Sciamanesimo |
Chi siamo? Da dove veniamo? |
20 Luglio 2017 | ||||||||||||
L’importanza di conoscere le proprie radici. Una storia negata. Dalla pulizia etnica di Costantino alle sanguinose colonizzazioni che hanno distrutto le radici storiche e spirituali dell'umanità per trasformarle in mitologia e esoterismo senza più vera conoscenza
Anche se la storia antica sembra riguardare tempi lontani dal nostro presente e pare che le vicende del momento siano più importanti di quelle del lontano passato, è necessario valutare che esse si riflettono comunque sul nostro presente. Tutti noi veniamo da lontano e andiamo verso il nostro futuro con la nostra sacca personale in cui abbiamo riposto ricordi genetici e archetipali vissuti nell'interazione primordiale con la Natura quando ancora non avevamo questo aspetto fisico con cui siamo abituati a rispecchiarci in ogni occasione. Il mondo delle origini era un mondo legato alla Natura e alla sua continua scoperta nella meraviglia dei fenomeni e del significato mistico dell'esistenza vissuta. Un'esistenza che aveva connotati magici e contemporaneamente concreti nella vita ordinaria. Questa esperienza ha formato i primi sciamani capostipiti di tutta la conoscenza a venire sul pianeta. Così è nata la grande sorgente dell'antico sciamanesimo druidico che ha alimentato e che ancora alimenta le conoscenze di tutto il pianeta. Noi stessi dobbiamo la nostra conoscenza ad altre creature che si sono attestate sul pianeta ancora prima della nostra specie, la cui civiltà ci ha preceduto ed ha avuto la possibilità e il prestigio di ricevere il Graal direttamente dalle mani dei Maestri celesti, oggi ricordati come Fetonte, gli Elohim o i Pitri lunari. Oggi questo tempo mitico è ricordato nella leggenda biblica dell'Eden dove regnava il santuario della futura specie umana. Un’epoca di pace e di condivisione della stessa avventura di vita con le altre creature. Nel tempo ci si è allontanati da questa visione della vita edenica che era fonte di benessere e di conoscenza e oggi si è soggetti ad una pletora di innumerevoli visioni del mondo che si sono accumulate nel tempo e che spesso sono conflittuali tra di loro. Inevitabilmente, poiché sono sempre fondate sui limiti dell'egotismo dei profeti che le hanno immaginate, tanto da giungere a crederci loro stessi.
Visioni che impongono oggi una vita lontana dall'armonia della Natura, obbligando l'umanità ad uno stile di vita anomalo e fonte di disagio se non di sofferenza. L'individuo di questo millennio sembra giunto ad essere distaccato dalla vera identità di creatura libera nell'esperienza e nelle possibilità offerte dalla reciproca amicizia e fratellanza. Creature tutte figlie di Madre Terra: umani, animali e altro ancora che possa esistere nello spazio profondo che circonda questo pianeta. L'individuo senza radici è nessuno, sballottato dal vento dei più forti e dei saltimbanchi che possono ipnotizzare con le loro idee e portare al disordine interiore e al non-senso delle cose. È facile constatare che se l'individuo di oggi è senza passato è quindi anche senza futuro. Senza alcun futuro in cui progettare e costruire solidamente il proprio benessere personale, a misura delle sue reali necessità che non siano imposte da alcun centro occulto di potere, ovvero quello di una società giusta in cui ognuno possa rispondere liberamente al richiamo del Mistero che lo ha generato. La “Discovery Doctrine” e l’oscurantismo culturale dell’epoca moderna È accaduto che secoli fa sia avvenuta una estesa colonizzazione da parte dell'Europa ai danni degli altri continenti che ha portato ad una egemonia politica ed economica degli Stati europei sulle nazioni e sulle culture a loro asservite. Il processo della colonizzazione ha portato gli europei a invadere e impadronirsi di vaste regioni continentali del pianeta cancellando la cultura delle popolazioni esistenti per imporre uno stato di fatto che replicava la cultura degli invasori. Il processo di colonizzazione ha origine dall'enunciazione della Discovery Doctrine che ha decretato e giustificato l'invasione europea degli altri continenti. La Discovery Doctrine rappresenta un principio stabilito dalla Chiesa che ha identificato la sua presenza sul pianeta e ogni sua azione come una evoluzione della storia, un futuro che avanza sul passato obsoleto rappresentato dalla cultura dei popoli che non erano ancora cristianizzati e che si trovavano sulle terre invase. Principio che permetteva ai coloni, in nome della Chiesa, e per diritto divino, di impossessarsi delle terre scoperte con tutto quello che c’era sopra, abitanti compresi, per farne tutto quello che volevano. La Discovery Doctrine era stata enunciata dal Papa Nicola V, nel 1452, con la bolla papale "Romanus Pontifex" per consentire al Portogallo di colonizzare le terre in Africa. Il Papa Alessandro VI la estese poi anche alla Spagna, nel 1493, con la bolla papale "Inter Caetera", dopo la scoperta di Cristoforo Colombo, al fine che questi potesse colonizzare le nuove terre. Bolle papali che non sono state ancora state disconosciute dalla Chiesa moderna.
La Discovery Doctrine fu successivamente adottata come legge anche dalla Corte Suprema degli Stati Uniti. Nel nostro tempo c’è un grande dibattito all’ONU su questo tema. Durante il “Permanent Forum on Indigenous Issues” del 2010 all'ONU di New York la Discovery Doctrine è stata presa in esame per denunciare gli abusi che sono stati fatti in suo nome. Nel 2012 il Forum annuale dell'ONU di New York sulle quesioni indigene è stato interamente dedicato alla Discovery Doctrine per denunciare gli abusi che sono stati fatti in suo nome. Secondo la logica della Discovery Doctrine le culture non cristiane sono state declassate come culturalmente arretrate e i Nativi sono stati relegati al ruolo di ignoranti e di fossili da tenere nelle bacheche dei musei. Per sottomettere la resistenza delle culture invase i colonizzatori hanno attuato una pulizia etnica meticolosa che ha portato allo sterminio e all'integrazione forzata milioni di persone su tutto il pianeta depauperando le loro risorse economiche e tecnologiche e portando a due livelli sociali: i dominanti e i dominati. Questo non è avvenuto solamente sugli altri continenti ma anche in Europa. I cristiani una volta preso il potere economico e politico dopo l'ascesa al potere di Costantino avevano già iniziato la pulizia etnica di quanti erano ritenuti "pagani". La loro forza comunitaria con le sue ipoteche sull'appartenenza ha portato a compiere crimini di ogni genere sul territorio europeo. Quando si sono sentiti pronti hanno iniziato a colonizzare gli altri continenti. Imitati in seguito dalle altre religioni storiche nelle loro aree di influenza. A questa azione di pulizia etnica sono sopravvissute solo quelle culture che hanno saputo tenacemente resistere all'azione del degrado morale ed economico a cui sono state sistematicamente sottoposte dalla colonizzazione. È il caso dei Nativi americani e dei Nativi australiani che alla fine sono stati isolati in circoscritte riserve territoriali. Altri popoli naturali sono sopravvissuti alla colonizzazione accettando apparentemente l'assimilazione e per proseguire nella loro identità storica e morale si sono fortificati in Società Iniziatiche protette dalla discrezione. Questo è avvenuto soprattutto in Europa dove lo stesso colore della pelle dei Nativi e dei cristianizzati lo consentiva.
Possiamo citare il caso dei Templari e dei Catari che purtroppo una volta scoperti dalla Chiesa del tempo sono stati oggetto di una cruenta pulizia etnica. Alla loro scomparsa è comunque sopravvissuta una costellazione di Comunità celtiche che a fronte della terribile lezione storica sono divenute ancora più segrete. Questa colonizzazione e le sue emulazioni hanno prodotto uno specifico quadro socio-economico del nostro pianeta. Oggi viviamo in un mondo che è stato costruito e disegnato dalle grandi religioni storiche del passato che ancora si affacciano nel nostro tempo. Tutto ciò che viviamo avviene all’interno di una precisa filosofia di vita che determina ogni cosa del nostro quotidiano. Siamo abituati a vivere e ad accettare come normalità il mondo che è stato disegnato dalle ideologie religiose e siamo abituati a concepire la ricerca della spiritualità attraverso questi enti, a cui deleghiamo competenza in merito, senza concepire che possa essere altrimenti. Le antiche radici del pianeta Le antiche radici storiche del pianeta recise dalla Discovery Doctrine sopravvivono presso le culture dei Nativi europei, inseguite senza mai arrivare alla meta dagli esoteristi di tutto il mondo. Ci si può chiedere che cosa possa unire le culture dei Nativi europei, dei Dogon e degli Apache sorte su diversi continenti lontani tra di loro. Ci si può chiedere come possano sopravvivere usi e costumi tanto simili nei Paesi europei di area celtica, culture apparentemente scomparse dalla storia. Tutte queste culture hanno in comune l'origine della loro danza insegnata da un dio disceso dal cielo per portare la conoscenza sul pianeta. Perché la via dell’evoluzione è sempre stata difficile… Sembra che nel corso della storia della società ci sia di tanto in tanto una evoluzione morale che porta poco alla volta a piani superiori di qualità di vita. Ovvero che siano i gradini necessari da salire perché così accade in natura. Ma tutto questo non è vero, né è mai avvenuto a caso. Non certo per un processo naturale delle cose, come lo si vuol far credere.
I gradini di esperienza verso il meglio della vita non esistono in natura. L'umanità se non avesse chi la frena (religioni, ideologie, conservatorismi vari) vivrebbe in un Eden da subito.
Dopo la spessa coltre oscurantista della "Discovery Doctrine" della Chiesa cattolica del '400 che ha coperto l'intero pianeta, allo scopo di giustificare l'espansione del cristianesimo attraverso le sanguinose colonizzazioni, dell'antica tradizione dell'umanità non è rimasto più nulla.
Il Patriarcato è stato maestro in questo operato aprendo il cammino tortuoso e a volte impenetrabile per coloro che ancora oggi cercano risposte alla loro dimensione di esistenza. |