Esobiologia |
Il divino canto dei Grilli |
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04 Giugno 2025 | ||||||||||||
Storia di un incontro tra Arte, Natura e Mistero
Rieccoci qui, sulle pagine di Shan Newspaper, per riprendere il viaggio lungo i sentieri nascosti delle meraviglie nel mondo animale non umano. Ci mettiamo subito in viaggio e, questa volta, non solo scriveremo e leggeremo, ma anche… ascolteremo. Ascolteremo un audio molto particolare, che potrete sentire premendo il play nel riquadro sottostante. Mettetevi comodi e date il via alla traccia…
Ebbene sì. La storia di questa registrazione è davvero affascinante e sicuramente criptozoologica. Partiamo dall’inizio. Siamo nel lontano 1992… E ci troviamo nel giardino del signor Jim Wilson.
Jim Wilson fu un autentico nomade, per cui non è dato di sapere con precisione in quale località degli Stati Uniti si trovasse all’epoca… Quello che sappiamo di lui è che nacque nel 1946 in Oklahoma, USA, discendente da una famiglia di origini per metà irlandesi e per metà nativo americane, della Nazione Choctow; era, all’epoca perché ora è defunto, un nome forse poco noto al grande pubblico ma sicuramente notevole nella musica americana contemporanea, in particolare quella ispirata al mondo nativo. Musicista, compositore, ingegnere del suono, Jim Wilson, come artista, ha sempre dimostrato di essere incline alle sperimentazioni ma quella che realizzò nell’estate del 1992 è sicuramente criptozoologica. Bene, per farla breve, ebbe l’idea di registrare il frinire dei grilli che vivevano nel giardino della sua casa. Detto fatto, ottenne una serie di suoni piuttosto precisi del canto di questi piccoli animali non umani, che risultò anche essere accompagnato da altri suoni, come brevi canti di uccelli o rumori di fronde degli alberi che si muovevano con il vento.
Preso da una strana ispirazione, provò ad ascoltare la registrazione ottenuta rallentandola. E mentre rallentava, più e più volte, il canto registrato, questo assumeva a poco a poco una veste davvero incredibile: sembrava assumere una nuova vita. Sono parole dello stesso Jim Wilson: “Ho scoperto che quando rallentavo questa registrazione a vari livelli, questo semplice suono familiare iniziava a trasformarsi in qualcosa di molto mistico e complesso... quasi umano." Wilson, da ingegnere del suono piuttosto creativo quale era, ebbe un’idea fulminante, molto criptozoologica: proviamo a rallentare il canto dei grilli tanto quanto la previsione di vita di un grillo (circa 3/4 mesi) è in rapporto con la previsione di vita di un uomo (oggi come oggi circa 80 anni). Il che ci permette di dire che la vita media di un grillo è circa 280 volte più breve della vita media di un uomo, almeno secondo i nostri parametri di tempo. E fu proprio di 280 volte che Jim Wilson rallentò la registrazione del canto dei grilli. Il risultato fu ed è sorprendente: quello che noi percepiamo al naturale come una sorta di stridii ci risuona come un vero e proprio coro, come se stesse melodiosamente cantando non un insieme di piccoli insetti ma un vero e proprio coro di umani. Pazzesco. Questa registrazione è stata pubblicata dallo stesso Wilson su di un album dal titolo “God’s Chorus of Crickets” (Il divino coro dei grilli) e ha scatenato un sacco di reazioni che spaziano tra sostenitori e detrattori. I primi ne risultano affascinati e sottolineano lo stupore che la cosa manifesta, i secondi ritengono invece che si tratti di una bufala, un artefatto impossibile e senza senso. Beh, possiamo dire che a favore della veridicità dell’opera si sono schierati fior di artisti, come ad esempio il cantautore Tom Waits, tra i più acclamati della musica americana contemporanea, il quale, nel 2008, rilasciò un’intervista alla NPR, la National Public Radio, un’organizzazione che accorpa oltre 1000 emittenti radio degli Stati Uniti. In questa intervista dichiarò di avere ascoltato la registrazione di Wilson e così la descrisse: “È una registrazione misteriosamente bella. È la registrazione più interessante e misteriosa che ho, suona come un coro, qualcosa di frizzante, celestiale, pieno di armonie e di bassi, da non credere. È di grilli. Esatto, grilli. La prima volta che l'ho sentita... ho giurato di stare ascoltando il Vienna Boys’ Choir, o il coro del Mormon Tabernacle. Ha un'armonia a quattro voci. È un panorama corale ondeggiante, come un travolgente coro celestiale, ed è solamente rallentato: non hanno manipolato la registrazione in alcun modo.”
O il musicista Robbie Robertson, chitarrista, compositore e grande esploratore delle sonorità native americane (era di madre Mohawk), il quale addirittura mise a disposizione il proprio studio di registrazione per realizzare la pubblicazione dell’opera di Wilson, riconoscendola di profondo interesse. E utilizzò poi la stessa opera come base per una delle sue canzoni più suggestive, dal titolo “Twisted hair” (Capelli intrecciati), presente nel suo album di maggior successo, “Music for the Native Americans”, realizzato con il Red Road Ensemble. Oppure ancora la cantante lirica Bonnie Jo Hunt, la quale registrò alcune frasi e vocalizzi che vennero sovraincisi al canto dei grilli nella canzone di Robbie Robertson: Bonnie Jo Hunt ne risultò affascinata al punto da dire, anche lei in un’intervista rilasciata nel 2004 alla National Popular Radio: “Mi sono vergognata così tanto di me stessa, perché non avevo mai rispettato abbastanza i grilli. Jim Wilson ha registrato i grilli nel suo cortile e li ha portati in studio e ha continuato a rallentare e rallentare e rallentare l’audio. E suonano esattamente come un coro di chiesa ben addestrato… Hanno iniziato bassi, e poi c'è stato qualcosa che definirei, in termini musicali, un interludio; e poi un'altra parte di ritornello; e poi un intervallo e un altro ritornello, hanno continuato ad andare sempre più in alto.
Dicevano parole, parole da grilli. Ed io continuavo a pensare, "Oh, quasi riesco a capirle”. È un tono gradevole, pacato. E non hanno mai perso il tono fino a uno degli intermezzi, dove sono tornati di nuovo al punto di partenza. So che la gente non sa di stare ascoltando dei grilli, a meno che non gli venga detto che è quello che è". Testimonianze davvero pregnanti, rilasciate da grandi artisti. Effettivamente quello che possiamo ascoltare nell’album “God’s Chorus of Crickets” ha dell’inverosimile: l’opera contiene due tracce che scorrono in contemporanea: la registrazione al naturale, che riporta il frinire dei grilli come “normalmente” ognuno di noi può sentire d’estate e la melodia, davvero armoniosa, ottenuta rallentando di 280 volte il frinire stesso. Che dire? Se fosse tutto vero si tratterebbe di un evento criptozoologicamente grandioso. Saremmo di fronte all’evidenza di quanto ignoranti siano gli Homo Sapiens in merito alla Natura che ci ha creati. Non ne sentiamo i suoni così come sono, bensì come si trasformano in base alla durata della nostra vita, in base a quello che percepiamo come “tempo”, che è, evidentemente, del tutto relativo… Stupefacente. Dandola per buona, questa scoperta potrebbe sconvolgere teorie su teorie riguardo ai nostri cinque sensi. E, alla fine, torna sempre la domanda “Ma dove siamo davvero?”
Senza contare che, sul mitico God’s Chorus of Crickets, sono state fatte sperimentazioni su sperimentazioni e ne citiamo solo un paio davvero interessanti: alcuni ricercatori hanno testimoniato del fatto che l’ascolto del coro di grilli di Wilson induce nell’organismo umano una sorta di rilassatezza, di pace; altri hanno potuto verificare che un ascolto prolungato produce una sorta di velocizzazione nella crescita di organismi vegetali ai quali era stato fatto, per così dire, ascoltare: risultato, una crescita di circa il 25% superiore a quella media in piante di basilico, origano, pomodoro, peperone, ciliegia. E anche qui, come la mettiamo? La nostra più o meno stantia zoologia ufficiale ci ha sempre parlato del frinire dei grilli come di un’azione prodotta dai grilli maschi all’unico scopo di corteggiare le femmine… ma sarà davvero così? Non è che sia un po’ riduttivo? Non è che il canto dei grilli – e a questo punto la cosa potrebbe valere per tutte le voci di animali non umani – non abbia invece un significato e delle ripercussioni sull’intero entanglement con Madre Terra e tutte le sue creature? Ripercussioni fatte di armonia, di condivisione, di magia e di evoluzione dell’Esistere insieme? Mah… bellissime domande, che vanno al cuore della vita su questo Pianeta e dell’amore per tutti i Figli di Madre Terra. Pervasi dal mistero del canto dei grilli, ci lasciamo cullare da questa enigmatica melodia e rimaniamo in silenzio, di fronte al Mistero della Natura. Elio Bellangero, speaker di Radio Dremland (www.radiodreamland.it) conduce la trasmissione “Animali ed Enigmi”. |