Ambiente

Il Cuore caldo della Toscana

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19 Novembre 2025
Centrale Geotermica Valle Secolo a Larderello, formata da due turbine da 60 MW con una potenza installata di 120 MW. Questo impianto è il più grande della Valle del Diavolo e tra i più grandi del mondo. (Foto:enel.com)
Centrale Geotermica Valle Secolo a Larderello, formata da due turbine da 60 MW con una potenza installata di 120 MW. Questo impianto è il più grande della Valle del Diavolo e tra i più grandi del mondo. (Foto:enel.com)

La Valle del Diavolo è la più grande area geotermica dell’Europa continentale, si estende tra i comuni di Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina e Monterotondo Marittimo


Seconda parte


Uno sguardo nel passato

Le antiche popolazioni italiche già dal neolitico medio-superiore o “Età della Pietra Nuova” (4° - 3° millennio a.C.) erano a conoscenza del potere dei fluidi geotermici.

Gli Etruschi usavano i derivati della geotermia per la preparazione di materiali edili, ceramiche, coloranti, vetri, abrasivi e medicinali per uso umano ed animale; inoltre curavano le malattie e le infermità con i bagni nelle acque sorgive, calde e sulfuree, come ad esempio quelle dell’impianto termale “del Bagnone” di Sasso Pisano, edificato dagli Etruschi e famoso ancora oggi.

Nel Medioevo, dalle cave di “Allumiere”, chiamate anche “lumaie” o “lumarie”, che si trovavano nella zona boracifera della città di Volterra, veniva ricavato l’allume (solfato di potassio), usato in medicina come antiemorragico e in tintoria come fissatore del colore della lana.

Lorenzo il Magnifico, nella seconda metà del 1400, frequentava i “Bagni a Morba” che si trovavano sulla riva del fiume Possera sotto Montecerboli, per curare i suoi malanni con le acque della sorgente. Sembra che il nome Morba sia collegato alla frase latina “Balnea ad Morba pellenda”, ossia “Bagni scaccia malanni”. Queste acque sorgive erano ricche di minerali, tra i quali lo stronzio, il manganese e l’acido borico; avevano proprietà antinfiammatorie per le patologie croniche, stimolavano il sistema immunitario ed infine erano benefiche per le cellule della cute e delle mucose.

Attualmente, della vecchia sorgente è rimasta una sola fonte da dove sgorga acqua acidula a 22°C e soltanto una lapide affissa nei vecchi edifici termali ricorda gli antichi “Bagni a Morba”.

Vapordotto a Larderello
Vapordotto a Larderello

Il Dr. Targioni Tozzetti, come scritto nel libro “I Lagoni e i Soffioni Boraciferi di Larderello” di Roberta Bocci e Terzilio Bocci, verso la metà del 1700 visitò questi territori per le sue ricerche. All’epoca nella zona c’erano manifestazioni endogene oggi sparite, come ad esempio il cosiddetto “Lagone Bizzarro” che il Dr Targioni descrisse di forma rotonda con al centro un’isola leggermente montuosa, anch’essa rotonda. Questo Lagone emetteva folate di nebbia accompagnate da un fumo densissimo e l’acqua bollente lanciava grossi getti che ricadevano tra spruzzi e spuma. Dopo due anni l’attività del “Lagone Bizzarro” cessò e le sue acque divennero fredde.

Negli anni successivi i ricercatori analizzarono i fluidi di alcuni Lagoni scoprendo un coagulo di materia simile alla pomice con lamine filamentose composto da minerali aggregati, tra i quali il borace che è un derivato chimico del boro. Dal borace viene estratto l’acido borico che nel XVIII secolo era conosciuto con il nome di “sale sedativo di Homberg” perché scoperto, isolato e studiato dal medico e chimico olandese Wilhem Homberg: l’acido borico ha proprietà antisettiche ed è impiegato in ambito farmaceutico.

Nel 1777 Uberto Francesco Hoefer di Colonia trovò l’acido borico nei liquidi del “Lagone Cerchiaio di Monterotondo Marittimo” sito all’interno del “Parco delle Biancane” e nei “Lagoni di Montecerboli”.

Nel 1779 Paolo Mascagni, scienziato e anatomista, definì i Lagoni “meravigliosi laboratori della natura” ed analizzandone le acque scoprì che ogni Lagone aveva una diversa composizione chimica: i risultati delle analisi furono pubblicati nelle sue memorie.

Mascagni scoprì anche il metodo per estrarre il borace e l’acido borico dai fluidi dei Lagoni e pianificò le tappe del futuro sviluppo industriale.

Purtroppo nel 1800 il progetto fu fermato a causa dell’instabilità politica dell’Europa, dovuta alle continue guerre di Napoleone Bonaparte. Soltanto nel 1812 la prima azienda chimica per estrarre il borace e l’acido borico dai fluidi dei Lagoni iniziò la sua attività nella vallata sotto Montecerboli.


L’alito della Terra riscalda le abitazioni e alimenta le attività economiche

Riguardo all’energia geotermica è importante ricordare che non dipende dal calore del sole e dall’alito del vento, essa viene prodotta ventiquattro ore su ventiquattro e non è inquinante.

Nel convegno “La Geotermia per la Transizione Ecologica”, svoltosi a Roma il 27 maggio 2022 nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università La Sapienza, si è parlato dell’“impronta carbonica zero” di questi impianti. Le analisi di due recenti studi - pubblicati su “Energies”, rivista scientifica internazionale - chiariscono che nelle aree geotermiche le emissioni di gas serra (anidride carbonica e metano) restano costanti e non aumentano con lo sfruttamento dei fluidi geotermici.

Al convegno è stato precisato che l’anidride carbonica viene generata nelle viscere della Terra per via delle elevatissime temperature, quindi non proviene dal ciclo produttivo dell’elettricità.

Occorre ancora aggiungere che con la moderna tecnologia l’anidride carbonica viene sottratta ai vapori prima che siano immessi nell’atmosfera; inoltre, la stessa anidride carbonica, liquefatta, viene impiegata come risorsa economica in altre attività industriali, come ad esempio nella produzione di bibite analcoliche e di birra, nel processo di surgelazione degli alimenti ecc.

Infine, per via delle temperature molto elevate i vapori contengono anche tracce di sostanze naturali nocive come il mercurio e l’idrogeno solforato che, in modo ridotto, potrebbero incidere sulla qualità dell’aria: queste sostanze vengono perciò eliminate, prima di essere scaricate nell’ambiente, con il sistema Amis (Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato), usato nelle centrali gestite da “Enel Green Power”. Amis azzera i gas naturali e i metalli presenti nel vapore ed elimina anche il caratteristico odore di uova marce dell’idrogeno solforato.

Una delle serre della Cooperativa Sociale Parvus Flos alimentata con energia geotermica (Foto:Facebook Parvus Flos)
Una delle serre della Cooperativa Sociale “Parvus Flos” alimentata con energia geotermica (Foto:Facebook Parvus Flos)

In un servizio di Luca Zanini, pubblicato sul “Corriere della Sera” nel giugno del 2022, sono riportate alcune utili informazioni su “Enel Green Power”, che dirige il più antico ma anche il più innovativo complesso geotermico del mondo, con ben 34 Centrali per un totale di 37 gruppi di produzione, distribuiti tra le province di Pisa, Siena e Grosseto.

Queste Centrali producono quasi 6 miliardi di Kilowattora, sviluppando calore per circa 454 Gigawattora, assegnati ai 9 comuni geotermici teleriscaldati: Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Radicondoli, Chiusdino, Piancastagnaio, Montieri, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora. In totale soddisfano il fabbisogno energetico di tutti gli abitanti dei Comuni suddetti e le attività economiche locali.

Il Birrificio “Vapori di birra” di Sasso Pisano è l’unico al mondo che produce la propria birra artigianale con l’energia geotermica proveniente dalla Centrale Geotermoelettrica Sasso 2. Nel birrificio vengono realizzati otto differenti tipi di birra i cui nomi ricordano la geotermia, ad esempio: la weiss è chiamata “Sulfurea”, la rossa “Magma”, la birra speciale al miele “Thera” e quella al peperoncino “Fiamma”.

La Cooperativa “Parvus Flos” di Radicondoli coltiva piante aromatiche come il basilico, la salvia, il rosmarino e piante ornamentali, all’interno di 30.000 mq di serre che si trovano a Radicondoli (SI), Monterotondo Marittimo (GR) e Castelnuovo Val di Cecina (PI). Tutte alimentate con energia geotermica.

Ma la geotermia in Toscana è in continua evoluzione. Il 18 maggio 2024 la Redazione di Pisa del quotidiano “La Nazione” ha pubblicato un articolo dal titolo “Pronti a far crescere la Geotermia”: grazie al “Decreto Energia” (Decreto Legislativo n. 181 del dicembre 2023 convertito in Legge a novembre 2024), che incentiva le fonti rinnovabili, la Regione Toscana può proporre a “Enel Green Power” il rinnovo ventennale delle concessioni. Al riguardo, nella città di Pomarance c’è stato un incontro con la partecipazione del Presidente della Toscana Eugenio Giani, i Sindaci, gli Amministratori locali, le categorie economiche ed i Sindacati.

Il progetto è un’opportunità storica e rappresenta la base per tracciare un nuovo sviluppo della Val di Cecina e delle aree geotermiche: prevede di edificare fino a otto nuove Centrali e di valorizzare le imprese locali includendo anche la formazione professionale. Infine, allo scopo di imprimere un’ulteriore crescita economica, anche la città di Volterra verrebbe inserita nell’area geotermica.

Sul sito online “Greenreport”, il 30 dicembre 2024 la Redazione ha pubblicato un aggiornamento riguardo alla trattativa in corso tra la Regione ed il Concessionario per ampliare la produzione elettrica alla luce delle raccomandazioni che arrivano dall’estero: “… il resto d’Europa e del mondo preme per lo sviluppo della geotermia. Poche settimane fa il Consiglio Europeo ha adottato nuove raccomandazioni agli stati membri UE per chiedere un più rapido sviluppo della geotermia, mentre l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) sottolinea le potenzialità enormi di questa fonte rinnovabile: da sola, potrebbe soddisfare 140 volte tanto il fabbisogno globale di elettricità.”

Torre refrigerante (Foto:enel.com)
Torre refrigerante (Foto:enel.com)

Ancora in merito alle raccomandazioni dell’IEA, in un articolo di Elena Comelli pubblicato dal “Sole 24 Ore” il 16 gennaio 2025 il Direttore dell’Agenzia Fatih Birol non solo auspica uno sviluppo della geotermia, ma rivolge delle raccomandazioni al nostro paese: “L’Italia dispone di un grande potenziale geotermico e il governo potrebbe dare una spinta significativa per aumentare la quota di mercato di questa fonte rinnovabile nel sistema. Bisogna però abbattere alcune barriere. Prima di tutto bisogna semplificare i processi autorizzativi per i progetti geotermici. Secondo, bisogna fornire garanzie di lungo termine all’operatore geotermico. E terzo, bisogna sostenere l’innovazione nel settore.”

Nel sopracitato articolo di Luca Zanini viene evidenziata l’enorme potenzialità dell’Italia: se venisse sfruttata l’energia geotermica potrebbero essere generati tra i 5.800 e i 116.000 Terawattora, con un risparmio tra 500 milioni e 10 miliardi di tonnellate di petrolio.

Insomma, dall’uso di questa energia avremmo soltanto vantaggi.


Conclusioni

Gli atomi sono le unità fondamentali della materia: l’idrogeno e probabilmente anche l’elio sono stati prodotti durante la fase primigenia del Big Bang. Gli altri elementi fondamentali della vita, come il carbonio, l’ossigeno ed il ferro, vengono forgiati all’interno delle stelle con la fusione nucleare o generati nelle gigantesche esplosioni delle supernove, con le quali si forma una nube interstellare all’origine di nuovi sistemi planetari, arricchiti di questi componenti-chiave per la vita.

Partendo dal nucleo terrestre il calore risale fino al mantello, dove si forma il magma che trasporta energia e alimenta i vulcani; in seguito, con la cristallizzazione (che può avvenire in diverse fasi) il magma si raffredda e forma la crosta terrestre costituita da ossigeno, silicio e altri importanti elementi chimici base come l’alluminio, il ferro, il calcio, il sodio, il potassio e il magnesio.

Il nucleo bollente di Madre Terra e il movimento delle placche tettoniche rappresentano un Athanor alchemico che favorisce la formazione dei composti chimici complessi.

Tutto l’universo è in continua evoluzione, come anche il nostro pianeta, che crea la vita e la sostiene fornendole tutto il necessario per la sua sopravvivenza. Difatti, la Terra ospita miliardi di esseri senzienti, di ogni specie.

In conclusione, alla luce di quanto detto sopra, la geotermia è una fondamentale risorsa e, nell’attuale epoca storica, la Valle del Diavolo rappresenta il distretto geotermico più antico e più innovativo del mondo.

In mezzo al verde delle vallate e dei boschi sono visibili i vapordotti che trasferiscono il vapore alle Centrali geotermoelettriche, sopra le quali si elevano le torri di raffreddamento: un paesaggio che, se non fosse vero, potrebbe essere descritto nelle righe di un racconto di fantascienza.

Eppure tra queste colline è già presente il futuro energetico dell’umanità, ed i residenti, a buon diritto, possono considerarsi i moderni pionieri dello sfruttamento di questa energia rinnovabile.


Il cuore caldo della Toscana - Prima parte