Megalitismo

In viaggio alla ricerca di megaliti: la Cultura di La Tène

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30 Luglio 2024
 Il sito megalitico di Clendy costituito da 45 pietre alte anche 5 metri. Appartiene alla Cultura di La Tène ed è datato 6.000 anni fa
Il sito megalitico di Clendy costituito da 45 pietre alte anche 5 metri. Appartiene alla Cultura di La Tène ed è datato 6.000 anni fa

Un riferimento importante per il mondo celtico


La Cultura di La Tène

Datata secondo gli archeologi dal 450 a.C. circa alla conquista romana del I secolo a.C., ma con ritrovamenti infinitamente più antichi, la Cultura di La Tène prende il nome dalla località sulle sponde settentrionali del lago Neuchâtel, in Svizzera, succedendo alla Cultura di Hallstatt della prima età del ferro senza alcuna rottura culturale definita, sotto una notevole influenza mediterranea da parte dei Greci nella Gallia preromana, degli Etruschi e della cultura di Golasecca, ma il cui stile artistico non dipendeva comunque da queste influenze mediterranee.

Nel novembre del 1857, l’archeologo svizzero Hansli Kopp scoprì importanti resti archeologici della preistoria a La Tène, nel comune di Marin-Epagnier nel cantone di Neuchâtel, sulla sponda settentrionale del Lago di Neuchâtel. Gli storici successivi daranno il nome al periodo La Tène in onore di questo ritrovamento.

Nel sito furono ritrovati oltre 2500 oggetti, soprattutto in ferro, tra cui spade, scudi, brocche, attrezzi vari e parti di carri; molte anche le ossa di uomini e animali rinvenute. Molti di questi ritrovamenti sono conservati al Museo Archeologico di La Tène.

La Tène è il termine che gli archeologi usano per il periodo della cultura e dell'arte degli antichi Celti, un termine che è saldamente radicato nella comprensione popolare, ma che presenta numerosi problemi per gli storici e gli archeologi.

Un Menhir alto 5 metri del sito megalitico di Clendy
Un Menhir alto 5 metri del sito megalitico di Clendy

La grande estensione territoriale della cultura di La Tène, probabilmente a seguito dell’esondazione del Mar Nero, corrispondeva alle attuali Francia, Belgio, Svizzera, Austria, Inghilterra, Germania meridionale, Repubblica Ceca, Italia settentrionale e centrale, Slovenia, Ungheria e Liechtenstein, oltre a parti adiacenti di Paesi Bassi, Slovacchia, Serbia, Croazia, Transilvania (Romania occidentale) e Transcarpazia (Ucraina occidentale). I Celtiberi dell'Iberia occidentale condividevano molti aspetti della cultura, anche se non generalmente lo stile artistico. A nord si estendeva la contemporanea Età del Ferro preromana dell'Europa settentrionale, compresa la cultura di Jastorf della Germania settentrionale e della Danimarca e fino alla Galazia in Asia Minore (oggi Turchia).

Il Calderone di Gundestrup, conservato presso il Museo Nazionale Danese di Copenhagen, dimostra il legame tra tutte queste etnie, infatti è costituito da 13 placche che dimostrano come esistesse una vera e propria Federazione Celtica, una sorta di Unione Europea ante litteram.

Centrata sull'antica Gallia, questa cultura divenne molto diffusa e comprende un'ampia varietà di differenze locali. Spesso si distingue dalle culture precedenti e vicine soprattutto per lo stile La Tène dell'arte celtica, caratterizzato da decorazioni curvilinee "a vortice", soprattutto nella lavorazione dei metalli.


La cultura di Hallstatt

La civiltà di Hallstatt, principale cultura protostorica della prima età del Ferro centro-europea, prende il suo nome dalla grande necropoli scoperta nel 1846 da Johann Georg Ramsauer, direttore delle locali miniere. Gli scavi proseguirono nella seconda metà del XIX secolo, fino al 1876, ad opera dall'Accademia delle scienze di Vienna, portando alla scoperta di oltre mille tombe con una ricca suppellettile funeraria. Gli oggetti si erano conservati particolarmente bene a causa della salinità del suolo a monte dell’omonimo centro situato nel Salzkammergut, nella regione montuosa dell’Alta Austria.

Il Museo archeologico di La Tène
Il Museo archeologico di La Tène

All’interno dell’ampia area di diffusione della cultura hallstattiana si manifestano numerose varianti regionali, che vengono raggruppate in due grandi cerchie, quella occidentale (Francia orientale, Germania centro-meridionale, Svizzera, Boemia e Austria occidentale) e quella orientale (Austria orientale, Moravia, Slovacchia meridionale, Ungheria occidentale, Slovenia e parte della Croazia), rispetto alle quali lo stesso sito di Hallstatt assume, grazie alla vasta rete di relazioni scaturite dallo sfruttamento dei suoi giacimenti salini, un ruolo intermedio. La Cultura di Hallstatt è inquadrabile tra l’VIII e la metà del V sec. a.C., anche se in alcune zone interessate da una penetrazione più tardiva degli elementi latèniani, come, ad esempio, l’area slovena, si manifestano fenomeni di attardamento.

L’età hallstattiana rappresenta un periodo di profonda trasformazione, caratterizzato da una crescente differenziazione economica e sociale. Nell’ambito di comunità eminentemente rurali si assiste infatti a una progressiva concentrazione di ricchezza e potere nelle mani di una ristretta classe di individui che tende a elevarsi ed estraniarsi in misura sempre maggiore, sia in vita che in morte, rispetto al resto della popolazione.

Alcune pietre forate conservate al Museo Archeologico di La Tène
Alcune pietre forate conservate al Museo Archeologico di La Tène

Questo fenomeno prende avvio già nella fase più antica e trova particolare espressione nel campo del rituale funerario, attraverso la monumentalità delle tombe a tumulo e, come appare evidente soprattutto nella cerchia hallstattiana occidentale, l’ostentazione di una serie di insegne di rango, spesso riconducibili a usi e costumi meridionali, come la spada o il pugnale, il torque d’oro, il carro a quattro ruote, il vasellame bronzeo di tipo simposiaco o i beni di prestigio importati dall’area mediterranea. Nella stessa ottica può essere letta anche l’ampia diffusione tra l’VIII e il VI sec. a.C., soprattutto in area bavarese, dei cosiddetti Herrenhöfe, fattorie gentilizie recintate con una palizzata lignea e un doppio fossato esterno, che a loro volta riflettono un sistema socio-economico maggiormente incentrato sulla difesa e sull’esibizione della proprietà.

La cultura di Hallstatt, che prende il nome dal sito sulla sponda occidentale del lago Hallstatt, in Austria settentrionale, fu predominante nell’Europa centrale dal 1200 al 450 a.C. circa (dalla tarda età del bronzo alla prima età del ferro). A volte considerata una cultura proto-celtica, questa popolazione prosperò grazie allo sfruttamento e al commercio di risorse locali come sale e ferro. Questa prosperità è testimoniata dalle imponenti tombe a tumulo contenenti grandi quantità di merci preziose, fra cui beni di lusso importati dal Mediterraneo, soprattutto dalle colonie greche nel sud della Francia e dagli Etruschi nell’Italia centro-settentrionale. A partire dal 600 a.C. circa le genti di Hallstatt iniziarono a dedicarsi maggiormente alla guerra, e i loro siti vennero fortificati. Nei successivi due secoli, gli insediamenti furono meno numerosi ma più potenti, suggerendo una crescente competizione per le risorse e probabilmente per le opportunità commerciali. Vi fu anche una crescita delle attività commerciali da parte dei popoli mediterranei, decisi a trovare nuovi mercati per le loro merci prodotte su larga scala, come il vino. La produzione di sale nelle miniere di Hallstatt ebbe fine intorno al 400 a.C.: la ricchezza della zona declinò, e probabilmente questo portò le civiltà del Mediterraneo a rivolgersi altrove nella loro ricerca di partner commerciali.

I siti di La Tène occupavano inizialmente territori nei pressi di importanti fiumi come la Loira, la Marna, la Mosella e l’Elba.

Particolare del Calderone di Gundestrup conservato al Museo Nazionale Danese di Copenhagen con il dio Cernunnus in primo piano. Le placche che lo costituiscono dimostrano che esisteva una vera e propria Federazione Celtica, una sorta di Unione Europea ante litteram
Particolare del Calderone di Gundestrup conservato al Museo Nazionale Danese di Copenhagen con il dio Cernunnus in primo piano. Le placche che lo costituiscono dimostrano che esisteva una vera e propria Federazione Celtica, una sorta di Unione Europea ante litteram

È a questo punto che la cultura di La Tène, dal nome della località nella Svizzera orientale, diventa protagonista, convivendo forse con la Cultura di Hallstatt per una generazione (460-440 a.C. circa), prima di rimpiazzarla del tutto quando gli insediamenti di Hallstatt furono abbandonati. In alcuni rari casi, gli insediamenti di Hallstatt continuarono ad essere abitati durante il periodo di La Tène, come Hohenasperg nel sud della Germania.


Conclusioni

Questi ritrovamenti ci danno l’idea di quanto poco sappiamo della nostra storia di Nativi Europei. La storia, si sa, la scrivono i vincitori i quali non hanno nessun interesse a raccontare la vera storia dell’umanità. Forse se vogliamo scoprire la nostra vera storia dobbiamo rivolgerci ai miti e alle leggende dei Popoli Nativi, quei popoli che hanno conservato le antiche tradizioni del pianeta.

Noi europei abbiamo delle vere e proprie saghe che trovano conferma nei miti e nelle leggende di tutto il pianeta. Cosa c’era prima dei greci e dei romani? Un mondo tutto da scoprire, come dimostrano i continui ritrovamenti. Recentemente, nella zona di Hallstatt in Austria, è stata scoperta una tomba a cremazione con ricco corredo funerario in ottime condizioni di conservazione e con tracce di tessuto. Un ritrovamento di grande importanza, che dimostra come le miniere di salgemma che sorgono nei pressi di Salisburgo abbiano ancora parecchio da rivelare sulla principale cultura protostorica centro-europea…


… La ricerca continua


www.rosalbanattero.net


Bibliografia

- Civilta di La Tène, di H. Müller-Karpe, Enciclopedia dell'Arte Antica (1961)

- Cultura di La Tène, di Gilbert Kaenel, Dizionario Storico Svizzera (2014)

- La Tène culture, Enciclopedia Britannica

- Celtic, di Charles Bergengren, Cleveland Institute of Art (1999)

­- L'Europa in età protostorica. La Cultura di Hallstatt, di Roberto Tarpini, Il Mondo dell'Archeologia (2004)

 

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