Recensioni

Michael cane da circo

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24 Maggio 2016
Jack London, Michael cane da circo

Un libro di Jack London, una denuncia (scritta 100 anni fa) truce e dettagliata, delle violenze fisiche e psicologiche a cui vengono sottoposti gli animali per l’inconsapevole divertimento del pubblico


“Nessun uomo sano di mente potrebbe tollerare spettacoli con gli animali ammaestrati se sapesse quale terribile crudeltà si cela dietro e li rende possibili”

Jack London, 1915


“Michael cane da circo” è un romanzo il cui valore va oltre il piacere di una lettura avvincente: alla trama avventurosa, di cui è protagonista un cane, si intreccia una tematica moderna e scottante, la cruda denuncia sui modi in cui vengono addestrati gli animali dello spettacolo.

Questa nuova edizione arriva 100 anni dopo la composizione del libro: 100 anni in cui la voce di London, forse a causa di traduzioni edulcorate, non è stata ascoltata, così come le grida di dolore e di terrore di tante vittime innocenti che hanno continuato a essere strappate dai loro habitat per divenire prigioniere a vita, torturate e immerse nella più atroce paura. Per lo stupido divertimento del pubblico.

Con una traduzione che rispetta quanto possibile il testo originale di London, questo romanzo, denso e appassionante, può forse dare un contributo a smuovere le coscienze, per fermare una brutalità di cui non abbiamo davvero bisogno.

Jack London (1876-1916) è l’autore statunitense più tradotto all’estero. Uomo irrequieto e assetato d’esperienza, di vita, è stato giornalista, marinaio, ladro, viaggiatore avventuroso, attivista politico, scrittore prolifico (morto a soli 40 anni, aveva pubblicato 49 libri). Con i suoi capolavori, come Martin Eden, Zanna bianca, Il richiamo della foresta, ha influenzato intere generazioni di scrittori e ha fatto sognare milioni di persone.



“Michael cane da circo - in viaggio dai mari del Sud all’America” di Jack London, Tarka Edizioni.

Nuova traduzione del testo integrale a cura di Benedetta Aleotti

 

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