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Il "Caso Amicizia" |
28 Dicembre 2024 | |||||||||||||
L’analisi del più famoso e discusso caso di Contattismo italiano. Uno straordinario caso di contatto alieno con gli uomini, rimasto segreto per mezzo secolo, finalmente viene alla luce.
Nel 1956, alcuni alieni nascosti in una base segreta a Pescara si manifestarono a un gruppo di esseri umani. Fu l’inizio di un’amicizia decennale. Abbiamo affrontato più volte, a grandi linee il problema degli alieni, ovvero di quelle presunte entità che potrebbero provenire da mondi differenti dal nostro o da “Piani” diversi, in qualche misura relazionati con il nostro. Un argomento indubbiamente affascinante che sembra attrarre alcune persone e respingerne altre. In tempi in cui imperversa l’Intelligenza Artificiale, non basta una fotografia o un filmato per dimostrare che esistano gli alieni. Neppure le vecchie immagini in B/N o i filmati in Super8 sembrano essere credibili. Diventa quindi difficilissimo ipotizzare o ammettere l’esistenza di “persone” che possano appartenere a mondi o a dimensioni differenti dalla nostra. Sembra che neppure l’apertura di molti documenti secretati dai Servizi Segreti, dove vengono ammesse molte incertezze su numerosissimi casi di avvistamenti completamente inspiegabili e sui quali sono state disposte numerose censure, possa aver offerto agli scettici qualche elemento di riflessione.
Neppure le dichiarazioni giurate di migliaia di testimoni oculari sembrano infrangere il muro dell’indifferenza. Si ha la sensazione che sia insensato discutere di tale argomento, a prescindere dalle ragioni di coloro che presentano prove o testimonianze. Questa posizione può essere giustificata dalla presenza di molti “inquinanti” come falsi, prodotti da mistificatori senza scrupoli, o da semplici buontemponi che perdono tempo a creare prove fasulle. Il risultato di questa palude mediatica, dove vero e falso si scambiano continuamente la scena, ha generato una vischiosa incertezza che ha determinato una reale mescolanza di informazioni difficili da decodificare. Questa premessa per anticipare che affronteremo uno dei casi più eclatanti e controversi dell’Ufologia nazionale, il cosiddetto “Caso Amicizia”, su cui noto testimone oculare, Gaspare De Lama, mancato a febbraio di quest’anno all’età di 102 anni, ha divulgato con dovizia di particolari moltissime informazioni su questa notissima storia, iniziata nel 1956 e terminata nel 1978. Si tratta di un caso interessantissimo che vede una ventina di personaggi alternarsi sulla scena. Il più noto è Bruno Sammaciccia, intellettuale, scrittore e umanista, personaggio principale del gruppo di Pescara. Un fatto curioso, sul quale torneremo, riguarda la pubblicazione di un libro: “Contattismi di Massa”, pubblicato da Nexus Edizioni nel 2007, a cura di Stefano Breccia. La parte del libro dedicata al “Caso Amicizia” è stata scritta da Stefano Breccia per volontà di Bruno Sammaciccia, poco tempo prima che quest’ultimo morisse l’11 gennaio 2003. Ad oggi esistono ancora altri testimoni, come Damiano D’Alessandro, di cui diremo nel corso del tema che ci prepariamo ad affrontare.
Moltissimi video sono presenti su YouTube, alcuni molto critici sulle vicende trattate, altri assolutamente favorevoli a considerarle parte di un'importante esperienza di contattismo. Al termine di questa indagine valuteremo i fatti e decideremo quale posizione assumere nei confronti del “Caso”. Forse alcuni Lettori ci domanderanno perché dare tanta importanza a un caso di “presunto” contatto con Esseri extraterrestri, in fondo la letteratura ed il Web sono fin troppo ricchi di esempi che raccontano di avvistamenti o di contatti, che nella maggior parte dei casi si rivelano inconsistenti e si sciolgono in breve tempo senza lasciare visibili tracce. Il “Caso Amicizia” possiede alcune prerogative che lo rendono, sotto molteplici aspetti, assolutamente originale, se non addirittura unico. Innanzi tutto diremo che se gli scettici per demolire il “Caso“, desiderassero indagare sulla “pista del denaro” avrebbero la sorpresa di scoprire che nessuno degli appartenenti al Gruppo si è mai arricchito, anzi gran parte dei costi vivi delle richieste degli “Amici non umani” comportarono spese non indifferenti a carico di alcuni membri. Non sembra credibile neppure la ricerca di una effimera pubblicità, dato che la decisione di rendere pubblica l’esperienza del Gruppo, tramite la pubblicazione del libro “Contattismi di Massa” avvenne nel 2007, quasi trent’anni dopo la fine dei contatti. Inoltre molti di coloro che hanno avuto modo di visionare le numerose interviste di Gaspare De Lama e di sua moglie Mirella, hanno colto una disarmante genuinità dei racconti, che profumano di evidente verità. Teniamo anche presente che Gaspare De Lama si è spento a febbraio del 2024. Può sembrare credibile che un uomo di 102 anni possa portare con sé nella vita ultraterrena un segreto così greve? Perché mai avrebbe dovuto recitare, fino alla fine, una parte così impegnativa, occultando per sempre una differente verità? Nessuna sorpresa neppure in punto di morte. L’amletico dubbio relativo alla posizione che si deve assumere di fronte a situazioni di questo tipo, potrà essere risolto con degli atteggiamenti inquisitori, alla “Cicap”, dove qualsiasi evento misterioso che non rispetti i criteri di scientificità o di ripetibilità debba essere necessariamente catalogato come falso, oppure potrà aprirsi a posizioni più “possibiliste”, che tendono a non escludere l’eventualità che possano esistere spiegazioni, altre, che prendendo in considerazione parametri più estesi, possano generare nuove interpretazioni. Vorrei, a questo punto, continuare con il racconto, descrivendo le caratteristiche più salienti di questi “Esseri”, possibili fratelli di mondi lontani.
Con i loro nuovi Amici, i VV56, i primi componenti del Gruppo degli umani iniziarono un dialogo molto serrato, aprendo un confronto su temi sensibili come religione, filosofia e scienza. La Visione dei VV56 era molto ampia, la loro aspettativa di vita poteva raggiungere alcuni secoli terrestri e la tecnologia risultò essere avanzatissima. Ovviamente i livelli di comunicazione non potevano soddisfare tutte le curiosità degli umani, per il semplice fatto che a questi ultimi mancavano nozioni tecniche specifiche. Secondo i VV56 le varie religioni erano solo interpretazioni che ogni differente civiltà proponeva ai propri fedeli; loro credevano in una Religione universale fondata esclusivamente sull’Amore. Parlarono di vari stati evolutivi degli esseri terrestri, specificando che stava iniziando a compiersi una sorta di trasformazione profonda che avrebbe portato una parte dell’Umanità a varcare la terza Dimensione per giungere alla quarta. Questa transizione avrebbe comportato, in un prossimo futuro, cambiamenti radicali, e “crisi” epocali. Ovviamente stavano parlando di un futuro che ora chiamiamo presente. Un fatto inaspettato: i VV56 iniziarono a formulare richieste molto originali. Le loro esigenze riguardavano l’approvvigionamento di grandi quantità di frutta e verdura, si parla di interi autocarri, a volte con rimorchio, che venivano fatti caricare da membri del Gruppo in varie città d’Italia, quindi fatti giungere in località del pescarese, sempre diverse e piuttosto fuori mano. I veicoli carichi venivano fatti parcheggiare in luoghi poco frequentati, mentre l’autista, con una scusa veniva allontanato dal veicolo. Pochi minuti dopo, ad un segnale preciso, uno del Gruppo con l’autista tornava all’autocarro, che nel frattempo era stato svuotato completamente mediante misteriose tecniche di Teletrasporto. È possibile che a molti Lettori il termine “Teletrasporto” possa creare comprensibili perplessità, ma dobbiamo anche comprendere che pur non essendo protagonisti della saga di Star Trek, gli amici VV56 potessero possedere, necessariamente, delle tecnologie che, noi umani, non possiamo neppure immaginare. Gli “Apporti” comprendevano anche messaggi scritti, oggetti vari e somme di denaro necessarie all’acquisto dei beni che gli umani procurarono loro. “Più di una volta ho dovuto organizzare trasporti di questo genere (cibo, vitamine, frutta), ogni volta cambiando camion e autisti. Una volta avevo scelto un tizio di Foggia; avevo comprato due tonnellate di frutta (altre volte si era trattato di pesce, mai di carne). Di solito, ma non sempre, essi si sarebbero preoccupati del pagamento, mandandoci la necessaria quantità di denaro”. Dice un membro del Gruppo.
Secondo le testimonianze di alcune persone del Gruppo, gli Extraterrestri appartengono a differenti tipologie, e fanno parte di una Confederazione Galattica che opera a livello cosmico. Mentre i loro avversari, chiamati dai terrestri CTR, si oppongono all’evoluzione morale degli abitanti del nostro pianeta che, come si è detto, dovrebbe effettuare una importante transizione dalla terza alla quarta Dimensione. I VV56 narrarono di scontri epocali con i CTR, che avvennero soprattutto all’interno delle basi situate all’interno della Terra, in Italia in un territorio molto vasto delle zone centrali affacciate sull’Adriatico. Le basi si estendevano anche sotto la superficie del mare e durante scontri violentissimi avvenuti nell’estate – autunno del 1978 i giornali documentarono inspiegabili terremoti e maremoti, che generarono onde altissime dovute agli scontri e all’implosione delle basi sottomarine. Purtroppo i VV56 ebbero la peggio e la Terra iniziò ad essere dominata dai CTR, che secondo alcuni testimoni rappresentano le potenze malvagie che gestiscono, ancora oggi, i Poteri a livello globale. Ad onor del vero i giornali dell’epoca tentarono di trovare delle spiegazioni ai fatti misteriosi, organizzando addirittura un Convegno sull’argomento. Nessuna spiegazione definitiva venne accettata da tutti. Riportiamo, per intero un articolo di Nicola Monti pubblicato il 27 Novembre 2019. “Era il 1978, quando il mare si alzò all’improvviso. Il 21 giugno del 1978, era una giornata come tante altre, nulla lasciava presagire qualcosa di strano. Come da buona abitudine molti pescaresi erano a passeggio sulla riviera. Eppure, con grande stupore dei presenti, il mare si ritirò all’improvviso per poi tornare, con forza, ad abbattersi sulla parte esposta della città. Pietro D’Intino ricorda “Stavo arrivando in spiaggia, a Portanuova, dove erano moglie e figlio. Data l’ora doveva essere in fase di alta marea, invece la riva era decisamente più arretrata della massima bassa marea. Compresi subito cosa stava per avvenire, urlai a tutti di andare oltre il muretto. Per mio conto mi caricai figlio e passeggino con mia moglie che radunava il resto. Arrivammo sul marciapiede in tempo per vedere l’onda montante, che però si infranse sul muretto, pochi oggetti classici da mare trasportati. Nessun danno. Io avevo 9 anni, ma ricordo l’incredulità tra la gente. Walter Corsini ci racconta “Io ero a Francavilla quel giorno, fece più effetto il ritiro del mare che, effettivamente, andò oltre le scogliere frangiflutti, poi gradualmente, il mare tornò al “suo posto”.
Non fu una cosa repentina, diciamo che avvenne tutto al rallentatore… ” Dalla rilettura degli articoli di giornale di quel giorno si scopre che una grossa ondata, partita dalla Croazia, arrivò fin sulla strada verso Piazza della Rinascita. L’andirivieni delle onde durò alcune ore ma, fortunatamente, non lasciò danni. Il culmine delle onde, a Pescara, si ebbe tra le 9:00 e le 10:00 del mattino. Il fenomeno non fu solo locale ma si registrò in tutto l’Abruzzo, fino alla costiera pugliese. Questo avvenimento fu studiato dai tecnici di entrambe le sponde, alla ricerca di una rassicurante spiegazione, ma la verità è che di tutte le teorie, più o meno avvalorate, non vi fu certezza fino a pochi anni fa. Si parlò di un maremoto creatosi dopo una frana sottomarina, ma né i geologi né i sismologi, trovarono risposte definitive al fenomeno. Il tratto interessato fu l’Adriatico centro-meridionale, tra Giulianova e Bari per la costa italiana e tra Croazia e Montenegro sull’altro versante (ex Jugoslavia). I danni più ingenti furono sulla dirimpettaia isola di Korcula, nella cittadina di Vela Luka, che molti pescaresi ben conoscono. Da quella parte del mare, il fenomeno ebbe inizio alle ore 5:15 del 21 giugno 1978 con una forte mareggiata che invase prima il porto e poche ore dopo il resto della città. Si stimò che il mare entrò in città per circa 650 metri. Ma quali furono le cause? Inizialmente si pensò ad un terremoto, ma nessuna scossa fu registrata dagli strumenti. Altri esperti ipotizzarono una frana sottomarina, ma anche qui non si trovò un riscontro scientifico. Solo successivamente si ipotizzò l’avverarsi di un fenomeno meteorologico conosciuto anche in altre parti del mondo con il nome di meteotsunami. Il fenomeno, che si è ripetuto in Italia anche nel Golfo di Trieste e nella Sicilia occidentale, si forma per determinate condizioni meteorologiche sfavorevoli. Infatti ad un aumento improvviso della pressione atmosferica causata da una perturbazione improvvisa e consistente, e di altre particolari caratteristiche meteomarine, si sviluppa uno scambio di forze dall’alto verso il basso e poi conseguentemente verso la costa, provocando una spinta delle acque che nel 1978 si incuneò nei golfi stretti e nei fiordi dell’isola Croata. La morfologia della costa e la batimetria del fondale contribuirono all’innalzamento delle onde, provocando il fenomeno che già conosciamo. La perturbazione, in atto quel giorno, spingeva con venti consistenti da sud ovest verso nord est, con la conseguenza di amplificare il fenomeno. Sulla costa italiana il fenomeno fu meno invasivo grazie alla morfologia differente, infatti l’assenza di fiordi, golfi stretti e calette, impedì il propagarsi dell’ondata.”
Sembra evidente che i giornali dell’epoca preferissero proporre la causa dei “meteo tsunami” che tuttavia essendo originati da forti terremoti o grandi frane sottomarine, talora da vulcani e raramente perfino da meteoriti, avrebbero determinato il rilevamento della strumentazioni. Prima di gettare via il bambino con la classica acqua sporca sarebbe opportuno leggere con attenzione il libro di Stefano Breccia “Contattismi di Massa” e guardare senza troppi ostacoli intellettuali le interviste fatte a Gaspare De Lama e a Damiano D’Alessandro presenti sul web. Esiste una sostanziale differenza tra l’Impossibile, l’Improbabile e l’Incredibile, decida il lettore quale dei tre aggettivi sia il più adatto al Caso Amicizia. Senza alcuna intenzione di convincere il Lettore, propongo alcuni link che potrebbero suscitare l’interesse verso altri approfondimenti. Il “Caso Amicizia” resta un evento storico che non ha la pretesa di convincere il grande pubblico. Tratto da Civico 20 News Fonti: https://www.youtube.com/watch?v=7dsm54-7p6Y https://www.youtube.com/watch?v=KWk59GSX5rQ https://www.youtube.com/watch?v=V8bEeougYn8 https://www.youtube.com/watch?v=M7Pt0GqircY&t=1589s https://www.youtube.com/watch?v=yoAA3x0dbTk Proponiamo un filmato che racconta l’evento del 21 giugno 1978: https://www.youtube.com/watch?v=pWM9emjXZB8 Giancarlo Guerreri è Giornalista, scrittore, co-sceneggiatore, laureato in Scienze Biologiche presso l’Ateneo di Torino, ha collaborato alla ristrutturazione e alla gestione dell’Acquario del Giardino Zoologico di Torino. Da sempre interessato agli aspetti nascosti della Cultura in generale, della Scienza e della Filosofia in particolare, ha pubblicato dal 2007 alcuni romanzi e thriller ambientati in note località della Liguria (Bergeggi, Finale…). Ha pubblicato numerosi libri tra cui una fortunata trilogia. Nel 2014 partecipa, come attore e consulente, al film “Il Mistero di Dante”. Nel 2017 partecipa come co-sceneggiatore al film “The Broken Key”. Nel 2020, vince il Premio “Milano International” con: “La Commedia Segreta”. Nel 2021 Il romanzo sarà modificato e ripubblicato, con il nuovo titolo: “La maledizione di Dante”. Attualmente svolge attività di divulgazione presso numerose Sedi Culturali, sviluppando argomenti di carattere simbolico, storico e filosofico. È Direttore Editoriale di Civico 20 News giornale online di Torino. |