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Sicilia: ritornano i misteriosi roghi di Canneto

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22 Luglio 2014

Canneto, luglio 2014: l’incendio scoppiato spontaneamente all’interno di uno sgabuzzino

La Sicilia sembra essere il teatro di misteriosi fenomeni elettromagnetici che colpiscono oggetti e persone. Una commissione governativa ha dichiarato di trovarsi di fronte all’azione di forze militari non convenzionali, ovvero aliene. Canneto è nuovamente al centro del fenomeno e il Sindaco chiede aiuto al presidente del Consiglio


Il nuovo caso dei roghi spontanei di Canneto

Nel dicembre del 2003 i media portarono alla ribalta il clamoroso caso dei roghi di Canneto, una frazione di Caronìa in Sicilia, che si trova in riva al mare e si incontra in auto percorrendo la statale che va da Messina a Palermo.

Accadeva che all’improvviso, senza alcuna ragione, gli oggetti più disparati, sia di metallo che di materiale infiammabile, prendevano fuoco in una situazione di autocombustione spontanea. Se ne occupò anche una Commissione di studio ministeriale e alla fine sembrò che il fenomeno scemasse di intensità fino quasi a scomparire.

Adesso, undici anni dopo la loro prima manifestazione, i roghi hanno ripreso a manifestarsi senza preavviso, immediati e devastanti per i danni provocati agli oggetti e per la scossa emotiva data alla popolazione di quella frazione siciliana.

Nel 2003 era accaduto che i casi di autocombustione si erano presentati sporadici e attribuibili a qualche piromane, ma poi il fenomeno si intensificò portando ad allarmare gli abitanti della cittadina.

Il fenomeno non si estese a tutte le case di Canneto ma interessò solamente le abitazioni di circa 21 famiglie che abitavano nelle case colpite, disposte in fila di fronte al mare, a ridosso della ferrovia. Furono coinvolte anche due villette situate verso la costa e decisamente più distanti dalla strada ferrata. Le case coinvolte dalla manifestazione dei roghi erano per la maggior parte di recente costruzione e non presentavano problemi di manutenzione che potessero giustificare gli incendi.

I loro abitanti assistevano impotenti a fenomeni di autocombustione spontanea che colpivano oggetti più disparati, come divani, arredi da bagno e copriwater. Nonché cavi elettrici e contatori elettrici. Stranamente solo le case che si trovavano ai capi della schiera di abitazioni non erano state toccate dal fenomeno.


Canneto, 2004: il lunotto posteriore di un’auto, fuso da un misterioso calore

Ma altri fenomeni inspiegabili presero a verificarsi fuori dalle abitazioni e in breve giunsero a coinvolgere in maniera drammatica gran parte degli abitanti della cittadina.
L'elenco dei fenomeni era piuttosto vasto. Si andava dai cellulari che si fondevano come neve al sole, a portiere delle auto che si chiudevano da sole imprigionando dentro gli occupanti, sino a incendi all'interno di auto parcheggiate per la via della cittadina che fondevano i lunotti posteriori.


L'intervento delle Autorità civili

In un primo tempo furono interpellati i carabinieri della zona credendo che si trattasse dell’opera di qualche piromane in vena di fare scherzi pericolosi, ma l’ipotesi, dopo una serie di indagini serrate, non portò ad alcun risultato.

La Procura di Messina che aveva la competenza territoriale del caso incaricò quindi dei tecnici di indagare per provvedere ad accertare le cause del fenomeno. C’era, da parte della magistratura, il sospetto che la gente del posto avesse allestito una messa in scena per fare pubblicità alla cittadina e in questo modo favorire il turismo dei curiosi.

Questo sospetto, largamente diffuso tra le forze dell’ordine e dei tecnici, portò gli abitanti a molte umiliazioni e anche a qualche comportamento non proprio ortodosso.

In un prima fase le autorità obbligarono i proprietari delle case colpite dal fenomeno a ricostruire a norma tutti gli impianti elettrici e ad imbiancare le pareti delle loro abitazioni. Tutti i fili bruciati e i materiali che erano stati soggetti al fenomeno vennero sequestrati.

Tuttavia, per buona “par condicio”, pensando anche ad un possibile fenomeno di natura elettromagnetica prodotta da altri fattori, le autorità provvidero anche a sostituire le fonti di alimentazione elettrica pubblica che si trovava nelle vicinanze delle abitazioni, dalla rete urbana a quella della vicina ferrovia, giungendo anche a sospendere l'erogazione della corrente elettrica per alcune ore.

Nonostante i provvedimenti presi, a questo punto, nel 2003, le autorità passarono alle maniere forti, convinte di poter scovare l’origine del trucco evidentemente architettato ad arte dai cittadini di Canneto, e imposero l’evacuazione forzata di tutti gli abitanti recalcitranti delle abitazioni interessate al fenomeno, obbligandoli a stabilirsi negli hotel locali con l’ordine amministrativo di non potersi avvicinare alle proprie abitazioni. Naturalmente a loro spese.


Canneto, 2003: un divano sottoposto al fenomeno dell’autocombustione spontanea

Ma nel 2004, nell’impossibilità di dare una spiegazione al fenomeno e constatata l’apparente riduzione dei roghi, le autorità autorizzarono gli impauriti e sgomenti cittadini a ritornare alle loro case.


La Commissione di studio governativa e le sue sorprendenti conclusioni

Tuttavia, per poter capire meglio il fenomeno che aveva messo in scacco vari ricercatori e quindi poter tranquillizzare la popolazione di Caronìa sempre più inquieta e agguerrita contro le autorità, nel 2005 la Presidenza del Consiglio diede incarico a esperti e scienziati di formare un Gruppo di Studio interistituzionale per studiare il caso con ordinanza emergenziale della protezione Civile N.3428. Ordinanza che prevedeva una collaborazione tra lo Stato Italiano e la regione Autonoma della Sicilia.

Il Gruppo era diretto da Francesco Mantegna Venerando, coordinatore regionale del comitato della Protezione civile siciliana, ed era composto da tecnici di Carabinieri, Aeronautica, Marina e da un ricercatore della NASA.
Nel 2007, dopo due anni di studi e rilevazioni, l’équipe di ricercatori redasse un rapporto che doveva essere riservato ma di cui molti media fecero trapelare parte del contenuto. Il rapporto portava alla conclusione che Canneto di Caronìa era stata colpita da fenomeni elettromagnetici di origine artificiale, ovvero da fasci di microonde ad altissima frequenza, capaci di generare una grande potenza concentrata.

Microonde a 'ultra high frequency' comprese nella banda tra 300 megahertz e alcuni gigahertz. Una manifestazione elettromagnetica inspiegabile poiché per produrre una simile quantità di energia una macchina avrebbe dovuto raggiungere una potenza tra i 12 e i 15 gigawatt. E una simile macchina non era mai stata trovata né dalle forze dell’ordine, né dai tecnici della Commissione ministeriale.
Venne stabilito che gli impulsi giungevano dal mare, al largo delle coste di fronte a Canneto. Una rete composta da decine di sensori aveva dato per due anni la caccia all'impulso madre proveniente dal mare, un compito quasi impossibile dal momento che l'emissione dei fasci di microonde durava lo spazio di qualche nanosecondo.


Canneto, 2005: il nuovo impianto elettrico posato sulla parete annerita dall’incendio del precedente

Secondo le indiscrezioni apparse sui media, il rapporto della Commissione presentato a palazzo Chigi riportava un incredibile scenario da guerra dei mondi. La causa dei fatti di Canneto erano imputabili, secondo l’équipe ministeriale, a: "Tecnologie militari evolute anche di origine non terrestre che potrebbero esporre in futuro intere popolazioni a conseguenze indesiderate".
"Gli incidenti di Canneto di Caronia", continuava la relazione, "potrebbero essere stati tentativi di ingaggio militare tra forze non convenzionali (ovvero non terrestri) oppure un test non aggressivo mirato allo studio dei comportamenti e delle azioni in un indeterminato campione territoriale scarsamente antropizzato".
Nel dossier degli esperti si citavano numerosi avvistamenti di oggetti luminosi sulla zona, allegando le relative fotografie. Alcuni scatti erano talmente precisi che gli studiosi del gruppo interistituzionale hanno sviluppato, e allegato al dossier consegnato al governo, dei grafici in rendering con la descrizione degli oggetti volanti.

Gli stessi strani oggetti volanti, tra cui una micidiale sferetta metallica poco meno grande di un pallone da calcio, le cui testimonianze erano già state raccolte in loco da tempo dagli investigatori della Commissione per l’Indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation Onlus assieme ad altri dati clamorosi che giustificavano l’ipotesi “aliena” del fenomeno.


I fenomeni elettromagnetici continuano

Tuttavia Palazzo Chigi non prese alcuna apparente decisione in merito per affrontare il caso, ammesso che avesse potuto avere i mezzi militari e tecnologici per poterlo fare, e i fenomeni continuarono ancora indisturbati.

Nel 2007 gli abitanti di Canneto portavano altre testimonianze agli investigatori della Commissione della Ecospirituality Foundation, citando nuovi casi inspiegabili: cellulari che si mettevano in carica autonomamente ristabilendo il loro funzionamento per ventiquattro ore, card telefoniche che si smagnetizzavano all’improvviso, prese delle antenne televisive e degli scaldabagni che si incendiavano e apparecchi elettrici che prendevano fuoco anche se scollegati dalla rete elettrica.

Alcuni testimoniavano riguardo a tubazioni idriche delle abitazioni in cui all’improvviso si aprivano minuscoli fori facendo fuoriuscire l’acqua allagando gli appartamenti.


Canneto, 2005: altri segni di incendio dell’impianto elettrico preesistente

C'è anche chi raccontò di aver visto gli aghi delle bussole scartare il Nord di circa 13 gradi, oppure incidenti senza spiegazioni accaduti alle troupes di giornalisti giunti sul luogo, come la combustione spontanea di una cinepresa di SKY TV e di RAI 2. Vi furono anche operatori che al loro ritorno in sede a Roma trovarono il nastro del girato completamente smagnetizzato.
Altri raccontarono fatti ancora più inquietanti, come abiti che prendevano fuoco addosso alle persone, una morìa di decine di conigli senza una spiegazione, e il caso di una persona probabilmente deceduta in maniera altrettanto inspiegabile che essi imputavano al fenomeno.

Gli abitanti, protagonisti alla vicenda dei roghi e della manifestazione elettromagnetica, si dichiararono molto scontenti di come erano stati trattati dalle autorità e manifestarono la precisa impressione di essere stati tenuti all’oscuro dei veri motivi che hanno determinato gli eventi che a loro dire erano perfettamente conosciuti dalle autorità.


Una cover up sul fenomeno dei roghi?

Nonostante le conclusioni della Commissione di Studio interistituzionale promossa dalla Presidenza del Consiglio, nel 2008 la Procura di Messina è arrivata alla fine a chiudere l'inchiesta stabilendo che: "non ci sarebbero dubbi circa la mano umana dietro gli incendi nelle abitazioni"!

Gli abitanti Canneto rimasero perplessi e disorientati per questa conclusione su un fenomeno che li aveva coinvolti e sfuggiva alla loro comprensione creando molta inquietudine.

Comunque sia, l’inspiegabile fenomeno elettromagnetico ha preso a manifestarsi oltre la zona di Canneto estendendosi su una vasta area che interessa tutta la Sicilia e la Calabria. Ad esempio, nella galleria Tremonzelli sulla A19, l’autostrada Palermo-Catania, iniziarono a verificarsi altri strani fenomeni che potevano mettersi in relazione con quelli di Caronia. Nell’agosto del 2010 all’auto di un giornalista dell’ANSA, Fantaccini Adolfo, che transitava nella galleria si spensero i fari e il motore ed egli andò a sbattere senza grandi danni contro il guardrail, ma dopo un quarto d’ora il motore si ripristinò. Identica sorte che era già toccata nel 2000 a due automobilisti di Castellana Sicula, a bordo di una Station Wagon, al cui loro racconto concitato nessuno aveva prestato fede.

Un altro fenomeno di alterazione elettromagnetica ha riguardato nel giugno del 2011 l’intera Sicilia, quando è accaduto che tutti gli orologi digitali dell’isola sono impazziti, andando in avanti più veloci di 10 e anche di 20 minuti. Coinvolgendo alcuni testimoni anche con strane apparizioni tra le pareti domestiche in cui avveniva il fenomeno. Fenomeno che è durato per qualche settimana per esaurirsi all’improvviso così come era iniziato.


Cisternino in Puglia, 2013: i resti di un incendio spontaneo avvenuto in una abitazione

C’è da chiederci che cosa stia accadendo di particolare al Sud dell’Italia e più precisamente in Sicilia. C’è anche da chiedersi se ci può essere una relazione tra il nuovo impianto di comunicazioni Muos, voluto dagli USA, che dovrebbe essere realizzato a Niscemi, in Sicilia, e la manifestazione inspiegabile dell’alterazione elettromagnetica dovuta a “forze non convenzionali”. Gli USA stanno indagando su un fenomeno che può costituire una minaccia territoriale di natura sconosciuta?


Si riaccendono i fuochi di Canneto

Sembrava che tutto fosse finito e che rimanesse solo il ricordo di un mistero rimasto tale. Purtroppo a distanza di 11 anni dalla prima manifestazione dei roghi, nel luglio del 2014 il fenomeno ha fatto la sua riapparizione a Canneto in maniera decisamente sensibile accendendo un rogo improvviso al secondo piano di una casa della cittadina siciliana che ha provocato il ferimento di due persone.

È stato l’ultimo atto importante di una serie di fenomeni inspiegabili che già dall’inizio dell’anno avevano iniziato a manifestarsi in una inarrestabile sequenza. Aveva preso fuoco un televisore in un altro appartamento a poca distanza., quindi si era incendiato un compressore in un garage, poi aveva preso fuoco un materasso e una cesta di vimini con indumenti pronti per essere stirati. Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco, i tecnici dell'Enel e gli esperti della Protezione civile senza trovare alcuna spiegazione dell’accaduto.

Il Prof. Annibale Leggio della Commissione di Indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation ha ottenuto una intervista rilasciata dal Nino Pezzino, uno degli abitanti di Canneto coinvolti dal fenomeno dei roghi.

Alla sua richiesta se il fenomeno è come quello di dieci anni fa il Nino Pezzino ha risposto: “È tutto è uguale a quello di prima. Bruciano televisori, bruciano divani, l’impianto elettrico di casa… Anzi sembrerebbe che il fenomeno si stia presentando con maggiore intensità di allora. Ad essere sincero non so se ci faranno evacuare dalle nostre case come anni fa. Ora c’è un team di esperti che sta tribulando per capire qualcosa, ma non riusciamo ad avere ancora neanche i Vigili del Fuoco dopo 24 ore. Siamo noi a spegnere il fuoco con gli estintori.

Non ce la faccio più a sopportare questa situazione anche perché adesso sono deluso e preoccupato, perché pensavo che poi alla fine, anche se non ci hanno detto che cosa provocava il fenomeno, pensavo che l’avrebbero sistemato. Ma adesso dopo 10 anni ci troviamo a ricominciare daccapo. Proprio non so cosa fare.

In questo momento siamo messi male. Stanotte saremo fuori di casa… Devo essere forte, devo badare alla mia famiglia. Mia madre però mi guarda interrogativa e io mi sento, te lo dico da amico, proprio abbattuto.


Canneto, luglio 2014: un materasso coinvolto dai nuovi roghi che hanno ripreso a manifestarsi nella cittadina

Per ora il fenomeno si era limitato al piano terra, e invece adesso ha bruciato la sala di sopra. Siamo arrivati a vederlo già al piano di sopra… Questo può significare che il fenomeno dei roghi si sta espandendo, prima in una stanza poi nell’altra, le sta prendendo tutte e si sta allargando. Però comunque per ora fuori casa non sta succedendo niente, solo all’interno delle abitazioni.

Oggi è bruciato uno sgabuzzino dove non c’era materiale elettrico ma solo suppellettili varie. Il magazzino era chiuso. Dentro al magazzino c’erano libri e dei lavoretti che mia madre stava facendo all’uncinetto. Erano messi in un cesto di vimini chiuso con un coperchio.

In quel momento stavamo facendo una conferenza stampa per la RAI e altre televisioni, e loro hanno detto che si sentiva puzza di bruciato dentro la mia cucina, e anche noi sentivamo questa puzza. La stanza si stava riempiendo di fumo e stavamo impazzendo perché non capivamo da dove venisse. Non veniva dalla cucina. Veniva da questo sgabuzzino. E dentro non c’era un impianto elettrico che potesse prendere fuoco. L’incendio l’ha ripreso in diretta l’operatore della RAI che era qui sul posto. Quando abbiamo aperto lo sgabuzzino c’era il tecnico con la videocamera che ha potuto testimoniare il fatto”.

A fronte dello sgomento e dell’inquietudine della cittadinanza di Canneto, l’attuale sindaco di Caronìa, Calogero Beringhi, ha chiesto un intervento immediato al Presidente del Consiglio Renzi e al Presidente della Regione per cercare di indagare e trovare questa volta la vera causa dei fenomeni.

"Chiederemo di conoscere ufficialmente i risultati dello studio della Commissione interministeriale che nel 2004 analizzò questi strani fenomeni. Tutta la nostra comunità è di nuovo spaventata e disperata", ha detto il sindaco in questi giorni ai suoi concittadini della frazione di Canneto. "Qui ci sono i tecnici della protezione civile, dell'Enel e i vigili del fuoco, e nessuno riesce a spiegare come una cesta con degli indumenti abbia preso fuoco. Tutti ora temono di ripiombare nell'incubo del gennaio 2004 quando si ebbero decine di fenomeni di autocombustione".

La commissione interministeriale, secondo quanto ha detto ulteriormente il sindaco, non ha mai comunicato ufficialmente quali sono state le loro scoperte fatte nel periodo che va dal 2005 al 2007, e adesso è giusto che la popolazione sappia cosa è accaduto e continua ad accadere.

Ma se, dietro tutto questo caso, ci fossero veramente forze non convenzionali, ovvero aliene, che cosa potrebbero mai dire le autorità? Smentirsi su un tema da sempre ridicolizzato con gli skeptics in testa. Dire che sono in atto i prodromi di una “guerra dei mondi?”

 

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