Misteri

La grande storia di Saturn, eroe di guerra

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26 Marzo 2022
Saturn allo Zoo di Mosca
Saturn allo Zoo di Mosca

Le impossibili avventure di uno straordinario animale non umano


Venerdì 22 maggio 2020 è mancato Saturn. È morto alla veneranda età di 84 anni e la sua storia è una di quelle realtà che superano ogni fantasia.

Una storia forse triste ma incredibile, un autentico omaggio all’antispecismo, allo stupore… e anche alla voglia di cambiare il mondo in cui viviamo. Merita di essere raccontata.

Saturn è, o meglio era, un Alligatore. Un bellissimo animale non umano, che purtroppo ha trascorso praticamente la sua intera vita negli zoo.

E qui non possiamo non aprire una parentesi di condanna per questa pratica perversa, questa abitudine crudele di imprigionare esseri ritenuti poco più che cose al servizio dell’Uomo. La società maggioritaria disegnata dalle grandi religioni è davvero speciale nel mettere l’Uomo al centro di tutto, rovinando tutto ciò che c’è da rovinare e spingendoci in un mondo fatto di ignoranza e di sopraffazione. Per fortuna, l’evoluzione esiste.

Comunque, torniamo a Saturn: in ogni caso, la sua storia è davvero un romanzo.

Intanto, ricordiamo che gli Alligatori sono parenti stretti dei Coccodrilli. Per la precisione, costituiscono, insieme con i Caimani, una delle tre famiglie in cui si suddivide l’ordine dei Crocodilia: le altre due sono la famiglia dei Coccodrilli e quella dei Gaviali. L’alligatore differisce dal coccodrillo per alcune caratteristiche morfologiche: ha la testa più larga e più schiacciata, la bocca è tondeggiante e non puntuta, i denti lievemente diversi, il colore è grigio-nerastro anziché marrone-verdastro come quello dei coccodrilli. L’alligatore predilige l’acqua dolce pura, per cui vive nei fiumi, il coccodrillo predilige l’acqua salmastra, per cui vive in paludi o alla confluenza di fiumi nel mare. Rispetto al suo vicino parente coccodrillo che, praticamente, si trova in tutte le aree equatoriali e tropicali, l’alligatore è molto meno diffuso, perché si trova solo in alcuni fiumi del sud-est degli Stati Uniti d’America e in alcuni fiumi cinesi. È considerato una specie rara, e forse proprio da qui inizia la storia di Saturn.

Il Fiume Mississippi
Il Fiume Mississippi

Saturn nasce nel 1936 nel Mississippi, leggendario fiume americano. Ma non ha tempo di ambientarsi che viene catturato e trasferito allo zoo di Berlino, quando è ancora un cucciolo. Qui arriva nei primi mesi sempre del 1936 e questo trasferimento è già un piccolo mistero: c’è chi dice infatti che fu un regalo del comitato olimpico americano a quello tedesco, che stava organizzando le Olimpiadi di Berlino, che si svolsero appunto nel 1936 … ma c’è anche chi dice che furono le autorità tedesche ad andarselo a comprare, per arricchire lo zoo nazionale di un “pezzo” molto pregiato.

Scoppia la Seconda guerra mondiale, gli eventi bellici si susseguono come ben sappiamo. Arriviamo al 1943, anno in cui ha inizio la controffensiva alleata, con attacchi e bombardamenti. Nella notte tra il 22 e il 23 novembre 1943 Berlino è colpita da un terribile bombardamento, che devasta diversi quartieri, tra cui il Tiegarten, quartiere residenziale a ovest del centro cittadino: è il quartiere che ospita, ancora oggi, lo Zoologischer Garten Berlin, lo zoo di Berlino. Comunque, quella notte è storicamente una delle notti da dimenticare, perché si lasciò dietro un tremendo massacro di animali umani e non umani. Lo zoo rimase in piedi, sarebbe restato tale fino alla fine della guerra e ancora oggi lo è ma, dei 16.000 e più animali che ospitava, all’alba del 23 novembre 1943 e nei giorni successivi ne sarebbero stati contati, in vita, solo 96 di numero. Una vera strage, un’ecatombe. Un rapporto dell’epoca narra che la vasca dei coccodrilli fu devastata e, dei 5 coccodrilli che lì vivevano, quattro furono scaraventati fuori e uccisi dalla violenza delle esplosioni.

Tra questi Saturn non c’era. Non c’era perché, nella fatidica notte del 23 novembre del ‘43 Saturn riuscì, chissà come, a fuggire dallo zoo. Scomparve, nessuno seppe mai più niente di lui.

Così fu fino alla primavera del 1946 quando, a guerra finita da un pezzo, un drappello di soldati inglesi vide Saturn girare per le vie di Berlino. Certo, Berlino è una grande città che si potrebbe definire piuttosto “acquatica”: è attraversata da ben quattro fiumi (Sprea, Havel, Dahme e Panke) e ha diversi laghetti nelle periferie, ma da qui a immaginare un alligatore, spaventoso come ogni alligatore, lungo circa 4 metri e pesante circa 300 chilogrammi, che si aggira tra gli umani alla ricerca di cibo o di specchi d’acqua… ce ne passa.

Berlino 1943-1945
Berlino 1943-1945

Anche perché l’alligatore è animale non umano da climi caldo-tiepidi: l’esatto contrario di Berlino, con i suoi inverni gelidi e talora ghiacciati…

E questo è un primo bell’enigma nella vita di Saturn: come ha fatto? Come ha potuto resistere per ben tre anni girovagando tra le rovine di Berlino? Come si è nutrito e protetto dalla guerra? Quali conoscenze, astuzie, capacità ha messo in gioco? Mistero.

Ad ogni modo, dopo tre anni si fa vedere: i soldati inglesi, non senza difficoltà, riescono a catturarlo ma lo rilasciano subito alle autorità russe, perché si trovavano in un’area che stava sotto la giurisdizione dell’esercito sovietico. E i Russi cosa pensano di fare? Trasferiscono Saturn allo zoo di Mosca, come trofeo di guerra…

Ed è qui che il nostro alligatore riceve il nome con cui passerà alla storia: Saturn, per l’appunto, che in russo significa Saturno.

Saturn ha vissuto allo zoo di Mosca fino all’età di 84 anni. Come scrivevamo, età veneranda tanto più se si considera che gli alligatori, in natura, vivono tra i 30 e i 50 anni. Arrivare a 84 è stato come per un umano arrivare a 160 -180. Stupefacente, certo, ma senz’alcun dubbio anche inspiegabile, visto oltretutto che per tutti quegli anni, tantissimi per lui, Saturn dovette sottostare magari alla cura, ma certamente anche alla sopraffazione e alla stupidità degli uomini. Come ha potuto giungere a un’età così avanzata, ben oltre i limiti che la nostra scienza conosce riguardo alla sua specie? Non lo sappiamo, è un autentico enigma criptozoologico.

Ma la vita di Saturn è letteralmente costellata da fenomeni enigmatici. Ad esempio, nel 1980 crollò un soffitto di cemento dei locali dove era ospitata la vasca in cui Saturn passava gran parte del suo tempo. Naturalmente ci fu il panico, si temette di trovarlo più o meno morto ma Saturn l’aveva fatta in barba al destino: fu ritrovato ben protetto all’interno di una nicchia secondaria, dove non era solito andare. Qualcosa lo aveva preavvertito, era stato in grado di sentire cose che gli umani non avevano assolutamente inteso. Aveva modificato in un breve volgere di secondi le sue abitudini e si era salvato, anche questa volta, mettendo in campo forze e conoscenze a noi del tutto ignote.

E fu anche in grado di trasmettere con chiarezza i suoi sentimenti. Nei primi anni ‘50 il governo degli Stati Uniti regalò allo zoo di Mosca un alligatore femmina, per donare compagnia all’”eroe di guerra” Saturn. La giovane alligatrice, di circa dieci anni più giovane di Saturn, venne chiamata Shipka e i due furono inseparabili compagni per decenni. Shipka e Saturn si accoppiarono spesso ma non nacquero mai dei cuccioli, perché le uova risultavano sempre sterili. Quando Shipka morì, tale fu l’angoscia di Saturn che rifiutò il cibo per più di tre mesi.

E non ci fu verso di farlo mangiare, in nessun modo: aveva deciso lui come gestire la cosa, governava il proprio corpo e la propria mente con modalità completamente estranee alla scienza umana. Riprese a mangiare solo quando aveva deciso di farlo.

Saturn
Saturn

Stessa cosa nel 1990, anno in cui venne ristrutturato lo zoo e si creò una nuova vasca per Saturn. Il nostro alligatore non ci voleva andare, voleva rimanere nella sua vecchia casa. In qualche modo, fu costretto a trasferirsi e anche questa volta rifiutò il cibo, per ben quattro mesi. Riprese a nutrirsi solo quando si rese conto che gli addetti dello zoo stavano studiando un’alimentazione forzata, temendo che Saturn fosse alla fine. Quindi, anche qui, scelte di vita che testimoniavano di programmi precisi nelle strategie di Saturn. Strategie a noi ignote, anche perché, per quanto fosse un robustissimo animale, non è mai stato dato di comprendere come potesse stare senza mangiare per diversi mesi.

Un altro evento che ha dell’incredibile nella sua vita e che dire commovente è troppo poco, avvenne il 19 agosto del 1991. In quel giorno la città di Mosca fu teatro di turbolenze politiche e militari che portarono alla transizione da Michail Gorbacev a Boris Eltsin: la capitale russa fu attraversata da carri armati e ci furono diversi colpi d’arma da fuoco. Saturn non vide nulla di tutto questo, ma sentì i rumori degli spari e le vibrazioni dei cingolati sulle strade.

E si mise a piangere. Lacrimò ed emise dei gemiti forti e strazianti.

Aveva percepito che una tragedia era in corso o che poteva accadere? Aveva provato il ricordo terribile dei bombardamenti di Berlino e magari anche immaginato pericoli di morte per sé e per i suoi simili, così com’era stato 50 anni prima?  Anche qui, non lo sappiamo e non lo sapremo mai ma, di sicuro, Saturn aveva lanciato un grido contro l’ignominia degli umani che passano sopra a tutto e che, 50 anni prima, avevano prima imprigionato e poi condannato a morte amici e parenti di Saturn che non avevano mai dichiarato guerra a nessuno.

Per una volta, raccogliamo una testimonianza proveniente dal responsabile dello zoo moscovita nel giorno della morte di Saturn: “È una grande gioia che ognuno di noi abbia potuto guardarlo negli occhi. Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, la cosa più bella era stargli vicino in silenzio. Ha fatto crescere molti di noi. Speriamo di non averlo deluso».

Sì, duole scrivere di un animale non umano, un nostro fratello di vita su questo Pianeta, che ha quasi sempre vissuto in cattività ma l’incredibile vita di Saturn, con le sue lotte, i suoi amori, i suoi misteri, ne fa un autentico, criptozoologico eroe dell’antispecismo. Un essere con cui sentirsi profondamente affratellati, un essere che ci regala stupori ed insegnamenti cui è ben difficile sottrarsi. Grazie ed Auguri, ovunque tu sia, Saturn l’Alligatore.



Elio Bellangero, ricercatore della Ecospirituality Foundation, conduce la trasmissione “Animali ed Enigmi” su Radio Dreamland www.radiodreamland.it

 

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