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Disclosure e UFO

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03 Giugno 2021
Foto dell'UFO osservato dal personale della portaerei Omaha nel 2019 poco prima di immergersi e per questo motivo definito "transmediale"
Foto dell'UFO osservato dal personale della portaerei Omaha nel 2019 poco prima di immergersi e per questo motivo definito "transmediale"

Una nuova era sembra aprirsi nella storia del fenomeno UFO


UFO, UAP, OVNI. Comunque vogliate chiamarlo, questo fenomeno ci accompagna ormai da più di settant’anni con manifestazioni peculiari, talora ricorrenti talora del tutto difformi. Dischi argentei scintillanti, risplendenti alla luce solare in un pomeriggio estivo, luci globulari che sfolgorano nella notte e compiono evoluzioni impossibili ad alcun ché di tecnologicamente conosciuto. Bruciature nel terreno, interferenze elettriche ed elettroniche, residui metallici di varia natura, gli UFO UAP (recente acronimo che sta per unidentified aerial phenomena, fenomeni aerei non identificati) lasciano anche segni della loro presenza. A volte sembra non piacciano molto ai nostri compagni animali che al loro manifestarsi si agitano, si inquietano, qualche volta si terrorizzano. Gli esseri che sembrano occuparli appaiono umani o umanoidi, di bassa come di alta statura, in alcuni casi sono biondi e belli come le nostre razze nordiche, in altri hanno corpi esili, la pelle cerulea e teste di grandi dimensioni, sproporzionate al resto del corpo. Ma in altri casi ancora si presentano con fattezze mostruose ed emanano odori sgradevoli. Talora chi li occupa pare davvero amichevole, addirittura lascia moniti di pericolo di distruzione per tutta la specie umana verso la quale mostra un'evidente empatia. Ma altre volte è indifferente o peggio ostile e collusa, addirittura rapisce a forza i testimoni sui quali compie analisi ed esperimenti di varia natura, spesso cancellando il ricordo cosciente di tali eventi, ma segnandone profondamente e traumaticamente il subconscio.

Abbiamo parlato di circa una settantina d'anni di manifestazione del fenomeno ma in realtà, ad una analisi estesa la questione pare andare ben oltre, molto più indietro nel tempo. Anzi, il fenomeno sembra quasi non avere confini cronologici definiti e risalire agli albori dell'umanità e in qualche modo averne sempre accompagnato il cammino interagendo con essa in vario modo.

Segnale radar degli oggetti avvistati dalla portaerei Omaha a conferma della realtà dell’avvistamento
Segnale radar degli oggetti avvistati dalla portaerei Omaha a conferma della realtà dell’avvistamento

Anche solo da queste poche righe, del tutto limitate e non esaurienti, si evince come si tratti di qualcosa, qualunque cosa sia, comunque di una portata tutt'altro che trascurabile. Eppure molti negano l'esistenza stessa del fenomeno. La scienza ufficiale che non può accettare che qualcosa sfugga alle maglie dei propri canoni di indagine stabiliti a priori. O le religioni secolari, che temono di veder messe in discussione tematiche teologiche sulla esistenza o meno di un dio. E i governi. I governi che, temendo forse destabilizzazioni del proprio establishment di potere, da anni mettono in atto una politica di secretazione sistematica della questione in vario modo, attuando meccanismi di discredito, di minaccia sui testimoni scomodi. E ovviamente di copertura delle notizie, delle informazioni, dei dati oggettivi sul fenomeno celandone al pubblico la reale natura sotto una coltre di fumo davvero difficile da diradare. Dalla Cover up al debunking, dal fenomeno dei men in black fino alle azioni di intimidazione, tacitamento e censura sui testimoni scomodi, alle morti sospette di ricercatori forse troppo audaci e intraprendenti, dall'insabbiamento di prove fino alla sparizione di oggetti imbarazzanti, la storia dell'ufologia è sistematicamente costellata di esempi di queste azioni. Anzi, tutte queste politiche rappresentano ormai un aspetto saliente del fenomeno, così come si presenta ai ricercatori.

Eppure, nonostante questo pare che uno spiraglio attraverso questa fitta nebbia si stia aprendo. Stiamo in effetti assistendo ad un fenomeno di una maggiore apertura da parte dei canali ufficiali relativamente alla questione, che si attua attraverso un progressivo rilascio di informazioni e un cambio di atteggiamento in senso molto più possibilista sugli UFO UAP, proprio nei confronti di quel grande pubblico che fino a poco tempo prima invece doveva essere nel modo più assoluto e rigoroso tenuto all'oscuro di tutto. Stiamo parlando del fenomeno della “Disclosure”, tradotto letteralmente “divulgazione”.

Si tratta di un fenomeno che a nostro parere rientra in un quadro molto più organico e preciso di quanto in realtà possa apparire e che avviene principalmente attraverso i canali mediatici, soprattutto in rete ma anche con l'utilizzo di mezzi stampa tradizionali come tv e giornali, alla cui regia crediamo debbano necessariamente esserci enti governativi, militari e di intelligence.

In effetti il meccanismo, almeno nei suoi prodromi, pare non essere recentissimo e potremmo considerarne alcune avvisaglie già intorno agli inizi del 2000 e forse anche nel decennio precedente, sebbene in forma senza dubbio molto meno evidente ed esplicita.

Ad esempio, potremmo citare il caso del tenente colonnello dell’USAF Philip J. Corso, nome di spicco nell'ambito dei servizi segreti aeronautici statunitensi, che arrivò a raccontare il coinvolgimento proprio e dei militari nelle operazioni di recupero, occultamento e analisi dei resti dell'ufo crash di Roswell. Secondo Corso – che raccontò tutto ciò in un memoriale dal titolo “Il giorno dopo Roswell” – gli avvenimenti di Roswell erano reali ed egli stesso aveva potuto vivere in prima persona e partecipare direttamente a quegli accadimenti, rivestendo anzi un ruolo di primo piano nella faccenda.

Il medico e ufologo Steven Greer, promotore del Disclosure Project, uno dei primi progetti di re-informazione del pubblico sulla consistenza del fenomeno UFO
Il medico e ufologo Steven Greer, promotore del Disclosure Project, uno dei primi progetti di re-informazione del pubblico sulla consistenza del fenomeno UFO

In ogni caso agli inizi del 2000 il medico e ricercatore ufo americano, Steven Macon Greer, intraprende le attività di quello che, non per nulla, viene chiamato proprio Disclosure Project, con la organizzazione di un celebre convegno che si tenne il 9 maggio 2001 presso il National Press Club di Washington DC.

Relativamente a questo evento, tra le altre cose, quello che emerge di davvero significativo e anomalo è la partecipazione di un vero e proprio gruppo di individui tutti ex militari, ex appartenenti ai servizi di intelligence e scienziati che avevano lavorato per la NASA. Ed effettivamente si trattava del cosiddetto “Disclosure Group”, che aveva, a detta di Greer, un fine preciso: quello di mettere in atto un'azione di informazione sull'opinione pubblica, col supporto di dati solidi e testimonianze di valore, circa la reale consistenza del fenomeno UFO e delle ipotetiche intelligenze extraterrestri celantesi dietro il fenomeno. Un punto da cui cominciare, forse.

In effetti sappiamo che la ricerca sul fenomeno negli stati Uniti termina ufficialmente con il famigerato Rapporto Condon, indagine pseudo scientifica commissionata dal governo a uno staff di scienziati dell'Università del Colorado e capitanata proprio dal dottor Edward Condon, che portò alla chiusura definitiva della serie di progetti di indagine legati all'aeronautica militare: il Project Sign, il Project Grudge e l'arcinoto Project Blue Book. Famigerato e pseudo scientifico per la semplice ragione che le indagini erano per lo più inficiate da una ben nota dose di scetticismo alla base, che ne minavano sostanzialmente l'imparzialità e l'oggettività.

Almeno ufficialmente questo è quanto la storia e le cronache riportano.

In realtà nel corso degli anni le ricerche governative proseguirono, sebbene in modo forse meno palese. Pare infatti che sia assodata da fonti (New York Times) l’esistenza di uno specifico progetto, denominato AATIP ovvero “Advanced Aviation Threat Identification Program”, coordinato all’interno del Pentagono da un funzionario di intelligence, Luis Elizondo, che aveva il compito di analizzare, tra l’altro, testimonianze di piloti militari, una delle quali (con tanto di riprese video) fu resa pubblica proprio dallo stesso “New York Times”.

Fatto interessante è che l’AATIP fu voluta da un senatore del Nevada, Harry Reid, il quale è stato per lungo tempo a capo della maggioranza democratica al Senato, incentivato in quest'opera proprio da un finanziatore della sua campagna elettorale, il noto miliardario Robert Bigelow, personaggio da molti anni coinvolto nell’argomento ufologico, finanziatore di vari studi ufologici e promotore di un’organizzazione, la National Institute for Discovery Science, che tra il 1995 e il 2004 condusse innumerevoli indagini e studi su vari fenomeni paranormali e anomali.

Dato interessante è che nel 2009 la società di questo magnate, la Bigelow Aerospace Advanced Space Studiesstipulò un contratto con il MUFON (Mutual Ufo Network) cioè la principale associazione ufologica americana, finanziandola generosamente. In realtà questo contratto venne poi annullato l'anno seguente poiché erano state mosse notevoli critiche circa il fatto che gli ufologi avessero in pratica “venduto” le loro indagini e i loro archivi al miliardario, il cui obiettivo dichiarato non sarebbe stato altro che ricavare profitto dalla tecnologia aliena che lui stesso riteneva celarsi dietro il fenomeno UFO.

Durante un'intervista alla CBS l'ex presidente USA Barack Obama ha parlato di avvistamenti di oggetti non identificati e della possibilità concreta di vita extraterrestre
Durante un'intervista alla CBS l'ex presidente USA Barack Obama ha parlato di avvistamenti di oggetti non identificati e della possibilità concreta di vita extraterrestre

Sempre nel quadro di insieme della Disclosure, sono interessanti anche le attività del musicista Tom DeLonge, ex cantante, chitarrista e front-man del gruppo musicale Blink 182, da tempo appassionato di ricerca ufologica e creatore di una sua società commerciale (To the Stars Academy of Arts and Science) che ha tra i cui obiettivi la coniugazione di argomenti scientifici e artistici nel quadro di un intrattenimento cinematografico. Il famoso filmato relativo all’inseguimento di un UFO da parte di piloti della U.S. Navy nel 2004, quello che fu considerato da alcuni ricercatori come la famosa “pistola fumante” in quanto prova incontestabile che correda il servizio giornalistico, è stato infatti diffuso proprio dall’Accademia di DeLonge. E Tom DeLonge è tra i produttori della interessante serie TV promossa da Hystory Channel” Ufo Investigation” alle cui riprese ha partecipato proprio il già citato Louis Elizondo che, ricordiamo, è un ex ufficiale dell'intelligence americana e membro dell'AATIP del pentagono di cui sopra.

E che possiamo dire delle dichiarazioni rilasciate fuori onda ad una giornalista della tv russa nel 2012 dall'allora premier della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, che disse di come, oltre ai codici di ingaggio nucleare, nella valigetta che ogni premier riceve a inizio mandato vi è contenuto anche un fascicolo top secret sulla reale esistenza degli ufo come civiltà tecnologica extraterrestre? Non sembrerebbero solo fantasie. E allora, un caso? Oppure qualcosa di premeditato e inseribile nel quadro di ciò di cui stiamo parlando?

E in effetti pare che proprio negli ultimi tempi, in un periodo nel quale la pandemia da covid 19 ha monopolizzato i media, stiamo assistendo, se non proprio ad un proliferare, di certo ad una certa frequenza di uscita di alcune notizie riguardanti il fenomeno UFO UAP. Certo il 2020 e la prima parte del 2021 sembrano essere stati particolarmente interessanti dal punto di vista della casistica di avvistamenti, tanto da far parlare i media ripetutamente di questo piccola ondata di avvistamenti, magari non paragonabile a quelle avvenute tra gli anni 50 e 70 e poi ancora negli anni 90, ma pur sempre degne di mantenere vivo l'interesse sulla questione. E a quanto pare non solo quello del pubblico o degli appassionati.

Ed ecco che, tra la fine del 2020 e la prima parte del 2021, i media hanno dato risalto ad alcune notizie a tratti sconcertanti.

Lo stesso New York Times di cui sopra il 23 luglio 2020 ha riferito, ad esempio, di come in realtà il governo americano prosegua le indagini sul fenomeno degli oggetti volanti non identificati attraverso un programma chiamato Unidentified Aerial Phenomenon Task Force (UAPTF), probabilmente il sostituto di quell'AATIP già menzionato e ormai sciolto.

Il tenente colonnello dell' USAF Philip J. Corso raccontò il coinvolgimento proprio e dei militari nelle operazioni di recupero, occultamento e analisi dei resti dell'ufo crash di Roswell
Il tenente colonnello dell' USAF Philip J. Corso raccontò il coinvolgimento proprio e dei militari nelle operazioni di recupero, occultamento e analisi dei resti dell'ufo crash di Roswell

L'UAPTF, che opera sotto il controllo dell’Ufficio di intelligence navale degli Stati Uniti e fa riferimento al Pentagono potrebbe, sempre secondo il New York Times, rendere pubbliche entro i prossimi mesi i risultati delle proprie indagini al momento ancora coperte dal segreto ma che, in un briefing consegnato ai rappresentanti del Dipartimento della Difesa a marzo da un ex consulente per il programma UFO, pare possano riguardare il recupero di “veicoli non realizzati su questo pianeta”. Forse quelli di Roswell? O forse altri? Lo stesso Tom DeLonge, scontento di come gli enti ufficiali trattavano la questione ufo in toto, attraverso le dichiarazioni del suo collaboratore Louis Elizondo – ricordiamolo ancora, ex agente dei servizi di intelligence Usa (DIA) – ha reso nota l'esistenza di questi rottami tenuti in segreto dal Pentagono, arrivando a parlare di “metamateriali”, cioè di materiali di origine palesemente aliena poiché non riconducibili a nulla di conosciuto.

E l'elenco dei personaggi che potremmo in qualche modo definire pentiti della Cover up sull'esistenza degli extraterrestri sembra non esaurirsi. Ci riferiamo alle dichiarazioni rilasciate in una recente intervista al quotidiano Israeliano Yediot Aharonot da Haim Eshed, ingegnere elettronico, master in ingegneria aerospaziale e generale dell'esercito, ma soprattutto fondatore e direttore del programma di difesa spaziale del Ministero della Difesa Israeliano per più di un trentennio, dal 1981 al 2011. Ebbene, secondo Eshed, gli alieni non solo esisterebbero, ma gestirebbero, attraverso un accordo con gli USA, una base su Marte, pertanto si potrebbe affermare che esisterebbe una sorta di federazione galattica già operativa. E per di più, sempre a detta del generale, Donald Trump non solo era perfettamente al corrente di tutta la questione ma pare fosse sul punto di rivelare ogni cosa, un attimo prima di finire – in modo un po' burrascoso, come abbiamo visto – il proprio mandato. Fantascienza? Forse. Ma dal dicembre del 2019 di fatto è attiva la United States Space Force o USS (Forza Spaziale degli Stati Uniti), a tutti gli effetti diventata una delle forze armate degli Stati Uniti d'America, responsabile di tutte le operazioni nello spazio siderale e nel cyberspazio, dei sistemi di lancio e dei suoi satelliti e che, inoltre, costituisce la componente spaziale dello United States Strategic Command. E, curiosamente, il logo di questa forza militare degli USA è del tutto simile a quello della Federazione dei Pianeti Uniti della ormai pluridecennale serie televisiva Star Trek. Ma questa è forse davvero solo una coincidenza.

E ancora, come inquadrare le affermazioni di John Ratcliff, politico statunitense, direttore dell'Intelligence nazionale dal 2020 al 2021, in precedenza membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Texas, che durante un'intervista a Fox News sostiene la realtà dell'esistenza degli UFO? E su che base nella suddetta intervista è giunto a dire che non solo esistono ma dal primo giugno di quest'anno il mondo li vedrà? L'ennesima operazione di debunking? Strano, perché questa affermazione non coinvolge un più o meno sedicente contattista di turno, decisamente sacrificabile mediaticamente parlando all'opinione pubblica, ma un rispettabile e onorato membro del congresso, nonché ex funzionario dell’intelligence.

E non è finita: pensiamo alle affermazioni del tenente generale in pensione dell'USAF Steven Lloyd Kwast, già comandante del Air Education and Training Command della base di San Antonio-Randolph nel Texas, il quale durante una conferenza tenutasi presso il prestigioso Hillsdale College, ha parlato della possibilità che l’esercito degli Stati Uniti e i suoi partner del settore possano aver già sviluppato tecnologie di prossima generazione che abbiano il potenziale di modificare il campo aerospaziale e la civiltà umana, in pratica dell'esistenza di una tecnologia STARGATE. E anche il Dr. Dan Burisch, ex dipendente delle forze militari segrete degli Stati Uniti, microbiologo pare al servizio nientemeno che del famigerato “Majestic 12” parla di “Stargate” o Portali dimensionali. A detta del dottor Burisch questi dispositivi sono realizzati anche sulla Terra, ma la tecnologia che ne permette la realizzazione è di origine extraterrestre.

Il musicista Tom DeLonge, ex cantante del gruppo musicale Blink 182, e fondatore di To the Stars Academy of Arts and Science con il suo collaboratore Louis Elizondo, ex agente dei servizi di intelligence USA (DIA). Elizondo ha reso nota l'esistenza di materiali di origine palesemente aliena, poiché non riconducibili a nulla di conosciuto, custoditi in segreto dal Pentagono
Il musicista Tom DeLonge, ex cantante del gruppo musicale Blink 182, e fondatore di To the Stars Academy of Arts and Science con il suo collaboratore Louis Elizondo, ex agente dei servizi di intelligence USA (DIA). Elizondo ha reso nota l'esistenza di materiali di origine palesemente aliena, poiché non riconducibili a nulla di conosciuto, custoditi in segreto dal Pentagono

E, per concludere, citiamo le recentissime dichiarazioni dell'ex presidente Barack Obama (notizia pubblicata da numerose testate giornalistiche) il quale, intervistato dall'emittente CBS, ha parlato di avvistamenti di oggetti non identificati e della possibilità concreta di vita extraterrestre, definendo la questione come qualcosa di tutt'altro che banale e di come sia oltremodo semplicistico afferirla semplicisticamente ad eccentricità o burle. Anzi, l'ex presidente ha fatto espliciti riferimenti all'esistenza di una tecnologia sconosciuta che potrebbe celarsi dietro le prestazioni incredibili di questi velivoli.

Ora, come inquadrare tutti questi dati in una visione d'insieme? Certo ognuna delle notizie accennate meriterebbe approfondimenti spesso non facili da condurre a termine. Ma possiamo, a nostro parere, fare una considerazione su un aspetto che emerge distintamente.

Le notizie che i media danno sul rilascio di queste informazioni talora incredibili coinvolgono personaggi con un curriculum vitae davvero notevole. Militari di alto grado in congedo, ex funzionari dell’intelligence, politici, scienziati congedati da incarichi di intelligence, magnati con potenziali economici elevati ma con interessi scientifici e tecnologici, addirittura ex-presidenti. Insomma, la parola chiave pare essere proprio questa: ex. In pratica abbiamo a che fare con individui con incarichi e ruoli di grande rilievo e responsabilità ma che in ultima analisi forse non hanno molto da perdere a rilasciare certe informazioni scottanti. Oppure, proprio per via di questa loro condizione, deliberatamente coinvolti in un progetto di graduale rilascio di informazioni. Cioè rendere progressivamente sempre più credibile quanto fino a poco tempo fa non poteva esserlo, o anzi, lo sappiamo bene, non lo doveva essere; l'esistenza di civiltà aliene sarebbe non più mera speculazione ma un dato di fatto con cui probabilmente dovremo sempre più abituarci a convivere. E la “Disclosure” quindi potrebbe essere, di fatto, un complesso quadro di eventi all'interno di una operazione condotta con obiettivi molto precisi e mirati. Forse il vento sta davvero cambiando?


Gianluca Roggero conduce insieme a Roberto Garosci la trasmissione “Scienza di Confine” su Radio Dreamland www.radiodreamland.it