Indigenous Peoples

Il problema dei mercenari contro i Popoli Indigeni

Stampa E-mail
19 Novembre 2025
Afghanistan-51304566-EPA - Image © OHCHR 1996-2025
Image © OHCHR 1996-2025

Da un documento ONU che evidenzia la posizione non etica sull'uso dei mercenari da parte di stati e multinazionali

Prima parte



Il 12 settembre 2007 è stata approvata dall’ONU la Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni. È stata una data fondamentale per il riconoscimento non solo dei diritti di tutti i Popoli Indigeni ma anche della loro esistenza alla pari con tutte le altre civiltà e culture.

Riconoscendo loro il diritto di avere le loro strutture politiche, economiche e sociali e le loro culture, le loro tradizioni spirituali, storie e filosofie, e in modo particolare i loro diritti alle proprie terre, territori e risorse.

La Ecospirituality Foundation, con l’allora Presidente Giancarlo Barbadoro, che è purtroppo nel frattempo scomparso, e la Vice-Presidente Rosalba Nattero, ora Presidente, ha dato un contributo fondamentale per il raggiungimento di questo importantissimo traguardo, in quanto questa Dichiarazione obbliga - ma forse purtroppo dovremmo dire suggerisce - i vari Stati ad attuare gli articoli che sono stati inseriti allo scopo di tutelare, in tutti i loro aspetti, i diritti dei Popoli Indigeni.

Proprio per merito di quel contributo la Ecospirituality Foundation è stata riconosciuta come “NGO (Organizzazione Non Governativa) in stato consultativo con l’ONU”, avendo quindi il diritto a partecipare alle sessioni plenarie dell’ONU e all’accesso a tutti i documenti rilasciati dall’ONU stessa.

Ed è proprio nel visionare questi documenti che si può vedere come i Popoli Indigeni non riescono a far valere i diritti che gli spetterebbero.

È dai tempi in cui è stata promulgata la bolla papale denominata “Discovery Doctrine”, emanata nel 1452 da Papa Niccolò V con l’obbligo dell’evangelizzazione degli indigeni “per diritto divino”, che i Popoli Indigeni si trovano a dover lottare contro ogni forma di sopruso da parte, inizialmente, dei conquistatori europei ma ora da parte di tutti quegli Stati che hanno interessi economici riguardanti terre che sarebbero di loro proprietà.

Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero alle assemblee dell’ONU per l’approvazione della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni
Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero alle assemblee dell’ONU per l’approvazione della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni

E, in questi ultimi decenni, un problema particolarmente grave è quello dei mercenari.

Un documento dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, elaborato dallo Human Rights Council e datato 20 luglio 2019 (https://docs.un.org/en/A/HRC/42/42) affronta l’argomento in profondità, ne riportiamo a seguire alcuni contenuti.


Nel Patti internazionali firmati da tutte le Nazioni riguardanti sia i diritti economici, sociali e culturali sia i diritti civili e politici si afferma che tutti i popoli hanno il diritto all'autodeterminazione. Affinché i popoli possano esercitare tale diritto, essi dovrebbero avere la libertà di perseguire lo sviluppo economico, sociale e culturale e di disporre liberamente delle proprie ricchezze e risorse naturali.

E in nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza.

Nell'articolo 26 della Dichiarazione dei Diritti dei Popoli Indigeni, i Popoli Indigeni hanno diritto alle terre, ai territori e alle risorse che tradizionalmente hanno posseduto, occupato o altrimenti utilizzato o acquisito. Gli Stati devono riconoscere e proteggere legalmente queste terre, territori e risorse. Tale riconoscimento deve essere effettuato nel dovuto rispetto per i costumi, le tradizioni e i sistemi di proprietà terriera dei Popoli Indigeni interessati.

Purtroppo quando ci sono di mezzo interessi economici, tante volte elevatissimi, le cose vanno in modo completamente diverso.

E quando le popolazioni locali si oppongono e resistono alle attività delle Aziende per difendere la propria terra, le proprie risorse naturali e i diritti ambientali, sono spesso soggette a gravi violazioni dei diritti umani, tra cui violazioni del diritto alla vita, all'autodeterminazione, all'uguaglianza razziale e alla libertà dalla discriminazione, alla salute e a un ambiente sano, all'acqua, alla libertà di parola e di riunione, alla partecipazione alla vita politica e a condizioni di lavoro giuste e favorevoli.


I mercenari

Grosse aziende, ma anche gli Stati, hanno la necessità di “difendere” i loro interessi in merito alle attività in corso di svolgimento ed è per fare questo che quasi sempre vengono assoldati dei mercenari.

Le vittime dell'accaparramento delle terre denunciano, stupri, torture e aggressioni da parte di multinazionali (Foto: farmlandgrab.org)
Le vittime dell'accaparramento delle terre denunciano, stupri, torture e aggressioni da parte di multinazionali (Foto: farmlandgrab.org)

Questi mercenari vengono adoperati quindi in moltissime situazioni, per esempio nella protezione delle risorse naturali utili per degli interessi economici. In questo caso per i mercenari ci possono essere pagamenti in denaro ma anche concessioni con o senza il controllo del governo. E quindi costoro non si fanno scrupoli nel fare violenza, visto che sono proprio le aziende stesse che si preoccupano di fornire addestramento, consulenza, monitoraggi video, interazioni con la logistica (trasporto di risorse) e così via.

Normalmente le aziende legate ai mercenari interagiscono con i governi attraverso memorandum d'intesa o accordi bilaterali (occasionalmente insieme alle forze armate nazionali) e sono coinvolti nella conquista di aree su cui il governo non esercita il controllo sovrano; come compensazione, può essere offerto loro l'accesso allo sfruttamento delle risorse naturali. In queste situazioni, la catena di comando, la fornitura di armi e le regole di ingaggio non sono pubbliche o trasparenti.

Vi sono casi in cui la polizia locale e le società militari e di sicurezza private, ovvero i mercenari, assunte dalle compagnie minerarie sono collegate. In questi casi gli agenti di sicurezza privati ​​non si impegnano in atti di violenza diretta; piuttosto, istigano alla violenza gli agenti di polizia locale contro le comunità locali nelle vicinanze o sui siti interessati. Il loro coinvolgimento in violazioni dei diritti umani è indiretto ma intenzionale, poiché sono consapevoli che la polizia locale potrebbe ricorrere ad aggressioni fisiche dirette.

Una particolare società mineraria ha pagato i suddetti agenti di polizia e fornito loro alloggio, veicoli e altre risorse per consentire loro di continuare le loro attività in questo contesto. Molti dei casi di violenza sono stati portati in tribunale, dove sono stati archiviati dal giudice che presiedeva.


Ed è questo un altro enorme problema: in molte situazioni è stato osservato che le responsabilità delle varie aziende erano difficili da accertare o poco chiare, in particolare quando le attività erano coordinate o congiunte. È stato frequentemente osservato che non vi erano indagini su reati o situazioni di violazione, raccolta di prove o procedimenti penali.

Sono stati segnalati casi di corruzione all'interno delle commissioni di sorveglianza e delle forze di polizia, con agenti che o sono stipendiati dai datori di lavoro delle guardie o sono restii ad agire a causa di interferenze politiche. Inoltre, in cambio della sicurezza durante le campagne elettorali o della repressione dell'opposizione, alcune guardie ricevono protezione da politici o dalla polizia.


Il Land-grabbing

Il concetto di land-grabbing si riferisce alla pratica, da parte di aziende e individui, di occupare illegalmente terreni pubblici o territori indigeni con l'obiettivo di ottenerne la proprietà. Gli accaparratori di terre possono acquistare, affittare o rivendicare terreni illegalmente, legalmente (come definito dalle leggi locali e regionali) o in una zona grigia legale in cui i diritti fondiari tradizionali e le norme sulla proprietà contemporanea entrano in conflitto.

Gli agenti di sicurezza spesso non hanno una formazione adeguata. Violenza eccessiva e scontri con altre guardie sono la norma, poiché spesso vengono assunti come agenti di sicurezza individui che ignorano le leggi e i regolamenti che le aziende consolidate in genere seguono. I leader delle comunità hanno riferito che gli sfratti erano spesso accompagnati da rapine e che le persone non venivano adeguatamente risarcite. In alcuni casi, sono stati costretti a firmare accordi sotto la minaccia di essere uccisi.


Le aziende agroalimentari

Le aziende agroalimentari sono grandi aziende impegnate nella produzione e distribuzione di prodotti alimentari che operano tipicamente in numerose regioni e possiedono o gestiscono aziende agricole su larga scala.

Siti di estrazione illegale di oro nel Territorio Yanomami, Brasile (© Bruno Kelly/HAY)
Siti di estrazione illegale di oro nel Territorio Yanomami, Brasile (© Bruno Kelly/HAY)

Spesso si avvalgono di mercenari (società militari e di sicurezza private) per salvaguardare le loro proprietà.

Le aziende agroalimentari acquisiscono vaste aree di terreno e interrompono gli spostamenti delle popolazioni locali chiudendo strade e attraversamenti esistenti. Ciò costringe la popolazione a deviare notevolmente per raggiungere ospedali, scuole e negozi. L'utilizzo di sentieri esistenti da parte delle popolazioni locali per raggiungere le loro destinazioni abituali contribuisce alla violazione dei diritti umani da parte del personale delle compagnie militari e di sicurezza private. Quando si tenta di passare, è frequente che le persone vengano picchiate duramente, a volte fino alla morte. Le donne sono particolarmente vulnerabili e spesso subiscono aggressioni sessuali.

In questo contesto, società militari e di sicurezza private straniere sono state utilizzate per fornire consulenza e supporto alle forze locali in operazioni di combattimento diretto contro le comunità locali e specifici gruppi etnici e popoli indigeni residenti su terre ancestrali che erano state parzialmente confiscate e convertite in parchi nazionali con l'obiettivo di proteggere siti turistici e protetti. Le presunte violazioni in questo contesto includono l'incendio dei villaggi circostanti, il bombardamento dei villaggi con pesanti equipaggiamenti militari, l'incendio o l'uccisione di civili, la violenza sessuale.


Estrazione mineraria, energia e disboscamento: sfruttamento, violazioni ambientali

Oltre a proteggere i siti minerari, i mercenari, le società militari e di sicurezza private sono coinvolti nella protezione durante operazioni di estrazione mineraria e di disboscamento. Questo coinvolgimento può essere diretto o indiretto e garantisce l'accesso ai proventi delle attività estrattive.

Questo comporta per le popolazioni un impatto catastrofico, non solo attraverso la violenza diretta, ma anche attraverso la carenza di carburante, l'aumento dei prezzi e l'insicurezza generale, nonché i danni ambientali causati da giacimenti petroliferi e oleodotti.

Inoltre, sono stati documentati danni ambientali laddove, in relazione all'estrazione di minerali, gas e petrolio, aziende legate ai mercenari hanno incendiato villaggi e contaminato pozzi d'acqua con cianuro per far sfollare le popolazioni con il minimo uso di forza fisica.


Prima parte - continua

 

English Page Page Française


Seguici su:

Seguici su Facebook Seguici su YouTube