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Sogni o sei desto?

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12 Gennaio 2016
Sogni o sei desto?

Le tecniche di induzione di lucidità onirica


A volte capita di vivere sogni talmente intensi che ci è difficile distinguerli dalla vita reale. Non solo, quando questo accade spesso le sensazioni provate nei nostri viaggi onirici influenzano il nostro umore e modellano la nostra giornata.

Tuttavia poche persone sono  in grado di ricordare i propri sogni e ancor di meno sono quelle a conoscenza della possibilità di controllarli.

No, non avete letto male:  esistono persone capaci di vivere i propri sogni lucidamente, dando al loro interno libero sfogo alla loro fantasia.

In un “sogno lucido” si possono infatti compiere le azioni più disperate senza alcuna restrizione: volare, sfidare le leggi della fisica, incontrare persone lontane, fare un salto in epoche diverse dalla propria e così via.

L’espressione stessa, essendo un’ossimoro, tende a confondere se, non avendone esperienza diretta, non se ne da una puntuale definizione.

Il termine sogno lucido, o onironautica, fu coniato dallo psichiatra e scrittore Frederik van Eeden per indicare un’esperienza durante la quale si prende coscienza del fatto di stare sognando1 .

Successivamente il tema è stato ripreso e lungamente trattato dal maggior esponente degli studi scientifici inerenti il sogno lucido, Stephen LaBerge, PhD a Standford e fondatore del Lucidity Institute2 .

Lo stesso LaBerge verificò empiricamente l’efficacia della maggior parte delle tecniche di induzione di sogno lucido ad oggi conosciute.

Tra queste la capacità di riconoscere i cosiddetti “dream signals”, vale a dire i segnali che accomunano i nostri sogni e che, se riconosciuti ed opportunamente indagati, possono essere la leva attraverso la quale il sognatore diventa consapevole del suo stato onirico.

Negli ultimi tre anni sono nati, soprattutto negli U.S.A., diversi progetti tecnologici tesi a fornire “dream signals” riconoscibili ai sognartori tramite l’uso di tecnologie indossabili (i cd. “Wearables”) di forma del tutto analoga a quella di una mascherina da notte. Anche l’Italia sembra voler partecipare ad una sfida tanto affascinante: tra gli ultimi progetti nati nell’ambito vi è infatti anche l’italiano Dreamscovery.

Sogni o sei desto?

Secondo lo stesso LaBerge l’esperienza dei sogni lucidi può essere utile negli ambiti più disparati: dal problem solving, alla creatività, all’autostima fino alla capacità di affrontare le paure e le inibizioni. Coloro che hanno avuto esperienze dirette di sogno lucido le descrivono come le più eccitanti ed elettrizzanti della loro vita e su internet è possibile trovare diversi portali in cui le persone si scambiano esperienze ed opinioni in proposito. (tra gli altri il portale sognilucidi) .

Di seguito vi forniamo una carrellata delle più note tecniche di induzione.

Tra le tecniche più facilmente adottabili anche da novelli aspiranti sognatori lucidi ci sono:


1) DILD (Dream Induced Lucid Dream)

La DILD è la forma più antica e più comune di sogno lucido.

Ci sono riferimenti a questo tipo di sogno lucido da secoli, incluso un riferimento nella bibbia cristiana e anche nelle religioni orientali.

DILD è l’acronimo di "Dream Induced Lucid Dream", ovvero

"Sogno Lucido Iniziato dal Sogno" ed è semplicemente un sogno nel quale l'onironauta si accorge di sognare. Il modo in cui se ne accorge torna a far riferimento ai “Dream Signals” e alle mascherine intelligenti come Dreamscovery, di cui abbiamo detto sopra.

Il termine DILD è un termine generico che indica quelle tecniche che aiutano l'induzione del sogno lucido una volta che si sta già sognando normalmente, contrapponendosi a WILD che indica quelle tecniche che cercano di indurre il sogno lucido direttamente da uno stato di veglia.


2) Test di Realtà o Reality Check

Il test di realtà è un metodo di riflessione sulla realtà in grado di aumentare la probabilità di fare sogni lucidi di tipo DILD, cioè quei sogni in cui si acquisisce lucidità quando il sogno è già in corso. Più specificatamente questa tecnica viene chiamata Reflection o RCT, da "Reality Control Test". L’abilità di diventare cosciente durante un sogno dipende da una certa consapevolezza, propria e dell’ambiente che ci circonda.

Un test di realtà ha due scopi:

a) Rispondere alla domande “In questo momento sono sveglio o sto sognando?”, acqusendo così consapevolezza di se stessi e del proprio stato (onirico o meno).

b) La consapevolezza acquisita viene quindi usata per usare il Test di realtà in modo più specifico, ponendosi domande dirette sul mondo intorno a sé quando si sospetta di stare sognando.

Esistono diversi tipi di test di realtà: il test della memoria (consiste nel chiedersi dove ci si trova e come ci si è arrivati), il test della lettura (nei sogni i testi sono instabili), e quello dei numeri e dell’ orologio digitale (come per la lettura, anche i numeri hanno problemi di stabilità nei sogni) sono i più noti.


Sogni o sei desto?

3) WILD (Wake Initiated Lucid Dream)

Tale tecnica consente al sognatore di entrare in un sogno direttamente dallo stato di veglia senza nessuna perdita di coscienza.

In molti affermano che ciò sia possibile perché quando il corpo resta immobile per un lungo periodo di tempo il cervello è indotto a pensare che il sognatore si sia addormentato. Quando questo accade, la mente si disconnette dal corpo tramite la “paralisi del sonno”.


4) WBTB (Wake Back To Bed)

La WBTB non è propiamente una tecnica di induzione di sogni lucidi, ma un aiuto.

In genere viene usata insieme ad un'altra tecnica di induzione.

Per perseguirla occorre imparare a svegliarsi prima di un ciclo REM.

Dopo averlo fatto, il prossimo passo è inserire pensieri sui sogni lucidi nella propria mente.


5) Autoipnosi

Tecnica che suggerisce, prima di addormentarsi, di concentrarsi su tre raffigurazioni mentali di tipo visivo, tre di tipo auditivo e tre di tipo cinestetico.

Per poi scalare fino ad arrivare ad una raffigurazione di ogni tipo


6) Cat

Sta per "Cycle Adjustment Technique", ovvero "Tecnica di Regolazione del Ciclo", e si basa sul ciclo circadiano e su un lieve rimbalzo della fase REM.

L'idea di base è che svegliandoti presto ogni giorno perderai un po' di REM, ciò produrrà un rimbalzo e allenerà la mente a svegliarsi prima, conseguentemente ti renderà più consapevole dell'ambiente circostante.


7) MILD (Mnemonic Induction of Lucid Dreams)

Consiste nello svegliarsi dopo ogni sogno, scriverlo nel proprio diario dei sogni, immaginarsi lucidi nel sogno che si sta riportando e ricordarsi di diventare lucidi nel sogno successivo.


www.dreamscovery.com


Gianluca Berardi è CEO della Dreamscovery