Recensioni

Cloud Atlas

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22 Luglio 2013

Tutto è connesso


Un film di Andy Wachowski, Lana Wachowski e Tom Tykwer. Con Tom Hanks, Halle Berry, Hugh Grant, Jim Broadbent, Susan Sarandon, Hugo Weaving, Jim Sturgess. USA 2012.

Cloud Atlas è un lungometraggio americano del 2012, nato dalla collaborazione tra i fratelli Wachowski (Matrix) e Tom Tykwer (Lola Corre, Il Profumo) e tratto dall'omonimo romanzo di David Mitchell.

Da segnalare il ricchissimo cast, arricchito dalla presenza dei premi Oscar Tom Hanks, Susan Sarandon, Jim Broadbent e Halle Berry, cui si aggiungono le ottime interpretazioni di Hugo Weaving, Doona Bae, Ben Whishaw e Jim Sturgess. Una menzione speciale anche per Hugh Grant, presente con sei irriconoscibili personaggi nel corso della pellicola.

Dal punto di vista tecnico, Cloud Atlas si presenta come un'opera visivamente perfetta, con una regia fluida e dinamica, in grado di mantenere sempre vivo l'interesse, muovendosi sapientemente attraverso lei sei trame portate avanti in contemporanea, confondendo lo spettatore al punto che si troverà senza più appigli narrativi ma non per questo perso, anzi, coinvolgendolo fino a intravvedere, via via che il film si snoda, la sottile trama esoterica che unisce il tutto.

A supporto dell'ottimo impatto visivo la splendida colonna sonora, composta dallo stesso Tykwer (co-regista e co-sceneggiatore). Il cast è sorprendente nell’interpretazione multipla dei personaggi, in alcuni dei quali gli attori sono irriconoscibili.

La pellicola segue l'evoluzione di sei trame che, seppur distanti sul piano temporale (si va dal diciannovesimo secolo ad un lontanissimo futuro post-atomico), si intrecciano lungo un corso di eventi profondamente connessi tra loro.

Il filo conduttore delle vicende è la composizione “Cloud Atlas”, scritta da uno dei sei protagonisti, che sembra riecheggiare anche nel passato e nel futuro, come una sorta di richiamo invisibile che porta i vari protagonisti a cambiare le loro vite e, con queste, il mondo che li circonda.

Cloud Atlas vibra di una struggenza poetica, fatta di immagini, suoni e parole, che accompagna lo spettatore in un'atmosfera sognante, dove i grandi temi esistenziali si mescolano a piccoli gesti, apparentemente insignificanti, in grado però di portare, come nell'effetto farfalla, a svolte epocali e imprevedibili.

È questo uno dei temi principali del film, ovvero la possibilità per ogni singolo individuo di creare il futuro con le sue azioni, siano esse eroiche o quotidiane. In un mondo in cui tutto è connesso, dove l'entanglement lega indissolubilmente ogni singola particella dell'universo, dalla sua comparsa alla sua fine, ogni azione porta a una serie di conseguenze, come un'onda in grado di espandersi attraverso lo spazio e il tempo. Così la biografia romanzata di uno sfortunato editore può ispirare una rivoluzione globale a secoli di distanza.

Si potrebbero spendere intere pagine, sviscerando i temi proposti da “Cloud Atlas”, un'opera perfettamente studiata e magistralmente intrecciata, in cui i singoli tasselli si incastrano alla perfezione nel quadro generale, come ingranaggi di un sofisticato motore. Si potrebbe consumare la pellicola (o il disco, visti i progressi tecnologici) di questo film, continuando a cogliere ogni volta una nuova sfumatura, una nuova connessione, una nuova luce sotto cui interpretarne le trame.

Ma il merito maggiore di “Cloud Atlas” è probabilmente quello di rendere ben vivo e immediato il suo messaggio principale, al di là delle varie interpretazioni e delle elaborazioni concettuali. “Cloud Atlas” ci fa commuovere, ci fa ridere, ci tiene con il fiato sospeso e ci fa sognare, immedesimandoci in personaggi lontani e diversi tra loro, ma alla fine lascia impresso un profondo senso di speranza che va al di là delle emozioni e dei ragionamenti.

Colpisce l'animo con la sua poesia, ricordandoci che un mondo migliore è possibile, che sta a noi costruirlo, che il futuro è nelle nostre mani. Che siamo tutti inevitabilmente connessi da fili invisibili, muovendoci in un mondo fatto di esperienze e di archetipi, di situazioni e personaggi che sembrano ripetersi nel corso del tempo, come il tema di una composizione che ritorna nei vari movimenti, con qualche variazione ma identico nei fondamenti.

Che la nostra libertà individuale dipende dalle nostre scelte, le quali saranno il retaggio del futuro, come le ceneri di un campo di grano che alimentano le nuove messi.

 

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