Misteri

L’inquietante mistero degli Uomini Rettile

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22 Dicembre 2021
Gator Man
Gator Man

Esistono? Chi sono? Come vivono? Affascinanti misteri di creature impossibili


Continuiamo i nostri viaggi ai confini della Zoologia e, questa volta, affrontiamo un caso da “criptozoologia classica”, la scienza che esplora il mondo degli animali non umani di cui si è tanto parlato e si parla ma che non hanno ancora ricevuto nessuna forma di riconoscimento dalla zoologia ufficiale. Per intenderci, lo studio che si è occupato in prima battuta di quelli che sono stati affettuosamente chiamati dai ricercatori “The Big Three”, i grandi tre, i personaggi non umani più famosi e ricercati sulle piste criptozoologiche, cioè lo Yeti himalayano, il Bigfoot o Sasquatch, il grande Uomo Selvatico americano e il misterioso abitante del Loch Ness, l’amatissimo o amatissima Nessie.

Girovagando, per così dire, nei dintorni dei Big Three, ci imbattiamo facilmente in un argomento criptozoologico che ha destato da sempre - e continua a destare - grande stupore: il mistero degli Uomini Rettile.

Argomento enigmatico ed affascinante, all’insegna di storie di incontri tra animali umani e animali non umani che… non dovrebbero esistere. Non si tratta di episodi occasionali o gossip di media più o meno credibili: si tratta di incontri che hanno testimonianze precise, documentazioni storiche e riferimenti a miti e leggende che risalgono a epoche remote.

La terra che, forse più di ogni altra, ha ospitato eventi legati ai cosiddetti Uomini Rettile corrisponde a una vasta parte degli attuali Stati Uniti d’America: qui, fin dai primi anni del 1700, sono state riportate testimonianze particolari e raccolte precise leggende appartenenti alla cultura del Nativi Americani, di svariate Nazioni. Gli incontri “strani” hanno interessato un’area di diffusione molto vasta, perché hanno coinvolto numerosi Stati del versante Sud Est degli Stati Uniti più una porzione del Canada: potremmo dire l’intera area oceanica del continente nordamericano, dalle coste dell’Atlantico a quelle del Pacifico.

Procediamo con ordine. Siamo nei primi anni del 1700, i coloni bianchi iniziano a costruire villaggi tra il Texas e la Florida ed ecco le prime testimonianze scritte di quello che, nei secoli a venire, sarebbe stato chiamato Gator Man, che è una contrazione di Alligator Man, Uomo Alligatore. Zoologicamente parlando, ricordiamo che l’alligatore è uno dei 4 diversi tipi di coccodrillo oggi esistenti, gli altri sono il vero e proprio coccodrillo, il caimano e il gaviale.

Di chi si trattava? Si trattava di un vero e proprio criptide, un animale non umano a tutti gli effetti ma del tutto sconosciuto, dalle sembianze quanto meno enigmatiche.

La palude di Scape Ore, South Carolina
La palude di Scape Ore, South Carolina

Il nostro Gatorman si presenta infatti - e ogni testimonianza concordava e concorda ancora oggi su questa descrizione - come un essere per così dire ibrido: parte inferiore del corpo chiaramente rettiloide, con estremità inferiori e coda tipiche del corpo di un alligatore, parte superiore del tronco, braccia e testa che ricordano invece da vicino la conformazione del corpo umano. L’intero corpo pare rivestito di una pelle molto spessa, verdastra, ricoperta come da squame o scaglie, alla stregua dell’epidermide di tanti rettili.

Pare abbia occhi in forma di strette fessure, denti aguzzi e artigli evidenti, un po’ tozzi. Alto approssimativamente dal metro e mezzo al metro e ottanta, ha un comportamento schivo, non aggressivo, apparentemente dedito alla caccia di piccoli animali come rane o tartarughe, dei quali pare nutrirsi principalmente, anche se non disdegna i cibi di origine vegetale.

Vive evidentemente in comunità di individui della sua specie: cosa testimoniata da numerosi avvistamenti di Gatormen che si muovevano in branco, con piccoli clan di almeno 5 o 6 individui che venivano scorti mentre cacciavano o mentre si spostavano lungo le vie d’acqua, in particolare le mitiche Everglades, le zone paludose nel Sud della Florida.

Mai nessun Gatorman, per quanto se ne sappia, fu catturato dagli Umani… meno male… ma sono state tramandate tantissime voci su questi criptidi, anche perché le testimonianze sono state molto numerose nel corso degli scorsi 3 secoli, fino a epoche molto recenti. Testimonianze riportate ovviamente anche dai media locali e nazionali. È così che sappiamo, ad esempio, che i Gatormen paiono avere una precisa lingua, un mezzo di comunicazione fonetico tra di loro basato su suoni precisi, identificabili, di carattere molto gutturale. Negli arti superiori hanno, come l’Uomo, i pollici opponibili, quindi sono in possesso di una particolare destrezza nei movimenti e, infatti, sono stati visti maneggiare delle sorte di attrezzi o armi, seppur all’apparenza rudimentali.

Hanno avuto l’accortezza di non farsi mai avvicinare troppo dal predatore più pericoloso di questo Pianeta: l’Uomo. Chi erano? Chi sono? Mistero. Un mistero che dura da 300 anni e si allontana ancor di più nel tempo, provenendo a tutti gli effetti da tradizioni già presenti da tempi immemori presso i Nativi di queste terre, i leggendari Seminole.

Lizard Man di Scape Ore
Lizard Man di Scape Ore

Spostiamoci poco più a Nord, in questo intrigante viaggio sulle tracce dei rettili umanoidi o umani rettiloidi: arriviamo in South Carolina, per la precisione nella zona paludosa di Scape Ore, nei pressi della città di Bishopville. Teatro, a partire dal 1988, quindi parliamo di fatti piuttosto recenti, di numerosi avvistamenti di quello che è stato definito Lizard Man, Uomo Lucertola. Anche qui, andiamo con ordine.

Primo avvistamento documentato: 29 giugno 1988. Christopher Davis, diciassettenne, sta attraversando in auto l’area di Scape Ore verso le due di notte. Sta tornando a casa dopo aver lavorato durante la serata presso un fast food della zona. Cosa capita? Fora una gomma. Ovviamente si ferma, scende dall’auto, inizia, immaginiamo, a imprecare in tutti i modi e, inevitabilmente, a cambiare lo pneumatico. Quando ha completato il lavoro e si rialza da terra intravvede una grande massa scura che sta correndo verso di lui. È preso dal terrore, si rifugia nell’abitacolo dell’auto, da dove è in grado di vedere con chiarezza l’essere che si era avvicinato: lo descriverà come un bipede, piuttosto alto, oltre i due metri, corporatura in tutto simile a quella umana dai piedi alla testa ma con una pelle verdastra e rugosa, occhi luminosi, tre dita per mano che terminavano con unghie ad artiglio, piedi tondeggianti ognuno con quattro dita.

L’essere pseudoumano si aggrappa all’auto, sale sul tetto, inizia a raspare contro la carrozzeria e i vetri, Christopher Davis parte in quarta e la stranissima, enigmatica creatura cade e scompare. Christopher Davis non era ubriaco e non era uno strano personaggio: era, potremmo dire, un normalissimo ragazzo di Bishopville, lavoratore, con tutte le rotelle a posto.

La sua avventura, del resto, combacia con testimonianze ufficiali ed autorevoli: come leggiamo nel libro “Marvels & Mysteries of the Unexplained” di Karen Farrington, il poliziotto Mike Hodge, che si occupò del caso, dichiarò che lui e il vice sceriffo Wayne Atkinson scoprirono e seguirono per circa 400 metri dal punto in cui Davis si era fermato misteriose impronte di grandezza esagerata, circa 35 centimetri di lunghezza per 18-20 di larghezza: impronte che vennero analizzate da biologi, i quali sostennero che non potevano essere fatte risalire ad alcuna origine animale nota.

L’evento suscitò enorme clamore in tutti gli States. Vennero trasmessi innumerevoli servizi sulle emittenti radio e Tv, tantissimi furono gli articoli sui giornali, si scrissero libri, addirittura venne messa una taglia sulla cattura dell’enigmatica creatura, che nell’occasione fu battezzata, come dicevamo, Lizard Man, Uomo Lucertola.

In ogni caso, da quel mese di giugno 1998 a oggi, non sono mai cessati in South Carolina gli avvistamenti del Lizard Man, tanto che la Polizia locale ha istituito una linea telefonica diretta, totalmente dedicata alle testimonianze su questi esseri.

Alcuni dati. Ottobre 2005: una signora abitante nella città di Newberry è in grado di scorgere con chiarezza due Lizard Men che si aggirano nei pressi della sua casa: chiama subito la Polizia, che accorre e rassicura la signora stessa con una motivazione che ha davvero del surreale. Le parole dei poliziotti suonavano più o meno così: “Non si preoccupi, Signora, è normale. I Lizard Men ogni tanto sbucano fuori, sembra quasi che ci vogliano esaminare”. Beh, una rassicurazione che ha davvero dello stravagante: cosa sapevano e sanno, in realtà, le forze pubbliche del luogo su questi esseri enigmatici?

Lizard Man
Lizard Man

E ancora: Dixie Rawson, signora ancora di Bishopville, nel febbraio del 2008 denuncia alla Polizia che il suo furgone ha ricevuto un, chiamiamolo così, “attacco” molto simile a quello di Christopher Davis del 1988, con tanto di graffi sulla carrozzeria, lamiere accartocciate e macchie di sangue. Episodio mai chiarito, che venne anche accostato a strane sparizioni avvenute nei dintorni di numerosi animali non umani, domestici e di fattorie.

Infine, siamo nella primavera 2015, alcuni media riportano fotografie e filmati che sembrerebbero inquadrare un individuo davvero strano e “inspiegabile”, che si muove velocemente tra le boscaglie della stessa località, Scape Ore: il mistero torna a galla …

Risaliamo lungo le coste dell’Oceano Atlantico per arrivare nel New Jersey, estremo Est degli Usa.

Estate 1973. Una creatura assolutamente identica all’Uomo Lucertola del South Carolina compare a molte miglia di distanza, nell’area tra Newton e Lafayette, due piccole città dello stato del New Jersey. Numerosi testimoni oculari la descrivono per l’appunto come un “grande alligatore umanoide” e si moltiplicano gli avvistamenti o presunti tali. Ne parlano, ovviamente, i media e ci si rifà, anche qui, ad antiche leggende dei Nativi del luogo, di origine Delaware: da tempi immemorabili, costoro narravano di giganteschi “uomini-pesce” che vivevano nella zona. L’esistenza del New Jersey Lizard Man è addirittura pubblicamente riconosciuta e attestata da un funzionario dello Stato: siamo per la precisione nel 1977, quando Alfred Hulstruck, naturalista impegnato nei programmi di conservazione della natura nella città di New York, riferì che nella zona di confine tra New York e New Jersey probabilmente viveva una creatura rettiloide simile a un uomo che usciva allo scoperto verso il tramonto alla ricerca di cibo.

A pochi passi, potremmo dire, dal New Jersey troviamo l’Ohio: qui, da sempre, i clan della Nazione Shawnee riportano il mito di una leggendaria creatura, chiamata Swahnahook , che vive dentro e fuori le acque del Little Miami, affluente del grande fiume Ohio. E, fino a epoche recentissime, intere famiglie che abitano la valle dell’Ohio si tramandano la leggenda di enormi lucertole dal colorito rosato, lunghe - o alte? - più di due metri, che vivono lungo il fiume. Leggende che sono state raccolte dall’antropologo David K. Webb e riportate nel quotidiano The Columbus Dispatch nell’agosto 1954.

Lizard Man
Lizard Man

E poi, trasportandoci sulle coste del Pacifico e risalendo un po’ indietro nel tempo, novembre 1958: il signor Charles Wetzel è alla guida della sua auto lungo il Santa Ana River, fiume che scorre nella parte centrale della California, poco sotto Los Angeles. Si trova nei pressi della città di Riverside quando, improvvisamente, un essere impensabile si getta sulla sua vettura. Wetzel lo descrisse poi, in varie interviste che rilasciò anche a studiosi e ricercatori, come un individuo molto alto, circa due metri, dalla morfologia umana ma dall’aspetto rettiloide, con pelle squamosa, occhi molto brillanti e un viso prominente, simile a quello di una lucertola.

Anche qui, un grande colpo di acceleratore fece cadere l’essere sconosciuto, non prima che avesse comunque potuto lasciare profondi graffi sulla carrozzeria. Graffi che rimasero un enigma per la Polizia locale e per le unità cinofile che a lungo ispezionarono l’area, senza risultati, lasciando così in sospeso un ennesimo mistero legato alla straordinaria presenza dei cosiddetti Uomini Rettile. Un mistero a cui hanno dedicato anni di studio diversi ricercatori anche del campo zoologico, diciamo così, classico:  ad esempio, i paleontologi Dr Dale Russell e Dr Ron Seguin del Museo Nazionale Canadese di Scienze Naturali, che ha sede a Ottawa, pubblicarono nel 1982 uno studio molto circostanziato nel quale si teorizzava che, se si volessero considerare i dinosauri non estinti, sarebbe possibile oggi l’esistenza di un essere dinosauriano, bipede, con caratteristiche simili agli esseri umani …

E se poi, appena appena, ci spostiamo dalla California verso il centro degli Stati Uniti, troviamo l’Arizona, dove, a partire dal 1300, si sviluppò la fantastica cultura dei Nativi Hopi, eredi dei leggendari Anasazi: ebbene, da sempre, gli Hopi conservano nel loro patrimonio culturale miti e leggende in merito all’esistenza di una straordinaria razza di Uomini rettiloidi denominati Sheti, alla lettera “Fratelli Serpente” i quali, provenienti da non si sa dove, portarono conoscenza,  convissero con gli Umani e poi si ritirarono a vivere nelle viscere del Pianeta Terra, dove abiterebbero tutt’oggi … Leggenda davvero suggestiva, che ne richiama altre simili presenti nella cultura dei Nativi Apache, diffusi dall’Arizona al New Mexico, Texas e Colorado.

E con questa leggenda che forse tanto fantascientifica non è, continuiamo a viaggiare e a domandarci: ma quanto davvero conosciamo del mondo che ci circonda? Quanto capiamo e condividiamo il regalo che Madre Terra ha elargito a Homo Sapiens così come a migliaia di altre specie, note, poco note o sconosciute? Mistero …


Note sulle immagini: tutte le illustrazioni non fotografiche presenti in questo articolo sono immagini di fantasia o ottenute riproducendo le caratteristiche degli Uomini Rettile riportate da testimoni oculari



Elio Bellangero, ricercatore della Ecospirituality Foundation, conduce la trasmissione “Animali ed Enigmi” su Radio Dreamland www.radiodreamland.it