Misteri

Storie di fantasmi

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19 Novembre 2011

La “Chiesa del Purgatorio” di Roma, dove sono raccolti numerosi reperti che testimoniano l’apparizione dei defunti

Il fenomeno dell'apparizione dei morti presso le tradizioni popolari. Esistono testimonianze reali della sopravvivenza della vita alla morte? Il caso del museo delle apparizioni dei defunti della "Chiesa del Purgatorio" di Roma. Quattro casi emblematici di apparizioni rimasti senza spiegazione. I teologi cattolici e il fenomeno dei fantasmi


Le apparizioni dei morti

Parlare oggi di morte e di dopo morte sembra dover affrontare un discorso anacronistico nei confronti di un modernismo che non contempla più l’esistenza della morte. La società moderna, tesa ai suoi obiettivi politici e tecnologici, sembra aver messo il tema della morte nel dimenticatoio culturale come se si trattasse di una cosa obsoleta.

Eppure si continua a morire. E morire non è una disgrazia che capita ai più sfortunati, ma fa parte dell’economia delle cose dell’intero universo.

L’umanità vuole andare su Marte e cercare nuove frontiere della ricerca, ma anche la morte è un tema che appartiene alla grande avventura dell’uomo. E pone importanti interrogativi che possono dare una qualità migliore alla vita di ciascun individuo, senza dover scadere necessariamente nelle tematiche religiose o nella superstizione.

Esiste la vita dopo la morte? I defunti mantengono la loro individualità e sono in grado di operare volitivamente nella loro creatività personale? Sono in grado di comunicare con il nostro mondo?

Esiste una possibile testimonianza della sopravvivenza dell'individuo alla morte che è data dalla casistica impressionante di diari e di esperienze di comunicazione con i defunti, effettuate in tutto il mondo a mezzo delle quali sono stati recepiti dati utili che hanno consentito di ritrovare persone scomparse e autori di delitti, di ricevere l'indicazione di diagnosi e cure mediche per varie malattie, ricette culinarie, testi di romanzi e spartiti musicali di ogni genere.

Esistono innumerevoli cronache sulle apparizioni dei morti. Il più antico racconto dell'apparizione di defunti ci viene dalla Bibbia. Il testo, I Libro dei Re - 28,7, narra che Re Saul del popolo di Israele, preoccupato per l'aggressione dei Filistei, si rivolge ad una "pitonessa" perchè evochi lo spirito del defunto Re Samuele a cui poter chiedere consigli. E Samuele parla attraverso la donna che funge da medium, avviando una lunga conversazione con il suo consultante.

Le tradizioni popolari del secolo scorso mostrano come l'incontro con i defunti che visitano il nostro mondo sia ben radicato nella consuetudine e nel luogo comune. Ad esempio nelle Valli di Lanzo, in Piemonte, vengono celebrate precise leggende in merito.

Possiamo citare "la processione dei morti", che rappresenta secondo i testimoni un impressionante corteo di defunti che si snoderebbe in Val Grande, dalla vetta della Ciaramella fino alla vetta del Col Girard. Ricordiamo tra le leggende della Val d’Ala "il lume vagante", che si ritiene sia riferibile allo spettro di una strega morta sul rogo.

O ancora, possiamo citare la "messa di mezzanotte dei morti" che avverrebbe nella cappella degli Olmetti, una chiesetta isolata sulla strada tra Usseglio e Viù.

Sempre in Piemonte, nella Reggia di Venaria, nei pressi di Torino, molti asseriscono di aver visto nelle notti di luna piena lo spettro del defunto Vittorio Emanuele II. Ricoperto da un mantello nero che gli cade sulla corazza, il primo re sabaudo attraverserebbe la galleria di Diana, la Chiesa di Sant’Umberto, fino alle vecchie scuderie militari.


Due esempi delle "impronte" lasciate dai defunti conservate nel museo della “Chiesa del Purgatorio” di Roma

Lo spettro sarebbe stato addirittura fotografato nel 1997 dal responsabile dell'AVTA, l'associazione che gestisce il castello, che asserisce che lo spettro si manifesterebbe emanando una luce molto forte che tutti possono facilmente vedere.

Oltre oceano, negli USA, gli inquilini della Casa Bianca sembrano essere tra i più convinti sostenitori delle apparizioni dei defunti.

Possiamo citare la testimonianza di Edith Wilson, moglie dell'omonimo presidente americano, che durante il suo soggiorno alla Casa Bianca raccontò come le fosse apparso lo spettro della defunta Dolly Madison, moglie dell'altro omonimo presidente.

Ma non è un caso isolato. Possiamo citare ancora Hillary Clinton che avrebbe affermato di intrattenersi con lo spettro di Eleanor Roosvelt.

George Bush ebbe a dichiarare di aver visto uno spettro aggirarsi nella stanza che fu di Lincoln.


Alcuni casi emblematici del nostro tempo

Esistono casi di apparizioni dei morti che non sono solo cronaca sui quotidiani, ma rappresentano il frutto di una raccolta più particolareggiata di dati.

Uno dei casi più interessanti e documentati del fenomeno dell'apparizione dei morti avviene negli anni '70 a Orciano, in Provincia di Pesaro, nelle Marche. Il luogo dell'apparizione è una villetta a due piani, costruita su un quadrivio all'inizio del paese marchigiano, fatta edificare dal farmacista del paese in omaggio alla moglie che curò personalmente l'arredamento e nel corso degli anni vi impresse il segno della propria personalità. Rimasta vedova con due figli, la signora continuò a curare la casa fino a quando morì a sua volta per un male incurabile.

Un mattino, un anno dopo la morte della proprietaria, la vecchia governante, mentre si trovava nella villetta, si sentì chiamare dalla strada. Si sporse dalla balconata e vide la defunta che la stava chiamando per invitarla a fare una passeggiata con lei. La donna lanciò un grido di terrore e svenne. Al suo risveglio non c'era più traccia dell'apparizione, ma da quel momento in poi nella villetta si iniziarono a sentire, di notte, inspiegabili colpi nei muri e pesanti rumori di passi.


Londra, 20 dicembre 2003. Una videocamera dei servizi di sicurezza dell'Hampton Court Palace,che fu dimora di Enrico VIII, riprende occasionalmente una inspiegabile figura che viene ritenuta essere uno spettro. Il fotogramma è stato pubblicato su "The Times". Già da tempo molti testimoni avevano raccontato di aver incontrato degli spettri che si aggiravano per le stanze del palazzo

Il figlio più giovane, che nel frattempo si era sposato e si era stabilito nella casa con la moglie, cominciò ad inquietarsi poiché vide la defunta aggirarsi per le stanze, mentre si pettinava oppure mentre accarezzava gli oggetti. Poi accadde che una sera la coppia, uscita per recarsi ad uno spettacolo, al suo ritorno trovò completamente riassettata la cucina e la tavola su cui avevano cenato. La moglie si spaventò e il giorno dopo convinse il marito ad abbandonare la casa.

In seguito la villetta venne affittata dalle suore di un convento vicino per ospitare un piccolo orfanotrofio della zona. Tuttavia, dopo che i bimbi raccontarono dei loro incontri notturni con una donna sconosciuta, gentile e premurosa, che passeggiava nei corridoi della casa anch'esse preferirono traslocare.

La villetta venne quindi affittata ai carabinieri della locale caserma. Ma anche costoro rimasero turbati dalla inspiegabile presenza che li svegliò in piena notte e abbandonano precipitosamente il luogo.

Infine, i figli pensarono di disfarsi della villetta e la diedero in ristrutturazione ad una ditta locale con l'intenzione di metterla in vendita. Ma gli operai, dopo qualche giorno, furono testimoni di inspiegabili boati e tonfi provenienti dall'interno delle stanze. Quando videro affacciarsi dall'interno, dietro ai vetri, il volto di una anziana donna che sorrideva con dolcezza, si spaventarono e scapparono impauriti. Nessuno più si avvicinò alla villetta. Rimangono ancora oggi le impalcature abbandonate.

Durante un sopralluogo, in estate, in tutto il perimetro della casa inspiegabilmente non si sentono richiami di uccelli e non si scorge alcuna presenza di insetti.

Un altro caso che mostra la caratteristica di una serie di fenomeni molto più comuni, conosciuti come quelli delle "case infestate", è relativo a quanto accaduto in una casa colonica, nel 2004, nei pressi di Venaria, in Piemonte.

Tutto ha inizio nell'ottobre di quell'anno, quando, nella notte, tre persone sedute in una sala dell'edificio sono investite da un improvviso e fragoroso botto nell'aria che si verifica in mezzo a loro. I tre rimangono storditi e sbigottiti per parecchi minuti. Il colpo è secco e istantaneo e viene sentito da altre persone che sono in una casa vicina. Nei giorni seguenti in tutta l'abitazione si manifesta un odore inconsueto e persistente di aria stantia e viziata come quella di una cripta o di un locale chiuso dove abbia dormito una persona malata. I locali vengono arieggiati ripetutamente e a lungo, più volte al giorno, ma l'odore persiste.

Poi iniziano inspiegabili colpi notturni nelle pareti dell'abitazione e nei mobili. Si sentono improvvisi scricchiolii nelle sedie della sala dove si verificò il forte rumore, come se qualcuno vi si stesse sedendo sopra.

Accade anche che per due volte, verso le sei del mattino, quando è ancora buio, gli abitanti della casa sentano dei passi pesanti sul pavimento del piano di sopra come quelli di una persona che cammina spedita.

Alcuni testimoni vedono il volto di una persona che sbircia dentro alle stanze della casa vicina mentre stanno mangiando. C'è chi lo vede con la coda dell'occhio mentre altri, girandosi di scatto, lo percepiscono alle loro spalle. Immediatamente si precipitano all'esterno, ma non vedono nulla.


Nel cimitero di Aalsten in Olanda, da mesi il coperchio di questa tomba, pesante 450 chili di granito, si spostava da solo lasciando il sepolcro a cielo aperto. Il fenomeno è stato documentato dalla telecamera di videosorveglianza della polizia locale

Una sera uno dei residenti della cascina è alla sua scrivania. All'improvviso sente un forte rumore venire dalla libreria, come una lastra di metallo che cade strisciando lentamente e pesantemente tra due mobili. Va a vedere, ma non c'è nulla che possa aver provocato l'accaduto.

A questo punto il residente si rivolge verso la fonte del rumore e prega l'eventuale entità che sta causando i fenomeni di avere tolleranza per la presenza degli attuali abitanti nella casa e chiede di poter convivere senza darsi reciproco fastidio. Dopo pochi giorni l'odore inconsueto, che continuava a persistere fastidiosamente, svanisce all'improvviso e contemporaneamente terminano i raps nelle pareti.

Un ulteriore caso di manifestazioni legate all’apparizione dei morti riguarda un vero e proprio giallo che ha appassionato l’Olanda intera e che ha coinvolto, nel febbraio 2009, il paesino di Aalsten, nel nord del Paese. Qui accadeva che, nel cimitero della chiesetta locale, da mesi la lastra di una tomba di granito, pesante 450 chili, si spostava da sola lasciando il sepolcro a cielo aperto.
Dopo un po’ di volte che il pesante coperchio veniva trovato spostato, la famiglia del defunto, pensando a un atto di vandalismo, si rivolse alla polizia locale che mise sotto sorveglianza il piccolo cimitero. Tuttavia il misterioso evento si è ripetuto per altre quattro volte senza che gli agenti riuscissero ad individuare nulla di insolito. A questo punto la polizia installò, in gran segreto, una telecamera proprio di fronte alla tomba in questione.

Il risultato della videosorveglianza è stato sbalorditivo. La portavoce della polizia, Anna Van der Meer, ha dichiarato che la visione della registrazione ha mostrato uno spettacolo assurdo, da brividi, assolutamente incredibile. “Quando ho visto il video sono rimasta di stucco. Si vede la pietra scivolare da sola di lato, quasi cadere per terra. Poi tocca la tomba di fianco e si ferma, lasciando il sepolcro in gran parte scoperchiato, con un movimento di più di un metro”. Nel video si vede senza ombra di dubbio come la pietra tombale, pesante 450 chili, da ferma, in un batter d'occhio schizza di lato.

La polizia si è dichiarata impotente a dare una spiegazione al fenomeno. Gli scienziati di Amsterdam a cui è stato inviato il video negano si possa trattare di smottamenti o movimenti sotterranei del terreno. L’unica cosa avanzata come spiegazione è che possa trattarsi dell’effetto di uno sbalzo di temperatura che potrebbe creare scompensi alla pressione interna della tomba, senza che questo possa tuttavia spiegare il movimento laterale osservato sempre uguale in tutte le occasioni dell’evento.

La manifestazione dell’apparizione dei defunti investe anche il campo della ricerca tecnologica. Infatti, come potrebbe accadere in un qualsiasi castello scozzese, anche la piramide-laboratorio di vetro e acciaio del CNR italiano costruita a 5050 metri di altitudine nei pressi della cima dell'Everest, sembra essere visitata da un fantasma.
Passi pesanti e lugubri lamenti si ripercuotono nelle strutture moderne dell’edificio altamente tecnologico, disturbando il sonno dei ricercatori e provocando angoscia agli scienziati e agli inservienti nepalesi che lavorano e vivono nel laboratorio.


Una raffigurazione della processione dei morti secondo le credenze tipiche delle Valli di Lanzo

Il cuoco della base è certo che il fantasma sia lo spirito di un vecchio nepalese morto di recente, che aveva lavorato per due anni proprio all’interno della piramide.
Alla fine, sembra che i tecnici della base si siano rivolti al monastero più vicino da cui è stato inviato un lama per tentare un esorcismo e dare finalmente pace allo spettro. Da allora non si è più saputo nulla, anche se tuttavia alcuni giornalisti che hanno visitato a posteriori la piramide hanno raccontato che i fenomeni continuano ancora.

Le apparizioni dei morti e il patto dei viventi

L'apparizione dei defunti riguarda anche casi in cui ci sono stati precisi patti avvenuti tra amici con lo scopo di darsi reciprocamente notizie sull'Aldilà una volta che uno degli interlocutori fosse deceduto.

Possiamo ricordare il caso del filosofo Marsilio Ficino, vissuto nel 1400 in Italia. Aveva promesso al proprio amico Michele Mercati di apparirgli dopo la sua morte per dargli una prova che la vita continuava dopo la morte.

E così avvenne. Nella notte tra il 1° e il 2 agosto 1499, mentre il filosofo stava lavorando alla traduzione di un testo greco, sentì un cavallo arrivare in un forsennato galoppo per fermarsi sotto la sua finestra. Si affacciò e poté vedere l'amico Ficino su un cavallo bianco che gli gridò: "Michele. C'è, c'è un'altra vita". Voltò il cavallo e si allontanò al galoppo.

Il Mercati non poteva saperlo, ma Ficino era morto appena un'ora prima nella sua villa di Careggi.

Un altro caso di apparizione di un defunto a seguito di un preciso patto di notizie sull'Aldilà è narrato nelle memorie biografiche di Don Giovanni Bosco, il noto santo astigiano vissuto nel 1800. Il futuro santo, al tempo della sua preparazione al sacerdozio nel Seminario di Chieri, aveva stretto un patto con un suo caro amico, Luigi Comollo, con l'intesa che il primo che fosse morto si sarebbe impegnato a dare notizie al sopravvissuto circa l'Aldilà.

Accade che all'alba del 2 aprile 1839, il Comollo muore all'età di 22 anni. Nella notte successiva, tra il 3 e il 4 aprile si verifica la dovuta apparizione.

Giovanni Bosco scrive: "Ero a letto in un dormitorio di circa venti seminaristi. Verso le undici e mezzo, un cupo rumore si fa sentire nei corridoi. Sembrava che un grosso carro tirato da molti cavalli si stesse avvicinando alla porta del dormitorio. I seminaristi si svegliano, ma nessuno parla. Io ero impietrito dal terrore. Il rumore si avanza ancora. Si apre violentemente la porta. Fu allora che sentii la chiara voce del Comollo dire tre volte: -Bosco, io sono salvo! - Poi il rumore cessò. I miei compagni erano balzati dal letto, alcuni si stringevano attorno al prefetto della camerata Don Giuseppe Fiorito di Rivoli. Fu la prima volta che mi ricordo di avere avuto paura. Uno spavento tale che in quel momento avrei preferito morire. Quello spavento mi causò una grave malattia che mi portò vicino alla tomba".


Il museo degli spettri della "Chiesa del Purgatorio" di Roma

Una particolare testimonianza sulle apparizioni dei defunti viene dall'incontestabile tradizione della Chiesa cattolica.


Il sacerdote piemontese Giovanni Bosco che durante la sua gioventù fu testimone della clamorosa apparizione del suo amico defunto

A Roma esiste infatti la Chiesa del "Sacro Cuore del Suffragio", detta anche "La Chiesa del Purgatorio", che custodisce un vero e proprio museo delle testimonianze lasciate dai defunti che si sono affacciati dall'Aldilà per comunicare con il nostro mondo. Per la maggior parte i reperti riguardano impronte di fuoco dalla forma di mani umane e di croci lasciate sugli abiti di religiosi o di paramenti sacri di Chiesa.

La Chiesa, che sorge sul Lungotevere Prati, fu fondata nel 1894 da padre Victor Jouet, un missionario marsigliese già fondatore dell'Associazione del Sacro Cuore di Gesù per il suffragio delle anime del Purgatorio. Il 15 settembre 1897 un incendio era divampato nella cappella della Madonna del Rosario. Dopo che fu domato il fuoco, padre Jouet, che ne fu il primo parroco, scorse l'immagine di un volto sofferente in una macchia prodotta dal fuoco su una parete. Rimase colpito dall'immagine che identificò a modo suo in un’anima che dal "Purgatorio" cercava di comunicare con il mondo dei vivi.

L'accaduto lo spinse a realizzare l’attuale museo di segni di comunicazione provenienti dall'Aldilà. Per completarlo fece lunghi viaggi in Italia, in Francia e in Belgio raccogliendo abbondante materiale.

Il lavoro di padre Victor Jouet trovò l'approvazione dell'allora Papa Pio X che volle che la raccolta di cimeli dell'Aldilà fosse conservata ed esposta al pubblico per dare testimonianza che la Chiesa non può negare che le anime dei defunti possano mettersi in contatto con i viventi.

Oggi, il museo raccoglie stoffe, tavolette in legno, libri e fotografie che riguardano espliciti casi di comunicazione da parte dei defunti. Tutti i reperti sono corredati da note che indicano la loro provenienza e la situazione a cui sono riferibili.

Tra i vari reperti conservati nel museo si può osservare l'impronta di una mano di fuoco lasciata su un libro appartenuto a Margherita Demmerlé. Era accaduto che nel 1814 a Ellingen in provincia di Metz, in Francia apparve a Margherita Demmerlé sua suocera deceduta trent'anni prima. La Demmerlé testimoniò di averla vista vestita in costume del paese mentre scendeva le scale di casa che portavano al granaio. La defunta si mise a gemere e guardò la nuora con tristezza. La Demmerlé si rivolse in seguito al parroco del paese che le consigliò di chiederle che cosa volesse. Pertanto ad una seconda apparizione, la defunta le risponde che era sua suocera morta di parto trent'anni prima e le chiese di fare un pellegrinaggio al santuario di Nostra Signora di Marienthal dove celebrare due messe per liberarla dal Purgatorio. La Demmerlé eseguì quanto richiesto e in una nuova occasione l'apparizione la ringraziò dicendole di essere stata liberata dal Purgatorio.

Su consiglio del parroco la Demmerlé le chiese di lasciarle un segno. La defunta allora, sempre gemendo, posò la mano sul libro, L'Imitazione di Cristo, lasciandovi l’impronta di fuoco della sua mano.

Un altro reperto riguarda un’altra impronta di fuoco lasciata dalla mano della defunta signora Leleux sulla manica della camicia di suo figlio Giuseppe. La defunta, deceduta da ventisette anni, fece la sua apparizione nella notte del 21 luglio 1789 a Wodecq-Mos, in Belgio, per chiedere al figlio di abbandonare la sua vita dissoluta e lontana dalla chiesa. L'apparizione era stata preceduta da undici notti di inspiegabili rumori. Giuseppe Leleux, sconvolto dall'esperienza, in seguito si convertì e fondò una congregazione di pii laici.

Tra le varie impronte di fuoco c’è anche quella lasciata dalla mano di Luisa Le Sénecal Chanviers apparsa nel 1875, dopo tre anni dalla sua morte, impressa sul berretto da notte di suo marito Luigi, a Ducey, Manche, in Francia. Il segno fu lasciato perchè il marito potesse documentare l'incontro alla figlia con un segno ben visibile per chiederle di celebrare alcune Messe in suo suffragio.


La “piramide tecnologica” costruita dal CNR sulle pendici dell’Everest che si trova ad essere “abitata” dalla manifestazione di uno spettro

Un’altra impronta di fuoco riguarda le estremità delle dita della mano destra lasciate dal defunto Giuseppe Schitz il 21 dicembre 1838 a Stralbe, Lorena, sul libro di preghiere in lingua tedesca di suo fratello Giorgio. Il defunto chiedeva preghiere di suffragio per riparare alla sua poca pietà in vita.

Nel museo si può inoltre vedere l'impronta di fuoco lasciata il sabato 13 ottobre 1696 sull'abito di suor Margherita Maria Herendorps, religiosa conversa del monastero benedettino di Vinnenberg, presso Warendorf, Westphalia. L'impronta era della mano della defunta suor Maria Chiara Scholers, religiosa corista del medesimo ordine, morta di peste cinquantanove anni prima.

Possiamo citare ancora le impronte lasciate, nel 1731, sul panno di una manica della tonaca e sul tessuto della camicia della venerabile madre Isabella Fornari, badessa delle Clarisse di Todi, dal defunto padre Panzini, Abate di Mantova.

Infine abbiamo l’impronta di fuoco di un dito lasciata, il 6 giugno 1894, dalla pia suor Maria di San Luigi Gonzaga, apparsa, vestita da Clarissa, a suor Margherita del Sacro Cuore chiedendo preghiere di suffragio per poter abbandonare il Purgatorio.


I teologi e l'apparizione dei morti

A sentire i racconti popolari e esaminando i casi documentati di apparizioni dei defunti, sostenuti dall’impressionante museo della “Chiesa del Purgatorio” viene da ritenere che in effetti qualche fenomeno non convenzionale legato alla sopravvivenza dei morti si sia effettivamente verificato.

Esistono dunque le apparizioni dei defunti? Esiste una continuazione della vita oltre la vita? Al di là delle testimonianze degne di fede che possiamo aver raccolto è interessante ascoltare l’opinione dei teologi cattolici.

Questi ritengono che i contatti tra i defunti e i vivi siano possibili. Don Giuseppe Pasquale dei Paolini afferma che: "In astratto, avendo lo spirito facoltà che le creature umane non hanno, la possibilità che i morti si manifestino esiste. E se possono farlo, perchè escludere che tale potere si attui in concreto?".

I Paolini invitano a non diffidare sistematicamente dei molti racconti delle apparizioni dei defunti e allo stesso tempo a valutare con cautela i singoli casi.

Della stessa disponibilità a credere che sia possibile comunicare con i morti risulta essere un altro teologo, americano, John Richard Neuhaus di New York. "Come cristiani", asserisce il teologo, "noi non neghiamo di vivere in un mondo per molti versi avvolto nel mistero. La posizione della Chiesa è dunque che i contatti con le persone defunte non sono impossibili, ma non bisogna neanche giocarci, come fa ad esempio chi si riunisce per sedute spiritiche o pratiche simili".

Un altro teologo francese, Padre Fracois Brune, asserisce dal canto suo che la sopravvivenza dopo la morte sia una realtà indiscutibile che sta per avere la convalida della scienza e che l'umanità si sta avviando a entrare in comunicazione documentabile e scientifica con l'Aldilà.

Una impresa che, se dovesse essere realizzata effettivamente, sarebbe indubbiamente affascinante quanto lo è stata la conquista della Luna o lo sarà quella futura di Marte.

 

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