumatoide! Abbiamo intervistato la D.ssa Mariangela Ferrero, Psicologa e psicoterapeuta dell’ASL di Pinerolo, esperta nella rieducazione sociale dei macachi al Centro CRAS di Bernezzo di Cuneo. D.ssa Ferrero, ci può raccontare la sua esperienza nei Centri secondo l’aspetto etologico di questi animali? Faccio interventi di volontariato per il benessere di questi animali al CRAS di Bernezzo di Cuneo ed anche in altre realtà, in Africa ad esempio, dove però non ci sono scimpanzé provenienti dalla ricerca medica, ma anche in altri Centri di recupero dove lavoro per i loro bisogni. L’ordine dei primati raccoglie alcune centinaia di specie tra cui la nostra e i primati non umani sono popoli, esseri consapevoli che hanno una loro cultura, diversa a seconda delle specie. Hanno bisogni psicologici ed affettivi complessi, hanno un mondo emotivo ricco e molto simile al nostro, hanno personalità individuali e sono in grado di vivere l’altruismo, di provare l’invidia, la gelosia, di mentire, di dissimulare, hanno il senso dell’equità, dell’umorismo e molto altro. I primati non umani utilizzano strumenti, risolvono problemi; ad esempio hanno capacità aritmetiche ed un’ottima memoria visiva. Le grandi scimmie sono in grado di parlare con il linguaggio dei segni se gli viene insegnato il codice, hanno inclinazioni artistiche, possono dipingere o suonare strumenti musicali. Quali scimmie sono presenti al Centro ENEA? Secondo le informazioni avute, nel Centro si trovano le Macaca mulatta che arrivano dall’Asia dove vivono in un clima tropicale, questi primati amano molto l’acqua e sono anche nuotatori. Le femmine sono più longeve dei maschi e possono arrivare fino a 20-25 anni, vivono in gruppi con un minimo di 20 individui fino ad arrivare a più di 100. La loro socialità è matriarcale. Le Macaca mulatta vengono ampiamente utilizzate nella ricerca scientifica e medica, considerando che il loro DNA, interamente sequenziato, è per il 97,5 per cento comune al nostro. È importante considerare che i primati che vivono in cattività hanno sempre storie gravemente traumatiche che per loro possono essere deterioranti, perché in queste condizioni non è possibile soddisfare le loro complesse esigenze, tanto più in un contesto di ricerca medica. Il loro mondo sociale è estremamente ricco e complesso ed hanno bisogno di relazioni continue, ma purtroppo in cattività vengono private dei rapporti di gruppo mutilando quindi la loro vita psichica.
Non ho le competenze per valutare quanto sia utile e opportuna la ricerca scientifica sugli animali e sui primati, né metto in dubbio che i primati al Centro ENEA siano detenuti nel rispetto delle loro esigenze, discuto però sulla dimensione etica, perché non credo che gli esseri umani siano superiori alle altre specie, credo invece che siano responsabili di quello che accade alle altre specie, della loro sofferenza e del loro benessere. Abbiamo intervistato l’On. Paolo Bernini, deputato Movimento 5 Stelle, chiedendo informazioni sulle scimmie del Centro. On. Bernini, ci può dare una descrizione generale della situazione delle scimmie al Centro ENEA/CNR? Noi siamo entrati al Centro dopo un mese dalla nostra richiesta e quella che abbiamo visto è una situazione abbastanza buona. Le scimmie erano chiuse in gabbie non molto grandi, sette colonie di Macachi Fascicularis, divise perché una parte di loro erano ammalate di Herpes. Le scimmie ci sembravano abbastanza impaurite, ma non so se si comportino così anche con gli addetti. All’interno della struttura c’erano anche le Ustitì, piccole scimmiette sudamericane, dentro una gabbia 1x3, quindi non all’esterno dove potrebbero avere un arricchimento ambientale. Ovviamente vedere gli animali in gabbia non suscita una bella sensazione, noi cercheremo di portarli fuori perché hanno bisogno di vivere nella natura. Quanti erano? Erano 67 Macachi Fascicularis e 20 Ustitì. Continuerete nei controlli al Centro? Noi continueremo anche a chiedere gli atti al Ministero per conoscere i protocolli, ed avere tutte quelle informazioni che ci servono per aprire un tavolo ministeriale al fine di ricollocare questi animali, peraltro non più soggetti a sperimentazione e quindi non si comprende perché vengano ancora tenuti nelle gabbie. Abbiamo incontrato Massimo Wertmuller, attore e animalista. Signor Wertmuller, qual è la sua esperienza con gli animali? Amo molto gli animali, sono cresciuto con i cani, ma poi c’è stata una lunga pausa per il dolore della loro dipartita. Ma adesso ho addirittura due cani che mi hanno fatto riemergere un amore assoluto per gli animali ed anche per l’ambiente, ad esempio prima non amavo gli insetti, adesso invece anche un insetto che vola mi fa tenerezza. Difatti, come sperimentiamo quotidianamente noi di SOS Gaia, il rapporto con gli animali dà amore ampliandolo a tutto l’ambiente. Noi non siamo soli, da Einstein passando per Margherita Hack, i grandi della terra hanno lasciato dei pensieri significativi che fanno pensare che gli animali sono fondamentali per tutti noi. Ad esempio San Francesco parlava con i lupi e diceva che gli animali con la loro semplicità ed innocenza sono molto più vicini a Dio di quanto lo siano gli uomini. Loro popolavano il pianeta prima di noi. Un prete dovrebbe ragionare così, la purezza è più vicina a Dio e gli animali sono i più puri, sia dal punto di vista filosofico e morale, sia dal punto di vista politico per l’ambiente. Gli animali sono molto importanti nella nostra vita. Abbiamo incontrato Loredana Cannata, attrice e testimonial di “Animalisti Italiani” per una campagna vegana. Signora Cannata, lei è vegana? Certo, da tre anni e molto felice di esserlo. Per me è stata una scoperta perché essere vegani è un atto rivoluzionario, non solo nei confronti degli animali inseriti nella catena alimentare e che per questo subiscono torture e uccisioni terribili, ma anche verso il pianeta in quanto gli allevamenti di animali oggi rappresentano una delle maggiori cause di inquinamento che sta modificando il nostro clima.
Quindi se vogliamo aiutare il pianeta dobbiamo smettere di mangiare carne. Ma è anche un atto d’amore verso la popolazione, perché è impossibile sfamare 7 miliardi di persone con la carne. Soltanto una dieta vegana può dare a tutti la giusta alimentazione. Infine è un atto d’amore verso noi stessi, perché oggi si sta finalmente scoprendo che mangiarne carne e latticini fa male, e chi di noi fa la scelta vegana può scoprire i vantaggi fisici e psichici di questa alimentazione, io ho molte più intuizioni e sono anche più fortunata. La vita sente quando sei dalla parte della vita. Recenti studi mettono in luce che il latte fa male ed è addirittura tumorale. Sì assolutamente, il latte è costituito da tossine, viene pastorizzato e lavorato per renderlo digeribile, non è proprio salutare ingerire il latte di un’altra specie. Molti ormai sono intolleranti a questa bevanda, mentre in molte società non si sognerebbero mai di ingerirla, essa serve soltanto ai neonati che si nutrono con quello della madre fino allo svezzamento. Inoltre anche in questo caso c’è lo sfruttamento nei confronti delle mucche continuamente ingravidate, le quali producono il latte necessario al nutrimento dei loro vitellini, che gli vengono però subito sottratti, per fare in modo che possano essere ripetutamente ingravidate divenendo maggiormente produttive. Una barbarie! Roberta Orrù si è esibita alla prima edizione di “The Voice of Italy” ed è la cantante che ha inciso per “Animalisti Italiani” il CD “Please save my life”, uscito recentemente. Qual è il suo impegno nei confronti degli animali ed in particolare delle scimmie del Centro ENEA/CNR? Mi batto per i diritti degli animali, sono vegetariana da otto anni e vegana da tre. Per quanto riguarda le scimmie io ho la convinzione che dove non c’è trasparenza allora c’è qualcosa che non va. Noi dobbiamo batterci per avere delle risposte chiare e definitive, e visto che le scimmie sono state utilizzate per tanti anni negli esperimenti è giusto che finiscano la loro vita il più serenamente possibile. Concludo ripetendo le stesse cose che ho detto nell’intervento come rappresentante di SOS Gaia nel Presidio svoltosi nel pomeriggio all’ingresso del Centro di Vivisezione ENEA/CNR Casaccia di Cesano: la sperimentazione animale è una pratica immorale ed ingiusta, effettuata su esseri inconsapevoli e indifesi e per niente utile per trovare farmaci per le malattie umane. Chi pratica la sperimentazione animale è simile ai cacciatori che uccidono incuranti tutto ciò che si muove. Infine per aiutare gli animali è importante che le Associazioni conducano le loro battaglie unite, perché soltanto così siamo tutti più forti. www.animalisti.it
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