Ambiente

Il disgelo dell'Artico

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02 Ottobre 2019
L’orso polare in fin di vita
L’orso polare in fin di vita

La Groenlandia, emblema dei cambiamenti climatici


La Groenlandia, situata all'estremo nord del nostro emisfero, è ricoperta per l'81% da ghiacci perenni, dai quali si staccano gli iceberg che poi vanno alla deriva in mare. Normalmente il fenomeno del disgelo dura pochi mesi all'anno, complici le temperature artiche l'acqua si ricompatta in ghiaccio e la sua perdita risulta minima. Ora questo equilibrio sembra compromesso perché fin dagli anni ‘90 si sono verificate lunghe estati torride. Questi eventi eccezionali, ripetendosi troppo frequentemente, hanno rotto l'equilibrio delicato di queste latitudini. Secondo gli studiosi, il riscaldamento dell'Artico sarebbe due volte più veloce rispetto al resto del pianeta e la Groenlandia, al pari della Siberia che va a fuoco, è diventata l'emblema dei cambiamenti climatici.

Alla fine di luglio lo scioglimento dei ghiacciai groenlandesi ha riversato nell'Oceano in un solo giorno 10 miliardi di tonnellate di acqua dolce. L'isola era reduce da un inverno secco con poche nevicate, che contribuiscono a proteggere le masse dei ghiacciai nella stagione calda. In estate qui le temperature non vanno mai oltre i 10°C, ma quest'anno si sono alzate fino a 22°C.

In Groelandia lo scioglimento della calotta è passato dal 40 al 97% in 4 giorni
In Groelandia lo scioglimento della calotta è passato dal 40 al 97% in 4 giorni

Il conseguente scioglimento di un'enorme quantità di ghiaccio ha formato fiumi comparsi dal nulla, che scorrevano su un territorio roccioso e privo di neve, per poi scendere in mare come cascate o unirsi per formare laghi stagnanti.

La deriva di un più elevato numero di iceberg ha permesso la nascita di una nuova attività: il canadese Edward Kean commercia acqua che recupera sparando ai giganti di ghiaccio. Da maggio a luglio ne pesca fino a 800 mila litri e la vende come “oro bianco” alla Dyna Pro, produttore di acqua minerale da 10 euro alla bottiglia o alla Auk Island Winery, che smercia vino da 60 euro al litro. Per ora i cowboys artici sono poche decine ma aumenteranno di numero, attratti da questa “miniera d'oro” vagante e facilmente recuperabile che non necessita di concessioni. In un prossimo futuro, con le risorse idriche ridotte al lumicino e l'avanzata dei deserti, gli iceberg saranno forse l'unico modo per dissetarsi, e questo potrebbe portare anche a cruenti conflitti per avere l'esclusiva sull' ultima riserva di acqua dolce.

Infatti se le ceneri dei vasti e incontrollati incendi siberiani si depositeranno sui ghiacciai, li renderanno più scuri e, assorbendo il calore del sole, si scioglieranno più velocemente facendo emergere il Permafrost, il suolo perennemente ghiacciato e rimasto tale da 10.000 anni. Scongelandosi, questo libererà nell'atmosfera enormi masse di gas serra, come il metano.

Un canyon di ghiaccio della Groenlandia
Un canyon di ghiaccio della Groenlandia

Qualche studioso ipotizza anche la presenza di spore di patogeni che, venendo alla luce, potranno causare nuove pestilenze. Stiamo parlando del tipping point, cioè il punto critico oltre il quale ogni cambiamento diventa irreversibile, uno scenario che avrebbe dovuto iniziare non prima del 2050. Però sembra già in atto con molto anticipo:

la banchisa sta già arretrando e il mare sottostante assorbirà più calore. Le acque più calde e desalinizzate da enormi quantità di acqua dolce alzeranno la temperatura degli oceani, un ulteriore scioglimento del ghiaccio ne aumenterà il livello, con danni considerevoli alle zone costiere non più abitabili. Questa situazione altererà anche le correnti marine, che causeranno violente e anomale reazioni climatiche per lunghi periodi. Gli animali, soprattutto gli orsi polari che rischiano l'estinzione, stanno già soffrendo molto per questo cambiamento e la loro vita non potrà che peggiorare.

Ma lo scioglimento della calotta polare porterà alla luce anche tutti i tesori custoditi al suo interno. La Groenlandia, un vasto territorio abitato da poche decine di migliaia di Inuit, nasconde uranio, oro, argento, petrolio, gas metano, diamanti e terre rare utili alle tecnologie ecosotenibili. Le grandi potenze, Cina in testa, si stanno già muovendo, attratte soprattutto dalla miniera di uranio sull'altopiano del Kvanefjeld, nei pressi della città di Narsaq.

L’effetto del riscaldamento globale
L’effetto del riscaldamento globale

Lo chiamano Polar Rush e aprirà definitivamente il leggendario passaggio a nord-ovest che, libero dai ghiacci, accorcerà da 50 a 33 giorni la navigazione da Shangai a Rotterdam, con evidenti benefici commerciali soprattutto per i Cinesi.

La Groenlandia con temperature relativamente più miti potrebbe favorire altri insediamenti umani, le ricchezze del suo sottosuolo permetterebbero l'indipendenza economica dalla Danimarca, sempre che nel frattempo il presidente americano Trump non l'abbia acquistata. Già nel 1946 il suo omologo Truman aveva tentato di comprarla senza successo, ma sembra che l'attuale presidente stia seriamente meditando il suo acquisto per annetterla come 51° stato, anche se le autorità danesi e groenlandesi hanno già ribadito di non essere in vendita. I consiglieri di Trump lo considerano un grande affare in quanto l'isola tecnicamente fa parte del Nord America, ed è sotto l'influenza statunitense grazie ad un trattato stipulato con i Danesi, che hanno permesso la costruzione di una base militare a 1200 km dal Circolo Polare Artico.

Ma se la Groenlandia si scongelasse completamente, significherebbe che anche tutti gli altri ghiacciai si sarebbero sciolti, quindi il livello dei mari si sarebbe innalzato di circa 7 metri. I sogni di grandezza e di ricchezza sparirebbero con le terre sommerse dalle acque degli oceani, sempre che, con gli sconvolgimenti climatici derivanti da tutto ciò, l'essere umano sia ancora presente su questo povero pianeta.

 

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